LA CAMPAGNA

Aveva avuto fortuna Spencer, appena uscito dall'università, subito si era impiegato presso una grossa azienda cittadina. Non guadagnava abbastanza in principio ma bastava saper attendere che prima o poi sarebbero arrivati aumenti di stipendio e carriera c'era un solo ostacolo, all'epoca, ed erano certi colleghi che senza studi né meriti, ricoprivano cariche superiori al loro status per ragioni di famiglia o per conoscenze o per ruffianaggine.

Certi dirigenti di alto rango se ne infischiavano, ma dirigentucoli venuti su per via massonica o altro (in genere parenti di prelati) essendo piuttosto ignoranti sul comportamento delle maestranze, usavano questi lanzichenecchi per conoscere le brache dei dipendenti. Era si direbbe oggi una sorta d’intelligence ma a livello di chiacchiericcio di dicerie da donnette. Per esempio che il tale arrivava in ufficio sempre allo scadere del tempo, un altro si assentava due volte al giorno per recarsi al bagno oppure, uno aveva conosciuta una nuova ragazza e via dicendo. Così essendo loro di bassissima cultura non riuscivano a reggere il confronto, anche solo dialettico, con i nuovi assunti tutte persone laureate o diplomate, di larghe vedute, tecnicamente preparati ed in grado di misurarsi con qualsiasi dirigente. Così, era vietato a tutti discutere una questione col dirigente, occorreva per forza esserci di mezzo il lanzichenecco che, se vedeva la mala parata troncava in vece del dirigente stesso e rimandava l'uomo al suo posto, così rigirava le frittate a suo vero piacimento mettendo in difficoltà il povero impiegato.

L'ufficio era regolato in maniera rigida e senza possibilità di miglioramento. Tutti in giacca e cravatta, anche in luglio, niente aria condizionata, poco riscaldamento in inverno, niente colazione al bar, caffè e brioche riservate solo a lui, che pavoneggiandosi annunciava che sarebbe andato a far colazione per sopire un certo languirono. Uscito lui, venivano aperti i cassetti delle scrivanie e piccoli panini imbottiti sparivano nelle bocche affamate poi a turno in bagno per sciacquarsi i denti e bere un buon sorso d'acqua, se non c'era altra possibilità si sbagliava una operazione di calcolo e si chiedeva di scendere al meccanografico per controllare, così durante la discesa di quattro rampe di scale e le risalite spariva il panino e si beveva in un altro bagno.

Questo era il sistema, per il resto, ognuno svolgeva il suo lavoro con diligenza e competenza. Spencer era vispo ed intelligente così accadde che il dirigente se necessitava di un prospetto o di un diagramma si affacciasse alla stanza e senza complimenti chiedesse direttamente di seguirlo nel suo ufficio per spiegargli cosa desiderasse e con quali colori ed in quale scala svolgere il compito. Al rientro il lanzichenecco non gli dava pace voleva sapere tutto e si adoperava al massimo per confondergli le idee. Un giorno Spencer venne comandato di andare in tipografia per certi documenti e pregato di attenderne la copiatura anche se fosse occorso diverso tempo. Così fece e dopo un’ora rientrò con i documenti copiati e rilegati. Il lanzichenecco non era al suo posto ed i colleghi lo informarono che il baffo (soprannome del direttore) era per due volte entrato in stanza e notata la sua assenza ne aveva chiesto il motivo e gli era stato risposto con un soffio affinché nessuno udisse di non saperlo. Quando l'individuo rientrò gli ordinò di presentarsi a rapporto ed il direttore gli dette una lavata di capelli da far diventare calvo un cavallo senza lasciare che Spencer potesse spiegare e lo pregò di lasciare la stanza. Spencer uscì chiuse la porta contò fino a tre bussò ed all'avanti entrò e con un solo discorso senza interrompersi mai disse tutte le sue ragioni girò sui tacchi ed uscì chiudendo piano la porta. Il lanzichenecco venne subito richiamato ed al rientro era paonazzo. Era stata una battaglia vinta ma da allora fu una guerra dichiarata senza esclusione di colpi.

Spencer spesso incontrava il direttore del personale nel corridoio antistante l'ufficio così buon giorno oggi, buone feste poi, un giorno si fece coraggio e gli chiese un colloquio. Espose i fatti nudi e senza rancore per nessuno, solo nel nome della voglia di contribuire alla prosperità dell' azienda, con animo sereno. Non passò una settimana che ricevette una proposta interessante e diede il suo placet con vero piacere. C'era incremento di denaro, di carriera e di prestigio e venne alla luce che il lanzichenecco era tenuto d’occhio dalla direzione da tempo, ma per le solite leggi tacite non si poteva toccare, ma si poteva solo togliergli di torno le sue cavie, mettendolo in condizione di non nuocere loro.

Spencer il giorno stabilito si presentò alla sua nuova destinazione che non era in città ma in campagna. Una località amena, piena di fabbriche e di brava gente. Una costruzione vetusta conteneva ufficio, magazzino e servizi per sé e per il personale a lui assegnato, gente rozza ma col cuore dolce, che vedeva in lui il nuovo capo venuto dalla direzione per redimere i loro peccati e dare una nuova svolta alla situazione stagnante che vi regnava. E' vero che avrebbero preferito vedere al vertice uno di loro ma forse sarebbero andati ancora più a fondo, mentre, uno di fuori poteva levare la sua voce con più autorevolezza e provenendo dalla direzione generale avrebbe avuto più ascolto anche dall’agenzia periferica e così fu.

Al mattino presto si assegnavano i lavori ed ogni gruppo prendeva armi e bagagli per recarsi dove era destinato, il personale restante accudiva ad opere o documenti che già la sera avanti erano decisi in una veloce assemblea; per sé lasciava la supervisione in loco dei lavori in atto, la progettazione di nuove opere, l'approvvigionamento materiali in concerto con i collaboratori ed in fasce orarie ben precise, i rapporti con la clientela.

Finalmente c'era il tempo di recarsi al bar per la colazione, alla banca per le quotidiane operazioni e poi gli incontri con i maggiorenti del paese per tutte le questioni di lavori di aggiornamenti, progetti e permessi vari nonché problemi di ordine pubblico con le forze locali. Cosa più importante erano i momenti nei quali Spencer poteva accendersi una sigaretta o la pipa e fumare in pace magari mentre parlava al telefono con un cliente, o quando questo fosse seduto di fronte a lui per compilare un contratto.

A volte, c'erano ore nelle quali, tutti erano fuori al lavoro e lui, chiusa la porta dell'ufficio si affacciava ad una finestra che dava sul fiume ed osservava la campagna di là dalle rive. con i suoi boschi verdi e le vigne ben ordinate, mentre sul greto sotto di lui una massaia tendeva i panni al sole, o una ragazza seduta su una pietra ricamava un corredo, canticchiando sottovoce un ritornello in voga in quel periodo.

C'erano anche lati negativi, come il fatto d’essere noto a tutto il paese perciò tutti sapevano di solito dove lui fosse così che era balzellato ad ogni rientro in sede ma non essendo abitante in paese, i giorni festivi e quando voleva, riusciva sempre ad eclissarsi senza scalpore. La vita scorreva a quella velocità che è propria dei villaggi di campagna anche se abbastanza vicino c'era la Grande Mela qui arrivavano solo deboli echi perché il pendolarismo si fermava a due stazioni prima di Rochelle Parch con circa duemilaottocento anime che vivono e lavorano nel paese, circa sei settecento altre persone abitano l'hinterland agro industriale, si perché, qui si lavorano le terraglie per le stoviglie, si producono manufatti metallici e vetrerie oltre lanifici per l'esercito,si coltivano cereali e si allevano maiali. In ogni caso la gente è brava non c'è teppaglia ed anche negri e pellirossa sono ben integrati. Spencer, una mattina sentì canticchiare una canzone con una voce veramente armoniosa ed intonata. Il canto proveniva dal greto del fiume, così affacciatosi con discrezione, stette ad ascoltare fino a quando la ragazza forse sentendo il suo sguardo sulla nuca non alzò la testa e per poco non svenne. Spencer la tranquillizzò, si presentò e lei gli disse di chiamarsi Annie, di vivere nella palazzina a fianco agli uffici assieme alla sorella più anziana, che era sola ma con un figlio avuto da un marito scellerato che anni addietro aveva tagliata la corda facendo perdere le sue tracce così ora lavorava in una fabbrica di coperte per l'esercito, mentre lei si occupava della casa e del nipotino. Era abbastanza carina, senza essere bella, magra ben fatta, bionda con un sorriso smagliante che mostrava denti bianchi ma un poco sconnessi tipico di chi da piccolo non ha potuto portare apparecchi correttori.

Quando il lunedì Spencer tornava dalla città le raccontava le ultime novità di Broadwai ed i film cui aveva assistito. Lei non lo ascoltava, ma lo beveva e si illuminava tutta ai racconti per lei enormi. Nella cittadina non c'era cinematografo ma solo un teatrino nella sala della chiesa Luterana ed uno nella chiesa Battista, frequentato da persone di colore così per lei Spencer era diventato un divo, una manna che le permetteva di confrontarsi poi con le amiche. Venne l'inverno, la neve, il freddo ed Annie se ne stava rintanata in casa al caldo era difficile incontrarla quando usciva di casa e Spencer non poteva essere sempre lì a balzellarla ma un giorno vicino a Natale ebbe una grande fortuna e la incrociò nell'atrio della banca, stava uscendo disperata perché il direttore non avendo lei un conto presso di loro si era rifiutato di cambiarle un assegno. Spencer senza esitazione andò di persona nell'ufficio del direttore col quale era in ottimi rapporti per il gran movimento di dollari che vi portava e controfirmato l'assegno per garanzia lo pregò di cambiarlo, chiedendo, che ogni volta la ragazza avesse avuta la stessa necessità, poteva telefonargli in ufficio che lui sarebbe corso in garanzia. Annie ne restò colpita lo ringraziò, ma non volle lasciare la banca con lui per timore di farsi vedere in sua compagnia. Così rimasero a parlare un poco in un salottino privato all’interno dell’istituto fuori della portata degli altri avventori. Le chiese se lei avesse la possibilità di incontrarsi fuori della cittadina con lui, ma la cosa sembrava impossibile e lui non ne capiva la ragione.

Dopo altro tempo, il direttore lo chiamò di nuovo per la stessa ragione e così poté rivederla, però questa volta era preparato e le chiese francamente spiegazione di siffatto comportamento. Lei arrossì parecchio ma capito ormai che non poteva negare una spiegazione a chi le era così cortesemente di aiuto gli parlò di una vecchia storia che l'aveva coinvolta, una specie di fidanzamento andato a monte, perché lei troppo ingenua aveva accettato un passaggio, in una giornata di pioggia, su un camioncino portato da un vecchio negro che conosceva dall’infanzia e le male lingue l'avevano marchiata come ragazza di facili costumi, frequentatrice di gente di colore ed impura. Da allora non aveva avuti altri fidanzati e la gente la derideva apertamente ecco anche perché non andava come le altre a lavorare in fabbrica e preferiva accudire le faccende di casa, solo sul greto del fiume aveva parlato con lui, perché lì nessuno poteva vederla, solo lui e l'acqua che scorreva lenta nel gran fiume.

Spencer, il giorno appresso, sarebbe andato per lavoro a Salt-city, circa venti miglia a nord fra l'altro sapeva che colà era giorno di mercato così le chiese se avesse potuto incontrarla laggiù per caso. Annie rimase interdetta ma poi annuì,si sarebbero trovati alla stazione della compagnia degli autobus alle undici nella sala d'aspetto. Così la mattina dopo Spencer guidò con calma la sua Lincoln del 78 fece le commissioni che doveva e poi si incamminò piano verso il luogo stabilito era una bella mattina di fine inverno, quasi primaverile, l'aria fresca pungeva le narici ed i prati odoravano di erbe fresche, ovunque si vedevano sbucare bucaneve ed altri fiori che punteggiavano il declivio e nei giardini della cittadina belle roselline erano appena state piantate. La vide attraverso i vetri del bar, quando scese dall’autobus, era molto elegante stivali di pelle chiara gonna lunga larga beige che spuntava dallo scirling di capretto marrone in testa un grande cappello a tesa larga alla moda appena la scorse si alzò dal tavolino e gli andò incontro abbracciandola con affetto, il bar era deserto. Grazie di esserci, temevo che tu non venissi e qualcuno aveva già iniziato a guardarmi in modo poco rassicurante durante il viaggio, ecco perché ho accettato quell’abbracciato, è stato per dissipare qualsiasi idea matta che poteva avere in mente quello. Spencer dette un’occhiata sfuggente in giro ma, l'unica cosa di cui si accorse, fu che ogni persona faceva i fatti suoi, fossero nativi, o negri o bianchi tutti avevano l'aria di essere contadini o bovari o addetti alle macchine agricole e nessuno che si occupasse di loro. Il mercato si svolgeva oltre la piazza principale e fu scansato concretamente. Recuperata la Lincoln si recarono verso una stazione di servizio con annesso Motel, al fast food Spencer acquistò hamburger patate fritte, dolce di frutta, acqua, ed una bottiglia di vino californiano, mentre lei attendeva in auto poi dritti nel motel. Annie era molto efficiente apparecchiò il tavolino con l'Herald Tribune e vi sistemò vaschette e posate e bicchieri di carta. All'inizio la conversazione languiva, ma dopo un bicchiere di vino, le lingue si sciolsero e lei fu larga di dettagli della propria vita e quella della sorella. Non avevano più genitori, ma la sorella aveva un figlio che presto sarebbe andato in collegio (sapeva già del figlio Spencer, ma finse di niente e la lasciò andare a ruota libera) e poi avevano uno zio che stava a Manhattan ed aveva un piccolo drug store e spesso andavano a trovarlo.

Ripulito il tavolino dei resti di cibarie, lei stava guardando lui e lui a guardare lei, come imbambolati, poi come al colpo dello starter ognuno iniziò a spogliare l'altro ed iniziò una vera kermesse con calma dolcezza e sentimento due estranei non lo furono più ed ogni recesso dei corpi fu esplorato da entrambi per la gioia ed il piacere della giornata.

Era già scuro quando decisero di fare rotta verso casa, ma lei preferiva rientrare in autobus così Spencer la condusse in auto fino al paese opposto, dove abitava e qui lei prese l'ultima corriera della sera. I giorni passavano lenti o veloci come sempre, ma Annie, non cantava più e non scendeva al greto del fiume anche solo a tendere i panni al sole. Spencer vedeva spesso la sorella, non osava chiederle niente. Un giorno fra la corrispondenza di ufficio trovò una lettera non affrancata perciò si capiva essere stata recapitata a mano scritta con calligrafia incerta ed indirizzata a lui personalmente. Era d’Annie, che lo informava di trovarsi la sera stessa, appena buio, presso un vecchio fienile abbandonato, di là dal ponte ferroviario, lei sarebbe arrivata in bici attraverso i campi. Così avvenne. Spencer arrivò per tempo ed esplorò il luogo per saggiarne la sicurezza, comunque appena giunta la mise in auto, caricò la bici nell'ampio bagagliaio poi si spostò per un viottolo lontano dal fienile perché gli sembrava un luogo tipico per facili incontri quindi non sicuro. La luna era alta in cielo quando rivestitosi entrambi si decisero ai rientri silenziosi e pensierosi Spencer voleva chiedere perché fosse mancata per tanti giorni ma non voleva fare l'impiccioso così quando erano vicini a casa fu lei a rompere il ghiaccio confessando che non potendo più permettersi di rimanere inattiva e senza guadagno aveva deciso di accettare l'invito dello zio a lavorare per lui a Manhattan, ma l'avrebbe rivisto volentieri quando tornava dalla sorella nel giorno di riposo. Passò un bel po' di tempo, l'estate era finita ed iniziavano le prime piogge autunnali, una mattina mentre lavorava in ufficio gli arrivò una telefonata che lo informava che il giorno appresso sarebbe stata a casa e avrebbero potuto incontrarsi la sera. Lei, non aveva monetine e la conversazione dovette essere interrotta rapidamente ma Spencer riuscì lo stesso a darle un indirizzo del paese dove l'avrebbe attesa dall'imbrunire in poi.

Appena buio, le lasciò la porta aperta, la luce spenta e le finestre chiuse ermeticamente, era una sera di pioggia arrivò trafelata e fradicia, poi dopo una doccia calda, i vestiti furono messi sul calorifero ed a notte fonda quando si lasciarono tutto era asciutto e non pioveva. Non ebbe più notizie di lei, la rivide solo una volta al Central park era in compagnia ed a malapena lo salutò ma fingendo di cercare qualcosa in borsa ebbe a girarsi e gli strinse un occhio.

Nov 2005by GIO

 

WB01343_.gif (599 byte)