La necessità della scienza

Luca Granieri

Agosto 2002


"Soltanto la scienza può risolvere i problemi della fame e della povertà, della mancanza di igiene e dell'analfabetismo, della superstizione e di un consumo e di una tradizione mortificanti, delle vaste risorse che vanno specate, di un paese ricco abitato da gente che soffre la fame... Chi in verità potrebbe oggi permettersi di ignorare la scienza? A ogni passo dobbiamo cercarne l'aiuto... Il futuro appartiene alla scienza e a coloro che se la fanno amica..."

Jawaharlal Nehru (1889-1964)

Da quando la vita è apparsa sul nostro pianeta, circa 3,5 miliardi di anni fa, i vari esseri viventi, che da allora si sono succeduti, hanno tutti contribuito a modificare l'aspetto della Terra , fino a renderlo così come noi lo vediamo.
In questo l'uomo ha certamente ricoperto un ruolo di primo piano, specialmente in questo secolo appena trascorso, nel quale le maggiori trasformazioni sono avvenute a causa della scienza e delle sue applicazioni.
Allo stesso tempo, più che in ogni altro secolo, la scienza si è allontanata sempre di più dalla cultura. La specializzazione sempre più imperante ha spesso favorito la chiusura degli scienzati nella propria disciplina, trascurando la necessità di contribuire ad una più vasta cultura scientifica.
Così, sebbene scienza e tecnologia siano ingredienti immancabili della nostra vita quotidiana, la scienza resta oggi una grande sconosciuta, costituendo sempre più un ambito intellettuale riservato a pochi. C'è oggigiorno un analfabetismo scientifico dilagante che costituisce un terreno fertile alla circolazione di idiozie di ogni genere (basta guardare un pò di televisione per accorgersene).
La scuola inoltre, con un insegnamento a volte troppo nozionistico, aiuta poco alla formazione di una cultura scientifica (salvo naturalmente piacevoli eccezzioni).
Pertanto, in questa situazione precaria, la formazione di una cultura scientifica di base è affidata all'intraprendenza personale. Spesso però è difficile orientarsi senza gli strumenti necessari, per cui giocano un ruolo fondamentale l'automotivazione e la voglia di saperne di più.
Per questo vorrei fornire al lettore almeno quattro buoni motivi per cui valga la pena interessarsi ad argomenti scientifici e formarsi una cultura scientifica di base.

1) motivo civico.
Ognuno di noi si trova, direi quasi giornalmente, di fronte a problemi che richiedono una certa formazione scientifica. Sentiamo spesso parlare di "effetto serra, ingegneria genetica, energia nucleare, elettrosmog, medicine alternative..." e altrettanto spesso non siamo in grado di cogliere gli aspetti significativi del problema, di modo che diventa impossibile assumere un atteggiamento critico che possa portare a decisioni più coscienziose e ragionevoli. Questo naturalmente vale tanto nel campo privato che in quello pubblico, dove una classe dirigente spesso digiuna scientificamente perviene a comportamenti piuttosto discutibili. Penso, tanto per dirne una, al recente dibattito sull'elettrosmog emerso in Italia. Come giustamente ha osservato il noto fisico Tullio Regge sul numero dello scorso Luglio di Le Scienze, la nuova legge sull'elettrosmog potrebbe costarci parecchi miliardi di euro senza aggiungere vantaggi rilevanti alla salute pubblica. Sull'onda di periodici malumori catastrofisti potremmo cedere ingenti capitali al mercato delle multinazionali, mentre la ricerca sui tumori oggi dispone di soltanto 150 milioni di euro all'anno. Poi bisogna elemosinare i fondi necessari con maratone televisive!
I progressi che la scienza sta facendo in tutti i campi incideranno inevitabilmente sulla nostra vita, ed è pertanto indispensabile capire questi mutamenti e le conseguenze che avranno per noi e per i nostri figli. Quindi è dovere di ogni cittadino avere una certa formazione scientifica, per contribuire a migliorare, o perlomeno a non peggiorare, il mondo in cui viviamo.

2) motivo estetico
Una componente importante della vita dell'uomo è costituita dalla ricerca della bellezza. Le espressioni artistiche rispondono in genere a questa esigenza; in questo modo si è deliziati dalla visione di un dipinto, dall'ascolto di una musica, dalla lettura di una poesia. Queste cose sono prodotte dalla fantasia, dalla creatività, dalla passione e, a loro volta, ne sono sorgenti. Potrà sembrare strano, ma così è anche per la scienza.
Molti, infatti, vedono l'impresa scientifica come una fredda ed asettica successione di risultati, quando essa è piena di fantasia, creatività e passione. Francois Jacob, premio Nobel per la medicina, ha detto:"La ricerca scientifica non è quel mondo freddo, secchione, rigido...piuttosto noioso che spesso ci si immagina. Ma, al contrario, un mondo pieno di allegria, di imprevisti, di curiosità, di fantasia. Una vita animata non meno dalla passione che dalla logica."
La ricerca della bellezza poi, che si esprime soprattutto nella semplicità, non è trascurabile. Una teoria non solo deve essere efficace, deve essere anche bella ed elegante. Con un detto possiamo dire che anche nella scienza "l'occhio vuole la sua parte". Inoltre, la ricerca di spiegazioni sempe più soddisfacenti e di quesiti sempre più profondi, rende la scienza una delle più belle imprese che l'uomo abbia prodotto per appagare e stimolare la sua curiosità su se` stesso e sul mondo che lo circonda. Penso quindi che una persona sprovvista di scienza sia esclusa da una parte importante della vita, non meno di chi non abbia l'udito e non può gustarsi una bella musica.

3) motivo pratico
Questo motivo pone l'accento sulla potenza della conoscenza scientifica e del suo metodo.
Ancora con un detto possiamo dire che la scienza unisce "l'utile al dilettevole" .
In effetti, oltre ad avere un valore in sè, le conoscenze scientifiche hanno una sterminata serie di applicazioni che formano un patrimonio di valore inestimabile per l'umanità. Chi non riconosce l'utilità pratica delle medicine, dell'automobile, dell'energia elettrica? Chi non vorrebbe risolvere i problemi della fame, della povertà, dell'inquinamento, delle epidemie...?
Sebbene ci siano spesso troppi ostacoli politici ed economici, la scienza ha molto da dire su questi temi. Ci sarebbe da condividere in pieno la citazione iniziale di Nehru, che io condivido, tranne però che per la parola iniziale "soltanto". Questo perchè anche la scienza ha i suoi limiti, e non è la salvezza dell'umanità nè la soluzione di tutti i mali. Comunque la sua importanza è notevole. Una buona idea può fare grandi cose, e la scienza é un'ottima palestra dove queste idee si possono formare e testare.
Credo allora che lo studio e la ricerca siano dei veri e propri atti di carità non solo verso tutti gli uomini di oggi, ma anche verso le generazioni future.

4) motivo culturale
Spesso le teorie scientifiche svolgono un ruolo chiave nel determinare il clima intellettuale di un'epoca. Esse contribuiscono a modificare, a volte in modo decisivo, il modo in cui vediamo il mondo e noi stessi.
Basti pensare, ad esempio, all'eliocentrismo di Copernico, che ha avuto una parte importante nello spazzare via il pensiero medioevale, o alla selezione naturale di Darwin, o alla relatività di Einstein e alla meccanica quantistica, solo per fare esempi più recenti.
Inoltre gli strumenti tecnologici che la scienza ci mette a disposizione modificano profondamente le nostre abitudini, i nostri comportamenti, i nosri rapporti con gli altri, nonchè il nostro modo di pensare.
Allora come possiamo sperare di capire la vita intellettuale e la cultura del nostro tempo senza capire la scienza?
C'è poi un notevole valore educativo delle discipline scientifiche, che contribuiscono ad un più equilibrata e sana mentalità. Il biologo molecolare Max Perutz (Nobel per la chimica) scive:"Ciò che ha fatto mutare il nostro atteggiamento verso i malati di mente e verso coloro che agiscono contro la legge è stata una combinazione di scienza e liberalismo umanitario grazie alla quale ci si è posta la domanda:"Uccidere, per impiccagione o altrimenti, è un deterrente efficace? I pazzi furiosi o le vecchie idiote sono posseduti dal demonio? Che cosa provoca la follia e il crimine?" La scienza ci ha fatto cambiare atteggiamento nei confronti dei comportamenti aberranti, facendo man mano prevalere la ragione sulla crudeltà, il pregiudizio e la superstizione.
Questo atteggiamento ha preso forma lentamente e deve essere predicato a ogni nuova generazione. Altrimenti, è solo il corpo delle persone a essere spinto dai jet, mentre la loro mente ritorna al Medioevo."


Letture utili

Segnalo tre testi di facile lettura che non richiedono conoscenze particolari, e che possono dare un'idea generale della scienza, del suo metodo e dei suoi protagonisti.

- Rober A. Hazen, J. Trefill, La scienza per tutti, Longanesi, 1996
- Charles M. Wynn, Arthur W. Wiggins , Le cinque più grandi idee della scienza, Zelig, 1998
- Max Perutz, E' necessaria la scienza?, Garzanti, 1989