LA VITA BREVE

Quando tornarono dalla gita erano tutti felici e contenti chi perché aveva vissuta una bella avventura chi perché aveva goduto delle belle opere d’arte viste ed infine chi poteva tirare il fiato e dire finalmente tutti a casa senza incidenti né guai. Renard faceva la guida ed era molto esposto alle stravaganze delle persone a lui affidategli e non sempre le esigenze di tempo e di luogo permettevano deroghe al programma stabilito. Quella sera dopo essersi riposati e cambiati i tre responsabili decisero di accettare l’invito per una buona cena da parte di un membro della gita stessa non sarebbero stati soli aveva detto al desco avrebbero partecipato anche altre persone desiderose di conoscere i particolari della gita. La tavola era ben imbandita nel giardino della villa di Tina sull’alta scogliera di Beaulieu sulla costa azzurra in mezzo alle palme piano piano tutta la combriccola arrivò ed ogni uno prese posto a tavola dopo aver fatta una capatina al buffet dove si mescevano gli aperitivi più sofisticati della costa. azzurra Donna Tina aveva con sé due amiche svizzere mogli rispettivamente di un costruttore di accessori di orologeria e di un docente in lettere di Zurigo entrambe si trovavano da sole in attesa del venerdì quando i rispettivi consorti fratelli fra l’altro sarebbero giunti da loro. La cena trascorse anche troppo veloce considerate te molte portate di cibi squisiti e la conversazione che non fu da meno. Naturalmente Renard Etienne e Louis si dettero abbastanza da fare misero un po’ di musica ballarono e spesso a turno scomparivano nel vasto parco con l’una o l’altra commensale Ive fu fagocitato da Donna Tina che dapprima volle sapere tutti i particolari della gita poi quando niente era più da chiedere volle che tutta la comitiva si tuffasse in piscina inutile dire che nessuno ebbe l’idea di un costume da bagno per cui dopo un po’ tutti erano in acqua nudi. Ive aveva capite le intenzioni di Tina ma il gruppo tardava a disperdersi ed in ultimo anche lui si congedò col tacito intento di tornarvi poco dopo. Circa mezzora più tardi Ive era già nei pressi del cancellino che assicurava l’accesso dal mare e sapeva essere aperto quando udì i passi e l’ansimare del cane da guardia ed inutili furono i tentativi di farsi annusare e riconoscere. Allora tentò la via del cancell0 principale dove i} guardiano conoscendol0 non avrebbe fatta obiezione all’ingresso ed avrebbe richiamato il lupo. Lui dormiva alla grossa ed il lupo stava ronchiando nei pressi ma quando I ve azzardò ad entrare il lupo iniziò a scodinzolargli attorno in segno di amicizia cosi che contento dell0 scampato pericolo con l’animale e felice di non essere visto dal guardiano che non si sa mai avrebbe poi un giorno potuto dire qualcosa in proposito si addentrò nella villa dirigendosi dove Tina dormiva aprì la porta con cautela e distinta la sua sagoma nel grande letto le sussurrò parole dolci in maniera da non impressionarla lei si voltò con pigrizia scostò il lenzuolo gli fece posto e senza proferire parola lo avvinghiò fra te sue braccia. Tutto avvenne in perfetto silenzio e neppure quando le sussurrò che stava per albeggiare e sarebbe stato prudente lasciare il campo lei aprì le braccia per lasciarlo andare ma non la bocca per dire qualcosa. Ive tornò di pedina alla sua dimora e si face una buona dormita dopo un bagno ristoratore anche per togliersi di dosso la fragranza di un profumo ottimo ma troppo intenso per le cinque del mattino e dopo una notte così intensa già ma durante la cena ed anche dopo al bagno Tina non aveva quel profumo possibile che se lo sia dato prima di coricarsi arguendo che lui l’avrebbe raggiunta più tardi? Chissà a volte le persone hanno comportamenti strani. Sul mezzo del giorno quando anche Etienne Renard e Louis si furono svegliati i quattro amici cominciarono a commentare la serata passata alla villa Ive tacque della sortita notturna perché niente è più bell0 del silenzio su simili argomenti ed anche gli altri forse dello stesso avviso si mantennero sulle generali che non facevano male a nessuno ma fra il ricordo di un ottimo patè e di uno squisito bordeaux venne fuori che Tina aveva detto - che avrebbe dormito nella camera con Cristiane poiché lei aveva paura a dormire sola in quella villa così grande. Ma allora chi c’era nella sua camera a dormire? Ive si informò anche e con m0lta discrezione sull’ora del rientro degli altri tre amici e tutti erano concordi nell’affermare che dal momento in cui si erano separati tutti erano rientrati entro una ora o una ora e mezzo da allora. L’unica soluzione stava nel profumo a chi apparteneva quella fragranza che Ive si era tolta da dosso con la doccia mattutina? Era l’ora della nuotata in mare e dell’aperitivo ed il quartetto non voleva perdersi entrambe le cose così si recarono al mare dove neppure a farl0 apposta vi trovarono Donna Tina Cristiane e Gerta in piena forma felici ed allegre come non mai. La conversazione si fece animata sia sulla serata trascorsa che sulla gita di cui si era molto discusso e commentato gli altri ospiti ne erano rimasti letteralmente estasiati tanto che si sarebbero fatti presto vivi per reclamarne un bis dove anche loro potessero partecipare e facevano congetture dove non c’era limitazione di spesa né di tempo pur di parteciparvi prima che l’estate finisse. Ive ormai era preso dalla frenetica ricerca dell’ oggetto della sua nottata e si avvicinò a tutte e tre le donne tanto da poter sentire quel profumo ma niente chi sapeva di olio solare chi di crema idratante e chi di mare che dovette desistere. Poi tutti in acqua per una bella nuotata e qui ogni uno nuotò ed allungò le mani fino dove poteva ed anche oltre laddove gli veniva concesso dall’interessata. Una mano di Ive indugiò su di un seno di Donna Tina e lei prontamente si ritirò scostandola con ferma decisione e con un sorriso aggiunse: dovrò spiegarti. Per Ive il giallo si colorava ancor più di giallo e di rosa e non vedeva l’ora di poter restare solo con lei onde venire a capo della cosa. Gli altri erano tutti al settimo cielo perché evidentemente la nuotata era stata oltremodo tonica e foriera di promesse da leccarsi i baffi si andò al bar che i domestici avevano imbandito per gli aperitivi e di qui si sciv0lò dolcemente verso un tavolo dove squisite tartine con salmone aringhe e gamberetti richiamavano i gaudenti per poi lanciarli verso secchielli di ghiaccio che celavano i vini più adatti a quelle cibarie l’unico inconveniente per Ive era che nella confusione generale era veramente impossibile appartarsi anche solo per parlare confidenzialmente a tu per tu. In tardo pomeriggio arrivarono i consorti dalla Svizzera Donna Tina fece loro gli onori di casa e la combriccola si sciolse solo quando Ive andò a salutare a lei con molta non calanche gli lasciò scivolare nel palmo della mano un biglietto. Ive indugiò un poco prima di leggerlo perché ancora non era venuto a capo di niente gli altri amici ora che la combriccola era sciolta e quindi non si sarebbero più rincontrati lasciarono andare qualche briciola fra un discorso ed un altro come Gerta fosse sexy nonostante fosse più vicina ai quaranta che ai trenta e come Cristiane amasse nuotare più in basso degli altri per il gusto di risalire in superficie con lo slip del compagno in mano e poi immergersi di nuovo ed almanaccare per cercare di rimetterlo al suo posto ma facendo attenzione a non farsi spogliare del suo. Ive si limitò a dire che a lui non era accaduto niente di tutto ciò ma forse perché Tina pur essendo più giovane delle altre subiva il complesso di essere grassa come diceva lei e quindi fuori gioco rispetto a loro. , In fondo era una donna di sessanta chili ed un metro e sessanta di altezza ben formata e per niente cascante in nessuna parte del corpo di seno poi sembrava averne veramente . poco anche se portava un reggiseno molto più grande. Già perché portava uno slip così piccolo in confronto e poi pensandoci bene l’altra notte in piscina era stata l’unica a non spogliarsi la biancheria intima. In tardo pomeriggio nel cambiarsi dei pantaloni Ive ritrovò il biglietto e finalmente lo lesse. Scusami recitava io ti sembrerò un po’ strana ma gradirei che la tua amicizia non venisse meno tutti insieme ci siamo molto divertiti nell’ultima gita fatta e tu sei una persona eccezionale e non solo per me prima che il mondo crolli amerei stare un po’ con te se non hai niente in contrario domani dovrò recarmi a Parigi vuoi accompagnarmi? Ive è un uomo libero le telefona in serata che accetta e le chiede a che ora vuole partire e con quale mezzo: lei dice che possono prendere la sua Mercedes e se non ha niente in contrario può andare a dormire in villa così al mattino presto possono partire. Ive acconsente ma ancora è scettico su molte cose dorme da lei fanno l’amore ma lei non si spoglia e non vuole ne luce ne maneggiamenti al mattino presto partono lei parla per tutto il viaggio non lascia spazio per la conversazione pranzano in un grill della autostrada e gli confessa che l’altra notte lei sapeva che sarebbe tornato e poiché non si sentiva pronta al rapporto ha fatto dormire in camera sua una sua amica di una villa vicina avvezza a questi giochetti. Poi lei le ha riferito della sua capacità e serietà cosicché lei ha poi accettato di compiere questo suo ultimo viaggio con lui. Giunti a Parigi e sistemati in hotel si sono sdati in tutti i sensi ma lei non si è mai spogliata. AI mattino seguente lo prega di accompagnarla in un ospedale privato dopodiché lo prega di riportare l’auto in riviera ed attendere sue notizie. Ive obbedisce e comprende che questo è un testamento ma cosa c’è dietro? Si ricorda di un nastro che lei gli ha regalato prima di partire e mentre torna al sud lo mette nel mangianastri ed ascolta la sua voce che gli confessa di avere un cancro al seno per cui dovranno asportarle tutta una parte si farà sentire appena possibile. sei mesi dopo mentre si trova in Belgio per affari incontra Etienne e rammentando i bei giorni di Beaulieu gli dice che Donna Tina è deceduta alcune settimane or sono, forse, sapeva di essere già ammalata ma non aveva voluto dire niente a nessuno come nessuno ha saputo in tempo del suo decesso. Ive chiede lumi ma la cosa gli è perfettamente chiara ormai. Infatti la cosa è venuta fuori tardiva e per mezzo stampa su un quotidiano locale della Normandia non si sa né dove è sepolta né il vero nome perché sul giornale il nome che Ive rammentava era stato sbagliato (?) o forse da quella meravigliosa femmina che era stata è voluta sparire nell’ombra. Se Ive urlasse forte il suo nome è certo che lei lo udrebbe da chissà quale ricovero si trovi in una qualsiasi parte del mondo .

Mar 2007 by GIO

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