NANDO CICERO |
Fernando (Nando) Cicero, nato ad Asmara (in Eritrea) nel 1931, dopo aver compiuto gli studi elementari, medi e liceali in Africa, venne in Italia e si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia. La sua avventura nel mondo del cinema iniziò come attore, in piccoli ruoli, tra il 1955 e i primi anni ‘60. Fu poi aiuto-regista in diverse pellicole, anche importanti, come "Salvatore Giuliano" e "Le mani sulla città" di Francesco Rosi, "Le notti bianche" di Luchino Visconti. Debuttò alla regia con Lo Scippo (1965), commedia satirica dove già si potevano intravedere le future costanti di Cicero: l’amore per il farsesco, la comicità talvolta un po’ greve ma spesso efficace, certe gags quasi cartoonesche. Fu poi la volta del western all’italiana, Il tempo degli avvoltoi (1967), reputato allora troppo sanguinario, in realtà assai originale ( era inoltre uno dei pochi western-spaghetti che conteneva rapide scene di nudo). Ad esso seguirono altri due western: Professionisti per un massacro (1967) e Due volte Giuda (1968). Dopo due film con Franchi & Ingrassia, Ma chi t’ha dato la patente? (1970) e Armiamoci e partite! (1971), Cicero girò tre piccoli cult-movies, tutti datati 1973. Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella, interpretato da Carlo Giuffrè, strano tipo di gigolò che, facendosi passare per un vedovo, seduce donne ricche e quando riesce ad estorcere loro delle grosse somme ritorna dalla complice moglie (Erica Blanc). Nello stesso anno Cicero realizzò Ultimo tango a Zagarol con Franco Franchi, esilarante parodia di "Ultimo tango a Parigi". Il terzo film dell’anno fu un’altra parodia, Ku Fu? Dalla Sicilia con furore, sempre con Franco Franchi, affiancato da Gianni Agus ed Enzo Andronico, spassosa parodia del genere kung -fu e satira del microcosmo dei borgatari romani dell’epoca, ingenuamente fanatici di quel genere di film. Nel 1975, dopo un’arguta commedia satirica con Lando Buzzanca, Il gatto mammone, Cicero diede infatti il via, con L’insegnante, ad un prolifico mini-filone all’interno della commedia erotica. Il film, interpretato da Edwige Fenech, nel ruolo di un’avvenente insegnante concupita da un ragazzo bruttarello e poco interessato allo studio (Alfredo Pea) che alla fine riuscirà a godersi le grazie della donna e persino a giungere alla promozione. In parte debitore a "Malizia" (1973) diSalvatore Samperi, L’insegnante fu il primo di un’interminabile serie di Supplenti, Liceali, Collegiali, Infermiere, Novizie, Adolescenti e così via. Cicero inventò per la Fenech un altro personaggio, La dottoressa del distretto militare, poi ribattezzata semplicemente “la soldatessa con i film La dottoressa del distretto militare (1976), La soldatessa alla visita militare (1977) e La soldatessa alle grandi manovre (1978). In essi Cicero diede fondo alla sua fantasia e al suo amore per le situazioni grottesche ed esagerate, da cartone animato, confezionando alcune gags memorabili interpretate da collaudati attori e caratteristi quali Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Bombolo, Mario Carotenuto, Fiorenzo Fiorentini, Renzo Montagnani, Leo Gullotta e Carlo Delle Piane. Pur all'interno di un genere le esagerazioni surreali dei film Cicero li rendono facilmente riconoscibili. Dopo il simpatico La liceale, il diavolo e l’acquasanta (1979) e il poco fortunato L’assistente sociale tutta pepe (1981), Cicero girò nel 1982 un film "leggendario": W la foca. Interpretato da Lory Del Santo, Dagmar Lassander, Michela Miti e, in un piccolo ruolo, Moana Pozzi, narra la storia di Andrea (la Del Santo) una ragazza veneta che viene assunta come colf in una famiglia di pazzoidi fissati con il sesso. Dopo varie disavventure (tra cui una fallimentare esperienza in una Tv privata), diventerà direttrice di una clinica per cure dimagranti. La” foca” del titolo è una foca vera, viva e vegeta, che Andrea vince ad un concorso. W la foca ebbe dei problemi con la censura e fu tagliato in vari punti, in più sparì prestissimo dal circuito commerciale. Dopo questa (brutta) esperienza, tornò alla commedia satirica con Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento (1983), canto del cigno di Alvaro Vitali e di tutto un genere di film. Dopo circa un decennio di silenzio Cicero avrebbe dovuto tornare a dirigere. Ma non ha fatto in tempo. Nel luglio 1995 è morto per un arresto cardiaco. |
La filmografia1965
Lo scippo |