Il tempo era abbastanza inclemente non c'era da fare affidamento su una sequenza di
giorni positivi, ogni giorno era abbastanza diverso dall'altro. Il mese di Giugno si stava
consumando senza che potessimo fare pronostici positivi .
Dei lunatici (equipaggio dell'imbarcazione "Lunatica") si sapeva che per
adesso erano molto presi dal loro lavoro, io forse non mi sarei potuto liberare per tutto
luglio e lo Skipper ancora non aveva deciso per le ferie. Peggio di così non potevamo
esser messi. Così Giugno dava a Luglio consegne del tutto
sconclusionate. Visto che per adesso c'erano mille incognite fu deciso senza
ripensamenti di organizzarci per il mese di Agosto . Lo skipper decise così per una
settimana in una isola esotica nella prima quindicina del mese io ero già all'estero
dalla fine di Giugno ed al rientro avrei fatti alcuni giorni
sulle nostre coste in attesa del nuovo mese e della disponibilità di tutti.
Dall'inizio del mese cominciammo ad effettuare rilievi quanto più attendibili possibile
sulle condizioni meteo di Agosto. Lo Skipper
attivò una corrispondenza con un sito Internet che forniva quotidianamente notizie
corredate da cartine dei venti e delle barometriche di tutta l'Italia ed in particolare
delle coste Toscane e le isole dell'arcipelago comprese Corsica e Sardegna.
Venne fuori un quadro che dal giorno cinque in poi alternava un giorno valido ed
uno no con variazioni di venti e di mare comprese dalle ventiquattro alle trentasei
ore. Non era un quadro eccellente ma poteva essere positivo.
Il venerdì cinque Agosto caricai l'auto di vettovaglie ed effetti personali prelevai lo Skipper da casa ed insieme raggiungemmo
il porto per armare l'imbarcazione e prepararci a salpare. La notte ci sorprese nelle
ultime faccende che specialmente per lo Skipper sono le più importanti essendo sua tutta
la responsabilità sia del mezzo che della sicurezza per la navigazione che per tutto quanto concerne le
singole necessità di ciascun elemento cosicché adempiuti tutti gli obblighi del caso
alle prime luci dell'alba siamo salpati. Il convoglio delle due imbarcazioni vede
"OM" avanti e "Lunatica" dietro che
uscite dalla foce del fiume Arno si dirigono per 220°. L'orizzonte si sta già schiarendo
il cielo è terso blu a ponente e via via da azzurro a rosa
ad oriente poi un vivido sole ci illuminerà al giardinetto di sinistra
mentre per una ora un buon vento di terra ci spinge al traverso il mare è calmo piatto si
regola il pilota automatico e si naviga leggermente sbandati a dritta a cinque- sei nodi
di velocità . Il silenzio ci accompagna da quando all'uscita del fiume abbiamo spento il
motore e solo il frusciare dell'acqua sullo scafo ed il vento che gonfia genoa e randa ci
confermano che stiamo veramente navigando le case di Marina di Pisa diventano sempre più
piccole e si perdono nella luce del sole che sale verso lo zenit davanti a noi c'è solo
il mare. Dal porto di Livorno esce un traghetto e dalla rotta che prende sembra diretto a
Genova ci passa davanti distante e veloce. Adesso ci possiamo togliere le cerate il caldo
inizia farsi sentire il vento di terra sta mollando la barca rallenta si regola l'andatura
sul nuovo vento che viene dal mare è un sud-ovest abbastanza allegro abbiamo cambiate le
mura perché con la nostra rotta l'abbiamo di bolina ed anche stretta recuperiamo
abbastanza la velocità ma non si sale oltre i cinque .
Si intravede già il porto di Macinaggio nostra meta ma contattata
Si fa un giro per il paesino che è composto da dieci case due bar un hotel e
quattro piccoli ristoranti dove si mangia veramente bene e con una spesa di tutto rispetto
considerato il pesce il vino ed i contorni ma
anche considerato l'ottimo servizio di persone gentili e professionali sotto una pergola
di Bouganvillea direttamente sulla banchina interna del porto . La cuccetta ci accoglie
spossati e contenti della traversata mai in
tanti anni avevamo navigato per tanto tempo a vela spesso abbiamo fatte traversate tutte a
motore la vela solo per piccoli tratti oppure solo per stabilizzare la barca con motore a
pieno regime.
Erano passate da poco le due quando siamo scossi dallo sbattere dei parabordo
contro le altre barche e dal vento che sibila fra le sartie metto la testa fuori dal
tambuccio e vengo investito da una raffica di vento da bufera l'ormeggio è buono non si
sbatte da nessuna parte ma il vento di ponente che attraversa il passo di Santa Severa dove l'orografia forma un imbuto ci aggredisce
moltiplicato per dieci. Mi torna in mente la prima volta che approdai qui verso la fine
degli anni settanta e l'uomo che gestiva il porticciolo allora solo un ridosso con un
corpo morto al centro della laguna da cui uscivano diverse catene pesantissime alle quali
ci attaccavamo venne da noi dopo il tramonto e ci consigliò di controllare bene la tenuta
dell'ormeggio perché ci disse la notte sarebbe rinforzato e se non fossimo stati ben
legati il vento ci avrebbe sbattuti in banchina . Si chiamava Fernand Begani era Corso ed
aveva sposata una donna di Marsiglia Anne simpaticissima aveva due figli grandi dei quali
non rammento i nomi che andavano a pesca con l'unico peschereccio del porto gestiva un livre service proprio dove ora c'è un
bar diventammo amici e tutti gli anni quando tornavo gli portavo del vino italiano e
passavamo delle serate in casa sua a bere e mangiare cacio di capra salame piccante e
frutta fresca dell'orto spesso ci portava delle pizze alla sera all'ormeggio ed era sempre
un regalo. Si parlava della guerra e di come i soldati italiani non abbiano mai avuto loro
corsi in odio non erano nemici erano solo disperati dirimpettai che poi avevano tutti gli
stessi nomi livornesi lucchesi genovesi ed
anche io ho trovati in Corsica dei Giorgetti che sotto Bastia sono apicoltori nella zona
del capo sono meccanici di macchine agricole e nella zona di Propriano sono viticoltori
era proprio una simpatica famiglia . Quando sono tornato dopo dieci anni loro non c'erano
più mi hanno raccontato che ad un certo momento avevano venduto tutto ed erano partiti
per Marsiglia dove la moglie aveva dei parenti spero sia sempre vivo anche se oggi
dovrebbe avere penso più di ottanta anni .
La mattina ci svegliamo il vento è quasi cessato il cielo è grigio e pieno di
groppi neri che montano da ovest vorremmo fare una velata davanti al porto e si parte ma
appena fuori vediamo un ferro da stiro che arriva da nord lanciatissimo ed al nostro
traverso ci chiede se vi siano ormeggi liberi . Noi così sui due piedi diciamo di no ma
poiché siamo usciti non vorremmo che per mettere dentro lui si resti fuori noi anche
perché a quella ora non abbiamo visto nessun marinaio del porto col quale concordare la
nostra permanenza. Tolte le vele a tutto motore si rientra e riguadagnati i nostri posti
ci troviamo davanti il marinaio che non ci garantisce l'ormeggio. E' un giovane che
capisce le cose per cui noi paghiamo subito per la notte a venire ma poiché non accetta
per la terza notte ci vediamo costretti stando così il tempo a non poter utilizzare la
barca.. Fra una chiacchiera e l'altra decidiamo di fare turismo automobilistico. Mi reco
al bar del ristorante dove facciamo colazione ed usiamo la toilette perché è pulitissima
e chiedo cosa fare per avere una auto a noleggio. La moglie del gestore si fa in quattro
ma i due rent a car di Macinaggio ci dicono che non hanno veicoli a disposizione almeno
per oggi così decido che andrà bene per
domani anche perché fra una chiacchiera e l'altra si è tirato mezzogiorno quindi di oggi
resta poco e dobbiamo anche mangiare così prenoto a mio nome per le otto e trenta di
domani andremo noi a ritirare il veicolo trapelati laggiù dal padrone del bar.
Mi consulto col gruppo e viene approvata la mia decisione. Armati di teli mare
pinne e maschere ci rechiamo verso una spiaggia di ghiaia a sud del porto una zona che mi
ricordavo piena di piccoli pesci colorati proprio di fronte al vecchio camping che è
rimasto come allora : servizi essenziali niente piazzole un boschetto ed un prato con tre
tende due camper e tre auto più una roulotte ed una moto di grossa cilindrata
puntualmente targata Germania ci immergiamo in una acqua di cristallo ma ahimè di pesci
neppure l'ombra il fondale è sabbioso coperto con alga morta anche andando verso il largo
aumenta la profondità ma niente cambia. Una volta in questo specchio di mare (più al
largo naturalmente) si vedevano sempre i delfini fra ieri ed oggi non ne abbiamo visti
nessuno forse mancano perché mancano i piccoli pesci della loro catena alimentare
chissà? Scaldati dal sole e carezzati dalla brezza si decide di pranzare sulla Lunatica
raduniamo le vettovaglie comuni e dopo poco abbiamo in tavola spaghetti all'amatriciana
frutta e formaggio.
Il sole ora picchia forte così ci rintaniamo all'ombra dei platani del porto con
un caffè davanti a far quattro chiacchiere
per il resto del pomeriggio. Prima di buio andiamo a far provviste di vino del Capo salame
artigianale e formaggio caprino in un livre service sulla strada costiera vicino al
distributore di carburanti. Il proprietario ci riconosce dall'anno passato e ci serve con
simpatia e sconto aggiunto.
Siamo all 8 di agosto il cielo è quasi sereno il vento è caduto del tutto siamo
ansiosi di prelevare la nostra auto ma il padrone del bar ha solo un furgoncino con due
posti così dando una mancia al marinaio del porto ci trapela tutti con la sua Renault
fino a Macinaggio. Qui purtroppo cominciano i guai perché nessuno ha preso nota della
prenotazione di auto non ce ne sono più tutte le barche sono ancora all'ormeggio e le
persone in massa hanno optato come noi per andare in giro via terra. Si profila una brutta
giornata il bancomat non funziona non accettano carte di credito non ci sono veicoli
disponibili. Si gira per il paese come anime in pena quando vedo sul vetro di un negozio
che tratta articoli nautici l'insegna Hertz ci
precipitiamo e così riusciamo ad avere una Peugeot Partner nuova di zecca che Gastone
paga con la carta di credito che qui viene accettata saremmo noi ora nella condizione di
cambiare il denaro per pagare le nostre parti ma
questa è una altra cosa.
La giornata si rivela favolosa si va verso la montagna si scende sul capo prima a
Barcaggio poi a Tollare e poi a Centuri vecchio villaggio del versante occidentale da me
visitato alla fine degli anni settanta con il "Flirt" che pescando pochi
centimetri era accessibile poiché il porticciolo allora con un fondale di neppure un
metro era solo un riparo per gozzi da pescatori mentre
oggi che è stato costruito a coronamento verso l'esterno un orrendo muraglione che
impedisce la vista del mare a tutto il paese consente
l'ormeggio a barche di maggior pescaggio essendo il fondale lungo li muraglione di almeno
due metri. Da qui risaliamo la montagna per scendere a Santa Severa villaggio che fa da
passo fra la costa orientale e quella occidentale poi lungo costa verso sud fino a Bastia
una passeggiata meravigliosa per i luoghi la gente ed i ricordi di altre crociere di altri
tempi lontani. E' già notte quando si torna alle barche per organizzarci una cena con i
fiocchi questa volta sulla barca di Riccardo, Si va in giro per smaltire il vino e muovere
un po' le gambe poi tutti in branda perché domani dovremmo salpare ma prima si deve
tornare a Macinaggio per rifornire l'auto e riconsegnarla. alla Hertz.
Fatta colazione con caffè nero e calde croissant si sbriga la faccenda ed un taxi
guidato da un simpatico vecchietto che ci elargisce storielle di vita corsa ci riporta
all'ormeggio pronti a salpare destinazione Capraia dove pensiamo di trovare posto in
porto. A scanso di nuove sorprese e perché il vento viene giusto da sud- sud-ovest si
imposta la rotta per 45° e la barca fila a
sei nodi col vento al giardinetto i nostri amici hanno impostato il pilota automatico ma
evidentemente hanno dei problemi perché li stiamo perdendo di poppa così rallentiamo
l'andatura per aspettarli. Dopo un po' ci chiamano sul VHF e ci comunicano un problema che
hanno a casa sono per il momento indecisi se proseguire con noi oppure tagliare per Marina
di Pisa direttamente . Noi restiamo interdetti perché ciò vorrebbe dire arrivare in
nottata e d'altra parte viste le condizioni per le prossime ore non buone preferiremmo
riparare al porto di Cala Medici di Rosignano.
Dopo lungo consulto anche perché passando il tempo varia la rotta e naturalmente
il tempo di percorrenza decidono che è meglio separarci .
Poi belli ripulit i e vestiti ci concediamo una meritata cena a base di pesce
naturalmente ed una bella bottiglia di vino poi a riposarci perché domani avremo mare e
vento di poppa in aumento ed una bella e laboriosa navigata non siamo lontani dalla meta
ma le ultime miglia sono sempre le più sofferte.
La notte il vento cessa ma arriva un po' di pioggia l'alba è livida scostante
l'aria sa di umido ed il vento torna vivace e determinato fatta colazione in un bar vicino
e sbrigate le formalità si salpa .
Il mare ed il vento consentono solo per poco tempo l' impiego del pilota automatico
dobbiamo ammainare il fiocco perché il vento è troppo con sola randa si sfiorano i 6
nodi e mezzo e l'onda ci prende in groppa da poppa e ci fa fare delle splendide planate
sembra di cavalcare un puledro giovane e vigoroso. La rotta cambia continuamente perché
stiamo navigando lungo costa non molto fuori della fascia di sicurezza così arrivati in
prossimità del porto di Livorno ci dirigiamo per passare all'interno della diga foranea e
lo facciamo proprio mentre una enorme nave
spagnola sta uscendo in senso opposto al nostro dall'alto del ponte di comando un marinaio
ci saluta :Dio come siamo piccoli !!
Da qui in poi le case di marina sono già in vista e davanti la foce dell'Arno
facciamo una veloce virata per mettersi col vento al traverso e guadagnare il fiume. Si
prosegue a vela e solo davanti al punto di attracco ci mettiamo al vento e col motore si
prende terra.
Ora è solo tutto un ricordo archiviato
nella nostra memoria. FINE AGO
2005 by GIO
|