La prosfora

 

Che cos'è

La prosfora è un pane fermentato dal quale vengono ricavate delle porzioni per la consacrazione eucaristica nella Divina Liturgia. Ciò che resta costituisce l'antidoron, che è del semplice pane benedetto. L'antidoron, tagliato in piccole parti, viene distribuito ai fedeli alla fine della Liturgia. Chi non è ortodosso non può assumere l'Eucarestia perchè accedere al sacramento significa avere la piena comunione con la Chiesa Ortodossa. Lasciare che un cattolico o un protestante si comunichino all'Eucarestia ortodossa significa affermare, nei fatti, una realtà che non esiste, significa attribuirgli un'identità che essi non hanno. A volte l'Ortodossia nella diaspora incontra situazioni che non accadono nei paesi ortodossi. Ad esempio, nel caso di un matriomonio misto, può succedere che la parte non ortodossa venga estemporaneamente ammessa all'Eucarestia. Nella prassi ecclesiastica tradizionale, costituente la norma, tutto ciò è, almeno, un abuso che sminuisce il senso e il valore del sacramento. Se dunque non è possibile dare l'Eucarestia a chi non è ortodosso, può essere dato l'antidoron.

L'antidoron ha due funzioni:

 

Come si prepara la prosfora (nello stile russo)

INGREDIENTI

ISTRUZIONI

Stemperare il cubetto (o cubetti) di lievito nell'acqua tiepida, e mescolare i due tipi di farina nella ciotola. Aggiungere gli eventuali cucchiai di sale e zucchero alla farina (e non all'acqua, perché a questo punto non sarebbero di aiuto alla lievitazione).

Versare lentamente l'acqua nella farina, amalgamando con il cucchiaio, fino a ottenere una pasta non troppo liquida.

Passare la pasta sul tagliere di legno, e lavorarla in continuazione "stirandola" con la pressione della parte bassa del palmo per 15 minuti o più, finché si sente la pasta crepitare debolmente sotto le mani (effetto della lievitazione); passare la pasta al mattarello facendo 2 sfoglie, alte rispettivamente 1 e 2 cm.

Fare gli stampi con la formella grande sulla sfoglia più spessa, e con la formella piccola sulla sfoglia più sottile: a seconda del diametro delle formelle, la pasta sarà sufficiente per circa 15 o 20 coppie di ritagli grandi e piccoli.

Bagnare con acqua tiepida la parte superiore del ritaglio grande, e quella inferiore del ritaglio piccolo. Quindi, sovrapporre il ritaglio piccolo su quello grande avendo cura che siano perfettamente concentrici. I due ritagli vengono ulteriormente "cementati" premendo il marchio per prosfore sulla sommità.

Trasferire le prosfore dal tagliere alla teglia da forno (aiutandosi eventualmente con la spatola). Non si deve usare olio o altri grassi o lubrificanti: si può creare un effetto antiaderente usando un fondo di farina, oppure un foglio di alluminio o di carta da forno (attenzione con l'uso dei fogli, perché con questi il fondo della prosfora si caramellizza).

Prima di coprire, prendere lo specillo o punteruolo e bucare la prosfora in 5 punti (i 4 vertici e il punto centrale dell'Agnello - così si chiama la parte dedicata a Cristo) andando fino in fondo (a toccare la teglia): ciò fa saldare ulteriormente le due parti della prosfora, e assicura che non si stacchino nella cottura.

Coprire la teglia con un canovaccio fresco di bucato e asciutto, e tenere in un luogo non ventilato a fermentare per almeno mezz'ora (fino a 40 minuti) se si è usato un solo cubetto di lievito, per un quarto d'ora se se ne sono usati due.

Al termine, scoprire e infilare in un forno già riscaldato a 200 gradi, in modo equidistante dalle fonti di calore (si impara con la pratica, osservando se la prosfora si cuoce in modo non omogeneo).

Dopo circa mezz'ora, quando il pane inizia a indorarsi ed è cotto anche di sotto (verificare usando una pinza o manopola da forno), può essere estratto.

Lasciar raffreddare all'aperto, prima di introdurre in sacchetti. Dopo 12 ore si può mettere nel congelatore per conservazione.