Camargue

La stagione stava riscaldandosi. La campagna era fiorita da un pezzo e già le gemme dei frutti facevano la loro comparsa. Il lavoro andava avanti sempre piuttosto bene nonostante la congiuntura dollaro-petrolio così Fred si consultò con Dea ed entrambi immersi sulla carta stradale dell’Europa andarono alla ricerca di località dove trascorrere una decina di giorni in santa pace possibilmente al caldo e con un modesto impiego di capitale. Non che mancassero loro le risorse finanziarie ma per quello spirito sportivo che li distingueva come viaggiatori dalla massa amorfa dei turisti che si muovono solo quando possono buttare sul tavolo una esagerazione di danaro con l’unico scopo di far conoscere attorno la loro disponibilità: una sorta di grandeur cafona.

La decisione cadde su quella parte della Francia meridionale compresa fra la Costa azzurra ad est e Narbonne ad ovest..

Traversato il Reno a Mulhouse scendono a Besançon, Lion, Cassis. Il cielo è terso e l’aria quasi estiva invita a spogliarsi e mettersi in libertà.

La coppia trova un simpatico albergo oltre la piazza con garage e vista sul porto. E’ già sera tardi così aperti appena i bagagli, fatta una doccia e cambiati d’abito escono in cerca di un buon bistrot per cenare. Cassis da villaggio di pescatori è diventata una simpatica cittadina balneare piena di giovani e di allegria i locali si sprecano ed in quella stagione di mezzo, a primavera inoltrata, quando ancora non è estate, i prezzi sono bassi per fare buona impressione a coloro che poi torneranno col caldo. Ottima cena tipicamente francese a base di zuppa di legumi e cassoulet di manzo con insalata e vino della Borgogna, un caffè lungo li consegna al letto per le coccole serali.

Domani attraversando Aubagne, sede dei quartieri della Legione Straniera, andranno a visitare il museo Du Kèpi Blanc e poi di corsa verso Aix en Provence capoluogo della regione e località già nota ai Romani per le acque termali. Qui ci saranno mille cose da vedere. Dal corso Mirabeau che divide la cittadina in due si trovano le strette stradine medioevali a nord e verso sud le abitazioni in stile XVIII secolo poi la fontana dei nove cannoni e la chiesa di St-Sauveur, sullo sfondo il monte Sante Victoire celebre per la battaglia vinta da Mario generale romano contro i barbari germani e per essere stata dipinta dall’impressionista Czesanne. Dea e Fred dopo una giornata di turismo, a piedi, in tram ed in auto non vedono il momento di rilassarsi nella piccola pensione che è stata a Dea consigliata da una giovane poliziotta dopo una strizzata d’occhio. Come si comprendono bene le donne fra di loro!!

Domani Marsiglia ma la camera è galeotta il piccolo bagno sembra una bomboniera e l’acqua della doccia caldissima e tutto accade così rapidamente che ancora bagnati saltano sul lettone alto ed è notte quando decidono di scendere a cena perché la ginnastica ha messo addosso ai due una fame da lupi. A Marsiglia decidono di non fermarsi a dormire anche perché la città non offre particolare sicurezza e le attrattive all’infuori di certi scorci dall’alto in special modo da Notre Dame de la Garde. Il porto commerciale è il più grande e trafficato del Mediterraneo e la cosa veramente caratteristica è il Fort St-Nicolas all’ingresso del Vieux Port che ha i cannoni puntati verso terra per mantenere l’ordine fra la gente di mare cosmopolita da sempre che stazionava od ormeggiava un tempo nel bacino. Così lasciata l’auto in un parcheggio sicuro fanno una rapida escursione fra questi monumenti pronti a ripartire verso Arles. Dea è una splendida creatura, intelligente, arguta ed ottima compagna di viaggio. Essa è una navigatrice nata ed in auto, vicino al guidatore con una carta stradale davanti, ti guida alla meta senza errori. Sa bene come leggere una carta stradale ed osserva la segnaletica con occhio di falco e senza tentennamenti anche di notte e con poca illuminazione. Nella conversazione oltremodo simpatica ed anche sincera perché se una cosa non le torna lo dice esplicitamente comunque lascia a te il comando, le decisioni della giornata una volta discusse le segue alla lettera e ti coadiuva in ogni controversia col mondo esterno senza interferire nelle tue discussioni.

Fred ricorda sempre un banale incidente automobilistico avvenuto tempo addietro lungo la costa mediterranea laddove un bulletto figlio di papà voleva la ragione gridando. Lei non scese neppure dall’auto si limitò solo a passare dal finestrino una penna per prendere le generalità dell’individuo. Il soggetto credendo che lei fosse la moglie di chi guidava pensava non potesse testimoniare a favore così mise insieme una storia con l’assicurazione per essere risarcito, ma lei testimoniando i fatti del sinistro e visti gli esigui danni mise la stessa in condizione di pagare il danno a Fred.

Silenzio e contegno spesso sono la forza di una persona. Al risveglio del mattino restava taciturna per molto tempo e non si poteva chiedere niente, poi dopo la doccia e la colazione si apriva come un fiore al sole e qualsiasi argomento capitasse in ballo lo disquisiva esaurientemente Fred lo sapeva così la mattina non le faceva mai né fretta né problemi, né tantomeno le chiedeva di fare all’amore. Questa era una faccenda che poteva accadere in qualsiasi momento della giornata, in qualunque luogo si trovassero, con qualsiasi condizione di tempo sia meteo sia orario o della nottata purché almeno tre ore prima dell’ ora di alzarsi da letto. Lei era sempre disponibile, anche a rischiare il codice del "bon ton". Nel loro rapporto c’erano esempi di rapporti stupendi avvenuti in luoghi i più disparati, di tempismi, di rischi da far accapponare la pelle, ma mai al mattino.

Dea era bella ed amava fare all’amore con passione, poteva passare ore a compiere giochi di sesso per il semplice gusto del godimento, anche quando Fred era sfinito, lei non si curava di ciò, non chiedeva niente solo seguitava a giocare col corpo maschile in mille maniere finché, anche non volendo, sforzandosi di distrarsi, Fred si ritrovava eccitato e pronto ad una nuova tenzone e lei lo sapeva destreggiare in modo che l’amplesso durasse il più a lungo possibile. E’ la donna che, se femmina vogliosa, riesce ad usare il maschio al meglio. Colei che sta ad aspettare che l’uomo faccia e basta non potrà mai godere a pieno in un rapporto amoroso. Passando nelle vicinanze del "Vieux port" Fred si ricorda di una banchina di pescatori dove anni indietro si era ormeggiato, così volle far loro una visita.

Ritrovato il cancellino, lo aprì e percorsi i pochi metri che lo separavano dal casotto si affacciò all’angolo e rivide i quattro intenti a giocare a carte come un tempo. Lo riconobbero e terminata la partita entrambi furono invitati per una sbicchierata al ricordo del tempo passato. Si faceva tardi ma il dado era stato tratto così rimasero e tutti furono felici dell’ incontro specialmente dopo tanti anni. I marsigliesi hanno fama di essere burberi e battaglieri ma questi erano la quintessenza della gentilezza. Finalmente si sganciano e via di carriera a recuperare l’auto ed in marcia per Arles, che è già tardi.

E’ notte quando vi arrivano e senza tanti complimenti si infilano nel primo Motel che capita.

Al mattino, riposati, docciati e nutriti con una colazione che doveva anche sostituire la cena mancata s’incamminano verso il centro della città per ammirare il circo massimo costruito dalle legioni romane intorno al primo secolo d.c. e da qui verso Aigues Mortes.

Finalmente nella Camargue più vera, quella delle paludi, quella degli uccelli più belli e colorati che la natura abbia mai messi a nostra disposizione.

Questo è un borgo medievale che risale al primo medioevo e fu nel nono e decimo secolo un importante porto marittimo che Luigi IX usò come punto di partenza per le Crociate in Terra Santa. Poi si è andato ad interrare nel corso dei secoli. Ora, rimane solo una cittadina cinta dalle possenti mura, in mezzo a piccole vie d’acqua e stagni e peschiere dove sono allevate le migliori ostriche di Francia. Intorno vi sono tanti agriturismo dove con poco si dorme e si mangiano le specialità della zona. I migliori pesci freschi vanno a finire nella "buillabasse" e crostacei ostriche ed aragoste la fanno da padroni. Non dimentichiamo però le carni e la charcuterie siano di cavallo, di porco o di vitello, perché qui siamo nel sancta sanctorum dell’allevamento dei porci, dei tori e dei cavalli che servono anche per fare delle bellissime e suggestive cavalcate lungo le spiagge deserte ed i canali interni verso gli stagni dove si possono vedere, aironi e germani e rondini di mare e tuffetti e mille altri volatili coloratissimi e tranquilli, essendo qui proibita la caccia. Alloggiati in un piccolo agriturismo Fred e Dea si lasciano andare a vere scorpacciate di tutto quello che è loro messo davanti compresi i vini che da queste parti sono veramente eccezionali. Il giorno in giro o con la bici oppure a cavallo, verso fattorie che servono insieme al noleggio del quadrupede anche spuntini di salsicce arrostite e piatti di verdure piccanti, innaffiati di buon vino, oppure a baco sulla spiaggia, in mezzo a tanta solitudine e la sera al ritorno benché sfiniti dalle mille cose fatte, vogliono immancabilmente concludere la giornata facendo l’amore. Sono giorni eroici che purtroppo volgono alla fine. Era previsto per quattro massimi cinque giorni, poi siamo già a dieci.

Ma com’è possibile tornare alla routine di sempre quando la stagione è così accattivante ed i luoghi che stai girando più che visitando, ti avvolgono di mille cose belle: la natura, la gente, i borghi medioevali, gli animali e la cucina di questa regione, sono cose da godere senza mettere fretta. Una telefonata in amministrazione e Fred è messo al corrente che può starsene tranquillo ancora per qualche giorno.

Così i due si dedicano ad un safari fotografico all’etang des Vaccares vicino a Stes Maries de la Mer altra località di indescrivibile bellezza, un piccolo villaggio dove ogni anno si radunano tribù di zingari venuti da tante regioni per onorare la famiglia della Madonna, che sembra essere approdata qui verso il 60 d.c.e da cui prende il nome la località. Lagune interne e splendide spiagge le fanno cornice. Già che sono in zona e per tornare a casa dovranno risalire la regione questa coppia godereccia non tralascerà né Nimes né tantomeno Avignone, per ammirarvi l’anfiteatro romano, ed il castello che ospitò i papi dal 1309 al 77,oltre al famoso ponte de Bènezet crollato a metà per una piena del Rodano nel XVII secolo. Intelligente la soluzione di aver scavata la roccia sotto il castello per ricavarvi un capacissimo parcheggio auto. A Manosque riposeranno le stanche membra in una piccola osteria alloggio di Rue Torte dove servono una zuppa di cipolla eccezionale.

Il mattino seguente verso Castellane località famosa per le Gorge de Verdon una gola con pareti verticali di oltre 2000 metri d’altezza che racchiude una forra altrettanto stretta e paurosa.

La cittadina è famosa anche per le transumanze delle pecore che a stagioni alterne devono attraversare l’abitato per raggiungere i pascoli, per il miele e per la charcuterie di porco. Al mercato che si tiene settimanalmente calano dalle montagne circostanti contadini e pastori ed allevatori per vendere direttamente i loro prodotti artigianali ai consumatori. L’aria fresca delle Alpi li invoglia a restare ancora un giorno anche perché siamo alla fine della settimana, così trovato un piccolo albergo, gestito da due simpatici ed anziani coniugi, decidono di accamparsi qui e godere di una fine settimana fatta di buon cibo e vini,di ballo in balera con tanto di fisarmonica, ed un lettone con la trapunta alla montanara per nicchiare sotto coperta finché il sonno non li colpisca. Il viaggio di rientro non ha storia naturalmente è il reciproco dell’andata.

Impressioni? Si è una vacanza che consiglierei ad una coppia di amici veri e sinceri che desiderino di vivere e godere di luoghi cibi persone all’insegna del buon gusto in una parte del Mediterraneo fra le più pittoresche e …perché no anche con tanta storia intorno.

 

Feb.2008 by GIO

 

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