Un momento di riflessione

Le cose non andavano per il verso giusto e Joe era amareggiato e sconsolato. Tutti i buoni propositi stavano andando alle ortiche attorno a lui si stava formando un'aura di incertezza e di desolazione, niente stava andando più per il verso giusto. D'altra parte c'era da pensare alla montagna, alle prossime vacanze ed anche all'estate che si stava avvicinando con grandi passi perciò era buona cosa avere un momento di riflessione per fare un punto abbastanza preciso sia della situazione attuale, che di quella che si stava ingenerando per il prossimo futuro.

Decise così di assentarsi, "per lavoro" almeno per tre giorni e raggiungere così un mentore col quale sfogarsi apertamente ed elaborare un piano a due mani per il prossimo futuro. Stilò il piano di volo, fece tutti i controlli ed i rifornimenti al suo piccolo Cessna ed avvisata la torre di controllo attese il via per decollare.

Giunto nella città, adagiata sulle rive del primo fiume della sua patria, Joe andò in cerca della persona giusta: era al lavoro, ma si assentò quel tanto che bastava per organizzarsi. Una linda bottega dove si potevano fare veloci spuntini in santa pace li accolse e così mordendo un buon panino ed innaffiandolo con del buon vino bianco frizzane fu fatto un piano per parlare e godersi l'incontro. Un veloce giro di telefonate avvicinò, rapidamente persone conosciute e nuove con le quali ci si poteva intrattenere anche per parlare dei problemi incipienti oltre che indagare se ci fossero altre possibilità d’intesa. Fu così che Joe conobbe prima Gaby poi Alesia che era docente di lingua tedesca in quella città poi si unirono al gruppo le ragazze conosciute la scorsa estate all'isola insieme ad altre due di cui non rammentava il nome. Joe si sentì un po' confuso in quel gruppo di persone che si esprimevano nella loro lingua che anche se Joe ne era padrone certe finezze erano quasi incomprensibili per lui e con le quali non aveva dimestichezza forse le ragazze prese una per una, la cosa poteva riuscire più facile ma il gruppo lo confuse non poco così tentò con Gaby un minimo di dialogo e si accorse che lei seguiva i suoi discorsi molto bene cosicché abbandonò il gruppo e si attardò a parlare con lei ma alla fine della serata quando stavano ai saluti lei gli disse che era mortificata di non poterlo vedere il giorno appresso, la sua compagnia la gratificava molto ma sarebbe partita con il suo uomo per il mare proprio in quella nottata.

Joe cercò invano di recuperare il tempo perduto con le altre, ma ormai le porte per lui si erano chiuse definitivamente così presa la cosa in allegria si mise a fare il giocoliere per almeno divertire l'assemblea. Una volta rimasto solo con l' amica cercò di capire cosa era successo ma lei fu molto franca. Gli rimproverò di essersi appartato con solo una persona, mentre avrebbe dovuto prima giocare un po' con tutte poi semmai alla fine della serata chiedere ad una di poterla contattare l'indomani, meglio senza che nessuno lo sentisse in modo che se lei avesse risposto in maniera negativa gli rimanevano tutte le altre. Aveva fatto un buco nell'acqua non c'era che da sperare nel domani.

Joe era ospite dell'amica che gli aveva fatto preparare un letto nella camera degli ospiti e la cameriera prima di ritirarsi chiese cosa avesse gradito per la colazione del mattino e se volesse essere svegliato quando la sua padrona o più tardi. Non era avvezzo a tante cerimonie e per non sbagliare ancora una volta chiese lumi all'amica lei ordinò di svegliarlo prima di lei in modo da avere il bagno libero a sua volta e per la colazione andavano bene le solite cose: uova al bacon, succo di pompelmo e caffè in abbondanza poi rivolta a Joe si accertò che lui ne fosse soddisfatto. Quando la cameriera si fu ritirata i due si accomodarono su di un divano e con un cognac in mano Joe iniziò a narrarle i fatti che l'avevano spinto a quella visita.

Da tempo le sue relazioni con chi gli stava vicino non funzionavano come avrebbero dovuto qualunque soluzione pareva lontana e impossibile le sue continue richieste di qualunque cosa si trattasse erano assurde e stupide non c'era più coerenza fra il dire ed il fare la gestione della vita si stava rivelando impossibile poiché qualunque soluzione si trovasse, aveva un riscontro negativo in qualunque senso si volesse andare, sia che fossero suggerimenti provenienti da lui o da lei. Non c'era mai un punto d'incontro ed anche a lasciare che fosse lei a decidere accadeva che al momento della messa in atto della sua soluzione si comportava in maniera del tutto diversa. Ora di fronte a certe discrepanze una persona intelligente cerca di suddividere il problema in tanti piccoli paragrafi poi li analizza uno per uno come fossero elementi di tante storie anziché di una sola e per ognuna si domanda chi dei due ha sbagliato, senza nascondersi dietro un dito quando è palese che l'errore è stato di lui, perché è impossibile di solito che solo da una parte venga la verità o l'errore, comunemente è l'equazione di due termini che non riescono a dare un risultato perché non viene presa in considerazione una variante che è come dire in algebra sbagliare il segno più dal meno.

Joe confessò all'amica di meditare l'abbandono del soggetto, qualunque cosa fosse accaduta anche di rinunciare a quelle cose che per lui erano così importanti così stava meditando di mandare avanti i progetti già fatti e per i quali sembrava esserci comune accordo poi, mandarli avanti in forma autonoma, qualora ci fosse stata defezione.

Lei si disse d’accordo e lo incitò a non farsi travolgere dai sentimenti, perché lui era una persona di grande cuore ed anche le amiche che in fondo non lo conoscevano ed avevano solo visto un piccolo spicchio di lui, l'avevano trovato persona molto accorta e di ottima levatura, se solo non si fosse così rapidamente appartato avrebbero avuta certamente una visione ancora più completa. Andava solo esclusa ogni possibilità d’approccio che oltrepassasse la pura conoscenza, o temporanea amicizia, poiché la distanza dei luoghi ne limitava un contatto, non solo quotidiano, ma almeno sapere che a quattro isolati da te stava una persona con la quale avresti potuto dialogare per qualche ora e sfogarti delle tue idee o assorbirne delle buone da lui in qualunque momento della giornata o della settimana, sarebbe stata la conclusione più logica.

Tutte chi più e chi meno avevano storie che le ruotavano intorno e la maggior parte di loro non ne erano soddisfatte ma le cose andavano avanti così, come per inerzia con periodi di crudele astinenza da qualsiasi sensazione ed altri che le obbligavano a salti mortali per potersi mantenere in equilibrio, per adesso l'unica che sembrava aver risolto il problema era proprio la persona con la quale si era attardato a parlare e proprio il fatto che gli avesse dimostrata tanta coesione era il suo segreto contro le altre, che anche se molto emancipate, erano parimenti ancora legate inconsciamente a vecchi schemi e lo aveva dimostrato il risultato della serata laddove visto che tu parlavi con quella ha fatto si che loro anziché intromettersi ed intervenire nei vostri discorsi che poi erano logici e leciti hanno preferito autoisolarsi e cianciare solo fra di loro dei soliti problemi fritti e rifritti.

Tu non hai notato,quando prima,sono rimasta sola con loro e poi quando ti sei messo a raccontare barzellette mi sono appartata con Gaby, bene ho così raccolte le loro impressioni, non dovrei dirtele, ma visto che sei venuto fino quassù per questo preferisco renderti edotto, sapendo specialmente della tua ottima discrezione.

Tu sei ancora troppo permeato dei tuoi problemi ed immersi troppo profondamente nella tua situazione attuale e ciò traspaiono in ogni tuo gesto o discorso questo fa capire che non sei ancora libero di decidere autonomamente, ma attento perché Gaby forse anche perché con lei ti sei sfogato maggiormente mi ha confessato che se non fosse dovuta partire col suo uomo proprio stanotte, domani ti avrebbe dato uno scrollone tale da farti capovolgere la situazione, nella quale ti sembra (così) mi ha detto di trovarti. Vedi bene che lei non ha più quelle reticenze ancestrali delle altre, comunque dormiamoci sopra che domani ci inventeremo la giornata ed alla sera andremo a ballare buona notte.

La stanchezza e gli avvenimenti della serata fecero passare la nottata in maniera oltremodo veloce, Joe dormì come non lo faceva da mesi e la mattina arrivò quando meno se la aspettava. Solite cose del mattino poi via al centro per incontrare alcune delle amiche, conosciute la sera precedente e delle nuove chi a scuola, chi al lavoro in negozio oppure nei vari uffici della città. Joe serio e compassato disquisiva con tutte in perfetta armonia. Andarono poi al mercato centrale e fecero acquisti per il pranzo e per la domenica che seguiva poi lesti a casa a cucinare. IL pomeriggio scorse rapido fra i preparativi per la serata ed i primi approcci con le nuove amiche.

Mira e Frisa vennero in pomeriggio a casa come per caso, ma Joe comprese subito che erano in avanscoperta per decidere se passare la sera col gruppo, Joe compreso oppure dirottarsi verso altre mete, che forse erano già state messe in probabilità durante la settimana passata. Erano simpatiche ed anche molto carine ed intrattennero Joe con mille argomenti dallo sport che tutte frequentavano ed i gusti artistici di ognuno. In un momento nel quale Frisa rimase sola sul terrazzo con Joe a parlare di tennis sport che entrambi praticavano con ottimi risultati ebbe come fine di un racconto circa una partita combattuta con onore ad abbracciarlo con tanta enfasi che lui si trovò la sua bocca così vicina alla sua da non poter fare a meno di baciarla. Fu un attimo di smarrimento, ma lei non mollò la presa e per oltre un minuto, entrambi si trovarono catapultati verso un mondo irreale che solo la consapevolezza di trovarsi su un terrazzo, di un condominio cittadino, in pieno giorno ed in piena città riuscì a staccarli. Si staccarono muti sorridendosi quasi a scusarsi l'un l'altra e senza dire altro si riunirono alle altre donne che dal salotto dove stavano parlando di cose loro, non si erano neppure accorte della loro assenza. Uscirono tutti insieme poi Frisa e Mira se ne andarono per faccende loro promettendo che sarebbero state del gruppo per la cena ed il ballo.

Joe raccontò l'accaduto all'amica che non dette importanza alla cosa perché disse conosceva bene gli slanci di lei e sentenziò di non sperare in niente poiché lei al prossimo incontro la sera stessa non se ne sarebbe neppure ricordata per ciò, non si facesse illusioni, a meno che non fosse stata Frisa stessa a tornare o sull'argomento oppure tenendo nei suoi confronti un comportamento consono al fatto stesso.

Camminando e parlando di tutto e di niente ogni tanto l'uno o l’altra riallacciavano il discorso sul daffarsi riguardo la crisi incipiente e sempre più chiara si delineava nella mente di Joe la linea da seguire al suo ritorno: doveva mollare tutto lasciare magari la città e sistemarsi altrove in fondo la sua attività glielo consentiva largamente.La serata si presentò subito bella e divertente, la cena fu ottima ed il ballo gli permise anche di dimostrare doti non comuni di ballerino per cui tutte, dico tutte, le ragazze pretesero di non fargli saltare neppure un ballo. Frisa ballando gli volle far capire la sua gioia per l'accaduto del pomeriggio ma tutto si esauriva lì, prima l'una poi l'altra espressero a Joe il loro piacere per la sua conoscenza, tutte gli vollero lasciare un ricordo affettuoso di quel fine settimana incitandolo a crearsi spazi suoi fuori dei vincoli di chiunque perché in tutte evidentemente era sorta una grande ammirazione per lui, per questo giovane, magari non eccessivamente bello, ma uomo dalla testa ai piedi, pieno di charme e molto carismatico, nel parlare e nei gesti di comportamento ed anche con buone finanze che non guastano mai, in fondo come facevano loro vedere la vita una sorta di passerella dove l'unica costante era una leggera nebbiolina che ovattava gli avvenimenti passati e permetteva ad ognuna di compiere cose nuove ogni volta che le gratificavano, al momento senza strascichi di niente, come ridere di una barzelletta poi pronti a ridere per una altra, magari di genere completamente diverso una sorta di vita, come un viaggio ma senza una stazione di arrivo senza un biglietto da a.

Rientrati a casa e davanti ad un bicchiere di bicarbonato, questa volta Joe e l'amica, trassero le conclusioni delle due giornate, niente di grosso era successo nel gruppo ma tutti avevano contribuito a mettere un mattoncino nella sua mente non era un uomo perfetto, ma aveva riscosso allori a piene mani ed una promozione per l'avvenire.

Il mattino seguente, chiamò l'aeroporto, si fece rifornire il velivolo e tornò al suo lavoro di sempre nella sua città. E' chiaro che non aveva niente da raccontare perché era semplicemente stato un viaggio di lavoro uno dei soliti viaggi di routine ma stava guardando già le cose che lo circondavano con occhi diversi.

Così si dette da fare per organizzare una breve gita in montagna la sua compagna ne fu felice ma quando tutto fu fissato e pagato lei addusse mille scuse e declinò l'invito. Fu la scusa per partire ugualmente e far fruire della gita ad una persona diversa tanto oramai tutto era già pagato. In altri tempi avrebbe disdetto e rimesso tempo e denaro pur di non contrariare la donna ma oggi no. Giunto sul luogo,Joe si organizzò e trovate altre persone sconosciute, ma che avevano i suoi medesimi interessi, si unì a loro cosicché l'indomani la comitiva si diresse verso la destinazione prefissata.

Pur non conoscendo nessuno in particolare dei gitanti, Joe si fece presto notare per la conoscenza perfetta dei luoghi e del modo di procedere in siffatte condizioni. Rientrati alla base raccolse tanti consensi che una parte del gruppo gli chiese di unirsi a loro anche il giorno seguente e lui s’ingegnò ad aggiungere anche una persona che gli era parsa di ottimo valore ma gli fu impossibile contattarla così partirono senza di lei. Fu al rientro che questa ebbe a presentare le sue scuse per la mancata presenza e da quel momento gli fu sempre al fianco, senza niente chiedere o lamentele da fare. Rientrati ciascuno alle proprie attività perse completamente ogni contatto e solo dopo moltissimo tempo riuscì a ricollegarsi a lei.

La lezione di partire da solo aveva avuto buoni frutti, ma presto le vecchie fisime tornarono a creare nuovi litigi e seccature, sempre più grandi si presentavano ogni momento ed il rapporto si sfilacciò completamente anche se per ora non si era interrotto, le fughe si fecero sempre più frequenti e le divagazioni sempre più cospicue. Dovunque andasse Joe raccoglieva allori nuovi ed importanti quando poi riuscì a rintracciare colei che aveva perduto lasciò ogni cautela e si dedicò interamente a lei mandando a spasso chi l'aveva tanto bistrattato.

La cosa non era stata facile per Joe perché da persona colta ed intelligente avrebbe di gran lunga preferita una soluzione diversa, ma laddove manca ogni minimo senso della serietà e della buona creanza, dove si cerca in tutti i modi di approfittare del buon senso del partner e si cerca di fagocitarlo in ogni modo anche con l'inganno e la menzogna non occorre pietà, diventa un bubbone che va estirpato ad ogni costo meglio perdere una mano che tutto un braccio così finalmente poté riappropriarsi della propria vita per se stesso e guardare avanti con orgoglio.

Io credo che ogni persona civile debba avere e ricercare lungo il percorso tortuoso della propria vita un momento di riflessione e ciascuno di noi avere o crearsi o in ogni caso trovarsi un mentore con cui parlare, aprirsi completamente e ritrovare così la propria serenità nonché la propria identità vera, nascosta in ciascuno di noi mortali.

 

Mar 2005 by GIO

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