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Asa Nisi Masa

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La professione della signora Warren

Diretto da  Pedro Almodòvar

Uscito il 24/03/2001

Box Office

Incasso sett.

Tot.

Pos.

30 Marzo 2001

8.969.148

8.969.148

9

7 Aprile 2001

12.140.444

21.109.592

10

14 Aprile 2001

10.269.910

31.379.502

10

28 Aprile 2001

9.133.293

40.512.795

11

costo del film: 32.550.000
incasso del film (-5%): 38.487.155
Bilancio definitivo: + 5.397.155

I premi

Magic Raspberry 2001

Peggior colonna sonora

Nomination per i CK Awards a Gwyneth Paltrow come migliore attrice protagonista

La critica

Il Critico della Cristian Production

Dopo due film pieni di sangue e violenza, la Gongo Films cambia totalmente genere, presentando una commedia teatrale dai toni drammatici. La storia è piuttosto semplice, e nella sceneggiatura sono presenti praticamente solo i dialoghi, che comunque sono ben fatti. A volte però come è già successo in altri film di Cinematik, il film diventa un po' troppo discorsivo, e rischia di far annoiare lo spettatore, ma per fortuna quei momenti sono pochi e non peggiorano il film più di tanto. Gli attori, piuttosto bravi, interpretano bene le loro parti, con una nota di merito per la brava Goldie Hawn che vince il confronto con la più giovane Gwineth Paltrow. L'unica nota stonata è quella della scelta del regista: Almodovar non riesce quasi mai a dare al film quel tocco in più che servirebbe per ravvivarlo, e per non renderlo troppo "televisivo". Comunque, in finale, il risultato è appena sotto la sufficienza; per una storia così era difficile raggiungere poi grandi risultati, e la Gongo Films ha mostrato ancora una volta la sua bravura.Voto: 6=
Mr. Hyde di Asa Nisi Masa Curioso l’impianto diciamo “tecnico” allestito dalla Gongo Films per questo film tratto dall’omonima commedia di George Bernard Shaw: un regista spagnolo ex-alfiere di un movimento spagnolo anarchico e irriverente che è morto con la hollywoodizzazione dello stesso Pedro, un testo scritto da un appartenente alla socialista Fabian Society di fine ‘800 e che scaturisce dalle prime lotte dell’allora nascente movimento femminista, un cast infine che schiera divi americani di primo piano accanto ad attori più squisitamente britannici. Un materiale difficile da governare ed ingredienti molto diversi difficili da amalgamare, ed infatti stavolta la ciambella non è riuscita alla perfezione. Almodovar sembra il primo non perfettamente convinto di quello che fa, non prova nemmeno a trasformare la commedia in un film ma si limita a dirigere il cast in una sorta di teatro filmato che purtroppo ha sempre il limite di una certa noia e staticità. Inoltre sono passati 100 anni dalla prima rappresentazione della commedia di Shaw e – dobbiamo dirlo – si sentono tutti; il testo appare irrimediabilmente datato e il suo proto-femminismo, che all’epoca aveva scandalizzato i censori oggi, in un’epoca in cui i figli accoltellano senza rimorsi i genitori e i telegiornali sembrano film dell’orrore, non colpisce più e non scandalizza nessuno. Forse la vicenda andava profondamente rivoluzionata e modernizzata, a costo di tradire in parte il testo originale, oppure ambientata nelle lotte femministe degli inizi del XX secolo come documento di un determinato periodo storico, mentre invece la parziale modernizzazione operata dallo sceneggiatore fa apparire l’intera vicenda e certi dialoghi ancora più anacronistici. Equilibrato il cast, con Goldie Hawn su tutti in una parte insolitamente per lei non comica, e Sam Neill che tratteggia, da fine cesellatore, un personaggio ambiguo e sgradevole; più di routine gli altri fra cui una forse sopravvalutata Gwineth Paltrow.

Merlino della MAGIA production

Film elegante e raffinato che si accontenta di rappresentare fedelmente, ed in modo fortemente teatrale, un'opera di Bernard Shaw. L'intento più che evidente è quello di promuovere il testo attraverso il mezzo cinematografico, e questo fa onore alla Gongo Films che si è impegnata nell'impresa con buoni attori che fanno docilmente il loro lavoro. Un grosso, grossissimo dubbio nasce invece a causa dell'evanescente regia di Almodovar. Ma era proprio necessario affidarla a lui? Chissà, forse per attirare spettatori ignari al cinema ma, con la sua inesperienza nel genere, gira un film che alla fine risulta senza spessore. Da cineforum.

Cesare della Cadillac Ranch

Film di difficile impostazione, in cui Almodovar non rende come dovrebbe. Nel complesso però si salva per le brillanti interpretazioni

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