Multa  renascentur  quae  iam  cecidere,

                                                                       cadentque  quae  nunc  sunt  in  honore

vocabula,

si  volet  usus,

quem  penes  arbitrium  est  et  ius  et  norma  loquendi.

(Quinto Orazio Flacco, Arte Poetica, vv.70-72)

 

Molti vocaboli che già morirono rinasceranno, e cadranno quelli che ora sono in onore, se lo vorrà l’uso, nel cui potere stanno il dominio, la legge e la norma nel parlare.

 

0. Introduzione. 3

0.1....... Motivazioni e scopo della tesi  3

0.2. Struttura della tesi 4

0.2....... Fonti 5

I. La lessicografia e i corpora linguistici  6

1.0....... Introduzione. 6

1.1. I Corpora. 7

1.1.1. Definizione di corpus linguistico   8

1.1.2. Strutturazione di corpora significativi  8

1.1.3. Il tagging dei corpora  29

1.2. L’ Oxford Dictionary of New Words  258

1.2.1. Il corpus dell’odnw.. 259

1.2.2. Descrizione dell’ Oxford Dictionary of New Words  285

II. Lessico e neologismi dell’ ODNW    376

2.0....... Introduzione. 377

2.1. Metodo di ricerca. 383

2.2. La parola e il lessema. 459

2.3. il cambiamento semantico. 482

2.3.1. Cambiamenti di significato   489

2.3.2. Innovazioni vere e proprie  578

2.3.3. Prestiti 658

III. Processi morfologici 743

3.0. introduzione. 745

3.1. Parola o morfema?. 773

3.2. Stuttura interna delle parole  789

3.3. La Derivazione. 807

3.3.1. Prefissi 838

3.3.2. Suffissi 929

3.5. La Composizione. 1047

3.4.1. Semiparole. 1067

3.4.2.Locuzioni 1485

3.5. ALTRI TIPI DI FORMAZIONI 1508

3.5.1. Abbreviazioni (Clipping)  1509

3.5.2. Fusione ( blends). 1525

3.5.3.Retroformazione (Backformation)  1556

IV. Conclusioni 1568

4.1. Cambiamenti semantici  1576

4.2. Formazione delle parole  1595

Riferimenti bibliografici 1637

 


 

L’analisi dell’ ODNW nasce dal mio interesse per la lingua in generale, la sua evoluzione, il suo essere sintomo di cambiamento nelle aree economiche e sociali. In particolare ero interessata alla misurazione, se così si può dire, dell’innovazione, della novità.

Si tratta di una tesi sperimentale in cui da un lato si sono esaminate esaustivamente e dettagliatamente le tipologie linguistiche esistenti (semantiche e morfologiche), presentando una lista di tutti i lemmi presenti nel dizionario per ciascuna tipologia indicata; dall’altro lato si è utilizzata una metodologia sperimentale che ha permesso di sintetizzare statisticamente e quantitativamente i fenomeni, attraverso la realizzazione di un software creato per tale scopo.

 

L’ODNW, così come la maggior parte dei dizionari odierni della lingua inglese, è stato realizzato grazie ad un corpus linguistico, ovvero una raccolta di testi che includano conversazioni, articoli di riviste, quotidiani, discorsi, e qualsiasi tipo di documento che sia rappresentativo della lingua in oggetto, a cui vengono assegnati degli identificatori, in modo che tale materiale possa essere immagazzinato su supporti leggibili dal computer.

Sulla base di queste conoscenze ho avuto l’idea di realizzare un software che mi ha permesso di analizzare dal punto di vista statistico e quantitativo il dizionario in questione.

Il software (chiamato Lexiscan e presente sul server di Lingue all’indirizzo: http://www.lingue.unige.it/azzaro.g/files/students.html, insieme con un esempio di file di input e di output) è stato realizzato da un tecnico informatico utilizzando il linguaggio di programmazione C.

Vorrei illustrare brevemente le procedure seguite per la realizzazione di tale software.

Inizialmente tutte le parole contenute nel dizionario sono state inserite manualmente sotto forma di elenco in modalità testo formato Word 97. Per far funzionare il software il file newword.doc è stato successivamente convertito in formato testo modalità MS DOS, con il nome alfab.txt. Ad ogni parola è stato assegnato un identificatore per indicare la categoria semantica, uno per la categoria grammaticale e uno per la tipologia di formazione di parola. In particolare è stata assegnato numero per ciascun campo ideologico-semantico (1-11), una lettera per indicare la categoria grammaticale (N per nome, A per aggettivo, …), un simbolo per la formazione delle parole ( # prefissi, + composti, & fusione,…).Il file alfab.txt, con i relativi identificatori, è stato diviso in 5 file di 708 parole ciascuno, a causa di una limitazione della struttura del software.

La struttura utilizzata dalla source (sorgente) Lexiscan e' stata orientata a matrici bidimensionali, in quanto, la velocita' di elaborazione e' molto piu' veloce di qualsiasi altra struttura, previe dimensioni abnormali del file procurato dall'utente.

I tre obiettivi sono stati inseriti in tre matrici distinte e elaborati con  calcoli statistici. Il risultato finale, una volta inserito in una matrice globale, viene ricopiato su un file di destinazione, creato dal sorgente (Lexiscan) stesso.

Per accedere al programma l'utente deve fornire il NOME del suo file, formattato in modalita' testo MS DOS (.txt), per una agevolazione in lettura del programma; deve poi invocare l'eseguibile, seguire le istruzioni che compariranno e il risultato sara' contenuto in un file a parte.

In altre parole il software opera automaticamente un conteggio dei lemmi e li suddivide secondo

1.               l’appartenenza ad un determinato campo ideologico o semantico (v. cap.2 par. 2.3.3.);

2.               l’appartenenza di una parola ad una determinata categoria grammaticale (v.cap.3);

3.                   la formazione della parola nella lingua inglese (v.cap.3).

Quindi salva automaticamente i risultati in file in modalità testo MS DOS (.txt).

I risultati, ottenuti in 5 file separati, vengono inseriti in un unico file (con i comandi copia/incolla), che fornisce il totale dei risultati ottenuti.

Si procede quindi alla creazione di tavole e tabelle che forniscono un quadro dettagliato della situazione e con la realizzazione di appositi grafici che permettono una chiara visione ottica di lettura dei risultati.

Quali sono i risultati di questa indagine?

La lingua inglese possiede un vocabolario estremamente ricco e vario che si rinnova continuamente attraverso l’arricchimento di nuove forme e l’eliminazione di altre cadute in disuso all’interno del sistema lessicale della lingua: grazie a questi fenomeni si ha il mantenimento della funzione comunicativa del linguaggio tra i parlanti di una data epoca.

La nostra analisi dimostra che i fenomeni profondamente innovativi sono pochi e marginali: i più rilevanti si hanno nel campo della neologia semantica con l’accoglimento di foresterismi ad adattamento fonomorfologico, e con veri e propri cambiamenti di significato.

In particolare abbiamo osservato che lo sviluppo di un nuovo significato che porta alla formazione di un nuovo elemento, avviene soprattutto attraverso la reinterpretazione dell’elemento iniziale del termine più frequente nell’uso comune della lingua. Ad esempio:

toast  “pane tostato; brindisi” oggi indica “un tipo di lunga poesia narrativa recitata in estemporanea”.

Interessante appare un unico caso di adattamento fonomorfologico, con semplificazione ortografica: si tratta di youth (gioventù), che è diventato yoof, proprio come in passato gaol (prigione) è diventato jail.

Inoltre il notevole sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, la specializzazione degli ambiti disciplinari, la disponibilità di circolazione immediata delle conoscenze sono solo alcuni tra i principali fattori che hanno determinato nel corso del nostro secolo la coniazione di un grande numero di termini tecnico-scientifici e la loro diffusione nell’ambito del vocabolario di cerchie sempre più vaste di parlanti.

Considerando quindi a quale campo ideologico appartengono le parole notiamo che si ha una netta prevalenza di parole che riguardano l’area del “computer”, a causa, ovviamente, dello sviluppo dell’informatica. Seguono la “cultura popolare”, e le “espressioni colloquiali”, mentre di minor rilevanza sono i lemmi che riguardano l’area ambientale”.

Se poi consideriamo nel complesso il lessico e la formazione delle parole, prescindendo dalle basi lessicali (la cui nascita, o morte, dipende fondamentalmente da fatti e da cambiamenti della società, del pensiero e della cultura materiale), la norma e il sistema della lingua inglese paiono orientarsi secondo due tendenze fondamentali:

1.      da un lato la preferenza per espressioni sintetiche invece che analitiche (composizioni, sigle, prefissazioni e suffissazioni; ad esempio foodie “buongustaio”, multi-culti “multi-culturale”, DDC “cassetta compatta digitale”);

2.       dall'altro lato la concentrazione su una lista non ampia di formativi- prefissi e suffissi- molto produttivi e polifunzionali, come ad esempio: e-mail “posta elettronica”, bootable “avviabile”, sustainable “riciclabile”.

Molti neologismi inoltre sono il risultato della nominalizzazione di verbi frasali, ad esempio troviamo add-in (qualcosa che si aggiunge ad un computer o ad un altro sistema per aumentare la sua capacità o prestazione), cash back (possibilità offerta da un dettagliante ad un cliente di ritirare una piccola somma quando compie un’operazione di credito o addebito: l’ammontare viene aggiunto al conto), opt out (possibilità di svincolarsi da una regola, una clausula, ecc.).

Dal punto di vista quantitativo su un totale di 2850 lemmi, il fenomeno della composizione tocca le 2320 parole, mentre per la derivazione si contano 420 parole. E’ interessante notare che il cambiamento semantico, sebbene sia il fenomeno linguistico più innovativo, consta solo di 110 parole.

Poiché il fenomeno della composizione è il più rilevante ci sembrava opportuno mostrare i dati anche in relazione agli altri processi morfologici.

Effettivamente osservando la tendenza nella formazione delle parole è evidente che i composti rappresentano il fenomeno morfologico più rilevante. Con valori dimezzati seguono le semiparole e, con valori leggermente inferiori, i suffissi.

Di minor rilevanza, ma con risultati più omogenei tra loro, troviamo i prestiti, i prefissi, le locuzioni e il fenomeno della fusione.

I dati ricavati dagli studi precedenti sono pochi e insufficienti per poter operare un reale confronto. Le teorie enunciate in passato sono divergenti e contradditorie tra loro, anche perché numerose divergenze e contraddizioni emergono tra i diversi autori. e, inoltre, sono state condotte tutte su piani differenti.

Il linguista Geoffrey Leech è sorpreso dei risultati ottenuti dalla mia ricerca ed afferma che probabilmente riflettono la struttura stessa dei dizionari di nuove parole, che operano una selezione tra i lemmi più interessanti in una data epoca. Infatti il nostro studio è il primo tipo di ricerca che riunisce tutte le teorie enunciate fino ad oggi e descrive la situazione attuale dell’inglese contemporaneo basandosi esclusivamente sull’ Oxford Dictionary of New Words.

In conclusione si può quindi discutere sulla stessa definizione di dizionario di parole nuove.

Il concetto più importante è il “nuovo”. Che cosa vuol dire nuovo? Qual’è il termine di paragone?

Il nostro dizionario in questo senso è abbastanza vago, enuncia che si tratta di parole degli anni Ottanta-Novanta, ma non stabilisce in base a quale fenomeno, a quale epoca, a quale termine di paragone siano “nuove”.

Crediamo che ogni nuova compilazione di un dizionario dovrebbe essere molto esplicita su questo piano in modo da fornire una fotografia della realtà linguistica veramente oggettiva e non frutto di una selezione basata su criteri soggettivi.

La ricerca, dunque, è aperta: si può analizzare ancora il dizionario in maniera più dettagliata o trattare un unico aspetto linguistico in tutte le sue caratteristiche, o osservare quali lemmi di fatto resteranno in uso e quali scompariranno dentro 5 o più anni operando così un reale monitoraggio dell’andamento della lingua inglese.