Berserk:
Chi di voi ha letto il manga o a visto parte dell'anime (in Italia l'ha
trasmesso in parte, fino alla prima eclissi, Italia 1) sa di cosa parlo: di
qualcosa di molto particolare.
Con Berserk l'eroe non é buono, anzi: la sua vita si basa sulla spada, sulla
uccisione dei nemici, sulla vendetta.
Già dai primi numeri si capisce che Gatsu (il nome del protagonista) é
perseguitato da demoni e mostri, immerso in un mondo medievale fatto di duchi,
conti e re, ma anche di una atmosfera tesa, quasi da horror.
Questo ci ha colpito di più, oltre alla forza (sia fisica che di volontà) di
Gatsu, al suo braccio meccanico, a quello strano simbolo che ha tatuato sulla
spalla, che sanguina sempre, prima del massacro.
Diciamo che questo manga/anime é consigliato agli adulti, giustamente: la
violenza, assieme alla forti passioni dei protagonisti, sono un elemento
fondamentale, che rendono lo spessore dei personaggi.
Già, perché ad un lettore distratto potrebbe sembrare che Berserk sia solo un
manga violento, dove l'unica cosa che conta sono i combattimenti (qualcosa del
tipo del manga/anime che odio di più... D..ball), ma non é vero.
Gatsu combatte per odio, per vendetta, perché non sa fare altro: Caska cerca
qualcuno di cui potersi fidare, Grifis, poi, lui vuole solo il potere.
Da parte nostra vi consigliamo, se potete, di leggere questo manga e tenere duro
all'impatto iniziale (i disegni non sono eccezionali, la storia sembra oscura),
e aspettare che Berserk vi prenda, come ha fatto con noi, anche perché Berserk
offre spunti di riflessione molto profondi, anche sul significato
dell'esistenza, e sul destino, e le forze che lo governano.