Imola è una
pista che per sempre sarà associata con la tragedia del leggendario
Ayrton Senna e al pilota austriaco Roland Ratzenburger che hanno perso
entrambi la loro vita nel 1994.
A seguito
di quegli incidenti la pista ha subito modifiche radicali per renderla
più sicura. Molti puristi dicono la pista ha perso molto del suo
fascino, come l'ampia curva del Tamburello, dove Senna ha perso la sua
vita e Berger ha avuto un incidente spaventoso in 1989.
Giancarlo
Fisichella descrive per noi un giro di Imola:
"inizio il
giro in piena accelerazione raggiungendo una velocità di poco
superiore a300 km/h per frenare violentemente e affrontare la chicane
del Tamburello in seconda marcia a 125 km/h.
Il
Tamburello originale è dove Ayrton Senna morì nel 1994. In questo
punto anche Gerhard Berger nel 1988 uscì di pista ed ebbe il famoso
incidente nel quale la sua Ferrari prese completamente fuoco. Da qui
accelero ancora violentemente sino a una velocità di 285 km/h per
raggiungere la chicane Villeneuve che è una curva alquanto ingannevole
in quanto si entra ancora frenando e l'uscita verso destra si affronta
in terza marcia a 145 km/h. La chicane Villeneuve è dove Roland
Ratzenberger perse la vita sempre nel maledetto gp del 1994. Gilles
Villeneuve ebbe nel 1980 un incidente disastroso, da qui viene il nome
della chicane.
All'uscita
della chicane accelero ancora violentemente per arrivare alla curva
della Tosa che affronto in seconda marcia a 80 km/h. Questa curva mi
piace perché è un'opportunità per sorpassare un avversario sebbene non
sia semplice. Dalla Tosa accelero sino a raggiungere la cima del
dislivello, in quinta marcia a 280 km/h prima di affrontare la
Piratella in quarta a 175 km/h. e' una curva difficile in quanto
all'uscita il circuito scende in modo importante per raggiungere la
curva delle Acque Minerali. In questo punto si raggiungono i 270 km/h
e si frena sino a 110 km/h in seconda marcia. Le Acque Minerale è
dove Riccardo Patrese si è fermato mentre conduceva il gp del 1983.
Accelerando
arrivo alla Variante Alta dove si
Raggiungono
i270 km/h prima di frenare bruscamente scalando in seconda marcia a
125km/h. In uscita dalla chicane si ragiunge la velocità massima,
secondo anche di come tira il vento, circa 300 km/h, che è simile alla
velocità che si raggiunge sul rettifilo del traguardo. Questo appena
prima di affrontare la doppia curva della Rivazza che sia affronta in
seconda marcia a 100 km/h la prima e a 120 la seconda.La prima Rivazza
è dove Ayrton Senna uscì di pista nel 1989 mentre conduceva il GP
1989. Subito dopo c'è un corto rettilineo sul quale si raggiungono i
275 km/h.Arrivo in prossimità di una cirva molto lenta, la variante
bassa che precede il rettilineo dei box. La affronto in seconda marcia
a 95 km/h.
In questo
punto durante le prove del gp del 1994 Rubens Barrichello ebbe un
pauroso incidente. È anche facile uscire male dalla chicane come fece
Mika Hakkinen nel 1999.
Questa è
una pista dove i team preferiscono usare un medio carico alare sebbene
frenando violentemente ciò significa usare la sospensione più rigida a
scapito di una perdita considerevole di grip.
Le
origini e la storia
La voglia di velocità fa parte del patrimonio genetico della gente di
Imola fin dall'antichità. Quando Imola, all'epoca della civiltà
dell'antica Roma, si chiamava Forum Cornelii, nell'80 avanti Cristo,
disponeva già di un anfiteatro dove correvano le bighe, in attesa
dei... cavalli d'acciaio. Le basi della pista attuale vengono
tracciate alla fine degli Anni '40. Per dare ossigeno (e lavoro) alla
depressa economia del periodo post-bellico, viene varata una serie di
lavori pubblici tra cui costruzione di una strada che collega la via
Emilia, dove oggi c'è la curva della Rivazza, al paesino di Codrigano,
arrivando all'attuale Curva della Tosa. Così a quattro imolesi
appassionati di corse motoristiche (Alfredo Campagnoli, Graziano
Golinelli, Ugo Montevecchi e Gualtiero Vighi) viene in mente di
realizzare un autodromo tra quelle colline. All'entusiasmo dei quattro
si aggiunge poi l'intraprendenza di Checco Costa, che sarà in seguito
l'organizzatore di grandi manifestazioni motociclistiche.
1950
Il 22 marzo
viene posta la prima pietra dell'autodromo, ma i lavori procederanno
poi a rilento per problemi burocratici e difficoltà di esproprio delle
terre confinanti.
1952
Il 19 ottobre la pista subisce il primo vero collaudo: Enzo Ferrari
manda una 340 Sport, sulla quale si alternano Ascari, Marzotto e
Villoresi, girando alla media di 149 kmh. Provano anche le due ruote:
Masetti (Gilera) assieme a Lorenzetti e Montanari, entrambi su Moto
Guzzi, registrano medie di 138 kmh.
1953
Il 25 aprile arriva il battesimo sportivo con la manifestazione
motociclistica Gp Coni, valida per il campionato italiano della125 e
della 500.
1954
Il 20 giugno con la "Conchiglia d'oro Shell" riservata alle vetture
Sport inizia l'era del grande automobilismo sull'autodromo di Imola.
Si assiste infatti a una supersfida tra Ferrari e Maserati, con
Maglioli (su Ferrari) primo davanti a Musitelli e Musso, alla guida
delle Maserati. La pista di Imola, il 25 aprile ospita anche la
versione motociclistica della Conchiglia d'oro Shell, passata alla
storia per un montepremi, per l'epoca principesco, di 12 milioni di
lire.
1963
Il 21 aprile la F.1, con una gara non titolata, scende in pista per la
prima volta a Imola.
Nella giornata del trionfo di Jim Clark con la mitica Lotus 25, spicca
l'assenza della Ferrari, dopo che era stata promessa la presenza della
Rossa con John Surtees.
1965
Il circuito comincia ad assumere i caratteri di un autodromo: viene
infatti costruita la tribuna coperta sul rettilineo d'arrivo.
1969
Il motomondiale, con il Gp delle Nazioni, approda, il 7 settembre, per
la prima volta a Imola. Ironia della sorte, anche questa volta, come
per il debutto della F.1, manca al via il costruttore italiano più
carico di gloria, l'Mv Agusta.
1970
Per suggellare quanto l'autodromo di Imola ed Enzo Ferrari siano
vicini, l'impianto viene intitolato, con una cerimonia a cui presenzia
il costruttore modenese, al figlio Dino (nato nel 1932 e morto nel
1956).
1972
Il 23 aprile un'altra grande idea motociclistica approda a Imola.
Checco Costa si inventa la "Daytona d'Europa", ovvero la mitica 200
Miglia trasportata sull'altro lato dell'Atlantico
1979
Completata la costruzione delle strade di arroccamento attorno alla
pista, il circuito diventa permanente; fino ad allora alcuni brevi
tratti di pista venivano utilizzati per la viabilità ordinaria. Nello
stesso anno, il 19 settembre, con il Gp Dino Ferrari, gara non
titolata, inizia la nuova era della F.1 a Imola.
1980
Il 14 settembre l'Autodromo di Imola ospita la sua prima gara di
Formula 1, valida per il Mondiale, si tratta del 51° Gp d'Italia, per
quell'anno spostato da Monza.
1981
Il 3 maggio vede la luce il Gp di San Marino.
1986
L'otto giugno 1986 l'autodromo del Santerno ospita per la prima volta
una gara del Campionato Internazionale di F3000.
1986
L'otto giugno 1986 l'autodromo del Santerno ospita per la prima volta
una gara del Campionato Internazionale di F3000.
1988
Dopo la scomparsa di Enzo Ferrari, avvenuta il 14 agosto, il nome del
"Drake" viene affiancato al quello del figlio Dino nella denominazione
dell'Autodromo di Imola.
1989
23 aprile "Miracolo a Imola". Alle 14:38 la Ferrari di Berger numero
28 tira dritto al Tamburello. Per schiantarsi a 280 all'ora. Poi,
l'incendio. L'intervento dei servizi di sicurezza sotto gli occhi
sbigottiti della gente. 14.98' secondi interminabili e le fiamme che
si spengono sotto l'attacco degli estintori dei leoni della CEA. Si
salverà! Il responso è buono rispetto all'avvenuto. Gerhard Berger,
non solo viene restituito alla vita, ma riprenderà a correre. Un boato
di riconoscenza si leva da tutto il mondo verso l'organizzazione
imolese e gli elogi si sprecano. Una soddisfazione c'è stata: quella
di avere salvato un uomo che sembrava destinato a morire. E Gerhard
Berger, riconoscente, poi dirà che grazie ai suoi soccorritori ha
battuto tutti, persino la morte.
1994
Il 30 aprile, durante le qualifiche, e il 1 maggio, poco dopo l'inizio
del 14 Gp di San Marino, accadono gli incidenti che costano la vita a
Roland Ratzenberger e Ayrton Senna.
1995
A seguito dei due incidenti mortali la pista viene ampiamente rivista:
scompaiono le curve del Tamburello e Villeneuve, sostituite da due
varianti.
1996
Il Motomondiale, che mancava dal 1988, torna a fare tappa ad Imola il
1° settembre, con il Gp Città di Imola.
1998
Nel corso della cerimonia ufficiale della FIA a Montecarlo l'11
dicembre '98 è stato assegnato alla SAGIS, per la seconda volta
(1980), il Trofeo "F1 Constructor Association Award" come miglior
organizzatore di un Gran Premio di Formula Uno.
2001
Tornano le moto ad Imola, con il più spettacolare ed affascinante
Campionato del Mondo SUPERBIKE.
By
Antonio Giandrini
Il "Doc" |
Imola is a track that will forever be associated with tragedy after
the legendary Ayrton Senna and Austrian driver Roland Ratzenburger
both lost their lives here in 1994.
Following those accidents the track underwent a radical redevelopment
to make it safer, essentially slowing down the cars. Many purists say
the track lost much of its appeal as the awesome sweeping left hander,
the Tamburello, where Senna lost his life and Berger had a frightening
crash in 1989.
Giancarlo Fisichella describes a lap of Imola:
"I start the lap accelerating hard past the pits to the Tamburello
Chicane reaching a speed of just over 185 mph (300 kph). Then I brake
hard for the left right which I take in 2nd gear at around 75 mph (125
kph).
The original Tamburello is where Ayrton Senna was killed in 1994.
This is also where Gerhard Berger's Ferrari crashed and caught fire in
1988.
From there I need to accelerate hard down to the Villeneuve Chicane
reaching a slightly lower speed of 180 mph (285 kph) before going into
this tricky corner. This corner is difficult because the entry is
taken while still braking & then the final right-hand part is taken in
3rd gear at about 90 mph (145 kph).
Villeneuve is situated where Roland Ratzenberger was killed during
practice for the 1994 GP.
Gilles Villeneuve crashed heavily near this spot in 1980.
From there I accelerate quickly before braking hard again for Tosa
taken again in 2nd gear at just under 50 mph (80 kph). I like this
corner because there is still an opportunity to overtake although it
is harder now than it used to be.
Out of Tosa I accelerate up the hill reaching 5th gear and speed of
about 175 mph (280kph) before taking Piratella in 4th gear at 110 mph
(175 kph). This is a difficult corner as the circuit drops away at the
exit. Going down the hill towards Acque Minerali I get up to 165 mph
(270 kph) before braking very hard down to the 70 mph (110 kph) 2nd
gear corner.
Acque Minerale is where Riccardo Patrese crashed while leading in
1983.
Accelerating out I climb again to the Variante Alta reaching 165 mph
(270 kph) before braking down to 2nd gear for this complex
of corners, the minimum speed is about 75 mph (125 kph). As I
accelerate out of this chicane I achieve the maximum speed, depending
on wind conditions, of around 185 mph (300 kph), which is similar to
the pit straight. This is just before the two Rivazza corners, which
are both taken in 2nd gear, the first one at about 60 mph (100 kph)
immediately followed by the 2nd one at about 75 mph (120kph).
The first Rivazza is where Ayrton Senna span off whilst leading the
1989 GP.
There is then a short straight where I get up to 170 mph (275 kph) and
this leads to the final very slow chicane, Variante Bassa, before the
pits which I take in 2nd gear at around 60 mph (95 kph)."
The approach to Variante Bassa is where Rubens Barrichello crashed
heavily during practice for the 1994 GP.
It's easy to get the exit wrong too, as Mika Hakkinen did in 1999.
This is another track where teams will be likely to go for medium
downforce although the hard braking means stiffer suspension and thus
a considerable loss of grip.
By Antonio Giandrini
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