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BASKET |
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Charles Wade Barkley (Leeds, 20
febbraio 1963)
è un
ex cestista
statunitense, soprannominato
Sir Charles.
Barkley ha giocato al college per l'università di Auburn, dove
venne subito notato per le sue doti cestistiche. Ad Auburn giocò
principalmente come centro, nonostante fosse più basso della
media della posizione: 195 centimetri (6' 5"). All'inizio della
sua carriera, Barkley aveva problemi di peso, raggiungendo
spesso oltre 136 chili (300 pounds) durante la sua permanenza al
college. Il soprannome The Round Mound of Rebound ("la
tonda collina del rimbalzo", letteralmente, ma la traduzione non
rende) riporta i giorni della sua permanenza ad Auburn, dove
divenne famoso per essersi addirittura permesso il lusso di
farsi recapitare una pizza mentre sedeva in panchina durante una
gara di regular season.
Addirittura nel 1984 viene escluso dalla squadra per le Olimpiadi di Los Angeles dal coach Bobby Knight, dopo che durante un allenamento aveva fatto un sarcastico apprezzamento sulle scarpe non proprio elegantissime del vulcanico coach dell'università dell'Indiana; risponderà a suo modo, come miglior marcatore e rimbalzista del Dream Team nelle olimpiadi nel 1992 a Barcellona, e diventando il primo rimbalzista della Lega nonstante non raggiunga i 2 metri. Continuò a combattere il suo problema con tenacia, riuscì a riempire il "buco" lasciato da Julius Erving nei Philadelphia 76ers, con i quali esordì nella National Basketball Association (NBA) nel 1984. Barkley si affermò quasi subito nella lega professionistica, diventando in breve tempo il leader della propria squadra, che guidò ai playoff ogni anno fino alla sua cessione ai Phoenix Suns, nel 1992. Con i 76ers ebbe una media di 24,3 punti a partita. Anche questa volta, Barkley divenne in breve tempo un simbolo della squadra, ed è stato uno dei pochi giocatori NBA ad aver figurato tra i pupazzi della Starting Lineup della Kenner. Ma Barkley venne anche coinvolto in alcuni piccoli scandali, tra i quali la nota rissa con il centro dei Detroit Pistons Bill Laimbeer, nel 1990. Nel 1992, Barkley viene scelto per partecipare alle Olimpiadi di Barcellona 1992, dove si tiene la prima apparizione di giocatori professionisti della NBA ai Giochi Olimpici, come membro del "Dream Team" originale, probabilmente la formazione di basket più forte di tutti i tempi, assieme ad altri grandi campioni quali Michael Jordan, Magic Johnson, Larry Bird, con i quali il giocatore è anche molto amico, vincendo la medaglia d'oro. Barkley si fa notare per le cifre che mette assieme (primo marcatore e primo rimbalzista del torneo), ma anche per il caratteraccio che mette in campo: già nella prima partita rifila una inutile gomitata a un giocatore angolano, e sarà fischiato dal pubblico per tutta l'Olimpiade. Barkley divenne una parte vitale dei Suns, risultando uno dei protagonisti della stagione 1992-93, che vedono la formazione arrivare alle finali, dove Barkley mette a segno una media di 25 punti a partita e riceve il premio di MVP della regoular season, diventando uno dei giocatori più popolari di sempre per la tifoseria del suo team. Alle NBA Finals, Barkley ed i Suns devono arrendersi a Michael Jordan ed i suoi Chicago Bulls, tra i quali vi è un altro compagno di Dream Team, Scottie Pippen, in sei partite (4-2), nonostante Barkley avesse raccontato all'amico Jordan che era destino che i Suns vincessero il titolo. Fu la sua prima ed ultima apparizione alle finali. Nel 1994, Barkley fu ancora una volta protagonista della stagione di Phoenix, che perse nelle semifinali della Western Conference in 7 partite dai futuri campioni degli Houston Rockets. Nel 1995 la storia si ripeté come l'anno precedente nei playoff, e nel 1996 Barkley ed i Suns ottenero un mediocre record di 41 vittorie e 41 sconfitte nella regular season. Nel 1996 bissa l'oro olimpico alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Barkley venne scambiato con gli Houston Rockets. Ma come membro della squadra texana, Barkley ha sofferto spesso di infortuni, soprattutto alla schiena, che lo hanno portato al ritiro nel 2000. La sua ultima stagione nella NBA lo ha visto mettere a segno 14 a partita per 19 gare, prima di infortunarsi gravemente al tendine del quadricipite destro l'8 dicembre 1999 durante un match di stagione regolare. I medici gli dissero che non sarebbe mai più stato in grado di giocare, ma quattro mesi dopo Barkley si ripresentò, davanti ai suoi tifosi, sul parquet, segnando un canestro, il 19 aprile 2000 contro la sua ex-squadra, i Phoenix Suns. Subito dopo questa partita, Barkley annunciò il suo ritriro. "Sir" Charles è uno dei pochi vincitori del premio come MVP dell'anno a non aver mai vinto l'anello della NBA. Durante la sua carriera nella NBA, Barkey ha totalizzato 23.757 punti, per una media di 23 punti a partita, e 12.546 rimbalzi, per la media di 11,7 per partita. Ha partecipato per nove volte all'NBA All-Star Game. Il 19 marzo 2004, la maglia numero 34 di Barkley è stata ritirata dai Phoenix Suns, raggiungendo Connie Hawkins, Tom Chambers e Kevin Johnson, tra gli altri, nel Suns Ring of Honor ("Anello d'Onore dei Suns"). È stato inserito dalla NBA nella lista dei 50 giocatori più forti di tutti i tempi nel 1997 in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della lega. Nel 2006 è stato introdotto con Joe Dumars e Dominique Wilkins nella Basketball Hall of Fame. È apparso, insieme a Michael Jordan, di cui è molto amico, ed altri colleghi della NBA nel film "Space Jam", interpretando sé stesso.
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