Era mattino presto quando mantenendo rotta sud dopo ottanta miglia da
Rass Moetefa si profilò nel binocolo pochi gradi a dritta il faro di Monastir. Il vento
si era mantenuto pressoché costante per tutta la giornata di ieri e la nottata ma già
dal levare del sole aveva girato tendendo a sud-est con leggeri rinforzi tipici della
stagione. Da un traverso dichiarato furono regolate le vele per una bolina larga dovendo
correggere la rotta per centocinquantacinque gradi poi avremmo ripreso il traverso
superato il golfo di Monastir e doppiata la punta di Rass Dimass per passare nuovamente a
centottanta gradi quando saremmo giunti in vista di Madia. E fu ciò che accadde in
prossimità del tramonto. Col sole che si tuffava al giardinetto la punta di Madia ed il
faro di Cap Afrique ci salutarono nel biancore delle sue case antiche che dalla spiaggia
da dritta salivano a sinistra su verso la punta per poi scomparire dietro il cimitero
arabo che occupa ancora la parte più spettacolare della punta proprio sotto al faro
medesimo luogo di culto con tombe antichissime che nella parte meridionale confinano con
un preistorico ridosso per piccoli natanti ancora in uso dai pescatori più poveri che
ormeggiano i loro legni in questo luogo sacro e sotto la protezione della tomba di un
antico Marabut situata proprio all'entrata del piccolo ridosso segno di un gran rispetto
per coloro che furono e che fecero grande questo porto di pescatori la tomba a differenza
delle altre che sono piatte a terra delimitate da ceramiche biancastre è costituita da
una piccola costruzione a forma di parallelepipedo sormontato da una cupoletta con la
classica mezzaluna sopra tutta mangiata dal mare il tutto del colore della terra bruciata
dal sole dei secoli. Incredibile e difficile a spiegarsi l'emozione del momento eravamo
davanti ad un luogo magico conosciuto già dai legionari romani e prima ancora approdo di
feluche puniche tutti che qui sostavano per rifornirsi di acqua e di sale per i loro
commerci con le carovane dell'interno e con i villaggi rivieraschi del nord e per le mense
delle legioni .
Tutta questa zona fa parte di un sollevamento tettonico che ha
intrappolato grandi masse di acqua marina dalla cui evaporazione è restato il sale che
essendosi poi interrato sotto la sabbia riaffiora con le maree così che basta raschiare
il terreno e si ottiene sale alimentare.
Abbiamo ormeggiato nel porticciolo fra i pescatori che è già notte e
dopo aver cucinato splendide orate acquistate dai medesimi o meglio dateci in cambio di
tabacco da pipa di marca inglese e lattine di birra che loro non possono acquistare in
quanto presso i loro mercati gli alcolici sono merce vietata dal Corano e così reperibile
solo in maniera indiretta. Abbiamo fatta una escursione per le stradine buie illuminate
solo dai fari di motorini guidati in maniera pazzesca e auto di grossa cilindrata della
nuova classe dominante che intrallazza col Turismo e gli scambi con l'Europa Qui tutto è
vietato e tutto si può fare basta avere uno straniero che importa e poi disperde non si
sa a chi vende oppure sono altri stranieri che acquistano e poi rivendono sta di fatto che
nelle loro case si trova di tutto di più ma in teoria non c'è niente. Ogni cosa ogni
bisogno è come le loro abitazioni che sono ermeticamente occultate all'esterno da alti
muri che le girano intorno per tutto il perimetro solo una piccola porticina è l'accesso
e dietro di essa si intravede soltanto uno stretto corridoio che dopo pochi metri fa una
curva ad angolo retto che occulta tutto il resto. Il fortunato che viene ammesso a
superare questo angolo si trova di fronte ad uno spettacolo inatteso di un grande patio
detto aia ai lati del quale ci sono porticati che proteggono le stanze dalle intemperie
potendo così girare da per tutto senza bagnarsi se piove o prendere troppo calore quando
c'è il sole. Di solito nel centro c'è una fontana che zampilla per rinfrescare il tutto
oppure ci sono piante di buganvillea o roseti profumati o spalliere di gelsomini che ti
stordiscono dal profumo in contrapposizione al puzzo che di solito staziona all'esterno
dove immondizia ed escrementi di animali cuociono al sole dimenticati per giorni dagli
addetti alla pulizia comunali. Le case poi anche le più modeste all'interno sono
pulitissime e complete degli accessori i più moderni e sofisticati e non facciamoci
illudere dal fatto che si mangia per terra perché sul pavimento sia della casa che
dell'aia vengono stese stuoie o tappeti e su questi posti grandi cuscini per sedersi e
grandi piatti metallici su sgabelli per disporre le pietanze le brocche d'argento per i
beveraggi fra cui il Laghmi le piastre con il fuoco per i Tajineir i vassoi per l'Harissa
ed i peperoni arrostiti la ciotola per il Cus Cus servito con le carni di pecora (mouton)
o capretto oppure con i pesci o langoustelle gamberi e polpi piccoli ed insaporiti con
salse di aglio pomodoro e spezie che solo qui sono reperibili e menta e zibibbi che non
mancano mai tutto questo ognuno può prenderlo regolarmente con le mani per portarlo alla
bocca in piccole porzioni senza spalancarla si beve in bicchieri di metallo o di vetro
indistintamente un coltello serve solo per la frutta da sbucciare ed una forchetta per
infilare pesci e olive. Te verde con menta e pinoli e te nero con mandorle fresche
compaiono a fine pasto insieme a piccoli pasticcini glassati di tutti i colori ed altri
ripieni di confetture di fichi o di prugne e poi rivestiti di ottimo miele se poi volete
un caffè basta chiedere caffè arabo per quello alla turca oppure espresso all'italiana
ma questo lo sconsiglio. A questo punto ogni commensale che lo desidera può godersi una
Sciscia di nargillek con tabacchi trattati alla mela o altri frutti a piacere mentre una o
più donne della casa fanno la loro comparsa ed accompagnate da musiche di tamburi e
strumenti a corda eseguono vorticose danze del ventre sfiorando l'ospite in maniera
provocatrice (non fatevi illudere è tutta scena toccate o fare la faccia rapita è
severamente off limit pena i coltelli).
La notte è meravigliosa la brezza che adesso soffia dall'interno porta
sulla costa mille odori che sanno di fiori di erbe e di vita quotidiana di questa gente
fiera della loro storia e felice che tu turista visiti la loro terra perché il loro
futuro sei tu il loro avvenire è solo il turismo che viene dall'Europa e dagli altri
continenti più ricchi.
Loro rimangono sempre una popolazione chiusa nelle tradizioni legate al
Corano ed anche l'apertura più laica è pur sempre frenata dalle difficoltà di concepire
un qualsiasi cambiamento del loro modo di vita ancestrale chiuso nel DNA cosicché è
difficile avvicinarli al nostro modo di pensare di occidentali. Da loro convivono
contemporaneamente modi antichissimi di vita con altri anche molto sfrenati della
modernità che però non si riconoscono nelle comuni faccende quotidiane ed interne delle
loro famiglie.
E' quasi l'alba quando ritorniamo alla barca domani ci riforniremo al
mercato del lungo mare di frutta fresca di ricotta e pomodori ed un bel coscio di agnello
i pesci li pescheremo in navigazione . Ho saputo di un magazzino di import-export che a
noi europei può vendere del vino e dei liquori tunisini così prenderò del bianco Coeaux
de Carthage eThibar rosso e rosato e come liquori la Boukle estratta dai fichi e il
Thibarine estratto dai datteri.
Così riforniti e riposati e dopo aver goduto dell'ospitalità di
questi luoghi salperemo ancora alla volta di altri luoghi e di altre isole immerse in
questo mare nostrum. E questa volta veleggeremo verso l'isola dei Cavalieri i nobili
difensori del Santo Sepolcro.
La rotta da Madia è per est-nord-est ed a mezza via circa torneremo in
patria facendo uno scalo a Lampedusa il mare è leggermente increspato da una brezza che
soffia da maestrale procediamo al giardinetto e dopo qualche ora dopo l'ennesima tazza di
caffè si vede verso occidente una brutta massa nera che avanza bassa sulla superficie del
mare allargandosi a vista d'occhio
ma la navigazione continua
Set 2005 by GIO