La riviera Ligure

 

Quando la notte si fa più lunga del giorno, lo zenit del sole non è più perpendicolare alla tua testa e la sera devi uscire a passeggio con un buon golf di lana norvegese come si usano in marina per la proprietà di non far entrare l'umidità all'interno, è la stagione adatta per visitare quei paesetti che si trovano lungo la riviera della Liguria. In estate sono assaliti da migliaia di gorilla nome buono per descrivere i festaioli assatanati che dalle fabbriche si spostano carichi dei loro bagagli zeppi di cose alla moda regolarmente griffate seguiti da mogli grasse e scialbe con al seguito ragazzini riottosi e giovanette sofisticate tipo lei non può avvicinarsi a me io sono figlia di un dirigente della Fiat (di solito il padre è legato mani e piedi alla catena di montaggio e deve chiedere il permesso al sorvegliante se vuole pisciare) accompagnati da problemi di sopravvivenza imitativi dei veri signori (sih) fanatici di ostentare la loro ricchezza che non è altro che il prestito appena avuto dalla banca con in borsa insieme al denaro anche al mazzo di cambiali che segherà loro la vita fino alla prossima estate. State tranquilli che questa gente farà sembrare triste anche il più bello dei tramonti.

In questa stagione invece trovi la gente del posto che si è riappropriata delle case date in affitto per l'estate passata, che provvede a riparare i danni subiti a mura, porte finestre e bagni poi i pescatori che alla sera o al mattino secondo il tipo di pesca praticato rientrano col pesce pescato in mare, da vendere ai clienti affezionati, anziché al mercato ittico come accade l'estate per sopperire alla domanda superiore alla disponibilità. Ma direte voi in estate non pescano? Si pescano ma quel pesce benedetto va negli alberghi a cinque stelle e sulle tavole dei villeggianti ora invece è sulle tavole degli abitanti del luogo e di una fauna calma serena che provvede a riempire i vuoti delle pensioni familiari che così potranno restare in esercizio per tutto l'anno, meno quindici giorni per le ferie che si faranno alle Maldive e quindici giorni per la manutenzione annuale dell'azienda. Questi sono i pensionati bene del nord che preferiscono svernare in queste località per il loro clima mite e la quiete che si respira altro che Milano o Torino!! Così la pensava anche un mio amico che conobbi anni addietro veniva a Rapallo a far fotografie ed a godersi la pace in buona compagnia in mezzo a questa poca gente dove ognuno faceva il suo e ti lasciava in pace senza obbligarti a chiacchiere inutili od a spiegazioni che non sempre potevi dare.

Lui certo George viveva e lavorava nel mantovano anche se era di origine anglosassone e conosciuta una bella signora dell'hinterland milanese che accompagnava la madre pensionata e vedova a soggiornare proprio in questo paese aveva iniziato a seguirla naturalmente senza farsi conoscere dalla madre. La vecchietta aveva un appartamento in un condominio del centro con tre camere ben divise e due ingressi perché in principio aveva pensato di affittare una camera e bagno ad altri pensionati ma poi aveva lasciato perdere e non aveva diviso niente così i due ingressi servivano quando c'era la figlia che andava e veniva senza disturbare il suo sonno.

George veniva informato dell'arrivo dalla donna e preso il primo treno la raggiungeva. All'inizio prendeva alloggio in uno degli alberghi dei pensionati dove la sera Enza lo seguiva di soppiatto ma poi dovevano uscire a tarda notte lei per rientrare a casa e lui per accompagnarla ed il rientro era problematico perché il portiere di notte avendo a che fare con i vecchietti a mezzanotte dopo l'ultimo spettacolo del vicino cinematografo chiudeva a chiave ed una notte George rischiò di passarla fuori. Del resto non era neppure il caso di fare tanta pubblicità perché erano gli anni nei quali ogni avventore doveva essere registrato con i documenti e non come oggi che basta una firma. Accadeva così che George quando arrivava entrava dalla seconda porta e si coricava tranquillamente con Enza poi al mattino di buona levata usciva per la stessa via. Questa era la cosa la più splendida che un amante possa mai immaginarsi. Alla stazione ferroviaria c'era un Diurno sempre aperto completo di bagni di barbiere di manicure e toilette dove con modica spesa potevi

 

 

farti bello cambiarti d'abito ed anche farti stirare una camicia. Era proprio un tipo di servizio per quei pensionati che magari alloggiati in pensioni più economiche non avevano tanti comfort e George finiva per essere uno di loro.

Ma il top di tutto questo consisteva nell'usufruire della libertà che ne conseguiva in quanto Enza sarebbe uscita di casa solo in tarda mattinata così fino ad allora George poteva spassarsela

indisturbato girellare sul porto e visitare i pescatori che stavano al molo a rammendare le reti scambiando con essi chiacchiere di mare e di vita vissuta lui si sedeva su una grossa bitta d'ormeggio e fumando la sua pipa ascoltava rapito le storie della loro semplice esistenza. Se il tempo era inclemente si sedeva nella saletta di un bar a leggere il suo libro davanti un cappuccino con brioche fino all'ora che Enza accompagnata la madre dalle amiche con le quali andava sempre a pranzo all'0steria "Tigullio" non lo raggiungeva felice di andare a mangiar pesce in una piccola friggitoria diventata ormai il loro rifugio sicuro poi quando il tempo era buono avrebbero passeggiato fino all'imbrunire come due fidanzatini in caso contrario sarebbero rincasati per aggiungere zucchero all'impresa iniziata la sera precedente tanto la madre non sarebbe rincasata che per cena. Qualche volta lei usciva e lasciava che la madre mangiasse da sola e seguiva George per una cena frugale ma sempre a lume di candela poi si ritiravano come di consueto quando le luci della casa fossero state spente.

Nel caso che lei non potesse o non volesse uscire di nuovo quando George era costretto a stare in albergo aveva scoperta una piccola balera lontano dal paese e di cui mai aveva fatta menzione con alcuno vi si recava e laggiù poteva capitarvi di tutto.

Una volta raccontò di una serata particolarmente fredda per il forte vento che soffiando aveva reso il mare veramente pauroso e le onde più alte superavano il muro del locale riversandosi nel giardino ora per uscire si doveva attraversarlo ed una onda centrò lui e due ragazze allegre che frequentavano il locale per tirare una ora tarda fra le due e le tre per poi recarsi sul viale loro posto di lavoro fino all'alba. Non potevano passare la notte così bagnate e decisero di fare una corsa veloce al loro albergo per asciugarsi e cambiarsi d'abito fuori avevano la loro macchina e si offrirono di dare uno strappo anche a lui che fra l'altro era stato molto carino nei loro confronti conversando e ballando in maniera eccezionale.

La sorte volle che anche loro alloggiassero nel suo stesso albergo così tutti salirono nelle camere per cambiarsi ma George non aveva altri abiti ma solo biancheria e camice di ricambio così i tre nudi come vermi si misero usando un phon nell'impresa impossibile di asciugare pantaloni e giaccone intanto fuori la burrasca cresceva di intensità ed iniziò anche a piovere come solo sa fare il mese di ottobre. Il risultato è facilmente intuibile le donne decisero di soprassedere al loro lavoro tanto con quel tempo di clienti ne avrebbero visti pochi a beneficio di una nottata a tre per il solo piacere del sesso. Tutti si fecero onore ed anche le donne fuori dal coro dettero ciò che riservavano solo ai loro partner lui non era un cliente era diventato un amico caro una persona da rispettare per le prestazioni e la simpatia. Era da poco suonata la campana delle due quando tornò nella sua camera e dormì come un sasso cullato dal vento e dalla pioggia scrosciante incredulo di aver passata una così splendida serata.

La mattina dopo era molto freddo George si avvicinò alla casa cercando di avere notizie ma un biglietto lasciato cadere dal terrazzo lo informava che data la stagione nessuno avrebbe lasciato il tepore della casa almeno fino al pomeriggio e poi con l'ultimo treno sarebbe giunto chi poteva immaginarsi per trascorrere la domenica al mare se voleva attendere in albergo avrebbe cercato di fare il possibile per regalargli al massimo una ora in tarda serata. In principio pensò di desistere e tornarsene a casa poi ripensando a tutte le cose belle che gli erano accadute andò a comperarsi un nuovo abito ed un caldo giaccone di pelle poi fece il giro dei bar andò a pranzo in un nuovo locale e si ritirò in attesa. La porta era solo accostata Enza entrò come un fulmine esortandolo a fare presto perché doveva rientrare tutto accadde con tale rapidità che si ritrovò presto nell'atrio e mentre la salutava con un lungo bacio scorse le donne che lo guardavano dalla scala. Uscita di corsa Enza le due finirono di scendere e paratesigli davanti lo apostrofarono: ma chi sei Mandrake? Non muoverti di lì perché dopo cena ti rivogliamo per noi te ne andrai domani stasera vogliamo la rivincita.------------------------------------ fine -----------------------------------------------------------------------

 

 

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