Classe: Gy. Classificazione: nave e. Missione: esplorazione, ricerca scientifica, difesa. Cantieri di costruzione: U. Vara.
.
Dimensioni e carico
Dimensioni: 467 metri di larghezza, 137 metri di altezza 642 metri di
lunghezza.
Dimensioni della sezione motori: 259 metri di larghezza, 126 metri di
altezza, 360 metri di lunghezza.
Dislocamento: 4.960.000 tonnellate.
Superficie interna: 800.000 m².
Ponti: 42.
Propulsione
Velocità di crociera .
Reattore primario materia/antimateria controllato a dilitio. e.
Efficienza massima bobine motori warp: superiore al 88% a warp 7,0;
efficienza minima: 52% a warp 9,1.
La geometria del campo warp include una compressione di 55°
sull'asse Z sul lobo frontale del campo warp per una migliore
efficienza.
Propulsione secondaria ad impulso capace di sostenere una
velocità massima di 0,92c fornita da almeno due motori a
fusione modello YPS 8063.
Autonomia e strumentazione
Possibilità di operare senza rifornimenti per lunghi periodi: 7
anni standard in modalità esplorativa a warp 6.
Possibilità di eseguire missioni in spazio profondo come rilievi
cartografici, primi contatti e studi biologici.
Spazio disponibile per strumentazioni particolari: area abitabile
comprendente 800.000 m² di superficie per apparecchiature e
personale.
Analizzatori su tutto lo spettro elettromagnetico, ottico, su flussi
subspaziali, gravimetrici e capacità di analisi a livello quark.
Ambiente e equipaggio
Sistemi ambientali conformi alle direttive SFRA (Starfleet Regulatory
Agency) 102.19 per personale che vive in ambienti compatibili alla
classe M. Tutti i sistemi di supporto vitale hanno una tripla
ridondanza. Tutti i sistemi di supporto vitale sono sostituibili in una
qualsiasi base stellare per permettere al veicolo di adattarsi ad
condizioni ambientali di classe H, K o L.
Supporto di condizioni ambientali di classe M in tutti gli alloggi.
Disponibilità di un 10% di alloggi con ambienti di classe H, K e
L. Ulteriore 2% di alloggi adattabile ad ambienti di classe N e N(2).
Equipaggio di 760 effettivi più 252 persone non-Starfleet.
Possibilità di ospitare fino a 5000 persone non facenti parte
dell'equipaggio.
Equipaggiamento medico: 50 posti letto in infermeria.
6 teletrasportatori più 22 di emergenza e 8 cargo.
Tutto il volume abitabile è protetto da radiazioni
elettromagnetiche e nucleari secondo lo standard SFRA (Starfleet
Regulatory Agency) 347.3(a). Differenziale del flusso subspaziale
mantenuto entro gli 0,02 millicochrane.
Tattico
Scudi difensivi tali da permettere una dissipazione primaria di oltre
730.000 kW. Tutti gli scudi tattici sono pienamente ridondanti con
sistemi ausiliari che consentono il 65% dell'efficienza nominale.
Set completo di phaser
tipo X con una potenza massima di 5,1 MW; due tubi di lancio
siluri.
Possibilità di separarsi in due astronavi autonome indipendenti.
Varie
Tutte lee.
I ).
Disposizione dei servizi di bordo
Ponte 1: plannmateria.
Le Aquile: un dossier ufficiale.
L'Aquila è una delle numerose classi di astronavi
interplanetarie (insieme alle navi da combattimento Falco (Hawk), i
vascelli di supporto Cigno (Swift) e le sonde per lo spazio profondo),
ideate dalla Commissione Finanziaria Internazionale della Luna e
costruite dalle sezioni Tecniche e Ingenieristiche della Base Lunare
Alpha, usando materiali e componenti o portati dalla Terra o costruiti
direttamente sulla Luna.
Queste navi, completamente modulari, sono divise in tre sezioni: il
modulo di comando, il comparto di servizio, e la sovrastruttura, che
comprende gli apparati di atterraggio, il serbatoio principale del
carburante e i quattro razzi a fusione nucleare che fungono da
propulsori posteriori. La loro autonomia è normalmente di 48
ore, che alla velocità massima (il 15% della velocità
della luce), permette un raggio d'azione di diversi giorni-luce. Le
Aquila hanno anche la possibilità di entrare nell'atmosfera di
un pianeta a gravità normale, atterrando grazie a razzi
alimentati chimicamente. Inoltre, anche se l'Aquila non è stata
disegnata come nave da guerra, ha come equipaggiamento standard un
cannone laser e diversi missili per combattimenti nello spazio
(spazio-spazio).
Le Aquila sono dotate di un loro computer di bordo per la guida, la
navigazione spaziale e l'interpretazione dei dati dei sensori, ma
possono anche essere guidate direttamente dal computer centrale di
Alpha. I loro piloti sono astronauti con qualifica ufficiale di "Eagle
Pilot" e un grado non più basso di capitano. Accanto a loro, sul
sedile destro della cabina di pilotaggio, c'è generalmente un
copilota a fini di sicurezza in caso di incidenti al pilota. Se
entrambi i piloti fossero resi incapaci di operare, la nave Aquila
può essere guidata con un telecomando dal Centro di Controllo.
Tipi di Aquila usati dalla Base Lunare Alpha
Aquila da trasporto
Le Aquila da trasporto sono equipaggiate con un modulo standard per
accogliere fino a otto passeggeri, oltre al pilota e al copilota. In
condizioni di emergenza (come la totale evacuazione della Base Lunare),
è permesso il trasporto di dodici passeggeri più scorte
extra di acqua e cibo per diversi giorni. Queste navi sono usate sia
per missioni sulla superficie lunare, che nello spazio interstellare ed
anche per un qualsiasi atterraggio, quando nessun elemento ostile
è previsto e non sono necessari laboratori speciali o
equipaggiamenti ambientali.
Aquila da ricognizione
Nonostante i moduli per la perlustrazione esternamente sembrino simili
a quelli da trasporto, sono equipaggiati con vari tipi di sensori.
Queste Aquila contengono anche un computer che può sia essere
guidato da quello centrale di Alpha sia lavorare autosufficentemente.
Aquila da soccorso
Hanno moduli passeggeri modificati, identificati da grandi bande rosse
sull'esterno. Le Aquila da soccorso ospitano personale ed
equipaggiamento medico per il primo soccorso in caso di incidenti o
malattie nei quali si può incappare sulla superficie di un
pianeta o nello spazio profondo.
Aquila da carico
Il modulo di carico, identico a quello passeggeri nella configurazione,
è usato per portare rifornimenti ed equipaggiamenti alle squadre
esplorative sulla superficie dei pianeti e per il recupero di elementi
essenziali per la sopravvivenza e per i sistemi di riciclaggio di
Alpha. I cargo possono anche essere usati come serbatoi volanti,
trasportando carburante alle Aquila con riserve insufficienti per
tornare su Alpha.
Le Aquila possono inoltre ospitare diversi moduli speciali, come le
piattaforme con argano usate in "Breakaway" per disperdere i fusti di
detriti nucleari. Nella seconda stagione, le Aquila presentano alcune
aggiunte interessanti: un propulsore posteriore aggiungibile, usato in
"The Metamorph", che accresce il raggio d'azione e la potenza
dell'Aquila; i moduli laboratorio (apparsi per la prima volta in "All
That Glisters") e una versione modificata dei moduli passeggeri
equipaggiati per servire come laboratori autonomi. L'utilizzo di questi
moduli comprende la localizzazione e la lavorazione di minerali grezzi
sulla superficie dei pianeti, eliminando la necessità di
riportare ingombranti carichi pietrosi su Alpha; possono anche servire
come basi mobili per le squadre di contatto e sorveglianza su di un
pianeta, poiché possono contenere cibo e acqua e riciclare aria
per diverse settimane, lasciando così diverso tempo per
l'esplorazione prima che la traiettoria della Luna esca dal loro raggio
d'azione.
Le Aquila sono tenute in giganteschi hangar situati sotto le quattro
rampe di lancio della Base Lunare. Una squadra di ingegneri
specializzati è responsabile della loro manutenzione e di far si
che siano sempre pronte al decollo.
Alpha dispone di una flotta di dodici Aquila da trasporto, ventisei da
ricognizione e due da recupero in interrotto stato di allarme. In caso
si attui l'Operazione Exodus (l'immediata e completa evacuazione della
Base Lunare Alpha su ordine personale del comandante Koenig) tutte le
Aquila disponibili sono impiegate per trasportare i coloni e le scorte.
Fino ad allora le Aquila rimangono i cavalli da lavoro di Alpha,
indispensabili ai 311 uomini e donne di Alpha come il treno Conestoga
fu decisivo per la frontiera occidentale dell'America.
Note sull'ideazione delle Aquila
Le Aquila sono un'innovazione del maestro degli effetti speciali Brian
Johnson, disegnatore ed esecutore di tutti i modellini e le sequenze di
effetti speciali usati nella serie. Johnson ha anche lavorato per
"Thunderbirds" e "UFO" (altre produzioni di Gerry Anderson), e "2001: A
Space Odyssey" della MGM (anche se il suo nome non compare nei
credits).
Secondo un'intervista rilasciata al periodico inglese "T.V. SciFi
Monthly", l'ispirazione per la forma tozza e insettiforme delle Aquila
gli venne da una cavalletta. Questa forma subì una sorta di
allungamento nella seconda stagione. Un altra cosa che influenzò
la loro caratterizzazione fu il design delle navi spaziali di allora:
le finestre dell'abitacolo di comando, per esempio, assomigliano molto
a quelle della capsula Gemini, e i motori e i piedi di atterraggio sono
tratti da un modulo Apollo. In tal senso gli Anderson hanno sempre
affermato che la serie è un'estensione del mondo del 1977 e che
uomini come John Koenig sono cresciuti nell'era di John Glenn e Neil
Armstrong. E ciò è evidente non solo dai personaggi, ma
anche dalla tecnologia che hanno a disposizione.
Molti trucchi sono stati utilizzati per rendere i modellini di Aquila
realistici anche nelle riprese a distanza ravvicinata: l'oscuramento di
alcune sezioni esterne, per dare l'impressione della profondità,
e l'aggiunta di piccoli pezzi recuperati da kit di montaggio per
modellini in plastica per migliorare i dettagli e le paratie esterne.
Quattro modelli di Aquila sono attualmente usati, grandi tra i 5 1/2 ai
44 pollici di lunghezza- sono stati costruiti con plastrex, perspex
(una plastica simile al plexiglas) e tubi di rame modellati. Raramente
più di quattro Aquila sono necessarie per una singola scena.
Quando serve dare un'impressione che ce ne siano di più, si usa
una successione veloce di inquadrature del decollo e del volo, o una
sovrimpressione ottica di diverse riprese che mostrano Aquila di
dimensioni ridotte. La più grande Aquila, la cui costruzione
è costata circa 3.000 dollari, è equipaggiata con piedi
d'atterraggio idraulici e getti di gas freon per alzare polvere durante
il decollo.
THE EAGLES: THEIR HISTORY, USES, AND CONSTRUCTION
By Geoffrey Mandel
Here is a brief reproduction from a STARLOG magazine from 1977.
Hope you enjoy it.
Note: Sources for all technical data on the Eagle spacecraft are: The
Making of Space: 1999 by Tim Heald, promotional materials provided by
ITC, photos and tapes of broadcast episodes, and the combined resources
of draftsman/writer Mandel and convention organizer David Hirsch--an
authority on Gerry Anderson productions.
Attention, all sections Alpha. This is Commander John Koenig. As you
know, our Moon has been blasted out of Earth orbit. We have been
completely cut off from planet Earth.
As we are, we have power, environment and, therefore, the possibility
of survival.
Commander John Koenig, September 13, 1999
As Moonbase Alpha traveled through the galaxy, a helpless captive of
Earth's runaway satellite, it survived through the application and
manipulation of its existing technology.
One of Alpha's most indispensable (and surprisingly versatile) pieces
of hardware was its sole source of transportation: the Eagles. Modified
to meet a variety of needs, these vehicles quickly became synonymous
with Moonbase Alpha and a universal symbol for Space: 1999 itself.
An element not mentioned by Commander Koenig, yet equally important to
the survival of Moonbase Alpha, is that of transportation--a means of
getting from one place to another, of investigating unknown and
potentially dangerous phenomena, of gathering minerals crucial to
Alpha's recycling plants. This need for quick, efficient transportation
is admirably filled by the Eagle, Moonbase Alpha's workhorse
spacecraft, which has rapidly become a trademark for Space: 1999.
Necessary not only to the inhabitants of Alpha, the Eagle is also a
vital element of the 1999 storyline, serving as a dynamic method (as
opposed to a passive method like Star Trek's transporter) of getting
the characters into a new, exciting environment each week.
The Eagle is the innovation of special-effects master Brian Johnson,
who designs and executes all the models and special-effects sequences
used on the series. Johnson's other credits include Thunderbirds and
UFO (also Gerry Anderson productions), and MGM's 2001: A Space Odyssey,
although his name did not appear on the screen credits.
According to an interview in the British publication T.V. SciFi
Monthly, the inspiration for the squat, insect-like Eagle did in fact
come from an insect--a grasshopper:
I find that if you make spacecraft, and so on, rather insect-like then
you are half way there. That seems to be the way our technology is
going. Take Concorde as an example.
The Eagle was based on a kind of grasshopper shape which just sort of
grew. It was considerably shorter before we started filming, but later
it elongated. Probably an even more important influence was the current
trend in spacecraft design: the inset windows in the front of the
Eagle's command module, for instance, strongly resemble those of the
Gemini capsule; the engines and landing pads also embody elements of
present-day Apollo spacecraft. The producers of Space: 1999 have always
claimed that the show is an extension of our 1977 world, that men like
John Koenig grew up in the era of John Glenn and Neil Armstrong. This
is reflected not only by the characters, but by the technology
available to them. The cunning devices that enable the Eagle models to
retain realism even at very close camera range include dirtying random
sections of the exterior to give an illusion of depth, and adding small
pieces scavenged from plastic model kits to stimulate exterior detail
and plating. Four Eagle models are actually used, ranging from 5 1/2 to
44 in length-they were constructed from plaster, perspex (a
plexiglas-like plastic) and molded copper piping. More than four Eagles
are rarely needed in a single shot. When the impression of an entire
fleet of Eagles is desired, it is accomplished either by quick,
successive camera angles of Eagles taking off and flying by, or by an
optical superimposition of several shots showing Eagles of diminishing
size. The largest Eagle, costing some $3,000 to build, is equipped with
hydraulic landing pads and freon gas propulsion to raise dust upon
take-off.
The Eagle: An Official Dossier
The Eagle is one of several classes of interplanetary spacecraft
(others include the Hawk warships, Swift support vessels, and
deep-space probes), originally authorized by the International Lunar
Finance Commission and constructed by the Engineering and Technics
section of Moonbase Alpha using materials and components either shipped
from Earth or manufactured on the Moon. Completely modular, the crafts
are divided into three basic sections: the command module, the service
pod, and the superstructure--containing the landing gear, main fuel
tanks and boosters. Eagles, standard reconnaissance craft for all
extralunar activity, are powered by four nuclear fusion rockets and
carry fuel reserves for 48 hours of flight. Artificial gravity force
fields built into the Eagle enable it to accelerate up to 15% of the
speed of light, giving it a maximum range (with extra fuel reserves) of
several light-days. The Eagle also has the capability to enter the
atmosphere of a normal-gravity planet, land (using its
chemically-fueled landing rockets), and return to Alpha. Although the
Eagle was not designed for use as a military vessel, it has as standard
equipment a laser gun and an arsenal of space-to-space missiles.
Eagles are piloted by an astronaut with official designation of Eagle
Pilot and a rank of no less than Captain. The pilot receives his orders
directly from Mission Control, and employs both the onboard and Alpha
computer systems for guidance, astronavigation, and interpretation of
sensor data. The right seat in the Eagle cockpit is usually occupied by
a copilot, although the Eagle can normally be handled by a single
operator. In an emergency, when both pilots are incapacitated, an Eagle
may be operated from a slave-station in Command Center.
Types Of Eagles Used By Moonbase Alpha:
Transporter Eagles
Transporter Eagles, fitted with the standard passenger pod, can
normally accommodate eight passengers in addition to the pilot and
co-pilot. Under emergency conditions (such as total evacuation of
Moonbase), they can carry up to twelve passengers and additional water
and provisions for extended habitation. Transporters are used for
missions on the lunar surface, in lunar orbit, and in interstellar
space in the general vicinity of Moonbase; or on routine planetary
landings when no hostile elements are anticipated and the contact team
deems special laboratory or environmental equipment unnecessary.
Reconnaissance Eagles
Although the recon pods look similar to the transporter pods on the
outside, they are equipped with various types of sensory devices for
exploratory missions. The recon pods also contain a computer that can
either be tied into Alpha's master computer or work self-sufficiently.
Rescue Eagles
Rescue Eagles are Transporters that have been fitted with a special
passenger pod, identified by bold red stripes on the exterior. These
are adapted for field diagnosis and treatment of injury or disease that
may be encountered on a planet's surface or in deep space. Manned by
medical personnel, Rescue Eagles are equipped with mobile beds,
patient-monitor units, and facilities for field surgery.
Freighter Eagles
The cargo pod, identical to the passenger pod in configuration, is used
for transporting supplies and equipment to exploration teams on a
planet's surface, and for the return of native elements essential to
Alpha's environmental and reprocessing systems. Freighters can also be
used for refueling Eagles as space-borne tankers, transporting
additional fuel to Eagles with insufficient reserves to return to Alpha.
The Eagle can also accommodate one of several specialty modules such as
the winch platform used in Breakaway to disperse the nuclear waste
cannisters. For Year Two, the Eagle had some interesting additions: a
strap-on booster back, used in The Metamorph, which increases the range
and power of the Eagle; and the laboratory pod (first shown in All That
Glisters), a modified version of the passenger pod equipped to serve as
a remote laboratory. Uses of this pod include the location and
refinement of crude minerals on a planet's surface, eliminating the
need to transport bulky raw ores back to Alpha. This pod also acts as a
base for a planetary-contact-and-survey team: it can carry food and
water and recycle air to support the team for several weeks, providing
ample time for exploration before the Moon's trajectory moves it out of
range.
Eagles are serviced in the mammoth hangar complexes directly beneath
the four main launch pads. A crew of Eagle engineers is responsible for
repairing or replacing damaged components, and maintaining the Eagles
in flight-ready condition. Alpha supports a fleet of twelve Transporter
Eagles, twenty-six Recon Freighters, and two Rescue Eagles on 24-hour
alert status.
In the event of Operation Exodus--immediate and complete evacuation of
Moonbase Alpha on the personal order of Moonbase Commander--all
available Eagles are employed to transport colonists and supplies from
Alpha to a habitable planetary environment. Until such time, the Eagle
remains the workhorse of Moonbase Alpha--as indispensable to the 311
men and women of Alpha as the Conestoga wagon was to the settlers of
America's Western frontier.