Glaistig
del lago
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Il primo numero di Niahm lo si può considerare
come una lunga passeggiata nel mondo delle fate, una passeggiata in cui
inevitabilmente non possono non farsi alcune conoscenze con creature del
luogo. La Glaistig è una di quelle, anzi è la prima in assoluto.
Molti di voi avete certamente sentito parlare delle ninfe d’acqua.
Ne esistono una marea, di tutte le specie e di tutte le forme, molto spesso
rappresentate come delicate bellezze che incantano i viandanti che si
ritrovano ad abbeverarsi alle loro fonti. Le Glaistig sono molto di più;
la loro natura, pur essendo diversa da quelle delle fate proprio perché
agiscono in un ambiente determinato e riconoscibile, l’acqua per
l’appunto, è tuttavia caratterizzata dalla malvagità
e dalla cattiveria tipica delle fate stesse.
Sono bellissime, grandi seduttrici; c’è addirittura chi sostiene
che riescano ad ipnotizzare la loro preda per poi succhiarne il sangue
come vampiri e sono sempre vestite con abiti lunghi e morbidi che nascondono
le loro…aberrazioni genetiche diremmo oggi. Pelose gambe caprine
che a tutti gli effetti possono definirsi una loro firma somatica.
Insomma, per farla breve sono davvero tizie poco raccomandabili con le
quali è sempre meglio non averci a che fare più di tanto,
soprattutto se chiedono un ballo. Anzi, da quel momento,
dal momento del ballo intendo, si può dire che è iniziato
il conto alla rovescia che porterà il malcapitato a ritrovarsi
pallido, morto e stecchito.
È pur vero che la tradizione le vuole anche protettrici di bambini
e di bestiame, ma sono casi rari e sporadici.
In ogni caso sono molto pericolose e torneranno a visitare il mondo di
Niahm prima di quanto si possa credere.
Marco Sonseri.
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