I GIOCHI DELLA MENTE

 

La mattinata scorreva lenta e sonnacchiosa. Il caldo iniziava a farsi sentire e guardando fuori dal terrazzo Peter vide che le fronde degli alberi si agitavano sinuosamente: perbacco, pensò, deve tirare un bel venticello fuori. Sarà meglio uscire ed andare verso il parco vicino al fiume, indubbiamente là sarà più fresco.

La donna che viveva con lui assentì con piacere all’idea di uscire velocemente indossò pantaloni comodi scarpe adatte a camminare sull’erba del greto e camicetta leggera. Peter era già vestito per l’uopo: maglietta pantalone leggero e calzature da trekking.

I due si incamminano verso il parco superando la ferrovia e la piazzetta con la vasca dei cigni, parlano commentando la serata precedente e gli avvenimenti più salienti dell’allegra brigata che si era unita a loro. In meno che non si dica anche spinti dall’aria mossa e fresca nonostante il caldo e dalla camminata sciolta che distingue tutti coloro che praticano trekking in pochi minuti arrivano all’attraversamento del fiume dove un vecchio ponte coperto come quello di Bassano del Grappa in Veneto o quello in Svizzera di Luzern

tanto caratteristici per la costruzione in legno e la copertura in tegole cotte, anche se sono soltanto pedonali, conferiscono all’ambiente un tocco di vecchia civiltà. Qui all’ombra della copertura le persone indugiano in conversazione e si sporgono ad ammirare le oche e le anatre che sguazzano nell’acqua sottostante. In questa stagione ci sono anche molte nutrie e gabbianelli di nido nati da poco: è uno spettacolo veramente idilliaco allietato dalle folate di vento fresco ma non di forte intensità. Donna si attarda a parlare con un passante che conosce e Peter prosegue per poi alla fine del ponte e della tettoia fermarsi ad attenderla così superano un mercato rionale pieno di comari a fare spesa ed imboccano il bel viale alberato della città vecchia che si unirà più avanti al parco vero e proprio. L’aria è gradevolissima e l’ombra confortante una voce chiama Donna e poi anche Peter: ehi là dove andate girelloni anche voi venite per il buon fresco che si respira da noi?- Vagabonda che non sei altro, cosa attendi su codesta panchina, forse qualche avventura? Interviene Donna, no sto riposando le mie stanche gambe sono passata dalle bancherelle ed ho presa frutta e verdura poi ho veduta questa camicetta e per pochi marchi l’ ho avuta, guardate come è graziosa. Apre la capace borsa e la mostra poi chiede notizie della nostra famiglia e noi contraccambiamo. Nessuno ha voglia di camminare visto che si sta così bene qui seduti sulla panchina all’ombra dei platani con questa ventilazione e la conversazione si fa animata. Bla bla bla Peter chiude gli occhi mentre le due donne conversano anzi diciamo che maggiormente Donna assentisce e completa le frasi della Magda, ma non dorme, rammenta la voce e si fa indietro nel tempo di tanti anni….. Magda era bella allora non molto alta, ben formata, con due seni che parevano meloni dritti e sodi, bionda di capelli al naturale e con due occhi che dicevano mangiami. A vederla oggi non lo diresti a parte il faccino e gli occhi. Oggi di un corpo appetitoso e desideroso di godimento,affetto e tutto il resto le rimangono i seni che sono rimasti gli stessi, solo su un corpo troppo più grande.La voce è sgraziata come allora ed il vocabolario tradisce ancora le umili origini e la mancanza di istruzione (credo che non sia mai andata a scuola), è diventata grossa, una donna molto robusta, una lavoratrice infaticabile per tutta la vita. Ha sacrificata se stessa per far crescere le creature che un marito ignobile le aveva fatte mettere al mondo prima di sparire di torno ma non morire, per poi rifarsi vivo a pretendere un mantenimento immeritato. Fu la sua forza e l’amore per i figli a permettergli di farlo sparire definitivamente. Buona tempra di montanara!

Le mie orecchie percepiscono brani di conversazione, dice che ancora le piace ballare ma rifiuta ogni approccio diverso perché non vuole né storie, né legami ama i figli ed i nipotini e le basta. Peter soppesa le parole udite e vecchie chiacchiere gli tornano in mente. Magda in quel periodo stava ripulendo un fabbricato insieme ad altre disgraziate dopo che un piccolo incendio l’aveva reso invivibile ma non inutilizzabile. Il proprietario aveva raccolto diversi volontari disoccupati per le bisogna e con pochi marchi li faceva lavorare come schiavi. Si ora mi ricordo bene lei si lamentava di qualche collega che arrotondava dandosi al padrone e diceva che lei quella cosa non l’avrebbe fatta per niente al mondo ma una sera facendo un giro intorno all’edificio la sorprese in fragrante non visto. Un collega della donna la palpeggiava di brutto e lei sghignazzava, rideva e lo allontanava da sé con fermezza. Peter capì a volo che la ragazza non gradiva le sue attenzioni, ma nello stesso tempo avrebbe gradite attenzioni da una persona diversa, più accorta e gentile. Un uomo capisce quando un no sta per un si altrove. Peter dimenticò l’accaduto ma una sera che si trovò a passare per una via del centro di Ulm la incontrò e così camminando e parlando del più e del meno le strappò un appuntamento.

Si trovarono nelle vicinanze del parcheggio dove aveva lei il ciclomotore e lui l’auto. Si sedettero in auto a fumarsi una sigaretta in santa pace e lei gli sciorinò la storia della sua triste vita dimostrando carattere ed orgoglio per come la conducesse in piena armonia con i figli e col lavoro. Prima di lasciarsi lei lo baciò con ardore ringraziandolo per il tempo disse "che aveva perso con lei e perché l’aveva ascoltata seriamente" e senza fare quelle avances che di solito le facevano gli uomini che incontrava. Passò del tempo Peter non pensava minimamente a lei ma lei un giorno gli telefonò per avere sue notizie. Gli disse che non l’aveva più visto né sentito e non voleva essere stata lei la causa di ciò. Peter le spiegò che era stato all’estero per lavoro e che l’avrebbe rivista volentieri quando voleva. Fissarono e si incontrarono per strada così proseguirono la chiacchierata della volta precedente, lei gli aveva portato un regalino e lui la invitò per una prossima volta a cena da qualche parte.

Neppure ad aver fissato la rivide il giorno seguente mentre andava a riscuotere la settimana dalla ditta presso la quale adesso lavorava a tempo pieno. Peter non perse tempo, prima si fermarono in un chiosco dove facevano frittelle dolci e salate, ne acquistò un cartoccio e con una bottiglia di birra fresca andarono a sedersi su una panchina a far merenda, lei sempre loquace iniziò a stuzzicarlo e Peter si offrì di accompagnarla a casa con l’auto ma prima fece una diversione per farle vedere dove lui abitava.

Lei più che donna femmina afferrò il concetto così vista la casa chiese di poterla vedere e fare una doccia perché il caldo l’aveva fatta sudare. Anche lui si introdusse sotto la doccia e tutto accadde nel più naturale dei modi con grande soddisfazione di entrambi. Il seguito fu cosa da niente, quando ne avevano voglia libero lui libera lei passavano qualche ora insieme.

Le due donne stanno ancora parlando ma Peter sente che il passato resuscita, torna in superficie. Peccato che ora non è più tempo d’avventura e troppe cose sono cambiate ma è sempre bello ritornare a quei tempi così fra una frase e l’altra riesce a comprendere che sta parlando ora di un episodio che anche lui conosce. Di quando si incontravano la mattina presto prima del lavoro e lei gli si dava per rinnovare l’energia che le occorreva per lavorare diceva: buffa cosa ma veramente divertente. Ora sarà meglio tagliare perché potrebbe anche sbagliare qualche dettaglio e fare una frittata postuma. Bene donne,dice, è tardi e bisogna rientrare, lei ha afferrato il concetto ed incalza: si sarà meglio altrimenti faccio tardi per il pranzo ed anche voi dovete tornarvene a casa. Saluta e strige forte una mano…peccato oramai è passato il tempo e lei ha perduto smalto e forma, forse guardandosi reciprocamente allo specchio non si riconosceremmo neppure.

 

Ago 2007 by GIO

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