|
|||||
|
|||||
■ Il
movimento di rotazione
si compie intorno all'asse lunare nello stesso senso
La rotazione della Luna non è perfettamente uniforme, perché la forma di questo corpo celeste è ellissoidale. L'attrazione che la Terra esercita sul rigonfiamento equatoriale in maggior misura che sulle zone polari della Luna provoca in essa delle oscillazioni di lieve entità, che vengono dette librazioni. Dalla Terra noi vediamo che la Luna compie anche delle altre e più consistenti oscillazioni che, assieme alle precedenti, ci consentono di scorgere - nel tempo - un po' più della metà della sua superficie (quasi il 59%). Queste ultime sono però librazioni apparenti, cioè non appartengono alla Luna, ma derivano o dalle diverse posizioni che essa assume rispetto alla Terra. Inoltre l'asse di rotazione della Luna forma un angolo di 6°41' con la perpendicolare a questo piano; quindi dalla Terra noi vediamo, nel corso della rivoluzione lunare, alternativamente il Polo nord e il Polo sud della Luna. Inoltre, a causa della diversa velocità con cui avviene la rivoluzione lunare nei vari punti dell'orbita, la rotazione della Luna, che è molto più regolare, si trova ora in anticipo e ora in ritardo rispetto al moto di rivoluzione.
■ Il
movimento di rivoluzione
della Luna si avviene in senso antiorario
(immaginando di osservarlo dal Polo nord celeste) lungo un'orbita
ellittica di cui la Terra
occupa uno dei due fuochi. L'ellisse orbitale lunare è leggermente più
eccentrica di quella terrestre, ma comunque approssimabile a una
circonferenza. Nel corso della rivoluzione la Luna non si trova, quindi,
sempre alla stessa distanza da noi: il punto più vicino alla Terra,
detto perigeo, è a circa 356000 km dalla Terra e quello più
lontano, chiamato apogeo,
a circa 407000 km; la distanza media si aggira intorno ai 384000 km.
[La Luna sarà in Apogeo il 24 Giugno 2007 alle 14:25] Esaminando gli spostamenti della Luna rispetto alla Terra, per giungere ad una determinazione precisa si deve tener conto delle reciproche influenze gravitazionali fra questi due corpi celesti; e così si comprende come in realtà la Luna e la Terra si muovano entrambe intorno ad un punto comune, cioè intorno al centro massa del sistema che esse costituiscono. A causa della maggiore massa della Terra rispetto a quella la Luna, questo baricentro si trova però nell'interno della Terra, perciò si usa affermare che la Luna gira attorno alla Terra. E tuttavia il fatto che il baricentro del sistema Terra-Luna è ad una certa distanza dal centro della Terra non può essere completamente trascurato in quanto determina degli effetti sul fenomeno delle maree, dovute - oltre che all'attrazione gravitazionale della Luna e del Sole - alla forza centrifuga connessa, appunto, al moto di rivoluzione del sistema Terra-Luna attorno al baricentro comune.
■ Il movimento di traslazione consiste nel movimento del sistema Terra-Luna attorno al Sole che si effettua nello stesso senso e con la stessa velocità angolare con cui la Terra compie il suo moto di rivoluzione. Considerando questo movimento rispetto al Sole, la curva descritta dalla Luna nello spazio si complica notevolmente e non può essere rappresentata da un'ellisse regolare. La traiettoria lunare riferita al Sole è una specie di ovale deformata che taglia l'orbita terrestre 24 o 25 volte, scostandosene leggermente ora verso l'esterno ora verso l'interno, come si vede nella figura 4.8. Essa viene chiamata epicicloide e presenta la caratteristica non comune di rivolgere la sua concavità sempre dalla parte del Sole: la Luna è infatti l'unico «satellite» del Sistema solare la cui orbita è sempre concava verso il Sole, analogamente a quelle dei pianeti. Questo è un motivo in più per considerare la Luna come un «pianeta».
■ Accanto ai movimenti principali finora descritti, esistono numerosi altri moti della Luna, che si compiono simultaneamente ai precedenti, ma sono molto più lenti; alcuni di essi consistono in perturbazioni dovute all'azione attrattiva del Sole, che rendono molto complicata la rivoluzione della Luna. Tra i più importanti, per gli effetti che ne derivano anche al nostro pianeta, è da considerare il moto di regressione della linea dei nodi: come si può capire dalla figura 4.9., la linea di intersezione fra il piano dell'orbita lunare e il piano dell'orbita terrestre non rimane fissa nello spazio, ma si va spostando continuamente, ossia ruota in senso orario con un periodo di circa 18,6 anni, che corrisponde al periodo delle nutazioni dell'asse terrestre di cui è appunto responsabile la regressione della linea dei nodi, come pure della ciclicità delle eclissi. Pure all'azione attrattiva del Sole è legata la rotazione dell'asse maggiore dell'orbita lunare: la linea che congiunge il perigeo con l'apogeo ruota in senso antiorario, compiendo un giro completo in 8,85 anni.
Le condizioni d’illuminazione della Luna non sono sempre le stesse: la «faccia» rivolta verso la Terra si presenta ora illuminata completamente, ora solo parzialmente, ora del tutto oscura. Questi diversi aspetti, che chiamiamo fasi lunari, si ripetono però con la stessa successione ogni mese sinodico e sono dovuti alle varie posizioni che la Luna assume non solo rispetto alla Terra, ma anche rispetto al Sole che la illumina. Per comprendere il fenomeno, possiamo schematizzare le posizioni relative della Luna, della Terra e del Sole durante una rivoluzione sinodica, come illustrato in figura, dove sono mostrate le fasi lunari più caratteristiche.
Quando la Luna si trova in
congiunzione, ossia
dalla stessa parte
del Sole (rispetto alla Terra), l'emisfero che essai rivolge verso di
noi non viene colpito dai raggi solari e quindi risulta oscuro: abbiamo
allora la fase di Luna nuova (o novilunio). Quando invece la Luna
si trova in opposizione, cioè
dalla parte opposta del Sole (sempre rispetto alla Terra), la sua metà
illuminata è proprio quella rivolta verso di noi e allora abbiamo la
fase di Luna piena (o plenilunio). Le posizioni corrispondenti a
queste due fasi vengono dette anche
sizigie.
Le posizioni di sizigie della Luna sono condizioni necessarie ma non sufficienti affinché il Sole, la Terra e la Luna si trovino realmente sulla stessa linea retta; infatti i piani dell'orbita lunare e dell'orbita terrestre non sono coincidenti, bensì inclinati l'uno rispetto all'altro di 5°09’; quindi l'allineamento si può attuare soltanto lungo la linea dei nodi. Perciò le eclissi si verificano soltanto quando, oltre ad essere in fase di plenilunio o di novilunio, la Luna viene a trovarsi in uno dei nodi o nelle vicinanze: nel primo caso si hanno le eclissi totali, nel secondo le eclissi parziali.
Nelle eclissi di Luna parziali l'oscuramento può essere prodotto, oltreché da una parte del cono d'ombra, anche dalla zona di penombra che si allarga a ventaglio dietro la Terra; in questo caso, però, si può parlare di vera eclisse soltanto se la Luna è interessata dalla penombra per almeno i 3/4 della sua superficie. ■ Le eclissi di Sole si verificano quando la Luna si trova in uno dei nodi durante il novilunio, ma a causa delle grandi dimensioni del Sole e della limitata estensione del cono d'ombra della Luna quelle totali interessano zone piuttosto ristrette della superficie terrestre. Queste stesse eclissi sono, però, osservabili come parziali da tutti i luoghi della Terra che vengono investiti dalla penombra. Tra le eclissi di Sole, presentano un interesse particolare le eclissi anulari, che si verificano - sempre in novilunio - quando la Luna si trova in uno dei nodi e contemporaneamente all’apogeo. In queste condizioni il cono d'ombra della Luna non giunge a toccare la superficie terrestre e quindi essa non riesce ad occultare completamente il disco solare, del quale si può vedere la parte periferica a forma d’anello luminoso. Poiché nelle eclissi solari è l'ombra della Luna che produce l'occultamento del Sole e quest’ombra si va spostando velocemente con il muoversi della Luna sulla sua orbita, da un determinato punto della Terra l'eclisse può essere osservata per un periodo di tempo piuttosto breve (circa 7m). La durata del fenomeno può raggiungere complessivamente le 4 ore circa, dal momento in cui l'eclisse solare incomincia a vedersi da un certo luogo fino a quando non si può più osservare da nessun punto della superficie terrestre.
Una versione più moderna della teoria della fissione sostiene che l'origine dell'instabilità rotazionale della Terra, responsabile del distacco della Luna sarebbe stata nel processo di formazione del nucleo terrestre. Cosicché, quando il materiale più pesante - in particolare il ferro - si concentrò verso il centro della Terra, questa aumentò la propria velocità di rotazione, fino a modificare la propria forma da quella di uno sferoide schiacciato a quella di una «pera»; finché il collo della pera si sarebbe rotto, producendo così la formazione della Luna primitiva. ■ Secondo le ipotesi della cattura, un tempo la Luna era un corpo indipendente che si muoveva liberamente nell'ambito del Sistema solare; ad un certo momento essa sarebbe giunta tanto vicino alla Terra da esserne attratta e messa in rotazione su un'orbita ellittica. La Luna però, al contrario delle sonde spaziali, non possiede razzi frenanti; secondo i sostenitori della teoria della cattura l'effetto frenante, che avrebbe evitato lo scontro con la Terra, sarebbe da individuare nel fatto che la Luna avvicinandosi alla Terra avrebbe subito numerose collisioni con materiale già orbitante attorno al nostro pianeta. Il fenomeno della cattura richiede un avvicinamento della Luna alla Terra con una velocità relativa inferiore ad un kilometro al secondo e fino a una distanza non maggiore di due raggi terrestri dalla superficie della Terra. Oltre questa si avrebbe avuto la frantumazione della Luna. Per superare questa difficoltà si può pensare che ci sia stata soltanto una disgregazione parziale, limitata ad uno strato superficiale della Luna; i grossi frammenti così originatisi potrebbero essere poi ricaduti sulla Luna. ■ Secondo l’ipotesi dell'accrescimento, la Luna si sarebbe formata, dopo la Terra, dalla riunione di materiali diversi (frammenti di corpi celesti, particelle, polveri) che un tempo erano in orbita attorno al nostro pianeta. L'idea della genesi per accrescimento non esclude un eventuale fenomeno di cattura. Difatti, la Luna potrebbe essersi formata per accrescimento da materiali localizzati fuori del campo gravitazionale terrestre, e potrebbe essere stata catturata dalla Terra in un secondo momento.
■ Secondo l’ipotesi dell'impatto gigante, la nascita della Luna sarebbe stato un evento catastrofico, ossia alla violentissima collisione - oggi estremamente improbabile - che sarebbe avvenuta tra la Terra ancora in formazione ed uno o più corpi di grosse dimensioni («planetesimali») la cui orbita incrociava quella terrestre. Per gli attuali, numerosi sostenitori di questa suggestiva teoria, circa 4,5 miliardi di anni fa - durante la fase finale di accrezione dei pianeti interni del Sistema solare -un planetesimale delle dimensioni di Marte sarebbe entrato in collisione con la Terra. I due corpi dovevano già avere un nucleo metallico avvolto da un mantello di materiale meno denso. La gigantesca collisione disintegrò il corpo impattante e una parte del mantello della Terra, lanciando in orbita nello spazio una nube di gas e detriti. Il denso nucleo metallico del corpo impattante si associò ben presto alla Terra, mentre gran parte del materiale finito in orbita si riaggregò in un nuovo corpo di grandi dimensioni: la Luna. In merito a tutte queste ipotesi, ed in particolare alle più recenti, si deve sottolineare che è ancora presto per dare una risposta precisa, considerando che su alcuni punti c'è una certa concordanza di vedute fra gli studiosi: ad esempio, numerosi ricercatori sostengono ormai che la Luna debba essere considerata per molti motivi come un vero e proprio pianeta e che in passato essa debba essersi trovata a una distanza dalla Terra molto minore di quella attuale, anche se non ridottissima. La Luna dovrebbe continuare ad allontanarsi dalla Terra fino a quando avrà raggiunto una distanza pari a circa 75 raggi terrestri. A quel punto la situazione dovrebbe stabilizzarsi, ma potrebbe anche succedere che - per effetto dell'azione gravitazionale del Sole sul sistema Terra-Luna - la Luna incominciasse a riavvicinarsi al nostro pianeta. |
|||||