LUIGI
ZAMPA
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Autore di interessanti commedie nelle quali sapeva ben unire spunti comici e amare riflessioni
politiche, Zampa si vantava d’essere un “cronista con la macchina da
presa” che vedeva le cose dal punto di vista della povera gente schiacciata dal Potere. Tra i protagonisti del periodo d'oro della commedia italiana era quello più
anziano, dotato di un carattere vivace, esuberante. Regista assai
discontinuo, ha però lasciato il segno nelle commedie civili. Anche se oggi è ingiustamente sottovalutato e quasi
dimenticato, diverse sue opere sono di grande spessore artistico. Sarebbe giusto un riconoscimento al cinema e alla persona di questo artista
che ci ha regalato film sospesi tra indignazione e umorismo, tra la
satira di costume e l'osservazione ironica e divertita della realtà
quotidiana come
Vivere in pace (film impreziosito dall'ottima prova di Aldo
Fabrizi) o il famosissimo
L'onorevole Angelina dove Anna Magnani offriva un personaggio comico-popolaresco memorabile.
Zampa legò poi il suo nome a quello dello scrittore Vitaliano Brancati firmando tre
grandi film, graffianti e caustici nella descrizione di certi aspetti
della vita sociale e politica italiana, sia sotto il fascismo, sia in
regime democristiano, che subirono anche censure politiche: Anni facili, Anni difficili e
L'arte di
arrangiarsi (con un grande Alberto Sordi nella parte di un voltagabbana e
opportunista). Altra collaborazione assai importante per Zampa fu quella con Sordi con il quale girò altri titoli di punta del nostro cinema quali
Ladro lui, ladra lei, Il vigile, ottima commedia che vede il duo Sordi-De Sica in forma come non
mai, Il medico della mutua, il suo più grande successo, campione
di incassi nel 1968, il discontinuo Bello, onesto, emigrato Australia
sposerebbe compaesana illibata. Altri titoli importanti
sono: Il magistrato, Anni ruggenti, Una questione d'onore,
Gente di rispetto. Peraltro risulta originale il film Gente di
rispetto, tratto da un romanzo di Giuseppe Fava, giornalista che ha pagato con la vita le sue inchieste contro la
mafia, poiché invece di avere come protagonista un uomo in divisa è l'unico caso in cui la protagonista è una donna una maestra elementare interpretata da Jennifer O
'Neil. Per molti critici il suo film migliore risulta però essere Processo alla città,
del 1952, in cui la vita napoletana del primo Novecento e i suoi legami
con la camorra ebbero una rappresentazione di forte rilievo, sia sul
piano della descrizione ambientale, sia su quello della
caratterizzazione psicologica dei personaggi e nel quale le istanze di denuncia civile si sposavano a un robusto ritmo quasi
hollywoodiano. Zampa è anche autore di alcuni libri: Il successo del
1948 e
Sazi di giorni del 1962. |
Filmografia1941 L’attore scomparso |