SAN VIGILIO

 

Luigi e Gianni erano di ritorno dal Passo Gardena, il pullman correva placido in autostrada, alcuni dormivano, altri parlottavano fra di loro, le coppie che si erano formate durante la settimana sognavano il futuroi mani nelle mani, lo sguardo perso negli occhi del partner, ed in fondo alla vettura si cantava a squarciagola per esorcizzare il ritorno alle lezioni della scuola o all'ufficio

Luigi guidava il pesante mezzo con sicurezza e parlando piano spiegava a Gianni quale potesse essere il mezzo giusto per strappare ancora una settimana di sci, magari dalle parti di San Vigilio di Marebbe, che lui già conosceva per una precedente escursione con i dipendenti di una banca della sua città. Gianni avrebbe dovuto soltanto fare un giro di telefonate agli alberghi ed ai garni della zona per trovare posto in quella particolare settimana per quattro o sei persine naturalmente la cifra da spendere non avrebbe dovuto essere eccessiva come il solito.

Gianni per una settimana non fece che telefonare agli alberghi, alle pensioni ed anche alle case private che sapeva affittavano camere con o senza bagno annesso, ai garni con colazione o non, adesso gli sarebbe rimasto solo che telefonare ai carabinieri poiché aveva battuto il paese per intero con esito negativo.

Stava pensando ad altro, quando ebbe un lampo di genio, si rammentò che una volta, anni addietro, non avendo dove dormire si era rivolto ad un portiere d'albergo e questi per guadagnarsi qualche soldo l'aveva invitato a dividere la propria dimora avendo lui due camere libere. Fortuna che rammentava il nome sia del soggetto sia dell'albergo dove lavorava,così sperando che ancora facesse parte del personale provò a chiamare.

La reception dell'albergo rispose e fu chiamato il portiere, che accorso, ascoltò e cosa mirabile rammentava l'episodio così gli dette il numero del telefono di casa, da dove avrebbe risposto la moglie, la cosa era fattibile. Frau Perathonner fu lieta di poter allocare le camere dei figli che adesso vivevano altrove e gli propose anche di poter usufruire della colazione che lei stessa avrebbe preparato il mattino.

Luigi e Gianni il sabato seguente si misero in macchina ed affrontarono il viaggio con una vecchia seicento, perché né l'uno né l'altro avevano potuto giustificare in famiglia l'uso di un veicolo più grande e confortevole per solo due passeggeri soltanto. Così, giunti al luogo dell'appuntamento con le ragazze, sistemarono i bagagli insieme agli sci sul portapacchi e proseguirono il viaggio verso S. Vigilio di Marebbe. Giunti in prossimità di Brunico si sistemarono in un piccolo gasthof, dove per due palanche, si poteva mangiare Dopo una lauta cena innaffiata da ottima birra fresca i quattro si rimisero in marcia per raggiungere la destinazione. Se non che dopo pochi chilometri, stanchi si fermarono per dormire in un vecchio Gast Hof conosciuto da Gianni, non prima di aver avvertita la frau Perathonner che sarebbero giunti il mattino seguente.

Così si coricarono a coppie nelle belle stanze calde e sotto i piumoni immensi. Non era passata un'ora che Luigi bussò alla porta di Gianni e fattosi, riconoscere, lo pregò di uscire nel corridoio. Gianni si rivestì alla meglio e lo raggiunse trovandolo in stato di forte agitazione. In sintesi era accaduto che nonostante tutte le cose dette e fatte in precedenza la sua ragazza, non intendeva passare, la notte con lui e lo aveva estromesso dalla camera chiudendosi poi a chiave. Le stanze erano prive di altri letti o poltrone sulle quali uno potesse sistemarsi alla meglio così Gianni dovette bussare alla camera della donna chiedendole almeno di accettare l'amica nel suo letto, ma lei rispondeva sempre picche. Fu la volta di Hann a bussare ed attraverso la porta parlare all'amica per convincerla alla ragione. In principio, fu solo un monologo, poi si udì lo scatto della serratura e Hann poté entrare ed ascoltare le lamentele dell'amica a quattrocchi.

La cosa si risolse con qualche lacrima e mille scuse, Luigi poté così riguadagnare il suo giaciglio e senza niente dire o chiedere farsi una buona dormita almeno fino alla mattina, quando la cameriera, venne ad annunciare a tutti che la colazione era servita in sala.

Dell'episodio nessuno fece più menzione, fu ripreso il viaggio, fu raggiunta la casa del cameriere a San Vigilio, furono sistemate le cose nelle stanze e la giornata trascorse liscia per le belle discese della valle e dell’ospitalità della famiglia del portiere . Qui accadde che vista la disponibilità, anziché due, furono prese tre camere, per non creare problemi, ma quando Luigi entrò nella sua, Ansa gli andò dietro e lo pregò di accoglierla a dormire con lui, chiedendo scusa per la scena della sera prima, non sapeva spiegarsi cosa le fosse accaduto e per farsi perdonare purché non se ne fosse parlato mai più si offerse di offrire a tutti la cena,confessando di aver già avvisata la padrona di casa affinché cucinasse loro stinco di porco con crauti e mettesse in fresco diverse bottiglie di Risling d'annata poi zitta zitta con tutti disdisse la terza camera in modo da non avere ripensamenti a posteriori. Così sistemate ognuno le proprie cose e cambiati d'abito per l'occasione i quattro si trovarono a tavola con due bei candelieri davanti e tante buone cose nei piatti e nei bicchieri.

Fuori aveva ricominciato a nevicare, finita la cena, Gianni uscì all'aperto per una tirata di pipa, gli altri si erano già ritirati, non faceva molto freddo e la neve cadeva leggera sulla neve vecchia e sulle auto in sosta davanti all'osteria, i fiocchi brillavano nel riverbero della luce dell'insegna al neon della taverna vicina, non c'era anima viva in giro, solo i pensieri giravano per la sua testa, ora sarebbe rientrato e piano sarebbe scivolato sotto la coltre spessa del piumone d'oca ed avrebbe trovate le carni sode e calde di Hann ad attenderlo in religioso silenzio, non avrebbe mosso un dito verso di lei, ma sapeva bene che d'un tratto si sarebbe sentito ghermire da mani e fauci vogliose ed inerme avrebbe lasciato che lei lo divorasse come una mantide religiosa, poi quando la fame cominciava a placarsi, sarebbe insorto lancia in resta ed avrebbe combattuta la sua battaglia fino a quando sonno e spossatezza avessero avuta ragione di entrambi. Spense la pipa, la vuotò del tabacco residuo, la pulì con cura, la ripose nella custodia e mentre apriva piano la porta dell'alcova la ripose nella giacca, poi cominciò a spogliarsi in punta di piedi, si servì del bagno e si stese nel letto. Dalla finestra entrava un tenue raggio intermittente della insegna vicina e poté constatare il biancore della pelle, della sua compagna che come lui si era coricata come mamma l'aveva fatta, tutto andò come previsto, solo, l'alba arrivando troppo presto, per i loro gusti, li sorprese in un extra mattutino, di quelli che ti obbligano a quattro uova e bacon,con tre tazze di caffè panna e miele, prima di poter dire buon giorno e riconoscere i lineamenti del commensale che ti siede di fronte.

Anche Luigi si mise a tavola ed ordinò uova e bacon più spremuta d’arancio ed una caraffa intera di caffè e che fosse forte molto forte, sussurrò alla ragazza, che serviva in tavola mentre le accarezzava con cura, non visto, una parte del corpo dietro l'enorme grembiule, la donna sorrise indugiò nella posizione e rispose: ja mein herr poi sempre sorridendo si allontanò con passo professionale.

Finita la colazione, le ragazze, annunciarono che sarebbero andate a piedi, sotto la neve, fino al villaggio vicino per delle compere lasciando gli uomini liberi o di sciare sotto la nevicata o di starsene a giocare a carte o leggere nella saletta del caminetto fino al loro ritorno che non sarebbe di certo stato prima di un paio d'ore.

Hann, appena pochi passi fuori dell'osteria, chiese a Ansa una spiegazione "fra donne" del comportamento dell'altra notte, dopo un lungo silenzio Ansa, piangendo, le confessò che una volta, verso i diciotto anni, era rimasta traumatizzata dalla vista di un membro maschile, così, ogni volta che aveva avuto un corteggiatore, era sempre fuggita prima che potesse accadere la cosa,come la definiva lei. Hann la guardò con severità: ma allora sei ancora vergine,noi siamo amiche da dieci anni, perché non me ne hai mai parlato ? io credevo di te tutto il contrario, sei sempre così spigliata e ti ho molte volte invidiata, specialmente quando dicevi che non ci saremmo viste per il fine settimana perché andavi fuori città con un amico, cosa facevi allora? Niente, partivo con l'amico ma al momento buono fingevo un malore e mi facevo riportare a casa, poi il giorno dopo gli telefonavo ed andavamo al cinema per farmi perdonare, tanto lì ero al sicuro. Tu non sei mai stata a letto con un uomo: non me lo sarei mai aspettato. Mi vergogno, ma fino alla notte passata no, se non erro anche tu, credo, abbia avute molti problemi? Mi hai sempre parlato di paure indefinite o no? Si, è vero, ma Gianni l'anno passato, mi ha guarito e da allora non mi sono fatta mancare niente, ora dimmi Luigi come è? E' un uomo, ha avuta pazienza, ieri notte ha sempre dormito senza mai avvicinarsi a me, anzi sono stata io che mi sono avvicinata ed ho accarezzato il suo corpo nudo ovunque, senza svegliarlo e ad un certo momento mi sono sentita crescere nella mano quella cosa ed ho avuta paura, così sono uscita dal letto, mi sono recata in bagno, mi sono guardata e riguardata nello specchio, ho percorso la mia nudità più volte ed ho deciso che questo doveva essere il momento: ora o mai più. Ma quando sono rientrata, tutto era tranquillo e lui dormiva, al mattino, non ha fatto nessun tentativo, credevo proprio di averlo offeso, si è svegliato, è andato in bagno, non ha accennato a niente. Quando l’ho guardato, nudo nella stanza, che stava rientrando nel letto, sono stata io che ho cominciato, lui si sforzava di stare buono ma io ho fatto crescere quello fino a che ci siamo messi entrambi a ridere così ci siamo presi con armonia e finalmente era dentro di me. Solo allora è diventato un vulcano, avendo io condotto il gioco all'inizio, mi sono sentita più sicura ed ho potuto affrontare l'amplesso con gioia, lui mi ha dato tutto quello che a me era mancato, e che lui aveva in serbo per me. Mi ha rivoltato da tutte le parti, ho solo sentito un leggero dolore all’inizio poi solo piacere e riempita ovunque. Temo che lui stasera non abbia niente per me. Non ti crucciare, suggerì Hann stai certa che stasera avrai dose doppia, ora che la strada è aperta, niente vi può fermare, io, ne so qualcosa ed è per ciò che la sera metto in camera cognac, cioccolato e pasticcini tanto, so bene, che la mattina restano solo le briciole nel letto. Una volta ho messo sul davanzale una bottiglia di champagne e ce la siamo scolata tutta, solo un misero resto era restato per irrorare i nostri corpi madidi di sudore al mattino. Volevo comperare un regalo, ma so proprio cosa cercare, non conosco i suoi gusti, non so cosa prendere, puoi suggerirmi tu un articolo? Beh un indumento è molto personale per adesso forse sarebbe meglio un libro magari uno di quei best sellers usciti da poco tempo è più difficile l'abbia già ti pare? Ok, vediamo, se all'emporio fra abiti, vestiti e roba da mangiare hanno un libro che faccia al caso.

Gianni e Luigi erano rimasti ad oziare all’osteria nel salottino di lettura dove un bel fuoco rendeva l'ambiente particolarmente accogliente, di sciare neppure da parlarne, tanto fitta scendeva la neve e la visibilità era prossima allo zero, gli altri pochi ospiti della stazione sciistica e gli abitanti stessi evidentemente od erano rintanati nelle loro case, oppure a lavorare in qualche altra località, perché solo quattro vecchi montanari erano intenti a giocare a carte in un piccolo vestibolo oltre la porta dietro la cucina dove c'era un andirivieni di bicchieri di grappa pieni che entravano e vuoti che uscivano, le uniche persone in giro erano la ragazza palpeggiata le sera prima che sembrava addetta alle camere ed una giovanetta tuttofare che accudiva al bar deserto ed aveva servito loro due grog caldi e forti non disdegnando, anzi tornando per un bis, una buona palpata da entrambi, approfittando del tavolino troppo basso e della gonna da Kellerina troppo corta. Inutile dire quanto le strade, siano rimaste sempre agibili, per il continuo andirivieni degli spazzaneve ed i veicoli che rifornivano la valle non avevano difficoltà all'andirivieni dai centri maggiori e qualche rara macchina privata si vedeva scendere verso Chiusa all'Isarco, segno evidente che la situazione generale era migliore scendendo di quota.

Le ragazze rientrarono che era vicina l'ora del pranzo, allegre, sorridenti e molto ben disposte anche se non avevano trovati regali, Luigi propose, vista la giornata negativa per lo sport, di scendere verso Merano o meglio verso Bolzano mangiare qualcosa in un Gasthof vicino alla Walter Platze e poi andare al nuovo museo della mummia di Similaun oppure ad un cinema se loro erano d’accordo. Tutti contenti andarono a cambiarsi d'abito e poco dopo, erano in una bettola di Bolzano, poi furono fatti acquisti nei mercati sotto i portici e visitato il museo, la giornata trascorse così, più veloce del previsto. Rientrati a S Vigilio era cessato di nevicare e il meteo prometteva bene per i giorni a venire. E così fu.

Oramai c'era intesa perfetta fra tutti, tanto che sovente alludendo ai fatti della prima notte riuscivano uomini e donne a trarne battute divertenti, non solo, ma nei momenti nei quali le donne rimanevano da sole commentavano i fatti e giunse all'orecchio di Gianni la loro piena soddisfazione, della gita e dei rispettivi compagni. I giorni seguenti furono pieni di discese bellissime, sulla neve ben spazzolata dai gatti che incessantemente avevano lavorato mentre cadeva giù soffice e copiosa, di pranzetti consumati nei vari rifugi, d’amore lungo e ricco che riempiva loro le notti e la simpatia e la gioia , cadde un silenzio di gelo nel quale l'unico rumore era quello dell’auto che avanzava inesorabile verso la separazione. Ognuno sembrava riflettere su cosa sarebbe accaduto in futuro. Ma era difficile fare pronostici così a caldo.

Dopo alcuni mesi Gianni e Luigi s’incontrarono per caso ad un congresso medico a Vienna. Luigi aveva fatto da autista ad un noto cardiologo e Gianni aveva seguito la moglie androloga come portaborse. In una pausa i due si raccontarono: Gianni, aveva rivista diverse volte Hann in varie località dell'Italia, erano rimasti buoni amici anche se lei adesso si vedeva con un grosso industriale della zona, non ricordava in che ramo e forse lo avrebbe sposato. Luigi, era riuscito a vedere Ansa solo due volte, mai nella sua città perché temeva di farsi vedere con qualcuno che non era del suo entourage. Dopo era ricaduta nelle sue paure e lo aveva cancellato. Ma da conoscenti comuni, senza far trapelare niente, era riuscito a sapere che lei era in un giro di persone importanti per il suo lavoro e la politica del governo attuale, così aveva fatto molta carriera ed era addirittura arrivata ad una poltrona dirigenziale.

E' chiaro, che persone adulte, che si incontrino a metà della loro vita, hanno ciascuno un trascorso che li ha formati e modellati in maniera stabile così è pressoché impossibile modificare il modo di vita, sia personale che sociale, specialmente provenendo da città e realtà diverse, si può solo dare alle proprie vite, un lampo di luce diversa, come aggiungere un paragrafo alla propria vita, ma non voltare pagina o cambiare tipo di lettura, solo per una momento breve che può essere importante per capire o fare cose fino ad allora sconosciute (vedi le paure di Ansa) ma poi, ciascuno, rientra inesorabilmente nella traccia del suo DNA e l'accaduto va nel grande archivio della memoria salvo affiorare poi come ricordo importante, perché senz’altro ha segnato una svolta della routine quotidiana in quei momenti di sconforto, nei quali i passaggi della vita ti obblighino a ricordare e riflettere o nelle disgrazie, ma diverrà necessario nella vecchiaia perché quando tutto sarà finito e l'unica alternativa sarà la fine potrai sempre dire: UNA VOLTA MI ACCADDE… CHE….ed io c'ero…………….

 

Ago 2005 by GIO

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