VANDA E PABLITO

 

Un tizio mi raccontò una volta in treno, mentre andavo da Madrid a Barcellona questa storia un po’ patetica ed un po’ buffa ed io ve la racconto, perché almeno a me, è piaciuta moltissimo.

Un giorno Pablo mentre cammina per la Avenida Major di Puerto Cambrils, si imbatté in una bellissima femmina vicino ad una boutique di moda, ben vestita alla maniera del sud ma dall’aria molto triste. Il volto contratto da una smorfia di sofferenza come le ballerine del flamenco quando eseguono passi drammatici, camminava ma sembrava danzare tanto era leggiadra ed andava diritta per la sua strada senza voltarsi o guardare in giro.

Pablo ne rimase fulminato e decise di seguirla. Voltò prima a destra poi dopo due strade a sinistra, attraversò la plaza de toros e si infilò nella metropolitana e Pablo fece lo stesso. A quell’ora del meriggio non c’erano molte persone in giro ed anche sul métro la vettura era quasi deserta. Lei si sedette e Pablo fece lo stesso di fronte a lei, tirò fuori il pacchetto delle mentine perché lì è severamente vietato fumare e notando che lei apre e poi richiude la borsa senza prendere niente intuisce la mossa e ne approfitta per attaccare discorso: posso offrirgliela io una mentina al posto della sigaretta? –Oh grazie è tanta l’abitudine di fumare quando mi siedo che non ricordavo il divieto sulle carrozze del métro, grazie di cuore! Anche lei va al centro? Oh sì, dovrei sbrigare delle cose ma con questo caldo è difficile, risponde Pablo e lei? Oh io ho appena avuta una discussione col maestro di ballo ed ho alzati i tacchi e sono venuta via, senza pensare dove andavo, ho preso questo mezzo ma non so neppure dove siamo fra l’altro io non sono di qui ma di Malaga qui lavoro in un bar come cassiera e studio ballo. –Stiamo andando al centro e la prossima fermata è al Torrèon de Pilato accanto al museo archeologico. –Beh allora è meglio che scenda perché io lavoro e abito dall’altra parte della città. –possiamo anche passeggiare insieme visto che entrambi abbiamo stravolto i nostri impegni? Le pare? Così ci facciamo compagnia. –Bueno me par muho interessante el mi nombre es Wanda y el tuo? –il mio è Pablito ma va bene Pablo.

Escono dal métro e lei comincia a parlare di quando era giovanetta che si era invaghita di un gran signore e con lui aveva fatto cose pazze ma dovevano stare molto attenti e alla famiglia di lui e alla gente che se qualcuno li avesse visti insieme e l’avessero raccontato al parroco del suo paese sarebbero stati guai seri per entrambi, perché il signore era già stato promesso ad una giovane fanciulla della sua stessa condizione sociale, mentre lei era soltanto figlia di una guardia civil del Caudillo F. Franco. E’ vero che partito e clero andavano in quei tempi a braccetto ma la nobiltà non poteva derogare dalle usanze del rango. Tutto andò per il meglio fino a quando lei si accorse di essere in stato di gravidanza. A questo punto dovette fuggire da casa e dal paese natio, grazie a suo padre uomo intelligente e astuto ebbe un posto di custode in un ospedale psichiatrico di Malaga passando per vedova da pochi giorni di un alto generale franchista. Qui venne in contatto con il direttore, medico primario e fac-totum più anziano di lei e veramente un bravo uomo. L’aiutò nel momento del parto e le sistemò la bambina presso una famiglia di conoscenti che gli dovevano tanti favori, di modo che lei potesse vederla quando voleva. Lui era sposato e pertanto non poteva farsi vedere insieme altro che in ospedale ed anche qui di nascosto alle suore che fungevano da infermiere ma erano anche spie della chiesa e del partito. Meno male che anche alcune di loro erano incorse nei problemi suoi, perciò c’era un sottobosco di complicità generale. Solo oggi, morto il generalissimo e restaurata la monarchia costituzionale, si può parlare di questi antichi retroscena. Il buon dottore era stato per sua figlia come un padre e sempre corretto con lei Non aveva figli a causa della moglie sterile e più anziana che aveva sposata solo per poter fare carriera. Praticamente a lui era successo l’opposto che a lei. La moglie era figlia di un nobile decaduto che aveva grande influenza fra i gerarchetti locali e sarebbe invecchiata nubile e disprezzata; sposando un medico rampante si era rifatta una rispettabilità e tramite le maniglie aveva trascinato il giovane in una carriera incredibile. Una volta arrivato ai vertici dell’ospedale era diventato confessore e complice di tutte le birbonate possibili, compreso l’uso indiscriminato delle giovani suore, che di volta in volta capitavano sul posto, bastava non farsene accorgere dai ranghi superiori. La moglie taceva per convenienza ora che la politica era cambiata. Così lui si prese anche cura di Wanda che divenne per un certo periodo la sua amante preferita. Oggi la figlia era grande e si era sposata ad un giovane insegnante di Malaga e lei stessa era impiegata nell’ambito scolastico. Il medico era stato messo in quiescenza ed il suo posto preso da un giovane di bell’aspetto che aveva subito messo gli occhi addosso a Wanda ed era fortemente ricambiato da lei . Le cose belle non durano e piano, piano la gente cominciò a mormorare e per Wanda fu più utile dare le dimissioni e cambiare città. Venuta a Tarragona si comprò un appartamentino anche col contributo del vecchio dottore che, sciatica permettendo, veniva a trovarla ogni mese, un lavoro come cassiera di un bar di lusso, inoltre faceva iniezioni e massaggi a chi lo chiedesse, tutte cose per vivere con decoro ed arrotondare le entrate. Un giorno aveva voluto dare sfogo ad un suo vecchio sogno di diventare ballerina di flamenco. Doveva avere il dono di attrarre tutti gli uomini che gravitavano attorno a lei perché anche qui il maestro di ballo la circuiva,ma a lei non piaceva e quindi erano sempre liti.

Camminando erano arrivati vicino al bar dove lavorava e volle congedarsi da Pablo ringraziandolo per la pazienza avuta con lei ad ascoltare il suo sfogo. Pablo rimase un po’ sbalordito, da una fine così rilevante, ma si scrisse il suo indirizzo venuto fuori nel lungo sfogo di lei e volle verificarlo.

Così scoprì che gli aveva detta la verità e pochi giorni dopo mise in atto un’idea che gli era venuta in mente e la chiamò al telefono. Pronto sono Pablo ti ricordi di me? –certo che mi ricordo dimmi pure – ascolta pensavo che si potrebbe uscire ed andare a cena da qualche parte ti va?- Beh ascolta già che hai chiamato ti faccio io una proposta mica ti offendi? –parla poi vedremo,- bene io lavoro domani tutto il giorno oggi sono libera ma non ho voglia di uscire perché non vieni qui da me e ci prepariamo una paella come non si mangia in nessun locale, basta che tu porti cozze e gamberi al resto penso io va bene? – aggiudicato fra una mezz’ora sarò da te, a dopo.

Pablo passò al mercato e trovò gamberi, cozze, cappe lisce vongole nere e noci di mare e comprò tutto: sarebbe bastato per due giorni di fatiche. Giunse da Wanda, che già stava preparando il riso e la sangria, con mele aranci e limoni affogati in ottimo vigno roho e champagne spagnolo. Ciao ecco il mare nel cartoccio –bene metti tutto sopra il lavello e preparati un martini. Sissignora ma prima se permetti vorrei darti un bacio –fai pure ecco le labbra.-oggi non sei arrabbiata spero, sai l’altro giorno io non ti chiesi niente ma tu partisti all’attacco come fossi ad una conferenza, io non ti ho saputo dire niente né una parola di conforto, né un consiglio per quello che poteva valere, quando mi hai lasciato sono restato di stucco. -no, ascoltami bene tu l’altro giorno sei stato perfetto mi hai lasciato sfogare in pieno senza interrompermi ed io mi sono scaricata completamente se non avessi trovato te mi sarei logorata per giorni, e giorni, inutilmente. Invece ieri sono stata a lezione di ballo ed ho detto al maestro il fatto mio, cosicché non mi importunerà più da qui in avanti. Così facendo la tavola fu imbandita ed i cibi in cottura, un aperitivo, una sigaretta e lei che gli domanda: Pablo tu cosa fai per vivere? -Beh io sono un venditore di libri della casa editrice Alvi 1° di Madrid e mi trovo qui per commissioni e recupero di vecchi crediti niente di speciale. Hai famiglia? Hai figli? Dimmi qualcosa di te! Mi sembri una persona intelligente e matura.—grazie del complimento, ti accontento subito: si, io ho famiglia con figli e rate da pagare, quando sono libero io, non lo sono loro quando lo siamo noi, non lo è la loro madre, così viviamo ognuno per conto proprio sotto lo stesso tetto, arrivati al periodo delle ferie c’è chi vuole andare in montagna, chi al mare, chi al lago, si butta la monetina e via: tutti scontenti, che mi dici? Vado avanti? –si certamente, per ora mi fai sbellicare dalle risa.—proseguo, ci sono i lati belli quando porto il maggiore alla corrida, la muher al teatro ed i gemelli al pattinaggio, ma sono solo quando voglio andare a pescare. .—perché non ti organizzi? Io avrei un’idea ora mangiamo perché è tutto pronto dopo te lo dico. Il pranzo fu magnifico, una paella così Pablo non l’aveva mai mangiata. A pancia piena, ma con una risposta da avere ancora per aria, i due andarono a riposare su un enorme letto a baldacchino. Wanda prima si sedette, poi lentamente come fosse sola, si spogliò e si sdraiò vicino a lui che faceva il sornione, tanta era la voglia di sesso, di quello vero, non quello che le capitava a lei ogni volta che il dottore tornava in città od a lui quando si avvicinava alla consorte che stronfiava di noia. Appena riuscirono a fermarsi un attimo, Pablo le chiese a cosa si riferisse prima di pranzo con la frase –perché non ti organizzi?- Wanda sorridendo della sua ingenuità lo abbracciò così e baciandolo gli sussurrò la medicina in un orecchio. Pablo esplose di gioia, fecero giornata e nottata,al mattino presto entrambi si diressero verso i loro destini. Così una volta al mese Wanda aveva il tenerone, dottore, che la colmava di regali e di mille accortezze, una volta alla settimana Pablo che le levava le ragnatele; e la soddisfazione, mentre lui era felice e contento di avere una donna che lo soddisfacesse per lui stesso e non per ragioni di sostentamento muliebri o filiali o di mutuo da pagare. La cosa durò un anno e più poi tutto si sfilacciò e finì come accade in situazioni del genere.

 

Nov 2004 BY GIO

 

 

 

 

 

 

 

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