MAMMA ROMA (1962)



Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Collaborazione ai dialoghi: Sergio Citti
Aiuto regia: Carlo Di Carlo
Direttore della fotografia: Tonino Delli Colli
Montaggio: Nino Baragli
Architetto: Flavio Mogherini
Musica: Antonio Vivaldi, “Violino Tzigano” di Cherubini e Bixio (coordinata da Carlo Rustichelli) - 
Operatore: Franco Delli Colli
Direttore di produzione: Eliseo Boschi
Arredatore: Massimo Tavazzi
Segretarie di edizione: Lina D'Amico, Mirella Comacchio
Ispettore di produzione: Fernando Franchi
Fonico: Leopoldo Rossi 
Ispettore amministrativo: Vincenzo Taito 
Segretari di produzione: Bruno Frascà, Franco Casati
Truccatore: Marcello Ceccarelli
Assistente operatore: Gioacchino Sofia
Assistente al montaggio: Andreina Casini
Produzione: Alfredo Bini per Arco Film (Roma)
Distribuzione: Cineriz
Durata: 105’


Interpreti e personaggi:
Anna Magnani (Mamma Roma), Ettore Garofalo (Ettore), Franco Citti (Carmine), Silvana Corsini (Bruna), Luisa Orioli (Biancofiore), Paolo Volponi (il prete), Luciano Gonini (Zacaria), Vittorio La Paglia (il signor Pellissier), Piero Morgia (Piero), Franco Ceccarelli (Carletto), Marcello Sorrentino (Tonino), Sandro Meschino (Pasquale), Franco Tovo (Augusto), Pasquale Ferrarese (Lino), Leandro Santarelli (Begalo), Emanuele Di Bari (Gennarino il Trovatore), Antonio Spoletini (un pompieretto), Nino Bionci (un pittoretto), Nino Venzi (un cliente), Maria Bernardini (la sposa), Santino Citti (il padre della sposa), Renato Montalbano (un infermiere), Lamberto Maggiorani (un malato), Elena Cameron, Maria Benati (prostitute), Loreto Ranalli, Mario Ferraguti (peripatetici), Renato Capogna, Fulvio Orgitano, Renato Troiani (papponi), Mario Cipriani, Paolo Provenzale (coatti), Umberto Conti, Sergio Profili, Gigione Urbinati (malati), Enzo Fioravanti (infermiere).


Mamma Roma è una prostituta, che sospende la sua attività a seguito del matrimonio del protettore Carmine con una contadina. La donna chiama presso di sé il figlio Ettore, che, nella sua scontrosa psicologia di adolescente, considera la madre come un’estranea e che ben presto fa le prime esperienze sessuali con una ragazza assai smaliziata. Mamma Roma, dal suo canto, ha una rivendita ben avviata al mercato rionale e desidera per Ettore un avvenire migliore. Pertanto incarica una prostituta di conquistare i favori del figlio ed organizza un ricatto per procacciare un impiego a Ettore. Ma Carmine spinge di nuovo sul marciapiede la donna con la minaccia di rivelare al ragazzo tutta la verità. Ettore, che ha lasciato il lavoro e si dedica a piccoli furti, ha intanto appreso il triste mestiere della madre. Arrestato per furto, muore in carcere per una fulminea malattia. Mamma Roma resta disperata e sola.