6. AZZERARE IL DEBITO DEI PAESI POVERI?
"Dobbiamo dare di più ai paesi
poveri": lo dice il Papa, lo dicono i noglobal, lo dicono tutte
le persone buone.
Ora, quali sono i paesi
"poveri"?
Se noi avessimo un centesimo delle ricchezze
che hanno loro, vivremmo tutti di rendita. La vera ragione della
loro povertà è solo e semplicemente la dittatura.
Cancellare i debiti di questi paesi significherebbe cancellare
i debiti personali dei rispettivi dittatori. La gente che patisce la
fame e che non ha nulla oggi, continuerebbe a non avere nulla
domani.
Ecco cosa scrive un'amica
che ha vissuto e lavorato per molti anni in
Africa:
"Ti racconto una cosa che ho
visto coi miei occhi quando vivevo in Somalia. Un bel giorno è
arrivata una nave carica di riso mandato dall'Italia. L'ho visto,
quando l'hanno scaricato: chilometri e chilometri di camion
traboccanti di sacchi di riso. Due mesi dopo un chilo di riso
costava l'equivalente di un mese di stipendio di un professore di
scuola media, di un impiegato di banca, di un poliziotto, perché in
tutta la Somalia praticamente non si trovava un chicco di riso:
tutto quello che avevamo mandato noi era finito in parte nei
magazzini di Siad Barre per l'esercito, e in parte venduto per
comprare armi (oltre a tutte quelle che gli fornivamo direttamente
noi, tramite CAF), in modo da continuare a mantenere il popolo
affamato e sottomesso. Quel pochissimo che c'era in circolazione,
con tutta probabilità, era rivenduto dai militari che l'avevano
ricevuto dal dittatore. Per una ricca documentazione sul fenomeno
degli aiuti dirottati raccomando "Silenzio, si
uccide" di André Glucksmann e Thierry Wolton, Longanesi.
E' di una quindicina d'anni fa, e forse sarà difficile reperirlo,
ma magari in qualche biblioteca si trova.
Dimenticavo: l'informazione. Hai
mai sentito parlare di Hargeisa? Suppongo di no. Hargeisa era una
città nel nord della Somalia, con 100.000 abitanti. Un bel giorno
gli è venuta l'idea di non essere più tanto d'accordo col signor
presidente, e questo ha deciso di dargli una lavatina di capo:
OTTANTAMILA morti (con le nostre armi, beninteso). Nessuno ne ha
mai parlato..."
Infatti non ne avevo mai sentito
parlare. Non si parla (o se ne parla molto velatamente) delle
infinite stragi quotidiane in un'infinità di paesi
"poveri".
I noglobal sostengono che negli ultimi
anni il reddito medio sia cresciuto a dismisura nei paesi
ricchi e calato in quelli poveri.
Anche in questo, caso spero
che pecchino di disinformazione: è ingenuo parlare
semplicemente di reddito, tralasciando tutti gli altri fattori che,
nel complesso, determinano il maggiore o minore benessere della
popolazione.
Ad esempio: qui da noi il reddito
medio è aumentato negli ultimi anni, ma è aumentato di gran lunga
anche il costo della vita. Risultato: siamo ricchi né più né meno
di prima.
Per avere un'idea seppur molto vaga di
quanto accade nei paesi "poveri", ci basterà dare
un'occhiatina a un atlante. La prima cosa che salta agli occhi
è che troppo spesso le grandi risorse naturali si accompagnano
a conflitti e a condizioni di vita peggiori per la popolazione.
Andiamo poi a sbirciare la crescita della ricchezza effettiva
procapite: scopriremo che da noi è cresciuta di un valore
impercettibile e in qualche paese d'Europa è addirittura
calata. Anche in diversi paesi africani è calata, non c'è
dubbio, ma vi sono paesi in cui è cresciuta perfino
dell'8%, senza che ciò si sia tradotto in beneficio
diffuso alla popolazione locale, poiché quella ricchezza si è
fermata nelle mani dei pochi che, come troppo spesso accade, hanno
provveduto a "investirla" in armi o altre "belle
cose".
Conclusione: il problema non è di
ordine economico, bensì politico.
non si fa altro che
rinvigorire l'attuale "organismo", che reagendo coi suoi
"anticorpi", ne uscirà "vaccinato".
Il movimento noglobal, in
questo contesto, rappresenta semplicemente l'ennesimo mattone
che va ad aggiungersi all'odioso "muro" costruito da
quest'ottuso, folle, spietato sistema.
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