UNA STORIA IBERICA

Cambrils

Dopo una certa età, è difficile stabilire l'anno esatto in cui è accaduto un fatto, perché gli anni nel loro susseguirsi hanno sempre, un Natale, una Pasqua, un compleanno e via dicendo per cui occorre fare mente locale su di un avvenimento, veramente eccezionale, che sia accaduto a quell'epoca specifica per mettere a fuoco il giorno, il mese e l'anno. Ora ammettiamo che fossimo a tre quarti del secolo scorso, che il periodo fosse in primavera, diciamo fra Pentecoste e Pasqua, che la famiglia avesse deciso di passare quei giorni nella penisola iberica in visita ad amici carissimi, si sarebbe trattato di arrivare al primo aeroporto imbarcarsi su un volo diretto laggiù, dove ci sarebbero venuti a prendere con l'auto per raggiungere tutti insieme la villetta, in riva al Mediterraneo di loro proprietà. Cosa da niente in un paese moderno e civile ma non fu il caso nostro poiché il governo, difensore del cittadino lavoratore, che ambisce alle poche giornate di ferie che gli spettano grazie ai sindacati, che dicono essersi dati da fare per convincere i padroni a darti ciò che ti spetta, come dicevo, ti organizzano un bello sciopero dei voli e per far vedere quanto sono intelligenti lasciano a piedi proprio il lavoratore che ha loro pagata la tessera perché difendessero i suoi interessi, anziché le loro sporche poltrone. Cosicché ci rimetti ferie e biglietti aerei e del treno e tutto il resto perché in questo momento sei a strasciconi in un aeroporto dove non funziona più niente e nessuno ti sa dire quando lo schifo terminerà, perché è una rivendicazione a gatto selvaggio, comunque in compenso fuori sventolano certe bandiere rosse con attrezzi da lavoro stampati sopra ma dove cavolo siamo capitati io sapevo che la bandiera della nostra nazione era di tre colori e non come quelle che fanno sventolare fuori!……...

L'unica cosa da fare in questi casi è adoperare il tuo cervello e dimenticare questi manigoldi che ti stanno dintorno, per prima cosa si cerca un mezzo alternativo di trasporto, si consultano gli orari dei bus e dei treni e poi via di corsa perché il primo treno sta per partire. Dall’aeroporto dovremo raggiungere la stazione ferroviaria e saltare sul treno diretto in Francia e poi giunti a Port Bou, prima stazione in terra si Spagna cambiare convoglio perché le ferrovie iberiche hanno lo scartamento diverso dal nostro, poi giunti alla città dovremo prendere un mezzo per la località balneare dove abitano gli amici, telefono neppure a parlarne, la posta chissà quando arriva, così l'unica via è proseguire avanti e sperare nel bene. .Mentre sto per sistemarmi sul vagine ferroviario noto una vecchia signora che arranca lungo il marciapiede con due grosse valigie fra l'incuranza generale, io non sono un buon samaritano, ma ricordo di aver già vista quella faccia sei ore prima in aeroporto, così considero che è l'unica persona ad aver avuta la mia stessa intuizione poiché nessun altro dei passeggeri di quel volo ci ha seguiti, scendo di nuovo dal treno, l'aiuto a salire ed imbarco le sue due grosse valigione. Il treno parte e conversando sento che ha la mia stessa destinazione così arguisco che all'arrivo qualcosa accadrà.

Tutti sono seduti io giro per il treno finché trovo un posto più avanti poi chiedo al controllore se ci sono cuccette per la notte, mi rassicura, ma dovrò concordarle col collega francese dopo la frontiera di Ventimiglia e così avviene che, dietro qualche franco di mancia, ottengo tre cuccette, famiglia e vecchietta arzilla sono a posto, io sto benissimo dove sono perché i miei vicini sono un prete svedese, due donne spagnole, una francese, due uomini egiziani, così passiamo la notte a raccontarci barzellette di tutte le razze e ci comprendiamo benissimo fra il latino del prete, il mio francese e lo spagnolo degli altri non credo di aver mai passata una nottata in vita mia più divertente ed allegra di quella.

A Port Bou si fa il trasloco e ci ritroviamo soli, la mia famiglia e la vecchietta, gli altri sono arrivati chi prima e chi dopo verso altre direzioni. Le carrozze spagnole sono ancora del vecchio tipo degli anni trenta, per intenderci, il convoglio procede con una lentezza esasperante ma cammina. Arrivati alla fine si scende tutti e la vecchietta viene raggiunta ed abbracciata da un giovane che poi sapremmo essere il figlio che è scappato in Spagna nel quarantatré allorquando in Italia cadde il fascismo e qui si è sistemato alla grande perché c'è ancora il Caudillo e per tedeschi ed italiani esuli c’è buon’accoglienza, lui ha una vettura SEAT ed è felicissimo di trapelarci fino alla nostra destinazione e soprattutto è contento che la vecchia madre abbia potuto essere aiutata e scortata, perché fosse stata sola, i carabinieri avrebbero potuto farle domande imbarazzanti specialmente ora che in Italia tirava aria da sinistra. lo avevo capito che c'era sotto qualcosa ma ne ebbi la conferma quando parlando in spagnolo le chiese se il dinero stava buono e lei rispose ciertamiente es maleta. Il figlio era tanto contento che insistette per accompagnarci fino a destinazione.

Arrivati così beatamente dagli amici e più attesi oramai, avemmo un’accoglienza trionfale e dovetti più volte raccontare del viaggio avventuroso, sistemammo in una camera la famiglia ed io su un giaciglio di fortuna, nel soggiorno, feci subito conoscenza con un meraviglioso market delle vicinanze ed acquistai mille cose che potevano servire per loro e per noi; non volevo essere a carico completamente e poi la cosa mi faceva immenso piacere. Al mattino si faceva colazione tutti insieme, poi la famiglia andava con la Ilde a visitare il villaggio mentre io insieme a Rita andavo a nuotare in fondo alla scogliera dove c'era una piccola spiaggetta di sabbia grossa e liscia, poi a turno preparavamo il pranzo e quando toccava a me con Ilda erano risate pazze ricordando a mezza vice le belle giornate che avevamo passate in montagna l'anno avanti e di cui nessuno era a conoscenza, mentre con Rita si ripensava a quando i figli erano piccoli e si era tutti insieme felici sulle spiagge italiane poi purtroppo Gustavo era partito e tutto era cambiato Era bello in quel tempo andare al villaggio a visitare le chiese il museo e nel giorno del mercato paesano assistere ai giochi, ed alle danze sulla piazza, poi assaggiare tutte le leccornie che i cuochi da strada preparavano per i passanti con prezzi a buon mercato ed era simpatico vedere come la polizia del luogo avesse in grande considerazione i turisti stranieri specialmente italiani o tedeschi. Il sole era ardente per la stagione e si indugiava volentieri sul terrazzo fino al tramonto fumando una buona pipata di tabacco profumato.

Avevo avuto modo di visitare tutta la casa ed avevo accesso ovunque, tutti dormivano nelle loro stanza chiusi per non disturbare gli altri ma io essendo in soggiorno avevo libertà di movimento assoluta così ebbi un'idea eccezionale un'idea impossibile ma di grande effetto, di quelle o vita o morte, da incosciente ma il risultato poteva essere ad alto contenuto di adrenalina, una vittoria su tutto e tutti oppure una figura da scavarsi la fossa e poi prendere i bagagli e la famiglia e scappare lontano e non finire mai di vergognarsi per tutta la vita: l'idea era di fare l'amore con Rita.

Prima conviene pensare a tutte le fasi del colpo: bisognerà neutralizzare l'impianto di illuminazione, per prima cosa, onde evitare una sorpresa. Questo può avvenire allentando una valvola dell'impianto elettrico. Poi c'è da aprire la porta della camera dove dorme con l'amica, senza cigolii ne luci che filtrino dall' esterno, dovrò quindi chiudere bene la tenda del soggiorno dove dormo ed assicurarmi buio assoluto. Poi dovrò svegliare Rita con mille precauzioni per non impaurirla e farla alzare da letto e seguirmi nel soggiorno. Sperando poi che tutti proseguano a dormire e nessuno esca dalla camera sua, stare a vedere cosa succede, è una roulette russa a tutti gli effetti, mi sento già tutto eccitato e così quando scoccherà l'ora zero cominciare la battaglia.

L'incosciente per prima cosa neutralizza l’impianto elettrico. In caso di insuccesso ciò garantisce la fuga, inoltre essendoci un po' di temporale, può essere ben giustificato e se una persona esce di camera per recarsi al bagno non riesce a vedere niente. Con passo felpato aprì la porta della camera, con mille precauzioni tenendo ben salda la maniglia per non fare scattare il paletto e carponi sotto l'orizzonte del letto si avvicinò dalla parte di Rita il cuore gli rombava in petto la bocca era arida ed il respiro è mozzato, le carezza la faccia e le sussurra di non temere perché non ci sono estranei in casa ma solo l'incosciente che sono io e piano piano e la convince a scendere dal letto al buio, a non toccare la luce tanto non funziona e quando fu finalmente sveglia con i piedi per terra e non impaurita a seguirlo in soggiorno. I due con passo lieve abbandonano la camera e Rita provvede a richiudere la porta. Le tende oscuranti davanti la vetrata sono ben tese e nessun lume invade la stanza.

I due si interpongono fra la tende e la vetrata aperta sul grande terrazzo e si bisbigliano le loro voglie ed il loro ardore. Ad entrambi viene da ridere tanto la cosa è tremendamente comica ma altrettanto bella, inaspettata, impensabile. Prima sul tappeto di cocco del terrazzo che è già un poco umidiccio del temporale appena passato compiono un primo assalto poi, più saggiamente rincasano ed il giaciglio li accoglie asciugandoli della pioggia e riscaldando i loro corpi pronti all’attacco della fortezza appena espugnata ma non doma. Entrambi si posseggono con tutte le armi in loro possesso, senza freni e sempre con crescente foga. Le forze si indeboliscono ma la voglia è tanta che proseguono fino allo sfinimento. Quando l’incosciente cade in un sonno profondo Rita si ritrae e riguadagna il letto. E’ ancora notte un’ora più tardi allorquando Rita in un rapido passaggio per il bagno si avvicina al dormiente e presa da un alito d’amore gli accarezza le membra nude che sembrano giacere inerti e morte sul materasso. Appena toccato l’incosciente si erge come un elastico ed afferrata nuovamente la preda la penetra in ogni dove e quando tutto è nuovamente finito e non sa cosa altro da dare lascia che sia lei ad estrargli ed asciugargli le ultime gocce di vitalità che giacevano ancora nel suo membro. E’ la fine, non una stilla d’energia è restata ad entrambi e Rita trova giocoforza la volontà di abbandonare il campo perché l’alba sta sorgendo.

Al risveglio, abbastanza tardi, rimetto l’impianto a posto e la famiglia riprende le faccende domestiche colazione poi doccia poi fuori a spasso ed a far compere. Tocca a me cucinare tutti gli altri escono ma dopo poco Rita ricompare e gradirebbe conoscere come mi sia venuto in mente un simile tranello, ma nessuno svela i segreti del successo specialmente se la cosa ha avuto buon fine così d’amore e d’accordo si preparano per un nuovo assalto.

 

 

 

 

abbia potuto essere aiutata e scortata perché fosse stata sola forse i carabinieri potevano farle domande imbarazzanti specialmente ora che nel nostro paese tirava aria da sinistra. lo avevo capito che c'era sotto qualcosa ma ne ebbi la conferma quando parlando in spagnolo le chiese se il dinero stava buono e lei rispose ciertamiente es maleta.

Arrivati così beatamente e più attesi avemmo una accoglienza trionfale e dovetti più volte raccontare del viaggio avventuroso ci sistemammo in una camera la famiglia ed io su un letto di fortuna nel soggiorno feci subito conoscenza con un meraviglioso market delle vicinanze ed acquistai mille cose che potevano servire per loro e per noi non volevo essere a carico completamente e poi la cosa mi faceva immenso piacere. Al mattino si faceva colazione tutti insieme poi la famiglia andava insieme a Ilde a visitare il villaggio mentre insieme a Rita andavo a nuotare in fondo alla scogliera dove c'era una piccola spiaggetta di sabbia grossa e liscia poi a turno preparavamo il pranzo e quando mi toccava con Ilda erano risate pazze ricordando a mezza vice le belle giornate che avevamo passate in montagna l'anno avanti e di cui nessuno era a conoscenza mentre con Rita si ripensava a quando i figli erano piccoli e si era tutti insieme felici sulle spiagge italiane poi purtroppo Gustavo era partito e tutto era cambiato Era bello in quel tempo andare al villaggio a visitare le chiese il museo e nel giorno del mercato paesano assistere ai gioco li eri alle danze sulla piazza ad assaggiare tutte le leccornie che i cuochi da strada preparavano per i passanti con prezzi a buon mercato ed era simpatico vedere come la polizia del luogo avesse in grande considerazione i turisti stranieri specialmente italiani o tedeschi. Il sole era ardente per la stagione e si indugiava volentieri sul terrazzo fino al tramonto fumando una buona pipata di tabacco profumato.

Avevo avuto modo di visitare tutta la casa ed avevo accesso ovunque tutti dormivano nelle loro stanza chiusi per non disturbare gli altri ma io essendo in soggiorno avevo libertà di movimento assoluta così ebbi un'idea eccezionale un'idea impossibile ma di grande effetto di quelle o vita o morte da incosciente ma il risultato poteva essere ad alto contenuto di adrenalina una vittoria su tutto e tutti oppure una figura da scavarsi la fossa e poi prendere i bagagli e la famiglia e scappare lontano e non finire mai di vergognarsi per tutta la vita: l'idea era fare l'amore con Rita.

Prima conviene pensare a tutte le fasi del colpo bisognerà neutralizzare l'impianto di illuminazione per prima cosa onde evitare una sorpresa e questo può avvenire allentando una valvola dell'impianto poi c'è da aprire la porta della camera dove dorme con l'amica senza cigolii ne luci che filtrino dall' esterno dovrò quindi chiudere bene la tenda del soggiorno dove dormo poi svegliare Rita con mille precauzioni per non impaurirla e poi sperando che la famiglia non esca dalla camera sua stare a vedere cosa succede è una roulette russa a tutti gli effetti mi sento già tutto eccitato e così è l'ora zero e comincia la battaglia.

L'incosciente fa in modo che la luce non funzioni in caso di insuccesso ciò garantisce la fuga inoltre essendoci un po' di temporale può essere ben giustificato e se una persona esce di camera per recarsi al bagno non riesce a vedere niente. Con passo felpato aprì la porta della camera con mille precauzioni tenendo ben salda la maniglia per non fare scattare il paletto e carponi sotto l'orizzonte del letto si avvicinò dalla parte di Rita il cuore gli rombava in petto la bocca era arida ed il respiro è mozzato le carezza la faccia e le sussurra di non temere perché l'incosciente sono io e piano piano e la convinco a non toccare la luce tanto non funziona e quando fu finalmente sveglia e non impaurita ma calma e curiosa di conoscere ciò che le stava accadendo la pregai di seguirmi nel salone e mi incamminai davanti a lei che richiuse la porta con cura ed arrivati verso il mio giaciglio scostai appena un poco le tende perché un filo di luna trapelasse verso di noi poi con cura estrema le sfilai il pigiama e lei intelligente tolse il mio così senza parlare senza inquinare l'aria di gesti o parole inutili ci buttammo l'uno sull'altra e poi l'una sull'altro il respiro era tornato ai valori normali solo amplificato dall'amplesso l'adrenalina scorreva il sangue ribolliva rendendo turgida ogni parte in gioco fino a quando il tenue raggio di luna non si tramutò nel chiarore pallido dell' alba e tutto non tornò alla normalità

Incredibile tutti si alzarono tardi quel mattino evidentemente il temporale notturno aveva dato un gustoso torpore ad amica e famiglia mentre i rimanenti avevano sonno arretrato da

recuperare. La giornata scorse pigra e simpatica nella luce mediterranea del luogo ]a pioggia aveva lavata via la polvere le foglie erano lucide e la brezza sapeva di salsedine e ci venne ancora voglia i nostri sguardi erano carichi di promesse ma per ora non c'era niente da fare in quel senso cosicché decidemmo tutti insieme di andare in un villaggio vicino pochi chilometri a vedere una vecchia abbazia per poi scendere a] porticciolo ad attendere i] rientro dei pescherecci in cerca di gamberi freschi per farci un fritto gigante ma arrivati al molo si scoprì un chiosco tipico iberico per boccadillos de gambas fritos che se tu ]i acquistavi dai pescatori e poi te li facevi cuocere da loro te li avrebbero serviti ai tavoli sulla spiaggia nel cartoccio di carta gialla con una spruzzata di sale e pepe e ti davano anche una tortilla per mangiarci insieme così saltammo di fare cena in casa e dopo un paio di bicchieri di vinho roho ed un gelato di frutta tornammo verso la dimora e si giocò a carte fino a tardi poi quando tutti erano rientrati nei loro letti pensai bene di rifare buio chissà cosa sarebbe successo quella notte? Fu una mossa geniale perché non c'è niente da fare quando una donna vuole e sa prendere a piene mani tu non devi muovere foglia che lei sa bene come fare infatti lo devo proprio spiegare? Beh visto che ci siamo vi racconto tutto punto per punto. Visto che azionando l'interruttore la luce non si accendeva Rita capì che c'era da eseguire i] secondo raond quindi quatta quatta fece a me quello che la notte prima avevo fatto a lei solo che io ero sveglio e fingevo di dormire e lei scostò leggermente ]e tende si spogliò e iniziò a svegliarmi con tutti i mezzi che poteva senza fare rumore finché si accorse che ero sveglio perché io ero nudo e toccò con mano ciò che era cresciuto in me durante i suoi approcci quindi si accasciò sopra e fu festa grande per tutto il resto della notte e mi lasciò solo dopo tanto tempo quando non c'era più niente da fare neppure a succhiare piano o forte che sia.

Durammo così per tutta la vacanza e nessuno ebbe mai sentore di niente poi l'ultima sera della vacanza si fece veramente tardi si mangiò tantissimo in una estancia vicina ottima paella di pesce pescado frio frito macedonia di frutta e sngrilla a volontà poi a casa si giocò ancora a carte e si bevve ottimo Carlos Primero vieho finché gli altri mezzi sbronzi andarono a letto e rimasti soli noi fingendo di dormire su] terrazzo finimmo la serata riversi sulla balaustra fino a quando l'umidità marina non ci consigliò di terminare l'opra all'interno. Il giorno dopo ci incamminammo con la loro auto verso una cittadina fondata dai legionari romani milleseicento anni addietro e della quale oltre al barrio al cardo e al decumano restano ancora un arco ed una arena dove forse nacque ]a passione per ]a corrida de toros seppi così che prima dell'alba Rita era venuta con tutte le migliori intenzioni a darmi il buon giorno ma io ero rimasto addormentato e moscio come uno straccio: evidentemente tutto ha un limite proseguimmo per l'aeroporto e qui tutto funzionò a meraviglia a notte fonda eravamo tutti a casa.

060304 AD by GIO

 

 

 

 

 

 

 

WB01343_.gif (599 byte)