The Masterpiece - Il
Capolavoro
Soggetto
e Sceneggiatura di Cesare Carugi RUOLI: RUFUS SEWELL T Walter Bellow JOHNNY DEPP 6 Hans Zvellar ELIZABETH BERKLEY [ Chloe Traubert DONALD SUTHERLAND µ Professor Sam Shelby HELEN HUNT a Mae Collins CAMEO: HANK AZARIA Î Harry Cohn JACK CONLAY $ Frank Capra PRUITT TAYLOR VINCE 1 Curtis JEWEL KILCHER I Paula Potter * Prima di passare alla lettura si fa presente che quando il
carattere è di colore grigio, le immagini del
film sono in bianco e nero, mentre quando il
carattere è rosso le immagini del film sono a colori --------------------------------------------------------- TITOLI
DI TESTA Alla macchina
da scrivere, su un foglio bianco, qualcuno scrive i dettagli del film Cesare Carugi presenta Una produzione Cadillac Ranch Productions Inc. Un film di Lawrence Kasdan RUFUS SEWELL JOHNNY DEPP THE MASTERPIECE (Il Capolavoro) Con (in ordine alfabetico): ELIZABETH BERKLEY HELEN HUNT DONALD SUTHERLAND Sceneggiatura di Cesare Carugi Fotografia di John Toll Musiche composte e orchestrate da Ryuichi Sakamoto Prodotto da Cesare Carugi per Cadillac Ranch Productions Inc. Diretto da Lawrence Kasdan ------------------------------------------------------------------ SCENA 1 - Est. Los Angeles - Notte AMBIENTAZIONE:
1997 Siamo sulle
colline di Los Angeles. La Mdp
inquadra un UOMO di spalle che si sta accendendo una sigaretta. Davanti a lui,
come sfondo, le luci e i suoni della città, tra neon blu e sirene che
impazzano. La Mdp stacca e inquadra le finestre di una villa e le luci che si spengono. La Mdp ritorna nuovamente
sull'uomo, sempre di spalle che sta fumando. Si siede sull'erba, davanti al
panorama notturno di Los Angeles. La Mdp zooma alle spalle dell'uomo. Comincia
la voce fuori campo. VFC: Che dire di questa storia? Qualcuno sicuramente mi prenderà per
pazzo, eppure dalle parole di un uomo mi viene da pensare, riflettere e dico
"Cazzo, è vero, è tutto quanto vero… non ci vuole molto per capirlo!"…
L'estenuante battere del tempo che cerchi di rincorrere ma che non raggiungi
mai, va più forte di te ma sai già dove andrà a finire… "Se pensi al
male, e se allo stesso tempo pensi al male tra quarant'anni, a che pensi in
realtà?"… Bella domanda, che comporta un sacco di risposte, alle quale
tutti possiamo dar ragione, e continuare a rispondere, rispondere, rispondere…
ne uscirebbe una lista più lunga di quelle delle pietanze in un Wellington
Restaurant… Vecchia storia?… No… Solo una vecchia nuova storia, che è antica di
nascita, ma nuova di argomenti, e l'ha scritta un uomo, un giovane polacco di
trent'anni arrivato non per sfondare, ma per portare la sua parola come una
sorta di "Messia cinematografico"… sembra così complicato, ma a
pensarci bene non lo è… L'immagine diventa improvvisamente in bianco e nero. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 2 - Int. Abitazione - Giorno Ambientazione:
1937 - POZNAN, Polonia La Mdp inquadra
due mani alla macchina da scrivere,
pronte ad iniziare la scrittura su un foglio bianco, illuminato dal sole che
sta spuntando dalla finestra. Attraverso un montaggio frenetico, la Mdp
inquadra una serie di primissimi piani: il
foglio, le mani che battono sui
tasti, la fronte sudata di
chi scrive, il piede dello scrittore a
terra che batte nervosamente, le labbra
dello scrittore che silenziosamente scandiscono ciò che sta scrivendo.
Poi La Mdp fa una panoramica della casa, ben ammobiliata e colma di quadri e monili, fino ad arrivare alla
finestra dove viene inquadrato un panorama
del centro storico di Poznan. Poi lo scrittore smette di battere i
tasti. La Mdp inquadra il dito indice della mano destra che batte il punto. La mano destra toglie il foglio
scritto per metà dalla macchina da scrivere. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 3 - Est. Poznan - Giorno La porta di una
palazzina si apre. La ripresa diventa a rallentatore. Dalla palazzina esce HANS
ZVELLAR, 33 anni, capelli corti, faccia pulita, occhiali da vista, molto
elegante, che attraversa la piazza con una cartellina in mano. La ripresa torna
a velocità regolare. La Mdp stacca in un'inquadratura dall'alto della piazza,
dove passeggiano alcune persone. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 4 - Int. Ufficio Luhzny - Giorno Un ufficio ben
arredato, con una bellissima scrivania
con piano in vetro, Arazzi alle
pareti e due elegantissime poltrone. E c'è un uomo alla scrivania: è
OLIVER LUZHNY, 48 anni, elegante, che sta leggendo dei fogli. Si sente bussare
alla porta. (DA QUI IL DIALOGO E' IN POLACCO, CON SOTTOTITOLI) LUHZNY: Avanti La porta si
apre ed entra Hans Zvellar, con la solita cartellina in mano. Zvellar chiude la
porta e si reca davanti a Luhzny. LUHZNY: Buongiorno Hans… dormito bene? HANS: Ho scritto tutta la notte… LUHZNY: Siediti… ti prego Hans si siede,
quasi affaticato. LUHZNY: Sei sempre dietro a quella storia d'amore?… HANS: No… l'ho mollata… ho una storia migliore… LUHZNY: Di che si tratta? HANS: E' un film americano…… Hans mostra la
cartellina con il copione a Luhzny. Luzhny osserva e fa una smorfia, poi si
alza in piedi. LUHZNY: L'Europa fa così schifo? HANS: Che vuoi dire? LUHZNY: Guarda qua… Luhzny mostra a
Hans una pila di copioni sulla sua scrivania. LUHZNY: Sono 38 copioni per 38 film…… e 34 di questi sono progetti per film
americani… film di gangster, pupe, whisky di contrabbando, grosse auto
decappottabili, sale da gioco clandestine e variegati del genere… HANS: Qui non si parla di gangster movie LUHZNY: Forse non hai capito… qui si parla di AMERICA… A volte mi viene
davvero il voltastomaco a leggere nomi di protagonisti come Frank, o George, o
Jennifer, o note di produzione con su scritto "Per questa parte vedrei
bene Edward G. Robinson, o Clark Gable, o Katherine Hepburn"… Torna
alla tua storia d'amore, ti prego HANS: Ieri sera verso le 9 stavo alla macchina da scrivere e ho
cominciato a pensare alla guerra che verrà… così ho cominciato a pensare "Se
invece di stare dove mi trovo, andassi in qualche posto lontano da qui, e
raccontare una storia lunga mezzo secolo, qualcuno mi crederebbe?" E
poi confrontarla con la realtà…… Tra 50 anni se ne parlerà ancora…… LUHZNY: Quanti copioni hai scritto per le mie produzioni? Undici? HANS: Dodici LUHZNY: Dodici, bene…… Ottimi lavori, Zvellar…… ma anche tu non infangarti
col mito di Hollywood, con le star da passerella e con i dollari sonanti…… noi
sappiamo poco di quel paese, e forse è meglio così… HANS: Quindi non vuoi nemmeno leggerlo… LUHZNY: Hai indovinato… non voglio nemmeno leggerlo Luhzny si volta
di spalle e prende un bicchiere,
servendosi del whisky da un mobile bar. Hans sembra quasi offeso. Si alza dalla
poltrona posando la cartellina con il copione su di essa. Poi si reca verso
Luhzny, che è sempre voltato. HANS (Con tono deciso): Beh, io me ne vado a Los Angeles…… Luhzny si
volta, con in mano il bicchiere di whisky. Torna alla scrivania restando in
piedi dietro ad essa. Dal volto si nota che non approva l'idea di Hans. LUHZNY: E così vuoi mollarmi? HANS: Io non mollo nessuno……è che ho 30 anni, e se continuo a lasciare
tutti i miei sogni nei cassetti della cucina va a finire che invecchierò ad una
macchina da scrivere mentre scrivo la solita storia d'amore a lieto fine…… LUHZNY: Sei così deciso, eh? HANS: Nessun rancore, Oliver…… mi piace la storia che ho scritto, e mi
piacerebbe vederla realizzata…… tu sei il produttore più potente che conosca e
se presento questo copione ad altri so già che mi sbatterebbero la porta in
faccia…… LUHZNY: Rispetto la tua decisione… e il tuo coraggio…… buona fortuna… Hans rimane un
po’ attonito. Luhzny si risiede alla scrivania e posa il bicchiere. Poi
continua a leggere i fogli. C'è silenzio. Parte un sottofondo musicale di
violino. Hans senza dire una parola recupera la sua cartellina e si reca verso
la porta. Prima di uscire si volta nuovamente verso Luhzny, che non lo
considera per niente. Poi afferra la maniglia e apre la porta. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 5 - INT.
UNIVERSITA' CINEMATOGRAFICA DI LOS ANGELES - CORRIDOIO - GIORNO AMBIENTAZIONE:
1997 Si apre una
porta dell'università, che dà in un corridoio completamente vuoto dove, nei due
lati, ci sono una serie di stipetti degli universitari. Entra nel corridoio
WALTER BELLOW, 30 anni, capelli neri e occhi infossati. Ha in dosso una camicia
a scacchi e un paio di jeans. Sotto mano ha un libro di cinema. Avanza
attraverso il corridoio, poi si ferma davanti alla porta di un'aula dalla quale
escono delle voci. Walter entra. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 6 - INT.
AULA - GIORNO E' una grossa aula, con schiere di sedie nel centro e un palco con una
cattedra a mezzaluna tempestata di sedie girevoli, microfoni e bottiglie
d'acqua piene. Ci sono in tutto venti
studenti nell'aula, sparsi in qua e là. Alla cattedra sta tenendo una
lezione di cinema il professor SAM SHELBY, 57 anni, capelli bianchi e viso
scarno, occhi azzurri. E' ben vestito, con cravatta e giacca grigia. Walter,
con un leggero sorriso stampato in volto, si siede nell'ultima fila. SHELBY (Agli studenti): …Sembra incredibile, ma Capra e Riskin non sapevano che pesci
prendere per concludere degnamente un apologo affascinante, ma forse troppo
ambizioso. Era il regista a stare più tranquillo… (Atteggiandosi) "Smettila di preoccuparti, Bob, sarà lo
stesso film a dettarci il finale"… (la classe ride divertita)…
ma lo sceneggiatore replicava (sempre atteggiandosi)… "Frank, è
un delitto cominciare a girare un film senza sapere come va a finire!"
(la classe ride ancora)… E perciò Capra dovette girare cinque finali
diversi per poi lasciare il verdetto al pubblico delle anteprime… Le parole di
Capra furono (atteggiandosi) "Eppure il pubblico, vale a dire i
John Doe per i quali e sui quali avevo fatto i miei film, uscirono dalle sale
come delusi e non c'entrava quale finale avessero visto…"… Dopodiché,
Capra ricevette una lettera firmata "John Doe" che diceva "Ho
visto il suo film con tanti finali diversi……tutti sbagliati, ho pensato…"
(La classe ride)… "…L'unica cosa che può impedire a John Doe di
uccidersi sono gli stessi John Doe… se glielo chiedono loro"… Capra
girò e inserì questo quinto happy end, ma non fu mai soddisfatto fino in fondo.
Questa prima produzione indipendente di Capra fu girata in un clima storico e
politico inquietante. A muovere i fili del burattino John Doe è infatti un
magnate dell'informazione con tendenze totalitarie nazi-fasciste. Tant'è vero
che nel copione originario passava il tempo a leggere il "Mein Kampf"… Shelby si
accorge di Walter in ultima fila. Walter gli fa un sorriso. Shelby ricambia e
poi continua la lezione. SHELBY: A questa moderna incarnazione maligna, l'umanesimo cristiano del
regista contrappone una figura quasi cristologica, almeno trasparente
nell'ultima parte del film. E' interessante notare che il tentativo di
suicidio, in entrambi i casi sventato dalla Provvidenza, accomuna il
personaggio di Long John Willoughby a quello disperato di George Bailey di
"La Vita E' Meravigliosa", un film attraversato dall'analogo
pessimismo che ormai contamina la commedia "capriana". Alla parete
estrema dell'aula si nota un grosso schermo da cinema. SHELBY: Ma adesso vediamolo… signorini e signorine…… "Arriva John
Doe", di Frank Capra, anno 1941 Shelby spegne la
luce dell'auditorium e fa un cenno in alto davanti a lui. Parte la proiezione
di "Arriva John Doe". Mentre gli studenti guardano il film, prendendo
appunti, Shelby si reca verso Walter. Gli dà un piccola pacca sulla spalla e
gli fa cenno di seguirlo. Shelby esce dall'aula, Walter lo segue. La proiezione
del film prosegue. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 7 - INT.
CORRIDOIO - GIORNO Shelby è alla
distributrice automatica del caffè e infila alcune monetine. Dalla porta
dell'aula sbuca Walter. Shelby si volta verso di lui sorridendo. SHELBY: Ah… Walter Bellow di Saginaw, Michigan…… come stai, Walter? (Tendendogli la mano) WALTER: Bene professore, lei come sta? (Stringendogli
la mano) Shelby si volta
nuovamente verso la distributrice e prende il suo caffè. SHELBY: Non male, non male…… WALTER: Non cambia mai, professore…… ancora Frank Capra… SHELBY: I suoi film sono l'unico stimolo che mi sia rimasto…… vuoi un caffè? WALTER: No, grazie…… dormo poco la notte… SHELBY (Bevendo il suo caffè): Allora, Walter…… Siamo in dirittura d'arrivo, quanti esami ti
mancano? WALTER: Mi manca solo la tesi… SHELBY (Sorpreso): Davvero?…… Bè, in effetti, a pensarci bene…… non frequenti da più di
un anno… WALTER: Si sente sempre più responsabilità sulla famiglia…… SHELBY: Ti sei sposato? WALTER: SHELBY: Bene, bene…… Non mi hai ancora detto cosa sei venuto a fare qui… WALTER: Un film di Frank Capra per la mia tesi… SHELBY (Sorridendo): Mi rendi l'uomo più felice della Terra… WALTER: Avevo pensato prima a "Signora Per Un Giorno"… SHELBY: Non è una cattiva idea… meno conosciuto di altri WALTER: Poi avevo deciso di fare un salto negli anni e di passare a
"Arsenico E I Vecchi Merletti"… SHELBY: Mmm… non ti conviene……C'è già Leo Brody che lo porta come tesi… WALTER: Perciò mi sono fermato a metà strada…… SHELBY: "L'Eterna Illusione"? WALTER: "Orizzonte Perduto" SHELBY: Buona idea…… se non altro non è una commedia… WALTER: Potrei contare su di lei? SHELBY: Certo… un po’ di aiuto lo avrai anche da me…… ma ti consiglio anche
di consultare gli archivi della Columbia Pictures…… lì ho un'amica, Paula
Potter, che fa la segretaria all'archivio principale… dille pure che ti mando
io… WALTER: Ok… non so come ringraziarla… SHELBY: Ah… niente… lascia fare…… Un aiuto al mio miglior studente è
d'obbligo… Shelby getta la
tazzina vuota del caffè in un cestino alla destra della distributrice
automatica. Poi i due si stringono la mano. SHELBY: Bè, è ora che torni in aula…… mi ha fatto piacere rivederti, Walter…
fatti vivo per metterci d'accordo sulla tesi… WALTER: Lo farò…… e non beva troppi caffè… SHELBY: Ah, io ormai sono vecchio e dormo poco comunque… I due si
sorridono. Shelby fa un cenno per salutare Walter. WALTER: A presto, professore… Shelby rientra
in aula. Walter si reca verso l'uscita. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 8 - INT.
CASA DI WALTER - NOTTE E' una casa in stile moderno. La Mdp fa il
giro di alcune stanze, la cucina e il salotto. Poi la Mdp fissa un televisore a
schermo piatto spento. Davanti al televisore ci sono Walter e la sua ragazza
CHLOE TRAUBERT, 26 anni, capelli biondi ricci, occhi azzurri e bocca carnosa,
snella e attraente. Chloe e sdraiata sulle gambe di Walter. I due si osservano.
Walter le accarezza i capelli. La Mdp zooma lentamente su di loro. WALTER: Mi dispiace se ultimamente mi trovi un po’ distaccato… è solo
questione di tempo… la tesi e tutto il resto… comincio davvero a pensare che
sarà una dura cavalcata… CHLOE: Amore, non preoccuparti, ti capisco benissimo… e quando ti sarai
laureato tutto sarà di nuovo come prima… è questione di tempo, l'hai detto
anche tu… WALTER: Mi dispiace che te ne stai sola tutto il giorno, e anche qualche
sera… CHLOE (Dopo alcuni secondi di silenzio): Ho trovato un lavoro… WALTER: Davvero? CHLOE: Al Million Dollar Fashion… WALTER: Quel negozio di abbigliamento sulla quarantasettesima? CHLOE: Esatto… è un lavoro part-time…… che ne dici? WALTER: Cosa ne dico?…… se sei sicura di poterti organizzare, accettalo… CHLOE: WALTER: Ne parli come se credessi di farmi un dispiacere… CHLOE: E' vero WALTER: E perché? CHLOE: Bè, non lo so… a volte abbiamo parlato di lavoro, ma era come se tu
non gradissi l'argomento… WALTER: Ti sbagli… accettalo, ti prego CHLOE (Sorridendo): Ok… Walter e Chloe
si baciano. Poi lui la osserva e le fa un sorriso, accarezzandole il volto. WALTER: Sei bellissima… Lei fa un timido
sorriso. Lui ricambia e continua ad accarezzarle i capelli. Poi prende il
telecomando del televisore. WALTER: La cassetta è dentro? CHLOE: Se non l'hai tolta tu ieri… Walter accende
il televisore. Scorrono le immagini di "Orizzonte Perduto". Vediamo
una scena del film (Dialogo tra
Ronald Colman e John Howard). La Mdp zooma verso il televisore fino
a che l'immagine del film trasmesso non diventa a tutto schermo. RONALD COLMAN: Hai scritto il rapporto? JOHN HOWARD: Si, Bob… RONALD COLMAN: E che abbiamo salvato novanta persone? JOHN HOWARD: Si RONALD COLMAN: Siamo bravi… e hai scritto che abbiamo lasciato diecimila cinesi là
sotto a farsi massacrare… No… Questo non l'hai scritto… loro non contano… JOHN HOWARD: E' meglio che ti riposi, Bob… STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 9 - INT.
UFFICIO HARRY COHN - GIORNO AMBIENTAZIONE:
1937 - HOLLYWOOD, LOS ANGELES La Mdp allarga
il campo, mentre la scena di "Orizzonte Perduto" va avanti. Ci
rendiamo conto che l'immagine è di nuovo in bianco e nero. Siamo nell'ufficio
di Harry Cohn, il presidente della Columbia Pictures. HARRY COHN, 46 anni,
capelli neri, orecchie a sventola, elegante, è davanti allo schermo che guarda
il film. La stanza è oscurata. Poi spegne il proiettore e va ad aprire le tende
dell'ufficio. La stanza si illumina nuovamente. Poi si volta verso qualcuno che
rimane fuori campo. COHN (Girellando per la stanza): Se lo ricordi bene… è un'anteprima assoluta… uscirà il 14 marzo per
il pubblico… è finora il progetto più rischioso che la nostra casa di
produzione ha appoggiato… avremmo potuto risparmiare una quantità notevole di
denaro, ma quando lavori con Frank Capra cerchi sempre di assecondare le idee
del genio, giusto? Quello che voglio dire è che per come me l'ha descritto lei,
il suo progetto è ancora più rischioso, e difficilmente Frank si farà
acchiappare dalla proposta… Frank Capra non è una persona sola, sono lui e Bob
Riskin, Bob Riskin e lui… Due persone in una… non muoverebbe un dito senza di
lui, al momento chiaramente… La Mdp stacca
su Hans Zvellar seduto sulla poltrona dell'ufficio di Cohn, davanti alla
scrivania dove è posto lo schermo e il proiettore. HANS (Con chiaro accento straniero): COHN: Sono sicuro che sarà un buon copione, e conosco le produzioni di
Oliver Luhzny…… non creda che noi americani consideriamo solo le nostre
produzioni… Ho visto "Destini diversi", l'ha scritto lei, giusto? HANS: COHN: E ha anche un'ottima dote di scrittore… magari dovrebbe provare a
cercare più versatilità… voglio dire, le storie d'amore piacciono, sono una
moda attuale, ma come ogni moda, presto sparirà… HANS: Questo copione non è una storia d'amore… cioè, è una storia d'amore
che si protrae per cinquant'anni… e tutto con i dovuti cambiamenti ambientali,
politici, tecnici… COHN: Quante copie ha di questa sceneggiatura? HANS: COHN: Mi lasci una copia per me… lei si fermerà a Los Angeles per molto? HANS: Non ho fatto ancora piani per rientrare a Poznan… Bussano alla
porta dell'ufficio. COHN: Avanti Dalla porta fa
capolino FRANK CAPRA, 40 anni, regista, volto scolpito, capelli neri corti e
mascella prorompente. CAPRA: Disturbo? COHN: Entra, Frank… Capra entra
nell'ufficio. Zvellar si alza in piedi. COHN: Frank, ti presento Hans Zvellar, viene da Poznan, in Polonia Capra e Hans si
stringono la mano. CAPRA: Piacere HANS (Intimidito): E' un onore… COHN (A Capra): Il signor Zvellar è uno sceneggiatore ed è venuto a lanciarci una
specie di sfida… HANS: No, non mi permetterei mai… COHN: CAPRA: Credo non ci sarà problema… di che parla? COHN: Glielo dica, Zvellar… HANS (Intimidito): E' una storia d'amore che si protrae per cinquant'anni… ma quello
che viene descritto di più non è la storia più di tanto… più che altro sono i
cambiamenti interni della società che vengono descritti… CAPRA: COHN: E' qui che viene il bello… CAPRA: Perché? HANS: Capra rimane
perplesso. CAPRA: Bè, vede Hans… posso chiamarla Hans?… HANS: E' il mio nome… CAPRA: Bene…… Vede, Hans… ne sono già successe di cose in passato nella
cinematografia europea… soprattutto Lang con "Metropolis" ha offerto
uno spaccato di fantascienza veramente appropriato e molto fedele… Non so se la
mentalità di un cineasta medio è pronta a fare il salto di qualità… voglio
dire, l'argomento è già impegnato di suo, poi se ci mettiamo la penna di un
polacco… oh, con questo non voglio certo offenderla, ma certo lei sarà abituato
a tutt'altro cinema… HANS: CAPRA: Come vuole… HANS: COHN: Scusi se la interrompo, Zvellar… ma sono tempi duri per il cinema…
la pellicola costa, il personale costa, i registi costano, per non parlare
degli attori… Difficilmente una casa di produzione come la nostra, in costante
ascesa, rischierebbe in un progetto così ambizioso… se solo fossimo stati più
potenti e meno poveri… CAPRA: (a Cohn)… Ti prego, Harry, adesso non demoralizziamolo… io direi
di tenerci una copia della sceneggiatura e di valutare la cosa… credo che non
sia giusto uccidere il mulo senza appurare che il mulo non è necessario… con
questo non voglio darle del mulo, chiaramente, Hans… HANS: CAPRA: Mi scusi, Hans, la prego… fa parte del mio carattere…… non sto
cercando di provocarla, sto solo stendendo un velo un po’ umorista sulla
faccenda, comunque per evitare di sembrarle troppo rigido… Io direi di sentirci
nuovamente la prossima settimana… così definiamo il tutto, che ne dice? HANS: COHN: Si, anche per me va bene…… diamo un'occhiata al copione e le
facciamo sapere se può prestarsi alle nostre corde… Hans consegna
una copia della sceneggiatura a Capra. Capra la guarda. Sul fronte pagina c'è
scritto: THE LOVE THAT WILL BE (L'Amore che verrà) Screenplay by HANS ZVELLAR Capra guarda il
fronte pagina e si volta verso Hans. CAPRA: Bel titolo…… intrigante… HANS: Il bello viene dalla pagina seguente in poi… Hans si reca
all'uscita dell'ufficio, accompagnato da Cohn e Capra. Hans stringe la mano ad
entrambi. COHN: Piacere di averla conosciuta, Zvellar… CAPRA: HANS: Ok… è stato un onore… COHN: Buona giornata… Hans esce
dall'ufficio. La scena rimane nell'ufficio di Cohn. Capra sfoglia velocemente
le prime cinque pagine del copione. Cohn lo guarda quasi con aria contrariata. CAPRA: Che ne pensi? COHN: Penso che siamo in un clima difficile… immaginiamocelo sul serio un
film americano scritto da un polacco… CAPRA: Che ne sappiamo? Magari è un capolavoro… COHN: Ti do l'onore di leggerlo… CAPRA: COHN: A volte dovresti decidere il tuo futuro anche senza Bob Riskin… CAPRA: COHN: Fammi sapere… Capra annuisce
con la testa. Poi Cohn chiude nuovamente le tende e accende nuovamente il
proiettore. Capra e Cohn tornano a guardare alcune scene di "Orizzonte
Perduto". ------------------------------------------------------------------------- SCENA 10 - INT.
BAR - GIORNO Primissimo
piano di un bicchiere di whisky. Primissimo
piano dell'occhio di Hans che batte nervoso. Poi la mano
porta il bicchiere alle labbra. Hans lo beve tutto d'un sorso. Si asciuga le
labbra con la lingua. Si sente una voce femminile accanto a lui (La donna
rimane fuori campo). DONNA (Fuori Campo): Qualcosa ti turba? Hans si volta
lentamente alla sua sinistra. La Mdp stacca sul volto di MAE COLLINS, 32 anni,
bionda, sguardo dolce, elegante. Mae fissa Hans con un sorriso. HANS (Timidamente): Ah, no… è la prima volta che bevo whisky… MAE (Apparentemente contrariata): Mmmm… un novizio… da dove vieni? HANS: Sono arrivato ieri… da Poznan MAE: E Poznan dov'è? HANS: Polonia… MAE: Si nota… hai un accento molto marcato HANS: Vuoi un bicchiere di… qualcosa? MAE: HANS: La linea? MAE: HANS: Oh, niente… documenti… documenti di lavoro MAE: Documenti…… e che lavoro fai? HANS: A dire la verità non lo so… MAE: Ah… Hans si alza
dallo sgabello e mette un dollaro per il whisky sul tavolo. Goffamente si dà
una sistemata alla giacca. Poi gli cade il copione dalla cartellina. Hans si
china lentamente per prenderlo, ma Mae lo anticipa. Prende il copione e legge
il titolo. MAE: "L'Amore Che Verrà"…… Che fai? Sei un poeta? HANS: Non ancora… MAE: E allora che fai? Dai, parla! HANS: Scrivo film MAE (Sorpresa): Davvero… e questo che film è? HANS: Nessun film… è solo un sogno irrealizzabile… MAE: Hai fatto qualche film che conosco? HANS: Se mi dicessi i film che conosci magari ti sarei d'aiuto… MAE: Beh, da dove comincio? HANS: Da quelli polacchi MAE (Pensosa): Mmm… non ho mai visto un film polacco, credo… HANS: Allora non hai mai visto un mio film…… scusami… Hans fa per
andarsene e riprende il copione dalle mani di Mae. Lei lo guarda mentre se ne
sta per uscire. MAE (Con tono deciso): Ti sei offeso? Hans si ferma
sulla porta, poi torna verso Mae. Lei è in piedi al bancone. HANS: Ascolta… ho appena avuto un colloquio, come dire… come dite qui? MAE: Un colloquio di merda? HANS: Esatto, un colloquio di merda con Harry Cohn e l'ultima cosa che
voglio adesso è una donna che mi… che mi… MAE: HANS: Brava… che mi prenda per il culo. Ok? Mae fa una
risata. Anche Hans ride. MAE (Ridendo e appoggiando la mano sulla spalla di Hans): Scusami…… I due
continuano a ridere. HANS: Un whisky? MAE: Hans e Mae
continuano a ridere e si risiedono al bancone. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 11 - EST.
LOS ANGELES - GIORNO Sottofondo
musicale con pianoforte. Vediamo Hans e Mae che girano per le strade di Los
Angeles. Ridono. Lui indica qualcosa e lei lo prende a braccetto. Dissolvenza. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 12 - INT.
STUDI COLUMBIA PICTURES - GIORNO Schermo nero. In
sottofondo si sente uno squillare di telefoni. Poi una voce femminile. VOCE FEMMINILE: Columbia Pictures, sono Paula, desidera?… Si, signore, la metto
subito in contatto con l'archivio……prego Lo schermo si
schiarisce improvvisamente. Vediamo un uomo (vengono inquadrati solo i piedi)
con scarpe eleganti. La Mdp sale e lo inquadra fino al torace. Indossa una
giacca grigia e una cravatta. La Mdp si ferma e inquadra l'uomo di spalle che
si reca verso la segretaria degli studi Columbia. La segretaria sta scrivendo
qualcosa su un foglio. E' PAULA POTTER, 29 anni, bellissima ragazza con capelli
color rame ricci e molto lunghi. Di spalle si nota che l'uomo è Walter Bellow.
Si ferma davanti a Paula. Lei si volta verso di lui con un sorriso. PAULA: Buongiorno, desidera? WALTER: Buongiorno… lei è Paula? PAULA: Si WALTER: PAULA: Ah, Sam? Si, è un amico di famiglia… di che aveva bisogno? WALTER: Beh, io dovrei dare un'occhiata in archivio… devo fare una tesi su
"Orizzonte Perduto" e sto cercando gli script originali e i documenti
vari riguardanti la produzione… PAULA (Sottovoce): Beh, non potrei darle accesso all'archivio… c'è bisogno di un
permesso della produzione, o del rettore universitario che attesta lo scopo
della ricerca…… Walter è
zittito. Lei lo osserva. WALTER: Ma se la manda Sam sarò felice di aiutarla…… Walter le
sorride. Stacco Walter e Paula camminano
per un lungo corridoio. Alcuni operai spostano dei macchinari cinematografici. PAULA: Come sta Sam? E' sempre coinvolto con Frank Capra? WALTER: PAULA (Sorridendo): Comunque in famiglia gli vogliamo un gran bene… era professore di
mio fratello… WALTER: In effetti è una persona molto affettiva… PAULA: Beh, il mio è un caso particolare… mio fratello morì di leucemia e
Sam ci stette molto vicino in quei momenti, sia a Joe che alla famiglia… WALTER: Mi dispiace… PAULA: E' successo molto tempo fa… WALTER: Sono andato ieri a trovarlo… stava dando una lezione tra il mimo e
il documentaristico su "Arriva John Doe"… PAULA: Non cambierà mai il vecchio Sam…… siamo arrivati Paula e Walter
arrivano alla sezione archivio. E' una grossa stanza con grosse finestre. La
stanza è praticamente vuota, con una scrivania in stile moderno al centro, dove
è seduto un custode, grassoccio, sulla quarantina. Paula e Walter si recano
davanti a lui. PAULA (Al custode): WALTER: Bellow… PAULA: Esatto, il professor Walter Bellow… deve dare un'occhiata in
archivio… CUSTODE: Non è troppo giovane per fare il professore? WALTER: Sono nato in gamba… (sorridendo) Il custode
scoppia una fragorosa risata. Walter e Paula lo guardano, poi si guardano a
vicenda straniti. Il custode smette lentamente di ridere asciugandosi gli
occhi. CUSTODE: Scusate…… PAULA: Hai finito, Curtis? CUSTODE (Improvvisamente serio): Che millesimo? WALTER: Cioè? CUSTODE: Che anno sta cercando? WALTER: 1937… "Orizzonte Perduto"… CUSTODE: Mi segua… Il custode si
alza e si reca verso una porta ad un'estremità della stanza. Walter e Paula si
guardano. WALTER (Timido, a Paula): Beh…… grazie, allora PAULA: Buon lavoro… WALTER (Stringendo la mano a Paula): Grazie… PAULA: Spero di rivederti…… mi ha fatto piacere parlare con te… Walter le fa un
sorriso. Paula si volta e se ne va. Poi lei si volta ancora e gli fa un
sorriso. Walter la osserva. Il custode, con fare molto istintivo, fa un fischio
a Walter. Il fischio echeggia. Walter si volta di scatto e raggiunge il
custode. Lo raggiunge alla porta. CUSTODE (Prima di aprire la porta): WALTER: Spero non sia un inferno là dentro… CUSTODE: Magari fosse l'inferno…… già che c'è potrebbe mettere un po’ in
ordine… Il custode fa un
sorrisetto ironico. Walter lo guarda impassibile. CUSTODE (Improvvisamente serio): Il custode apre
la porta dell'archivio. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 13 - INT.
ARCHIVIO - GIORNO La Mdp è
piazzata davanti alla porta dall'interno dell'archivio. Il custode e Walter
sono sulla soglia. La Mdp allarga il campo all'indietro e riprende la vastità
dell'archivio, con decine di scaffali in stile moderno, colmi di scatole
ammassate e registri. La Mdp sale in alto. Il custode e Walter entrano. La Mdp
stacca sul volto di Walter che osserva l'archivio. CUSTODE: Lei pensi, professore, che ci sono diciotto milioni di sceneggiature
qui dentro, e molte non sono state nemmeno approvate dai consigli di
produzione. Se cerca il 1937 deve andare alla sezione F, scaffali dal 3 al 9…
la sezione F è là dietro… se ha bisogno mi faccia un fischio, se ha bisogno di
un caffè me ne faccia due… Il custode fa la
sua risatina ironica. Walter si volta impassibile. WALTER: Ci può contare… Il custode
sembra quasi risentito dal fatto che Walter non ha riso alla sua battuta.
Quindi si volta e torna fuori. CUSTODE: WALTER: Grazie… Il custode
chiude la porta dell'archivio. Walter si dà un'occhiata intorno, con una faccia
contrariata, come per far capire la confusione che c'è nell'archivio. Si toglie
la giacca e l'appende ad un attaccapanni alla sua sinistra. Poi si rimbocca le
maniche. La Mdp sale in alto, mentre Walter si reca verso lo scaffale F. La Mdp
stacca su un orologio da parete nell'archivio che segna le 10. Stacco L'orologio segna
le 12:30. Ritroviamo Walter nell'archivio ad una scrivania sommersa di fogli
che sta scrivendo degli appunti copiandoli da un fascicolo. Walter si allenta
la cravatta. Ad un certo punto ritorna il custode che appare da dietro uno
scaffale con un grosso cheeseburger in mano. Il custode da un vigoroso morso al
panino. CUSTODE: Tutto a posto? Ha trovato quello che cercava? WALTER: Tutto a posto grazie… CUSTODE: Vuole un caffè? Una bibita? Un cheeseburger? WALTER: Non ora, grazie… Il custode è
appoggiato ad uno scaffale. Improvvisamente si sente un strano rombo venire dal
suo stomaco. Il custode rimane intimidito guardandosi la pancia. Anche Walter
lo sente e si volta verso di lui. Il custode rimane timidamente immobile.
Walter sembra impassibile e continua a scrivere. WALTER: Non si preoccupi… a quanto pare la sua digestione sta andando avanti
senza problemi… CUSTODE: Sa che mio fratello riesce a cantare "Raindrops Keep Falling On
My Head" con i rutti? Walter si volta
nuovamente verso il custode. Il custode se ne accorge e lo vede contrariato. Si
muove per andarsene. CUSTODE (Intimidito): Scusi…… a dopo per il caffè…… WALTER: Sarà meglio…… Il custode esce
dall'archivio. Walter si alza dalla sedia per tornare allo scaffale F. Walter
cerca sullo scaffale. Vede qualcosa e da una pila di fogli prende un fascicolo.
Intanto, nel prendere il fascicolo, Walter fa cadere a terra un altro
fascicolo. Walter lo raccoglie. Sulla prima pagina è scritto: THE LOVE THAT WILL BE (L'Amore Che Verrà) Screenplay by HANS ZVELLAR La Mdp inquadra
la pagina. Stacco L'immagine diventa improvvisamente in bianco e nero. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 14 - INT.
UFFICIO COHN - GIORNO La Mdp inquadra
ancora la pagina. Siamo nell'ufficio di Cohn. Il copione di Zvellar viene
sbattuto sulla scrivania. Nell'ufficio c'è anche Frank Capra. COHN (Alterato): Rischiamo… rischiamo grosso… e la Metro aspetta proprio un passo
falso per rubarci i progetti… CAPRA: Harry… COHN: Un polacco che scrive capolavori… dovevo ancora vederlo… CAPRA: COHN: Siamo quasi in guerra e un polacco presenta una sceneggiatura alla
Columbia Pictures… roba da conflitti politici… CAPRA: Harry… COHN: Che c'è? CAPRA: COHN: E' pericoloso… caccia ai comunisti, guerra politica tra America e
Russia, un cecchino che spara al presidente degli Stati Uniti, e poi cervelli
automatici collegati tra loro… per favore… CAPRA: COHN: E per di più nel mezzo troviamo una storia d'amore, dove tra
cinquant'anni i dolci decrepiti riescono ancora a scopare grazie a… a una
pillola… non farmi ridere… CAPRA: Credevo di poterti convincere a farlo… COHN: Non mi hai convinto… nemmeno per un milione di dollari mi
convinceresti… Capra è
silenzioso e abbattuto. Anche Cohn smette di parlare. Prende il copione di
Zvellar, va alla scrivania e scrive la data odierna sulla prima pagina:
"03/14/1937". Poi prende un timbro dal cassetto e con violenza lo
preme sulla pagina, dove rimane scritto "ARCHIVIATO". La Mdp rimane
puntata sulla pagina. Stacco L'immagine torna
a colori. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 15 - INT.
ARCHIVIO - GIORNO La Mdp riprende
sempre la pagina dove si nota la data "03/14/1937" (In americano è il
14 marzo 1937) e il timbro sbiadito "ARCHIVIATO". Walter osserva il
copione, lo sfoglia appena. Lo richiude, ma si accorge di aver letto qualcosa
di anomalo, quindi lo riapre. Va alla quinta pagina e legge un passaggio: "John prende i soldi dal distributore di moneta
automatico" Poi Walter
ritorna alla prima pagina e rilegge "ARCHIVIATO" e la data del 14
marzo 1937. Rimane stranito per qualche secondo. Poi comincia a ragionare tra
sé e sé. WALTER: Distributore di moneta automatico?… Un Bancomat… nel 1937 esistevano
i Bancomat? Riapre il
copione ad una delle ultime pagine e comincia a leggere altri passaggi (La Mdp
li inquadra). WALTER: "Bombe all'idrogeno" "Musica come mito" "L'uccisione del presidente degli Stati Uniti da parte di
gruppi paramilitari e mercenari" "Trapianti di organi d'acciaio" "Satelliti" "Caccia ai comunisti" Walter si guarda
nuovamente intorno. E' stranito. Si guarda ancora intorno e si mette il copione
sotto la camicia. Riprende i suoi appunti, si rimette la giacca ed esce. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 16 - INT.
STUDI COLUMBIA PICTURES - GIORNO Appena fuori
dall'archivio, Walter si incammina, ma viene richiamato dal custode. CUSTODE: Ehi… ehi Herr Professor… Walter si volta. CUSTODE: Tutto a posto là dentro? Walter torna
verso il custode, fermandosi alla sua scrivania. WALTER: Mi dica… sa niente su un certo Hans Zvellar o qualcosa di simile? CUSTODE (Pensoso): Mmm… si, vediamo un po’, mi sembra di ricordare qualcosa… ah, si…
propose un copione più di sessant'anni fa ma fu bocciato perché ritenuto
pericoloso politicamente… WALTER: C'era Harry Cohn all'epoca… uno che guardava al sodo… CUSTODE: Se ben ricordo era un polacco, un alcolizzato… se ben ricordo…
perché mi chiede questo? WALTER: Oh niente… solo che il nome di Hans Zvellar è collegato a qualcosa
su Frank Capra e Harry Cohn… CUSTODE: Beh, io tutto ciò che sapevo l'ho detto… WALTER: Grazie CUSTODE: Si figuri… Walter sta per
andarsene. Il custode lo richiama ancora. CUSTODE: Ah, Herr Professor… Walter si ferma
e resta di spalle a lui, con uno sguardo piuttosto seccato. CUSTODE: Cosa si è perso rifiutando quel cheeseburger… WALTER (Voltandosi): Non mangio bombe a mano… Walter si
incammina verso l'uscita. Il custode resta leggermente stranito cercando di
capire il senso della battuta. Poi Walter prosegue per il corridoio arrivando
davanti alla scrivania di Paula Potter. Lei lo guarda uscire dagli studi,
mentre lui non la degna di uno sguardo. La figura di Walter sparisce girando
l'angolo dietro la porta a vetri degli studi Columbia. Stacco L'immagine torna in bianco e
nero. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 17 - INT.
STUDI COLUMBIA PICTURES - GIORNO La Mdp rimane
ancora fissa sulla porta della Columbia Pictures. Un uomo di spalle percorre un
corridoio chiaramente diverso, più vecchio stile, con luci più soffuse. Poi la
Mdp stacca sul primissimo piano di un sudato Hans Zvellar, l'uomo che avevamo
visto di spalle. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 18 - INT.
UFFICIO HARRY COHN - GIORNO Cohn sta
fumando un sigaro. Nell'ufficio, leggermente scurito dalle tapparelle
socchiude, c'è anche Frank Capra. Si sente bussare alla porta. COHN: Avanti… Fa capolino
Hans. HANS: E' permesso? COHN: Venga Zvellar… si accomodi… Hans si guarda
un po’ intorno. Cohn gli fa un sorriso e spegne nervosamente il sigaro in un
grosso portacenere di cristallo. Poi Hans osserva Capra, dal cui volto si nota
una chiara espressione rassegnata. La Mdp stacca e inquadra l'ufficio, con Hans
ancora in piedi, Cohn che si siede nervosamente e il volto impassibile di
Capra. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 19 - INT.
BAR - GIORNO Primissimo
piano di un bicchiere di whisky. Poi la Mdp stacca sul volto rassegnato di
Hans. La Mdp lo riprende di profilo, mentre una figura femminile entra nel bar
e viene riprese fuori fuoco. Poi si riesce a distinguere chi sia la donna: è
Mae. Mae nota Hans e gli si avvicina. MAE: HANS (Voltandosi): Bevi qualcosa? MAE (Al barista): Un whisky anche per me… Mae si siede
sullo sgabello accanto a Hans. MAE: Che è successo? Ti vedo triste… HANS: Hanno bocciato il mio copione… MAE: Mi dispiace, Hans… Il barista
serve un whisky a Mae. Lei appoggia una mano sulla spalla di Hans, che si volta
lentamente e la guarda in volto. MAE: Avrai la tua opportunità, vedrai… devi capire che è sempre dura
agli inizi… d’accordo, tu sei un professionista, ma qui in America non è come
dicono… credi di arrivare dove tutto è possibile, dove tutti hanno le
possibilità, ma non sempre è così… tu sei bravo, e sei la persona giusta per
meritare le belle cose… Hans prende la
mano di Mae. La stringe e la bacia. Poi guarda Mae in volto, che sorride. Anche
Hans fa un leggero sorriso liberatorio. MAE: Passiamo la serata insieme? HANS: Ne avrei davvero bisogno… ma… non ti conosco nemmeno… dimmi almeno
cosa fai nella vita… Mae ride
divertita. Anche Hans sembra divertito. MAE: Si può riparare a questo… dunque, nacqui nel lontano……… Hans ride.
Parte un sottofondo musicale che copre le voci di Mae e Hans, mentre la Mdp si
allontana a ritroso dai due, inquadrando una panoramica del bar. SCHERMO NERO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 20 - INT.
AULA - GIORNO Primo piano di
Walter che guarda davanti a sé. Siamo nell'aula dove veniva proiettato
"Arriva John Doe". In fondo c'è il professor Shelby che sta
riordinando le sue cose dentro una borsa. Poi si volta e fa uno scatto al
vedere Walter. SHELBY (Leggermente scosso): Walter… non ti avevo visto… che fai qui? Walter si muove
verso Shelby con un copione in mano. WALTER: Domanda… SHELBY (Smettendo di riordinare le sue cose): Spara… WALTER: Un polacco di poco più di trent'anni, che scrive un copione di 130
pagine su una storia d'amore che si protrae dal 1937 al 1987, raccontando
spezzoni di guerra fredda, miti musicali come Elvis, viaggi spaziali, malattie
del sangue… chi è? SHELBY (Stranito): Che c'è di strano? WALTER: Che il copione è stato scritto nel 1937… SHELBY (Stranito): Cosa? WALTER: E' così… come se lo sceneggiatore fosse arrivato nel 1937 dal
futuro… ci sono fatti reali che fanno accapponare la pelle… Shelby si
avvicina a Walter. Walter gli consegna il copione. Shelby guarda la scritta
sulla copertina. THE LOVE THAT WILL BE (L'amore Che Verrà) Screenplay by HANS ZVELLAR Shelby sembra
scosso. Accarezza la copertina. Parte un sottofondo musicale. Lo sguardo di
Shelby è fisso sul copione. WALTER: Allora professore… chi era Hans Zvellar? SHELBY: Zvellar…… WALTER: Un copione tanto strano che fu rifiutato da Harry Cohn e Frank Capra
in persona… SHELBY: Hans Zvellar era uno sceneggiatore polacco, e lavorava per Oliver
Luhzny, uno dei più potenti produttori europei negli anni '30 e '40… Scriveva
per lo più storie d'amore a lieto fine…… Dove l'hai trovato questo? WALTER: Nell'archivio della Columbia Pictures… scaffale F, 1937… anche la
data di archiviazione è del 1937… SHELBY: 14 marzo 1937…… il giorno dell'anteprima di "Orizzonte
Perduto"… quel giorno i signori Harry Cohn e Frank Capra archiviarono il
copione, diedero la bella notizia al nostro uomo misterioso e se ne andarono
paciosi e tranquilli a vedersi il loro ultimo kolossal… WALTER: E come faceva Zvellar a sapere questi fatti?… 1962, il presidente
muore ucciso da un cecchino… 1969, la conquista della luna… Il viaggio di John
e Dalia a Parigi, dove si tiene il funerale di un mito della musica trovato
morto… SHELBY: E chi era? WALTER: Jim Morrison… SHELBY: Mi devi scusare ma ho una riunione tra dieci minuti… WALTER: Professore… SHELBY (Quasi risentito): Walter…… stai perdendo tempo… quest'uomo può essere morto da dieci,
venti, trent'anni… chi lo sa?… Concentrati su "Orizzonte Perduto" e
lascia perdere la Polonia… WALTER (Pensoso, dopo alcuni secondi): Si, ha ragione… SHELBY (Prendendo la sua borsa): Ho una riunione… e poi non sarò qui fino a mercoledì… stammi bene… Walter e Shelby
si stringono la mano. Shelby va via velocemente. Poi Walter riprende il copione
che Shelby aveva appoggiato sulla cattedra a mezzaluna e si avvia lentamente
all'uscita dell'aula. Sulla soglia della porta si ferma e si guarda attorno.
Spegne la luce ed esce. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 21 - INT.
CASA DI WALTER - NOTTE Sullo schermo
scorrono le immagini del finale di "Orizzonte Perduto", quando Ronald
Colman raggiunge nuovamente Shangri-La. Sullo schermo appare la scritta
"The End". Poi un flash, come se qualcuno spegnesse un televisore. La
Mdp stacca su Walter, col telecomando in mano. Walter getta il telecomando su
una poltrona e si siede alla sua scrivania, colma di fogli. Comincia a
riordinali, leggendo gli appunti. Poi si fissa su qualcosa e comincia a leggere
su uno di quei fogli. Da dietro arriva Chloe che lo abbraccia alle spalle,
tenendo un bicchiere di spremuta in mano. Walter fa un leggero scatto di
sorpresa. WALTER (Sorpreso): Oh, Chloe… non ti avevo sentito… CHLOE: Amore, mi sembri teso come una corda di violino… stai bene? WALTER: Si… è che sono un po’ stanco… CHLOE: Rimanda a domani… WALTER: Sono indietro… CHLOE: Ah… Walter si volta
verso il bicchiere di spremuta, poi con un sorriso si volta verso Chloe. WALTER: Cos'è? CHLOE: Spremuta di arance… WALTER: Buona… ce n'è un po’ anche per me… CHLOE (Semiseria) Finita… WALTER: Davvero?… E cosa c'è per me, allora? CHLOE: Sei indietro con la tesi… pensa a quella… Chloe si
allontana divertita. Walter si alza dalla sedia e le va incontro
scherzosamente. WALTER: Sai che ti dico?… Quasi quasi continuo domani… CHLOE: No, devi continuare adesso… altrimenti poi dai a me la colpa di
un'eventuale bocciatura… Walter si
avvicina a Chloe. CHLOE: Aspetta, aspetta… Chloe appoggia
il bicchiere di spremuta su un tavolino alla sua destra. Poi allarga le
braccia. CHLOE: Così va meglio… Walter con uno
scatto abbraccia Chloe sollevandola da terra. I due si baciano e ridono.
Walter, di peso, la porta in un'altra stanza. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 22 - INT.
CASA DI WALTER - CAMERA DA LETTO - NOTTE Sottofondo
musicale: "FORBIDDEN COLOURS" di Ryuichi Sakamoto & David Sylvian Nella penombra
scorgiamo le sagome di Walter e Chloe mentre fanno l'amore. La stanza è buia,
leggermente schiarita dalla luna che traspare dalle tapparelle. STACCO - Fine
Sott. Mus. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 23 - INT.
CASA DI WALTER - CAMERA DA LETTO - NOTTE Più tardi. La luce del comò
è accesa. Walter, a torso nudo, coperto dalle lenzuola fino a metà stomaco,
fissa il vuoto pensieroso. Chloe è abbracciata al suo stomaco e dorme bocconi
con un sorriso di beatitudine stampato in faccia. Poi Walter le sposta il
braccio e si alza dal letto. La Mdp lo inquadra nudo di spalle. Walter si china
e si infila le mutande e i jeans. Poi si china su Chloe e la dà un bacio in
fronte. Poi, a torso nudo, esce dalla camera da letto. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 24 - INT.
CASA DI WALTER - NOTTE Walter torna in
soggiorno, alla sua scrivania. Le luci sono sempre accese. Riprende il
telecomando dalla poltrona e lo appoggia sopra la televisione e si risiede alla
sua scrivania. Incrocia le braccia pensieroso, poi lo sguardo gli cade sul
copione di Zvellar. Walter lo prende e lo sfoglia appena. Poi dal cassetto
prende un paio di occhiali da lettura, tenendo il copione sulla scrivania
proprio davanti a lui. Walter si schiarisce la voce. WALTER: "L'Amore Che Verrà"… sceneggiatura di Hans Zvellar…… Walter volta a
pagina 1. WALTER: Pagina numero 1 Walter si china
sul copione e comincia a leggere in silenzio. La Mdp zooma su di lui. La
scrivania è illuminata da una piccola abat-jour. SEGUE ------------------------------------------------------------------------- SCENA 25 - INT.
CASA DI WALTER - GIORNO (Piano Sequenza)
Stessa inquadratura. Vediamo che dalla finestra filtra la luce del giorno.
Vediamo Walter addormentato sul copione. L'abat-jour è ancora accesa. Da
dietro, inquadrata fuori fuoco, vediamo Chloe, in vestaglia. Si avvicina a
Walter e gli tocca la spalla. Walter fa uno scatto e si sveglia. Ha gli
occhiali sul naso e gli occhi socchiusi. CHLOE: Hai dormito qui tutta la notte? WALTER (Assonnato): CHLOE: WALTER: Che ore sono? CHLOE: Sono le otto… WALTER: Le otto? Chloe va in
cucina (fuori campo). Walter si toglie gli occhiali da lettura ancora un po’
assonnato e guarda l'orologio. Poi si sistema un po’ i capelli. Si blocca per
un paio di secondi e dalla sua bocca esce il suono di un ruttino. Si sente la
voce di Chloe dalla cucina. CHLOE: Salute… Walter,
assonnato, ripiomba con la testa sul copione e fa per riaddormentarsi. Chloe
torna in soggiorno e si avvicina al suo orecchio. CHLOE: Preferisci un caffè o una doccia gelata? Chloe torna
verso la cucina. Walter si risveglia e si alza dal tavolo. Barcollando si avvia
verso un'altra stanza. Barcolla sempre più. E' in prossimità della poltrona.
Quindi cade a peso morto sulla poltrona, emettendo un accenno di russata. FINE PIANO
SEQUENZA STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 26 - INT.
CASA DI WALTER - GIORNO Walter è
sveglio. Si abbottona la camicia e si guarda allo specchio in soggiorno. Chloe
arriva in soggiorno dalla camera, elegante e truccata, con la borsa a tracolla. CHLOE: Amore, io vado a lavoro… Tornerò un po’ tardi, dobbiamo preparare i
saldi… WALTER (Sistemandosi i capelli allo specchio) Ok CHLOE (Leggermente risentita): Non potresti farlo in bagno… WALTER: In bagno c'è odore della tua colonia… non lo sopporto quell'odore… CHLOE (Sorridendo): E la tua colonia allora?… Sa di cadavere… WALTER: Ah, non è vero… Chloe si
avvicina a Walter e i due si baciano. CHLOE: Che fai stamattina? WALTER: Non lo so… andrò all'archivio a cercare qualche altro appunto e mi
farò un Big Mac e una Sprite… CHLOE: E poi? WALTER (Sorridendo): E poi se qualcuna delle mie donne mi lasciasse in pace mi stenderei
anche un paio d'ore sul letto visto che ho passato la notte su una pila di
fogli scritti in anglo-polacco… CHLOE: Le tue donne, eh? Chloe sorridendo
arruffa i capelli di Walter. Lui scherzosamente la prende da dietro. I due
ridono. CHLOE (Sorridendo): Devo stare più attenta alle telefonate che ricevi… Walter ride e le
fa il solletico. Lei ride e cerca di liberarsi. Squilla il telefono. Walter
sorride. WALTER: Ecco… questa è una delle mie donne… CHLOE: Ah si? Walter va a
rispondere. Chloe lo abbraccia da dietro. Walter alza la cornetta. WALTER (Sorridendo leggermente): Pronto… Dall'altro capo
della cornetta si ode una voce leggermente stridula. Sembra quella di un
vecchio che parla masticando qualcosa. VOCE AL TEL: Ciao Walter… Sei il primo che è arrivato a trovarlo… ma ce ne
saranno altri, forse, un giorno… WALTER (Diventando improvvisamente serio): Chi parla? Anche Chloe
diventa seria. Stacca le sue braccia da Walter e gli si mette davanti. VOCE AL TEL: Tu hai in mano una fortuna… o meglio… hai la fortuna di avere in
mano la verità… so che sei un ragazzo con la testa a posto, e che sbavi davanti
all'opportunità di sapere la verità… WALTER: E' uno scherzo? VOCE AL TEL: Niente è uno scherzo… tutto è verità… WALTER: Io non la conosco… Chloe appare
scossa. VOCE AL TEL: Mi conosci meglio di quanto tu creda…… comunque so che vuoi sapere
la verità… ti attira tanto che non riesci ad andare avanti nella ricerca della
tua Shangri-La, vero? WALTER (Scosso, dopo alcuni secondi): Vero VOCE AL TEL: Allora stai attento…… Chi cerchi venne cacciato da qualcuno che però
ha cercato di saldare il conto, mettendo qua e là tracce di bontà, tra i fogli
troverai cinque nomi, nella sapienza troverai le risposte… WALTER: Ma chi parla? L'uomo attacca
la cornetta. Comincia un sottofondo musicale piuttosto tetro. Walter rimane
scosso con la cornetta ancora in mano. Poi attacca anche lui e si volta verso
Chloe. CHLOE (Preoccupata): Che succede? Walter si
precipita alla scrivania, parlando agitato tra sé e sé. WALTER: Qualcuno ha cercato di saldare il conto… mettendo qua e là tracce di
bontà… Walter apre il
copione di Zvellar, e agitato comincia a girare le pagine. Chloe è scossa. CHLOE: Che succede, Walter?… Mi fai preoccupare… Walter non la
considera. Continua a girare frettolosamente le pagine parlando fra sé e sé. WALTER: Eppure devo aver visto qualcosa… Chloe alza la
voce. CHLOE: Walter! Chi era al telefono? Il sottofondo
musicale cessa improvvisamente. Walter si ferma, smettendo di cercare tra le
pagine. Sta zitto per qualche secondo. Poi si volta verso Chloe. WALTER: Nessuno… vai al lavoro… CHLOE: Tutto bene? WALTER: E' una storia lunga… poi ti spiegherò… Walter si
rimette a cercare frettolosamente. Chloe esce stranita di casa. La Mdp stacca
nuovamente su Walter che sfoglia velocemente le pagine del copione. La Mdp
inquadra le pagine mosse frettolosamente, poi Walter si sofferma su una pagina.
La Mdp la inquadra. Il dito indice di Walter indica il nome di un certo
"SENATORE FERNWICK", personaggio del copione di Zvellar. La Mdp
stacca su Walter. WALTER: Eccolo qui…… Senatore Fernwick… chi era il Senatore Fernwick?… Forse
Frank Capra mi può dare una mano… cioè quello che ha cercato di saldare il
conto… Walter prende
dalla libreria un grosso manuale sui film di Frank Capra. Sfoglia le pagine.
Arriva a "Mr. Smith Va A Washington" e comincia ad analizzare il
casting. La Mdp inquadra il suo dito che scende sulla lista degli attori del
film. Il dito si ferma sul nome di JOHN INCE; accanto al nome c'è il
personaggio di Ince nel film. Il dito si muove sulla destra e indica il nome
del personaggio del SENATORE FERNWICK. La Mdp stacca su Walter, scosso. Poi
Walter comincia di nuovo a parlare tra sé e sé. WALTER: Troverò cinque nomi… quindi significa che dopo l'archiviazione del
copione, Capra prese cinque di questi personaggi e chiamò con il loro nome
altrettanti personaggi dei suoi film… Walter si
rimette a cercare nel copione. La Mdp inquadra le pagine che scorrono
freneticamente. Si ode un sottofondo musicale in crescendo. Lo schermo diventa
nero. Il sottofondo cessa di botto. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 27 - INT.
CASA DI WALTER - GIORNO Schermo nero. Si
sente un telefono squillare. L'immagine si schiarisce improvvisamente. Appare
Walter che scatta al telefono. Ha i capelli arruffati e la camicia trasandata.
Alza la cornetta. WALTER: Pronto… Risponde la
stessa voce di prima. VOCE AL TEL: Qualcuno ancora vive in casa tua… WALTER: Prima non mi hai detto chi sei… VOCE AL TEL: Sono la persona che ti porterà alla verità… la verità è più facile
di quanto pensi… ma deve essere ricostruita secondo una logica… la teoria è
facile… è la pratica che è difficile… WALTER: Da come parli sembra che tu stia soffrendo per qualcosa… VOCE AL TEL: Non tentare di indovinare… potresti azzeccare la soluzione… Hai la
soluzione? WALTER: Ho i nomi… VOCE AL TEL: Avanti… WALTER: Il senatore Fenwick interpretato da John Ince in "Mr. Smith Va
A Washington"… Il giudice Cullman interpretato da Vaughan Glaser in
"Arsenico E I Vecchi Merletti"… Bill Poster interpretato da Garry
Owen in "La Vita E' Meravigliosa"… Mendy Yales interpretato da George
DeWitt in "Un Uomo Da Vendere"… Soho Sal interpretata da Ellen Corby
in "Angeli Con La Pistola"… Qualche attimo
di silenzio. VOCE AL TEL: Conclusioni? WALTER: A Frank Capra era piaciuto il copione di Zvellar, ma non aveva
appoggio dalle produzioni, così ha messo nei suoi film alcuni personaggi di
quel copione, quasi per rimediare alla bocciatura di Zvellar e della sua
sceneggiatura… VOCE AL TEL: Conclusioni ovvie… ma ci sono altri passi… WALTER: Cioè? VOCE AL TEL: C'è una santa che dà il nome ad una casa, dove vivono persone
particolari… e c'è una signora con un nome che ricorda un'attrice, un'attrice
dal cognome selvaggio… sa molto, sa più di quanto tu creda… WALTER: Chi è questa signora? Nessuno
risponde. Walter mette giù la cornetta e comincia a pensare e parlare tra sé e
sé. WALTER: Una santa che dà il nome ad una casa… dove vivono persone
particolari…… quindi una casa per persone particolari… una casa di cura… o una casa
di riposo… Il Saint
Mary Hospital…… E c'è una signora che ricorda un'attrice dal cognome selvaggio…
Selvaggio?… Il selvaggio West… Quindi è
Mae West… La signora Mae al Saint Mary Hospital… Walter si
precipita allo specchio e si sistema i capelli. Prende le chiavi di casa ed
esce frettolosamente. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 28 - INT. SAINT MARY HOSPITAL - GIORNO La Mdp è fissa
nel mezzo del corridoio del Saint Mary Hospital. Ci sono delle signore anziane
sedute su alcune poltrone ai lati del corridoio, e infermiere che entrano ed
escono dalle stanze. Una signora anziana passa davanti alla Mdp trascinandosi
dietro una flebo. Si sentono schiamazzi e voci. Dalla porta in fondo al
corridoio entra Walter, visibilmente curioso. Gira per il corridoio. Le signore
lo osservano. Walter incrocia un'infermiera. WALTER: Mi scusi… una signora che si chiama Mae risiede in questa casa? INFERMIERA (Pensierosa): Mae Collins… si, ormai da dieci anni… lei non è un parente, vero? WALTER: Posso vederla? INFERMIERA: L'orario delle visite è tra un'ora… WALTER: La prego…… non ho molto tempo… INFERMIERA (Con fare rassegnato): D'accordo… L'infermiera lo
conduce alla stanza di Mae Collins. STACCO L'infermiera e
Walter si fermano sulla soglia della porta della stanza di Mae Collins. Walter
sta per entrare. L'infermiera lo blocca. INFERMIERA: Dieci minuti le sono sufficienti? WALTER: Credo di si… INFERMIERA: Allora si accomodi… Walter entra
nella stanza. L'immagine diventa in bianco e
nero. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 29 - INT.
STANZA DI MAE COLLINS E' una stanza
spoglia, molto illuminata. Le pareti bianchissime attraggono molta luce. Walter
guarda Mae Collins alla sua destra. Mae (chiaramente più vecchia di 60 anni,
quindi 92enne) ha perso quasi tutti i capelli e sta riposando nel suo letto
coperta fino al collo da un lenzuolo bianchissimo. Walter le si avvicina. Lei
apre gli occhi. WALTER: Signora Collins? MAE (Con sofferenza): Lei chi è? Io non la conosco… Chi l'ha fatta entrare? WALTER: Non si preoccupi… è stata l'infermiera a farmi entrare… MAE: WALTER: No, infatti al momento sono… abusivo MAE: Walter prende
una sedia e si siede alla destra di Mae, accanto al letto. WALTER: Mi chiamo Walter Bellow, signora…… Sto conducendo delle ricerche
sulla vita di Hans Zvellar… lei lo conosceva? MAE: Hans?…… L'unico vero grande amore della mia vita… Hans… WALTER: Stavate insieme quando lui era qui a Los Angeles? MAE: Oh si… molto tempo insieme… ma poi la vecchiaia ha fatto lo scherzo
di volerci separare… WALTER: Mi parli di lui, signora Collins… MAE: WALTER: Mi scusi signora…… lei sapeva niente di un suo copione… scritto nel
1937? MAE: Quello dei cinquant'anni? WALTER: Cinquant'anni? MAE: Una storia d'amore durata cinquant'anni… WALTER: Si… MAE: WALTER: La vostra storia?… MAE: WALTER: E quando è morto il signor Zvellar? MAE: E chi le ha detto che è morto?!… Hans… l'unico vero grande amore
della mia vita… Cresce un
sottofondo musicale. La Mdp zooma sul primo piano di Walter. STACCO L'immagine torna a colori ------------------------------------------------------------------------- SCENA 30 - EST.
STRADA - GIORNO Vediamo delle
scene in cui Walter corre velocemente per strada, come per arrivare puntuale ad
un appuntamento. Il sottofondo
musicale va avanti. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 31 - INT.
CASA DI WALTER - GIORNO Squilla il
telefono. Walter piomba in casa completamente trasandato. Alza la cornetta.
Risponde la solita voce. WALTER (Affaticato): Pronto… VOCE AL TEL: Conclusioni? WALTER (Dopo alcuni secondi in cui riprende fiato): Hans Zvellar e Mae Collins hanno avuto una storia durata
cinquant'anni, finché lei non è stata trasferita in una casa di riposo per
anziani, la Saint Mary, qui a Los Angeles… Mae Collins ha detto "L'unico
vero grande amore della mia vita"… Nessuno
risponde. WALTER: Pronto… Nessuno
risponde. WALTER: Pronto… Nessuno
risponde. Passano alcuni secondi. Walter è pensoso. WALTER: Signor Zvellar?… Passano ancora
alcuni secondi di silenzio. VOCE AL TEL: La verità è vicina… stasera un uomo ti porterà a conoscere la
verità… ti avvicinerai a lei più di quanto non ti aspetti… Se la vuoi, la devi
prendere… sono le opportunità della vita… Si sente la
cornetta che va giù. Walter rimane impassibile. Attacca la cornetta. Si siede
ancora trasandato sulla poltrona. Walter guarda l'orologio che segna le 2 del
pomeriggio. Poi la Mdp ritorna su Walter, seduto e impassibile. SEGUE ------------------------------------------------------------------------- SCENA 31 - INT.
CASA DI WALTER - SERA Stessa
situazione. Walter è ancora seduto sulla poltrona. Si volta e guarda l'orologio
che segna le 9 di sera. In sottofondo si sente una motore che si avvicina alla
casa di Walter. Walter se ne accorge e va alla finestra. Vede un auto davanti
al cortiletto di casa sua. La finestra riflette il volto un po’ spiritato di
Walter. Poi Walter si infila una giubba, spegne le luci ed esce. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 32 - EST.
CASA DI WALTER - SERA Walter percorre
il cortiletto e si ferma sul marciapiede davanti casa, dove è parcheggiata una
fuoriserie rossa. Walter si affaccia per vedere il guidatore. E' Sam Shelby. Walter rimane scosso. WALTER: Professore… SHELBY: Sali… WALTER: Ma… SHELBY: Niente domande… il viaggio ti farà bene… Walter,
pensieroso, sale sulla macchina di Shelby. La Mdp inquadra la macchina che
parte, spostandosi nel centro della strada. La Mdp si fissa al centro inquadrando
i fari di posizione dell'auto che si dissolvono nel buio. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 33 - INT.
AUTO DI SHELBY - SERA La Camera Car è
posizionata sul cofano dell'auto inquadrando sia Walter, sia Shelby che sta
guidando. I due non parlano. Ogni tanto Walter si volta per guardare Shelby.
Poi Shelby prende la parola. SHELBY: Hai molti dubbi, Walter, vero? WALTER: Vero SHELBY: E uno di questi riguarda anche me, vero? WALTER: Vero anche questo… SHELBY (Sorridente): Non sarà un viaggio lungo, te lo prometto… Oggi pomeriggio è morta
Mae Collins, tredici minuti dopo che un ragazzo sulla trentina di nome Walter
Bellow è andata a trovarla… WALTER: Cosa? SHELBY: Chi era Mae Collins? Nessuno… solo un'attrice da due soldi che
passava il tempo a fare da comparsa nei film della Columbia… ma un giorno
incontrò un polacco che aveva molto da dire, e che voleva cambiare la sua vita…
scrisse un copione straordinario che fu archiviato solo per i suoi delicati
contenuti, ma lui aveva visto bene, era tutto nella sua mente… e a pensarci era
chiaro come il sole… Una storia d'amore che si protrae per cinquant'anni… sei
sicuro che fossero cinquant'anni? WALTER (Pensieroso): E' vero… in effetti sono sessant'anni… e non cinquanta… SHELBY: E perché?… Che succede in fondo al copione… WALTER: John e Dalia si ammalano e sono costretti ad una separazione fisica
forzata… lui costruisce una dimora per lei e decide di restare tra le mura di
casa, mentre lei viene trasferita in una casa di riposo per anziani… Ed era il
1987 SHELBY: Esatto… e quali sono le ultime parole di Dalia per John? WALTER (Pensoso): John… l'ultimo vero grande amore della mia vita… SHELBY: Cioè le ultime parole di Mae Collins per Hans Zvellar, vero? WALTER (Sorpreso): Esatto… SHELBY: E nel copione chi è che è testimone delle ultime parole di Dalia? WALTER: Uno sconosciuto… SHELBY: Più precisamente? WALTER: Un romanziere che si era interessato alla loro storia… nel 1997 SHELBY: Esatto… e il romanziere che fa quando viene a sapere che Dalia è
morta? WALTER: Lo dice a John… al suo capezzale…. SHELBY: Sei arrivato in fondo alla verità, Walter…… ci sono delle cose nella
vita che a volte sono programmate, basta allungare un po’ il collo per vederle…
E questa era una famosa frase di mio padre… WALTER: Suo padre? SHELBY: Non ti ho mai detto niente di mio padre… venne in America
dall'Europa, tantissimi anni fa… ma aveva un cognome scomodo e i rapporti
politici erano in crisi, c'erano dei perseguitati, la guerra incombeva, e lui
cambiò nome in John Shelby… ma aveva un altro nome… WALTER: Come si chiamava? C'è qualche
secondo di silenzio. Shelby sorridente si volta verso Walter. SHELBY: Hans Zvellar… Parte un
sottofondo musicale di violino. Walter rimane scosso. Abbassa la testa. SHELBY: Come in tutti i copioni ci sono le modifiche istantanee… John e
Dalia non avevano figli… e John era uno scrittore e non uno sceneggiatore… ma
questa è un'altra storia… la storia vera e propria inizia sessant'anni fa… E
adesso siamo arrivati alla fine della storia… sta a te dire a mio padre le
ultime parole di mia madre, Mae Collins… WALTER: Perché mi ha fatto cercare i nomi dei personaggi che ha utilizzato
Frank Capra… SHELBY: Cavoli, Walter… hai una storia lunga sessant'anni sotto mano. Quello
che voleva mia padre è far capire che quel copione, nonostante fosse stato
archiviato, era stato amato da chi l'aveva letto… e tu sei uno dei pochi… che
ne pensi? WALTER: Penso che sia un capolavoro… SHELBY: Un capolavoro… esatto WALTER: E tutti quei fatti così reali… SHELBY: Sarebbero accaduti… perché basta pensarci… mio padre mi fece
pensare, bastò una domanda ed ebbi una vera e propria visione… WALTER: Una visione… Shelby si volta
sorridente verso Walter, che appare scosso. Shelby torna a guardare la strada
davanti a sé. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 33 - EST.
LOS ANGELES - COLLINA - SERA L'auto di Shelby
arriva su una collinetta. Siamo nella stessa location dell'inizio. C'è una grossa
villa con finestre arcuate. Le luci sono accese. L'auto si ferma e spegne i
fari. Escono Walter e Shelby. Si recano all'entrata. La porta è aperta.
Entrano. L'immagine diventa in bianco e
nero. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 34 - INT.
VILLA - SERA Un carrello
verticale a ritroso conduce Shelby e Walter nella villa. E' illuminata in modo
un po’ fioco, con luci pastose. Quadri e monili abbelliscono i corridoi. Walter
e Shelby arrivano in prossimità di una grossa stanza da letto. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 35 - INT.
VILLA - CAMERA DA LETTO - SERA La pareti sono
spoglie. Nel centro della stanza c'è un letto con un uomo sopra. L'uomo ha una
flebo alla sua destra. Accanto all'uomo c'è anche una donna sulla cinquantina
che tiene in mano un termometro per la febbre. Walter e Shelby si avvicinano
alla donna. SHELBY: Grazie infermiera… può andare L'infermiera
lascia la stanza. Shelby e Walter si avvicinano al letto, Shelby da un lato e
Walter dall'altro. Shelby si avvicina all'uomo nel letto. La Mdp lo inquadra: è
Hans Zvellar, adesso 93enne. Appare sofferente. Apre gli occhi. SHELBY: Papà… HANS (Sofferente): Figliolo…… ho avuto una ricaduta nelle ultime due ore…… ci siamo,
vero? SHELBY: Non preoccuparti… Hans si volta
alla sua sinistra e vede Walter. HANS (A Shelby): Questo è Walter? SHELBY: Si, è lui… Hans tende la
mano a Walter. Walter gliela stringe. HANS: Voglio stringerti la mano figliolo…… WALTER: Grazie, signore… HANS: Chiamami pure Hans… WALTER: Hans… è un onore… HANS (A Walter): Siediti figliolo… Walter si siede
su una sedia alla sinistra del letto e rimane davanti a Hans, con fare molto
emozionato. Shelby rimane in piedi alla destra di Hans. Poi Hans guarda Shelby
e si volta nuovamente verso Walter. HANS: Tu hai letto quanto scritto, figliolo… e ti chiederai come ho fatto
a scrivere di avvenimenti accaduti anni e anni dopo… giusto? Walter,
emozionato, annuisce col capo. HANS: Allora voglio farti una domanda, figliolo…… Se pensi al male, e se
allo stesso tempo pensi al male tra quarant'anni, a che pensi in realtà? Walter è
leggermente stranito. WALTER: Non lo so HANS: Certo che lo sai… Walter è
pensieroso. Ci sono alcuni momenti di silenzio. WALTER: Guerra batteriologica… terrorismo islamico… esecuzioni capitali
sempre più frequenti… HANS: Esatto…… nel 1937 c'era da pensare a tante cose… la guerra, la
modernizzazione, i complotti politici, le passioni della gente… adesso la gente
ha tutto… o almeno ha tutto il bello e il nuovo che c'è… perché le cose belle
finiscono prima o poi, non ci sarà più niente da inventare… il male invece
resta… è così facile… Hans,
sofferente, stringe la mano di Walter. HANS: Tutti i giorni un'equipe di medici fa un piccolo passo avanti nelle
ricerche sulle malattie… ma tutti i giorni ogni assassino, ogni stupratore,
ogni politico corrotto, ogni spacciatore di droga, ogni mercante di menzogne fa
fare dieci passi indietro alla nostra società, quindi al nostro vivere…… Nella
mia storia era tutta una previsione… se poi le date sono azzeccate è da
ritenersi puramente casuale… quello che mancava alla storia era… la mia storia…
mia moglie è morta, vero? WALTER: Si HANS: E tu sei l'ultimo che l'ha vista in vita, vero? WALTER: E' lei che mi ha mandato al Saint Mary, giusto? HANS: Nel copione, John contatta il romanziere perché cerchi la moglie in
fin di vita in una casa di riposo… quindi sono stato io a contattarti… WALTER: Ha seguito tutto il copione… HANS: Quali sono state le sue ultime parole per me? WALTER: L'unico vero grande amore della mia vita Ci sono alcuni
secondi di silenzio. Hans piange. Continua a stringere la mano di Walter. HANS (Piangendo): E' l'ultimo dialogo del mio copione… quando Dalia muore… e io che
ti dovrei dire, figliolo? WALTER: HANS: Walter è
visibilmente commosso. Hans molla la presa sulla sua mano. Walter si alza in
piedi e guarda Hans per l'ultima volta. Hans lo guarda a sua volta. HANS: Buona fortuna figliolo… e qui finisce il mio copione… Walter,
commosso, incrocia lo sguardo di Shelby che gli fa un sorriso. Walter senza
dire niente esce dalla stanza. L'immagine torna a colori STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 36 - INT.
VILLA - SERA Un sottofondo di
chitarra acustica accompagna la scena. Un carrello verticale a ritroso inquadra
Walter dal davanti mentre cammina, visibilmente scosso, verso l'uscita. ------------------------------------------------------------------------- SCENA 37 - EST.
VILLA - SERA Walter esce
dalla villa. Un piano sequenza lo inquadra mentre esce e lo segue finché
davanti a lui, sullo sfondo, non vediamo le luci di Los Angeles. FINE PIANO
SEQUENZA Ritroviamo la
scena iniziale. Walter è di spalle. Si accende una sigaretta. La Mdp stacca sul
primo piano di Walter. Walter si volta. Le luci della camera da letto di Hans
si spengono. Walter si volta nuovamente e si siede sull'erba. La Mdp lo
inquadra di profilo, mentre sta fumando. Si sentono i suoni delle sirene e
delle auto in sottofondo. Comincia il
sottofondo musicale: "Carry Home" di Mark Lanegan Passano alcuni
secondi. Walter si alza e comincia ad incamminarsi giù per la collina. La Mdp
lo inquadra fissa di spalle, mentre scende lentamente. STACCO (Il
sottofondo musicale continua) ------------------------------------------------------------------------- SCENA 38 - INT.
CASA DI WALTER - NOTTE Il sottofondo
musicale continua. La Mdp inquadra
un primo piano della bellissima Chloe, che sta dormendo su una poltrona. Walter
entra in casa e si avvicina a lei. Vede che è scoperta, perciò prende un plaid
e glielo sistema addosso. Lei si sveglia. Lui la osserva, sospeso sulle
ginocchia. CHLOE: Walter… dove sei stato? WALTER: Sei bellissima quando dormi… figuriamoci quando sei sveglia… Chloe intimidita
sorride. CHLOE: Credevo non arrivassi più… WALTER: Ero con il professor Shelby… CHLOE: WALTER: Ho una nuova tesi da scrivere…… Walter si alza e
va in un'altra stanza. Chloe lo osserva mentre se ne va. CHLOE: Walter… Walter torna in
soggiorno con una macchina da scrivere. Va alla sua scrivania e la sposta
proprio davanti alla finestra. Libera la scrivania dalle pile di foglie che la
sovrastano e adagia la macchina da scrivere sopra di essa. Prende una sedia e
si accomoda davanti alla macchina da scrivere. Guarda il suo riflesso nel vetro
e vede Chloe che gli si avvicina abbracciandolo da dietro. CHLOE: WALTER: Si CHLOE: E su cosa? WALTER: Su una storia d'amore… la storia di John e Dalia… CHLOE: E chi sono? WALTER: Due giovani che si innamorano… e la loro storia va dal 1997 al 2057… Walter apre un
cassetto della scrivania e lo inserisce nella macchina da scrivere. Aggiusta
l'interlinea e si ferma per qualche secondo. Chloe lo osserva e continua ad
abbracciarlo da dietro. Walter fa un sorriso d'incoraggiamento e comincia a
battere i tasti. Poi si ferma. La Mdp stacca su ciò che ha scritto Walter. Si
legge: "THE MASTERPIECE" ("Il Capolavoro") Degree Thesis by WALTER BELLOW Walter si volta
verso Chloe. I due si sorridono. WALTER: Augurami buona fortuna… CHLOE (Sorridendo): Buona fortuna… Walter e Chloe
ridono. Poi Walter comincia a battere sui tasti. STACCO ------------------------------------------------------------------------- SCENA 39 - EST.
CASA DI WALTER - NOTTE La scena si
sposta in esterno. La Mdp alla finestra fa un carrello verticale a ritroso,
inquadrando Walter, con Chloe che lo abbraccia da dietro, che scrive a
macchina. Chloe lo osserva mentre scrive. La Mdp continua il suo carrello a
ritroso, inquadrando anche parte del davanti della casa di Walter. Comincia un
sottofondo musicale ("Theme From End Titles" - "Tema dei titoli
di coda" - di Ryuichi Sakamoto). La scena dissolve. SCHERMO NERO -------------------------------------------------------------------------------- Titoli Di Coda The Masterpiece - Il Capolavoro™ Un film di Lawrence Kasdan Prodotto da Cesare Carugi Per Cadillac Ranch Productions Inc. CAST AND CHARACTERS RUFUS SEWELL as Walter Bellow JOHNNY DEPP as Hans Zvellar ELIZABETH BERKLEY as Chloe Traubert DONALD SUTHERLAND as Sam Shelby HELEN HUNT as Mae Collins E con le amichevoli partecipazioni di HANK AZARIA as Harry Cohn JACK CONLAY as Frank Capra PRUITT TAYLOR VINCE as the attendant Curtis JEWEL KILCHER as Paula Potter Soggetto e Sceneggiatura di CESARE CARUGI Fotografia di JOHN TOLL Musica di RYUICHI SAKAMOTO Produzione Esecutiva di CESARE CARUGI SONGLIST: "Forbidden Colours" written and performed by Ryuichi Sakamoto
& David Sylvian available on "Secrets Of The
Beehive" by David Sylvian "Carry Home" written by Jeffrey Lee Pearce performed by Mark Lanegan available on "I'll Take Care Of
You" by Mark Lanegan "Power Of The Gospel" written and performed by Ben Harper available on "Fight For Your Mind"
by Ben Harper "Dawna" written by Mark Sandman performed by Morphine available on "Cure For Pain" by
Morphine "Three Wishes" written and performed by Roger Waters available on "Amused To Death" by
Roger Waters "La Tristesse Amoureuse De La Nuit" written and performed by Levon Minassian, Manu Katche & Tony
Levin available on "World Diary" by Tony
Levin "When I Paint My Masterpiece" written by Bob Dylan performed by The Band available on "Cahoots" by The Band Tutte le canzoni sono edite su "THE
MASTERPIECE" Original Soundtrack Available
on CADILLAC RANCH RECORDS Le musiche sono edite anche su "MUSIC
FROM THE MASTERPIECE" By Ryuichi
Sakamoto Available
on CADILLAC RANCH THE MASTERPIECE - IL CAPOLAVORO™ The End
© 2001 Cadillac Ranch Productions Inc. ® All Rights Reserved |