LA QUESTIONE OMERICA
Il primo a porre la questione omerica in termini scientifici fu, alla fine del 1700, il tedesco Federico Augusto Wolf. Egli riteneva che i poemi detti omerici fossero stati in realtà composti in un'epoca in cui non esisteva la scrittura ed erano stati quindi tramandati per via orale da diversi aedi e rapsodi fino al VI secolo, quando, nell'Atene di Pisistrato, furono "fissati" nel tempo per mezzo della scrittura, dopo essere stati via via ampliati ed arricchiti con ulteriori storie e narrazioni. Omero quindi era l'antico aedo che aveva dato corpo al primo nucleo dei due poemi, mentre l'Iliade e l'Odissea, del resto troppo ampi per poter essere stati concepiti e tramandati quando la poesia era solo di tipo orale, sono da datare al VI sec. a.C. e risalgono in parte ad Omero, in parte ad altri aedi e poeti.
I filologi tradizionalisti continuavano invece a sostenere l'unità dei poemi e la storicità della figura di Omero.
Molti però erano coloro che sostenevano che l'Iliade e l'Odissea erano opera di due autori diversi. Questi studiosi, i cosiddetti separatisti, si appellavano al fatto che le condizioni politiche ed i modelli etici e sociali ritratti nell'Odissea sembrano diversi rispetto a quelli dell''Iliade.
Ultimamente, grazie soprattutto agli studi dell'americano M. Parry, prevale la tesi unitaria, secondo la quale l'Iliade e l'Odissea sono opera di un unico autore, tanto grande da improntare di sè e del proprio nome, Omero appunto, tutta la precedente tradizione poetica, dalla quale aveva comunque preso spunto e ispirazione. Omero scrisse direttamente, oppure fissò nella memoria degli altri aedi, l'Iliade e l'Odissea. Le differenze riscontrabili nelle due opere sono dovute al fatto che egli utilizzò materiali epici preesistenti che dovette adattare alla sensibilità etica, sociale e culturale del pubblico al quale si rivolgeva. Tali opere, quindi, che pur si rifanno ad una antecedente tradizione poetica orale, non solo vennero "fissate" nel tempo, o in forma scritta o in forma orale, già al momento della composizione, ma servirono poi da modello alla tradizione aedica successiva. Le date indicate per tale composizione oscillano fra il 750 ed il 720 a.C.
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