Delitto d’amore (1974)
di Luigi Comencini


Soggetto: Ugo Pirro; sceneggiatura: Ugo Pirro, L. Comencini; dir. fotografia: Luigi Kuveiller (in Eastmancolor, colore Technospes); musica: Carlo Rustichelli (la canzone “ 'A curuna” di Otello Profazio è cantata da Rosa Balistreri); montaggio: Nino Baragli; scenog. e costumi: Dante Ferretti; org. gener.: Renato Jaboni; aiuto regista: Franco Conti; ispet. prod.: Luigi Anastasi; segr. ediz.: Grazia Baldanello; operatore: Ubaldo Terzano; fonico: Amedeo Casati; microf.: Mario Piovani.
Produzione: Gianni Hecht Lucari per Documento Film.
Interpreti: Giuliano Gemma (Nullo Branzi), Stefania Sandrelli (Carmela Santoro), Renato Scarpa, Rina Franchetti, Pippo Starnazza, Brizio Montinaro, Luigi A. Guerra, Bruno Cattaneo, Marisa Rosales, Carla Mancini.
Distribuzione: Titanus. 
Durata 100’.
Esterni a Milano e dintorni.
Reg. Cin.co 5.627. 
Il film ha partecipato al Festival di Cannes (1974).


Soggetto
Due giovani operai che lavorano nella stessa fabbrica si amano. Diversi per mentalità ed estrazione sociale (lui anarchico e senza fede, lei impregnata da condizionamenti e superstizioni religiose che le derivano dall’appartenere ad una poverissima famiglia meridionale), vedono acuire i loro problemi anche e soprattutto a causa dell’ambiente alienante in cui sono costretti a lavorare. La ragazza si ammala e muore (a causa dei gas venefici della fabbrica), non prima d’aver sposato civilmente il suo uomo. Nell'ultima sequenza Nullo spara al proprietario della fabbrica.