HELGAS

Franz quel giorno aveva necessità di parlare con Louis suo amico del market ma non trovandolo in giro pensò bene di passare dal Rasthaus a trovarne la sorella che certamente sapeva dove trovarlo. Questa era una persona amabilissima che si interessava di mille cose, era anche molto colta, ma se la incontravi per strada a malapena la vedevi fra la gente perché nella sua semplicità era quasi invisibile vestiva benissimo ma in modo completamente informale e la ragione di tutto ciò andava trovata in una leggera deformazione che le impediva di deambulare correttamente comunque benché madre di due figli e felicemente sposata appena la vedevi te ne innamoravi subito ed era così accattivante nei modi che dopo un primo approccio le raccontavi tutto di te ed anche di più, in altre parole diventava subito una amica carissima di cui ti potevi fidare ciecamente. Franz si fece annunciare e dopo poco fu introdotto nel suo ufficio era al telefono e stava discutendo animatamente un braccio buttato dietro la spalliera della grande poltrona e nella mano destra la cornetta era voltata verso la finestra e Franz giungendole dal dietro si affacciò sui folti capelli tinti di biondo ed intercettò l’ampia scollatura che, per niente sfacciata, lasciava vedere la bellissima ansa dei seni dove pendeva da una catenella con l’immancabile croce dei cristiani. Terminata la conversazione si volse e prima di dire buongiorno esordì: bello a vedersi vero Franz? Oh si non c’è che dire sei sempre magnifica! Si e tu non perdi mai occasione, mi piaci così. Se un’estranea avesse udita la conversazione poteva pensare chissà cosa, ma sbagliava di grosso e lei sapendolo esagerava anche un po’ in questo, per il dolce gusto di fuorviare i curiosi che anche lì come in tutti gli uffici, del resto, abbondavano. Cercavo tuo fratello e non riesco a rintracciarlo tu sai per caso dov’è? Immagino sia in trentino a far provviste di frutta e formaggi italiani che qui da noi vanno forte ma raccontami di te, cosa fai di bello in questa primavera e di cosa ti stai occupando adesso; l’ultima volta mi dicesti che eri impegnato nella cantieristica su verso Kiel o sbaglio? Beh si e no, capisci vendere componenti per navi non è come vendere mele, un affare può richiedere anche mesi e viaggi su e giù perciò ho anche tempo per tante altre cose. Mi volto e vedo entrare una impiegata sua collega mi scosto e dico: se disturbo me ne vado, no resta anzi ti presento Helgas che lavora con noi ma è anche la mia amica migliore, questo è Franz, piacere parlano di lavoro io mi ritraggo un po’ e quando lei esce strizzo l’occhio e cerco di seguirla ma lei di rimando: Helgas aspetta che Franz esce con noi e ci offre la colazione. Fanno così conoscenza e siccome Helgas non torna in ufficio ma resta fuori per commissioni l’accompagna un po’ e parlano del più e del meno cercando di conoscersi a vicenda poi lei entra in uno studio legale e Franz la lascia, ma prima le chiede come possa rintracciarla e lei le da un biglietto da visita. Lascia passare due giorni poi la chiama ma nessuno risponde chiama quindi la sorella dell’amico la quale lo informa che Helgas rientrerà tardi perché è in tribunale per la causa di divorzio che si discute proprio stamani .Franz quel giorno non se la sentirebbe di richiamare ma poi un pensiero peregrino gli viene in testa e se l’amica le avesse telefonato ed informata della chiamata forse si aspetterebbe di essere ancora cercata o no? E’ un dilemma di poco tempo perché il telefono squilla ed è lei che si scusa, perché poi non si saprà mai, ma sollecita un appuntamento, anche in serata perché desidera parlargli. Così fissato un orario valido per entrambi poco dopo si ritrovarono sulla Smiedstrasse davanti a due ottime birre gelate al punto giusto seduti in una comoda saletta che poteva essere anche galeotta per persone ad altro livello di confidenza ma non era quella la loro situazione, almeno per ora, pensò Franz. La conversazione fu presto monopolizzata da Helgas che raccontò tutta la sua triste odissea del matrimonio fallito che poi non sarebbe stato niente o poco di diverso da ciò che accade a milioni di coppie se non per un figlio che purtroppo ha preferito la via delle droghe a quella del vivere tranquillo e beato, classico dell’età adolescenziale in fondo questo ragazzo godeva di una buona situazione familiare sia a livello rapporti fra madre e figlio che a livelli ambientali e di amicizie, fu solo una infausta conoscenza col solito spacciatore assatanato a renderlo schiavo suo malgrado, perché almeno così recitò Helgas, lui non voleva quella roba e gli fu iniettata a forza contro la sua stessa volontà poi è evidente subentra il timore della famiglia poi il richiamo della neve l’insistenza dei delinquenti ed il giuoco è fatto qualche mese dopo ruba i soldi, marina la scuola e mette in crisi il rapporto fra i genitori scatenando una guerra sorda fatta di rimproveri mezze frasi dette e smentite. Il lavoro del padre che si interrompe per cause esterne la ricerca di una nuova occupazione che avviene in altra città e così la lontananza porta l’uomo verso altri letti e madre e figlio se la debbono vedere con le loro incertezze le loro debolezze e perché no anche col mondo circostante che è buono solo a far gambetta a chi pencola un po’. Franz la lasciò sfogare per bene e poi con calma cercò di farle fare il punto esatto della situazione: lei aveva un buon lavoro, la casa era di sua proprietà, la sua salute era buona, aveva debiti o pendenze di qualsivoglia genere no, voleva bene al marito no, lo voleva al figlio si, era disposta a mandarlo in comunità o almeno il figlio ci aveva pensato si, anzi c’era già stato e stava riguadagnando terreno ma qualche manigoldo vedendolo fuori lo stava circondando d’assedio ed il poverino non aveva armi per difendersi allora l’unica via è farlo sparire dalla città che vada un po’ dal padre e laggiù cerchino entrambi di combinare qualcosa. Incredibile sono solo parole e quando uno è dentro sono problemi amari. Si era fatta notte le birre si erano moltiplicate ma la testa era a posto. Franz pensava che in casi simili c’è solo da fuggire lontano per non sentire né l’odore né le grida è una cosa indegna ma del resto è difficile dare un giudizio figurarsi un consiglio anzi è pensabile che fatti del genere andrebbero trattati solo con addetti ai lavori che per loro cultura li vedono sotto una luce ben diversa dal cittadino comune che nel migliore dei casi si lascia trascinare dai propri sentimenti, quando non sono i propri istinti, cosa dici ad una madre in quello stato? Ogni parola è vana ogni ragionamento è solo pieno di parole vuote. Franz le chiese cosa voleva fare voleva cenare con lui? Mentre lo diceva pensava no no no finalmente lei lo tolse d’impaccio dicendo grazie no devo andare a casa e preparare la cena al figlio ma voglio rivederti e sarà quindi per un’altra volt, scusa se ti ho assassinata la serata, ma no non c’è di che non sono questi i problemi per me. Oddio cosa ho detto meno male entrambi fecero una risata fu il più bel momento della serata che stava morendo in un tramonto nero foriero di burrasca notturna una stretta di mano ed un bacio sulle guance conclusero la melanconica giornata. Franz non si fece sentire per alcuni giorni l’amica lo chiamò una sera al telefono e gli chiese notizie di Helgas perché non era in ufficio e non rispondeva a casa non voleva arrivare a chiedere sue notizie ali ex marito. Franz non aveva idea di cosa fosse accaduto ma le raccontò per grandi linee il colloquio dell’incontro avuto giorni prima e delle domande che gli aveva fatto così discutendo disse molliamo il telefono ed incontriamoci fuori così potremmo meglio organizzarci. Si incontrarono in un Gasthaus delle vicinanze ed a forza di parlare e rievocare il fiume di parole che Helgas aveva versato durante il pomeriggio vennero entrambi alla conclusione più elementare e cioè che lei doveva essere andata dall’ex marito a proporgli la soluzione di Franz che poi non era una soluzione ma solo una idea peregrina tanto per mettere nuova carne al fuoco. Era invece andata proprio così lo scoprirono il giorno dopo quando Helgas si presentò in ufficio ed annunciò all’amica di aver mollato il figlio all’ex, con buona pace di tutti, in quanto il ragazzo aveva spontaneamente preferito rientrare in comunità per un altro periodo di disintossicazione mentale più che fisiologico. Lo stesso giorno Franz rientrando a casa trovò un biglietto dove era invitato con tutti gli onori ad una cenetta a lume di candela a casa di Helgas si presentò puntuale con immancabili garofani multicolori ed ebbe la sorpresa di trovarci anche il suo amico e la sorella infatti Helgas che non era per niente stupida aveva evitato di proposito la cena a coppia onde evitare le solite chiacchiere e le rampogne che ne sarebbero seguite da parte del suo ex. Voglio proprio raccontarvi tutta la cena perché è una cosa veramente gustosa dal principio alla fine. Helgas per niente preoccupata della forma era vestita semplicemente da persona pratica in pantaloni leggeri blu e camicetta colore pesca aveva orecchini pendenti di bijotteria e girocollo di perle perfettamente finte la tavola era addobbata con stoviglie cinesi bluette come si trovano in tutti i ristoranti bicchieri di cristallo e vini della Mosella e del Reno delle migliori annate sul carrello insieme a tre bottiglie di Moom druken gli aperitivi consistevano in Bellini con stick e piccoli Brezlers salati oltre alle grosse olive greche dal colore violetto vicine a tocchetti di feta infilati nello stecchino Knodeln allo Speck in brodo leggero fecero strada a Zwiebelrostbraten seguito da Gulyassh con polenta gialla per dolce infine Platschinkene e Apfelstrudel gin hiegelmaister e lo schampagne sopra menzionato. La conversazione fu molto amabile di tutto fu parlato ma a tavola mai venne a galla la storia del figlio solo a Franz si avvicinò furtiva mentre si stava rimettendo il pastrano e sussurrò grazie ti amo per quello che hai fatto. Franz aveva per abitazione una Haus Boat ormeggiata in un braccio della Mosella Non era eccessivamente grande ma nei suoi ottantacinque metri quadrati c’era proprio tutto dal bagno alla cucina e due camere e salotto ed all’esterno c’era anche un terrazzino adatto per mangiare all’aperto o per godersi il sole, quando questi si degnava e stava giusto godendosi il sole quando squillò il telefono e pronto? sei tu Franz gracchiò il ricevitore si perché? Tu chi sei? Scusi lei non mi conosce ma io so che devo a lei se adesso mi trovo in comunità e volevo solo dirgli grazie e riattaccò. Pronto pronto ma nessuno rispose. Franz era incerto sul zaffarsi, poi decise di chiamare Helgas. Franz non sapeva bene cosa dire ma poi riuscì a comporre un discorso che narrava l’accaduto dall’altra parte del telefono udì chiaro un sospiro per cui non seppe altro che chiederle un appuntamento per parlarsi a voce, lei acconsentì ed un paio d’ore più tardi discutevano la faccenda davanti due birre gelate, la discussione si fece sempre più serrata via via che procedeva e dal rapporto con i figli e cose del genare scivolarono in cose più private e personali tanto che fattasi notte non trovarono di meglio che andare a mangiare ad un chiosco che era famoso da quelle parti per i piccoli pesci di fiume fritti dopodiché camminando tenendosi per mano come due liceali arrivarono al Mosellerein Alle dove era ormeggiata la Haus Boat di Franz e qui si fermarono incerti se entrarvi o no lui era libero e lei pure il giorno dopo era festa quindi non c’erano problemi di lavoro si guardarono un attimo negli occhi e poi sorridendo si avviarono verso l’imbarcadero. La notte era tiepida e la coppia si sistemò sul balconcino davanti ad una candela accesa e due bicchieri di gin la chiacchierata riprese e questa volta fu Franz a parlare di sé e delle mille cose e mille mestieri che aveva fatto per tirare avanti adesso con questa Haus Boat gli sembrava di essere in paradiso viveva da solo per scelta anche se le amicizie non gli mancavano spesso si recava in Olanda e laggiù si divertiva moltissimo a vedere un suo conoscente che faceva ibridi di tulipani era un botanico di chiara fama ed aveva qualche bella serra per gli esperimenti e poi uscivano insieme ed andavano ad unirsi ad altri amici ed amiche divertentissimi così parlando fecero tardi l’aria rinfrescava Helgas ebbe un brivido e lui le mise la sua giacca addosso e poi in silenzio si ritirarono al chiuso. Si qui si stava decisamente meglio e con un nuovo bicchiere di gin si sistemarono in poltrona ad ascoltare musiche di Deboussy ed una suonata di Mozart fu durante un assolo che lei gli si fece più vicina e si sistemò accoccolata sulle ginocchia lui le girò la testa e la baciò a lungo, la musica forse era finita da un pezzo intorno a loro si vedevano solo le ombre della notte che si muovevano al passare delle auto sul viale soprastante i vetri erano specchiati e nessun occhio poteva entrarvi ma dall’interno era un bello spettacolo, fu con questi bagliori transitori che i loro indumenti lasciarono i rispettivi corpi andando ad ammucchiarsi alla rinfusa attorno alle poltrone, mentre loro dopo che !’aveva presa dolcemente per mano andavano verso un enorme giaciglio che troneggiava in mezzo all’altro vano della Haus e qui proseguendo la respirazione bocca a bocca si unirono in un formidabile amplesso dove leggerezza voracità e passione li tennero occupati fino a tarda mattinata quando Franz svegliatosi come da un mondo lontano si alzò, preparò, la caffettiera e si fece una doccia. La valvola fischiava ed era già in accappatoio pronto con una colazione abbondante sul tavolino da letto quando Helgas aprì gli occhi alla pallida luce che trapelava dall’esterno ed odorando il buon profumo di caffè forte gli disse buongiorno caro e grazie di tutto ciò. Bevvero il caffè insieme ma prima di addentare la colazione Helgas volle docciarsi e così entrambi in accappatoio, perché Franz aveva sempre un ricambio pronto ad ogni evenienza goderono della buona e tanta colazione perché è vero che dopo aver ben dormito e ben nutriti gli appetiti dell’amore è impossibile non avere fame gastronomica. La mattina era quasi finita ma non avevano voglia né di andare in giro né di proporsi problemi cosicché optarono per una bella elioterapia sulla tuga tetto della casa barca fino a che il sole glielo concesse, poi rientrati dentro non trovarono niente di più eccitante del rifare all’amore e questa volta fu ancora più completo della notte precedente perché ora si conoscevano meglio ed entrambi poterono godere dei loro sensi in maniera più raffinata. Riuscirono poi a trovare una cucina aperta solo alla Bahnof aperta per ventiquattrore ma molto popolare quando si ha fame tutto va bene. Il tempo passa si videro qualche volta fra il lavoro, gli amici, le feste, gli impegni vari e quelli inventati da ambo le parti fino all’inverno: non più di due tre volte e solo per una giornata oppure solo per una cenetta con relativo letto e poi a casa. Una volta Franz le telefonò per invitarla ad una gita sul mare della Manica lei prima declinò l’invito poi disse di richiamare Franz pensò di lasciar perdere se non che dopo alcuni giorni fu Helgas a rintracciarlo e sembrava quasi seccata che lui non l’avesse ricercata e si auto propose per quell'incontro al mare come se fosse stata lei ad avere l’idea va bene ugualmente pensò Franz in fondo il risultato è quello cercato. Si recò di buon mattino a prenderla e la trovò in forma perfetta jeans ricamati e camicetta bianca smagliante capelli ben fatti biondo cenere labbra rosa occhi non truccati tanto non aveva necessità, il viso era radioso ma un po’ teso e la cosa non piacque a Franz che paventava il celarsi di problemi seri ed infatti dopo pochi chilometri di autostrada lei cominciò a singhiozzare e fra un pianto e l’altro confessò che c’era stata rottura col figlio che aveva lasciato la comunità e con l’ex marito che aveva accusata lei di questa situazione negandole fra l’altro ogni supporto economico e con l’ingiunzione di non farsi più sentire né vedere lei ed il figlio la cosa era andata davanti ai legali ma per il momento non si muoveva foglia. Oramai la giornata era stata rotta e qualsiasi cosa facessero non portava a niente ed in nessun luogo pranzarono in un chiosco sul mare parlando di cose stupide per non tornare sui discorsi del figlio e della situazione in genere poi essendo una giornata di clima eccezionale per quel mese si misero a camminare sulla spiaggia alla fine della risacca fra la sabbia asciutta e quella bagnata dall’onda morente raccogliendo conchiglie e rametti d’albero contorti e puliti regalati alla terra dalla marea in fase decrescente. Ad ogni pezzo si divertirono a dare un titolo come fossero opere d’arte con la natura per autore poi stanchi del gioco si sedettero sopra un grosso tronco gli occhi negli occhi si baciarono lungamente fin quando Helgas con un grosso sospiro disse no non posso non mi riesce di farlo portami a casa. Franz stanco di come era andata la giornata non chiedeva di meglio e senza parlare la ricondusse alla vettura e di lì partirono verso casa i chilometri passavano nel più assoluto silenzio lei assorta in chissà quali pensieri e lui cerando il modo giusto per chiedere ma cosa ti è successo dove ho sbagliato ammesso che? Non ci fu risposta solo davanti a casa sua scendendo disse grazie di tutto scusami ma oggi mi sono comportata veramente da stupida non te lo meritavi forse è meglio troncare qui. Circa dieci anni dopo Franz la incontrò lui era in compagnia lei da sola, abbastanza sciupata, si salutarono da vecchi amiconi e lei ebbe solo a dire: la vita continua come vedi………………………………………

May2005byGIO

 

 

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