"Soltanto la scienza può risolvere i problemi della fame e della povertà, della mancanza di igiene e dell'analfabetismo, della superstizione e di un consumo e di una tradizione mortificanti, delle vaste risorse che vanno specate, di un paese ricco abitato da gente che soffre la fame... Chi in verità potrebbe oggi permettersi di ignorare la scienza? A ogni passo dobbiamo cercarne l'aiuto... Il futuro appartiene alla scienza e a coloro che se la fanno amica..."
Jawaharlal Nehru (1889-1964)
Da quando la vita è apparsa sul
nostro pianeta, circa 3,5
miliardi di anni fa, i vari esseri viventi, che da allora si sono
succeduti, hanno tutti contribuito a modificare l'aspetto della Terra
, fino a renderlo così come noi lo vediamo. 1) motivo civico. 2) motivo estetico 3) motivo pratico 4) motivo culturale
- Rober A. Hazen, J. Trefill, La scienza per tutti, Longanesi, 1996
In questo l'uomo ha certamente ricoperto un ruolo di primo piano,
specialmente in questo secolo appena trascorso, nel quale le maggiori
trasformazioni sono avvenute a causa della scienza e delle sue
applicazioni.
Allo stesso tempo, più che in ogni altro
secolo, la scienza si è allontanata sempre di più dalla cultura.
La specializzazione sempre più imperante ha spesso favorito la
chiusura degli scienzati nella propria disciplina, trascurando la
necessità di contribuire ad una più vasta cultura scientifica.
Così, sebbene scienza e tecnologia siano ingredienti immancabili
della nostra vita quotidiana, la scienza resta oggi una
grande sconosciuta, costituendo sempre più un ambito intellettuale
riservato a pochi. C'è oggigiorno un analfabetismo scientifico
dilagante che costituisce un terreno fertile alla circolazione
di idiozie di ogni genere (basta guardare un pò di televisione
per accorgersene).
La scuola inoltre, con un insegnamento a volte
troppo nozionistico, aiuta poco alla formazione di una cultura
scientifica (salvo naturalmente piacevoli eccezzioni).
Pertanto, in questa situazione precaria, la formazione di una
cultura scientifica di base è affidata all'intraprendenza personale.
Spesso però è difficile orientarsi senza gli strumenti necessari,
per cui giocano un ruolo fondamentale l'automotivazione e la voglia
di saperne di più.
Per questo vorrei fornire al lettore almeno
quattro buoni motivi per cui valga la pena interessarsi ad argomenti
scientifici e formarsi una cultura scientifica di base.
Ognuno di noi si trova, direi quasi giornalmente, di fronte a
problemi che richiedono una certa formazione scientifica.
Sentiamo spesso parlare di "effetto serra, ingegneria genetica,
energia nucleare, elettrosmog, medicine alternative..."
e altrettanto spesso non siamo
in grado di cogliere gli aspetti significativi del problema, di
modo che diventa impossibile assumere un atteggiamento critico che
possa portare a decisioni più coscienziose e ragionevoli.
Questo naturalmente vale tanto nel campo privato che in quello
pubblico, dove una classe dirigente spesso digiuna scientificamente
perviene a comportamenti piuttosto discutibili. Penso, tanto per
dirne una, al recente dibattito sull'elettrosmog emerso in Italia.
Come giustamente ha osservato il noto fisico Tullio Regge sul numero
dello scorso Luglio di Le Scienze, la nuova legge sull'elettrosmog
potrebbe costarci parecchi miliardi di euro senza aggiungere
vantaggi rilevanti alla salute pubblica. Sull'onda di periodici
malumori catastrofisti potremmo cedere ingenti capitali al mercato
delle multinazionali, mentre la ricerca sui tumori oggi dispone di
soltanto 150 milioni di euro all'anno. Poi bisogna elemosinare i
fondi necessari con maratone televisive!
I progressi che la scienza sta facendo in tutti i campi
incideranno inevitabilmente sulla nostra vita, ed è pertanto
indispensabile capire questi mutamenti e le conseguenze che
avranno per noi e per i nostri figli.
Quindi è dovere di ogni cittadino avere una certa formazione
scientifica, per contribuire a migliorare, o perlomeno a
non peggiorare, il mondo in cui viviamo.
Una componente importante della vita dell'uomo è costituita dalla
ricerca della bellezza. Le espressioni artistiche rispondono in
genere a questa esigenza; in questo modo si è deliziati dalla
visione di un dipinto, dall'ascolto di una musica, dalla lettura
di una poesia. Queste cose sono prodotte dalla fantasia,
dalla creatività, dalla passione e, a loro volta, ne sono sorgenti.
Potrà sembrare strano, ma così è anche per la scienza.
Molti, infatti, vedono l'impresa scientifica come una fredda ed
asettica successione di risultati, quando essa è piena di fantasia,
creatività e passione. Francois Jacob, premio Nobel per la medicina,
ha detto:"La ricerca scientifica non è quel mondo freddo, secchione,
rigido...piuttosto noioso che spesso ci si immagina. Ma, al
contrario, un mondo pieno di allegria, di imprevisti, di curiosità,
di fantasia. Una vita animata non meno dalla passione che dalla
logica."
La ricerca della bellezza poi, che si esprime
soprattutto nella semplicità, non è trascurabile. Una teoria non solo
deve essere efficace, deve essere anche bella ed elegante.
Con un detto possiamo dire che anche nella scienza "l'occhio vuole
la sua parte". Inoltre, la ricerca di spiegazioni sempe più
soddisfacenti e di quesiti sempre più profondi, rende la scienza
una delle più belle imprese che l'uomo abbia prodotto per appagare
e stimolare la sua curiosità su se` stesso e sul mondo che lo
circonda. Penso quindi che una persona sprovvista di scienza
sia esclusa da una parte importante della vita, non meno di chi
non abbia l'udito e non può gustarsi una bella musica.
Questo motivo pone l'accento sulla potenza della conoscenza
scientifica e del suo metodo.
Ancora con un detto possiamo
dire che la scienza unisce "l'utile al dilettevole" .
In effetti, oltre ad avere un valore in sè, le conoscenze
scientifiche hanno una sterminata serie di applicazioni che formano
un patrimonio di valore inestimabile per l'umanità. Chi non riconosce
l'utilità pratica delle medicine, dell'automobile, dell'energia
elettrica? Chi non vorrebbe risolvere i problemi della fame, della
povertà, dell'inquinamento, delle epidemie...?
Sebbene ci siano
spesso troppi ostacoli politici ed economici, la scienza ha molto
da dire su questi temi. Ci sarebbe da condividere in pieno la
citazione iniziale di Nehru, che io condivido, tranne però che per
la parola iniziale "soltanto". Questo perchè anche la scienza ha i
suoi limiti, e non è la salvezza dell'umanità nè la soluzione di
tutti i mali. Comunque la sua importanza è notevole. Una buona
idea può fare grandi cose, e la scienza é un'ottima palestra dove
queste idee si possono formare e testare.
Credo allora che lo studio e la ricerca siano dei veri e propri
atti di carità non solo verso tutti gli uomini di oggi, ma anche
verso le generazioni future.
Spesso le teorie scientifiche svolgono un ruolo chiave nel
determinare il clima intellettuale di un'epoca. Esse contribuiscono
a modificare, a volte in modo decisivo, il modo in cui vediamo
il mondo e noi stessi.
Basti pensare, ad esempio, all'eliocentrismo
di Copernico, che ha avuto una parte importante nello spazzare
via il pensiero medioevale, o alla selezione naturale di Darwin,
o alla relatività di Einstein e alla meccanica quantistica, solo
per fare esempi più recenti.
Inoltre gli strumenti tecnologici che la scienza ci mette a
disposizione modificano profondamente le nostre abitudini,
i nostri comportamenti, i nosri rapporti con gli altri, nonchè il
nostro modo di pensare.
Allora come possiamo sperare di capire la vita intellettuale e
la cultura del nostro tempo senza capire la scienza?
C'è poi un notevole valore educativo delle discipline
scientifiche, che contribuiscono ad un più equilibrata e sana
mentalità. Il biologo molecolare Max Perutz (Nobel per la chimica) scive:"Ciò che ha fatto
mutare il nostro atteggiamento verso i malati
di mente e verso coloro che agiscono contro la legge è stata una
combinazione di scienza e liberalismo umanitario grazie alla quale
ci si è posta la domanda:"Uccidere, per impiccagione o altrimenti,
è un deterrente efficace? I pazzi furiosi o le vecchie idiote
sono posseduti dal demonio? Che cosa provoca la follia e il crimine?"
La scienza ci ha fatto cambiare atteggiamento nei confronti dei
comportamenti aberranti, facendo man mano prevalere la ragione sulla
crudeltà, il pregiudizio e la superstizione.
Questo
atteggiamento ha preso forma lentamente e deve essere predicato a
ogni nuova generazione. Altrimenti, è solo il corpo delle persone a
essere spinto dai jet, mentre la loro mente ritorna al Medioevo."
Letture utili
Segnalo tre testi di facile lettura che non richiedono conoscenze
particolari, e che possono dare un'idea generale della scienza,
del suo metodo e dei suoi protagonisti.
- Charles M. Wynn, Arthur W. Wiggins , Le cinque più grandi
idee della scienza, Zelig, 1998
- Max Perutz, E' necessaria la scienza?, Garzanti, 1989