Finale...
Ci sarebbero molti altri compagni - e professori - (e quindi altrettanti
personaggi... anzi di più, dato che ogni compagno possedeva diverse
identità) da ricordare, ma sono un po' troppi... Ma eccovi qui, cari
amici inseparabili! Anche voi "in linea" insieme a me. Ne abbiamo
passate troppe insieme, in quelle aule..., immersi nel chiarore da eclisse
di quelle mattinate che non trascorrevano mai. Ricordate? Di quando si facevano
le interrogazioni orali seduti al proprio banco con il libro aperto sulle
ginocchia; di quando mi interrogava alla lavagna la professoressa Frollini
(che stravedeva per me) e io scrivevo formule qualsiasi con lettere a caso,
passandola sempre liscia nonostante quel BASTARDO della Pulce cercasse di
avvertire la Prof.ssa dell'inghippo; di quando si giocava a domino con la
trielina infuocata, facendola passare sotto tutti i banchi compresa la cattedra,
sotto la quale si lasciava l'intero barattolino; di quando si usciva dall'aula
a fatica, con le scarpe piene di chicchi di riso dopo la guerra con le cerbottane;
di quando ci portavano in palestra e ci denudavano, perquisendoci, prima
dell'uscita, solo perchè all'IDIOTA di turno veniva la splendida
idea di nascondersi il Rolex nelle mutande per poi mettersi a urlare «al
ladrooo!!!»; di quando a di Cornelius era balenato di suonare l'allarme
antincendio nella biblioteca; di quando Tabù diede fuoco ai bagni
dopo essersi arrampicato sulla finestra nudo col "pacialotto"
all'aria, chiamando la signora del palazzo di fronte che stava sbattendo
i tappeti...? Ricordate? Eh... ma a raccontarle non c'è gusto. Quanto
darei per rivivere quegli attimi intrisi di gioia e spensieratezza frammisti
a tristezza e umiliazione, che solo quell'Istituto poteva donarci...! Ma,
vi ricordate o no? Come? Non sapete chi sono? Ma allora andate tutti a ciucciarvi
il calzino, stronzi!!! Ah... si scherzava? E allora vorrei mandarvi, approfittando
della rete mondovisione fornita da Internet, un caloroso saluto, creato
appositamente per voi, ovunque voi siate: «VIVA LA FICA!».
E ricordatevi di me!
Chi ha scritto 'sta roba...! Qualcuno si è impossessato della mia chiave!