ANNI DI GLORIA

La corriera partì puntuale dalla Bahnhof Platz la maggior parte dei viaggiatori erano persone che si recavano a sciare per il fine settimana sulle piste della Stubaital il resto erano pendolari che sarebbero scesi a Neustift ultimo paesino prima di Talstation dove eravamo ospitati dalla federazione Austriaca di sport invernali. Si trattava di un albergo rifugio tutto in legno con piccole camerette munite di letti a castello quattro per una con servizi annessi mentre quelle a due letti dividevano i servizi a due a due inoltre c’era una bella sala da pranzo per tutti ed un salotto con tanto di caminetto e corna di cervo appese sala riunioni TV e palestra e naturalmente un rimessaggio sci e scarponi. Era veramente un bell’ambiente e gli atleti e loro accompagnatori, persone affabili e scherzose.

Arrivammo che già era notte ed il gestore ci informò di una perturbazione che sarebbe giunta in nottata portando nuova neve che poi al mattino sarebbe stata battuta prima degli allenamenti dai loro gatti delle nevi ma restava il fatto che forse la visibilità sarebbe stata scarsa.

Ci sistemammo nelle camere e poi dritti alla riunione dove facemmo amicizia o meglio conoscenza con tutti gli ospiti. Gli argomenti erano piuttosto piatti perché chi non parlava di lamine parlava di sciolina o di scarponi più o meno adatti a tenere i piedi caldi eravamo nel tempo in cui uscivano alla ribalta gli scarponi con lo scafo di plastica e quelli più sofisticati avevano la scarpetta estraibile veri oggetti di tortura pedestre poi cena e tutti a letto.

L'indomani mattina erano parecchi gradi sotto lo zero, la visibilità era eccellente ma il vento spazzava abbondantemente la neve ed i nostri volti. Fu fatto un po' di allenamento e poi chi prima chi dopo tutti rientrarono al caldo del rifugio io mi immersi in una comoda poltrona nei pressi di un bel caminetto con un buon libro di avventure e pur leggendo udivo distintamente brani di conversazione della ciurma alle mie spalle ed essendo la poltrona molto alta di spalliera ero completamente coperto ed invisibile a tutti. Nella privacy più completa potei così udire storie molto frizzanti che vi narrerò con vero piacere.

La prima che mi torna in mente è l'avventura di una giovane signora che conosciuto per caso un amico o conoscente, non rammento bene, del marito aveva con molta assiduità cercato di fagocitare la di lui curiosità per il bel mondo ma a quanto capii fin dalle prime battute a lui interessava solo portarsela a letto perché lei era una di quelle persone che intorno sprizzava quel certo non so che e per ciò queste donne in genere è come abbiano un'aureola o come si muovessero in una bolla di sapone profumato ed ammaliante che le solleva e le fa fluttuare a pochi centimetri dal terreno sorriso smagliante modi raffinati anche se la grammatica difetta a mani basse ed i vocaboli sono regolarmente storpiati nella pronuncia e nel senso del discorso. Il tutto contribuisce lo stesso ad esaltarne il piacere un po' guittesco d'averla dattorno. E così parlavano a ruota libera come fossero da soli ed Otto calcava la mano nel farcire tutti i discorsi con le cose più audaci che il fortunato fruitore di siffatta femmina che poi capii essere lui stesso Otto Klaus John Welter di Coblenza aveva fatte compiute e subite.

FATTE: Una volta entrato nelle grazie della signora che chiamerò Hella per semplicità dato che mai nel racconto era stata chiamata col suo nome aveva iniziato una manovra avvolgente di convincimento per farsi aprire le porte del piacere ma lei andava sempre più sul vago in questo argomento ma sempre più incalzante sulle cose diafane di un bel mondo che neppure lei conosceva ed Otto cambiò argomentazione e cercò lui di proporle cose più grandi di lei come conferenze teatro sport grandi assemblee culturali e sfilate di moda e tutte quelle cose che la sua fervida fantasia gli suggeriva tanto a questo punto aveva compreso che non conosceva niente di tutto ciò o comunque pochino. L'anno stava per finire si era fra le feste Otto si barcamenava una vecchia conoscenza tanto per passare il tempo e lanciava a Hella messaggi di grandezza per farla tornare dalla montagna dove era con la famiglia. La mattina del primo di Gennaio rispedita la vecchia conoscenza a Düsseldorf si affrettò al telefono per capire a che punto stavano le cose e fu una giornata di mille chiamate a vuoto finché alla sera la costanza fu premiata e Hella rispose in lacrime disse di aver lasciati tutti in montagna e di aver approfittato di un autostop per rientrare ora era sola a casa e bramava compagnia.

La pera era matura andava colta e mangiata. Otto la richiamò e le disse di prepararsi un borsone o una valigia con le cose che più le interessavano perché sarebbero andati fuori città e così si preparò una piccola valigia anche per sé mise tutto nella Mercedes 220k e si presentò alla sua porta: era pronta elegantissima impellicciata di opossum e con un'enorme valigia al seguito.

La sera era calata c'era una leggera nebbia e piovigginava misto a neve ed appena fuori di Rosenheim, Otto pensò bene di dirigersi verso Lauterbach per cenare e poi magari, verso Felden vicino al Chiem-see per dormirci. Tutte località non molto lontane e facili da raggiungere anche col tempo cattivo. Era la sera del primo di gennaio e molti locali che avevano festeggiato l'anno nuovo erano chiusi altri aperti non erano di troppo bell'aspetto per un avvenimento così importante così proseguì fino a Frasdorf dove un piccolo Gasthof gestito da un corpulento oste con i baffi alla Francesco Giuseppe si fece in quattro per servire ai primi avventori del nuovo anno le loro specialità bavaresi e la pettoruta consorte volle che Hella accettasse in regalo un piccolo foulard con le stelle alpine per farsi perdonare di non avere alloggio per la notte così si rimettono in cammino è tardi ed al primo grande villaggio Otto comincia la ricerca di una camera dapprima in piccole locande poi vistosi al perso ma senza ombra di preoccupazione si dirige verso il lago dove sa dell'esistenza di un hotel di lusso aperto tutto l'anno per coloro che all'ombra dei marchi gradiscono discrezione e tranquillità. Prima legge è: spendi, dai buone mance e sarai sempre servito! La stanza è piccola, calda ed accogliente, il bagno degno di una divinità teutonica, provvisto di tutto ciò che può servire per godersi la vita, il frigobar è stracolmo di tutto e poiché siamo nelle festività sul tavolino da notte oltre agli auguri della direzione per un buon soggiorno troneggiano dolciumi e frutta esotica in abbondanza. I bagagli giacciono a terra aperti e disordinati e due corpi si contendono tutte le leggi della fisica e della chimica insieme in un rituffare di coperte e sacconi di piume è quasi chiaro ad est ma ancora la battaglia infuria mezze grida fanno l'eco a risate di scherno e lacrime di coccodrillo per la fuga intrapresa: E' passato mezzogiorno da un pezzo quando i due docciati vestiti e sorridenti si dirigono verso il lungolago per riossigenarsi e sgranchirsi le gambe. Quante cose hanno da raccontarsi in poche ore vorrebbero spennellare trenta anni di vita trascorsi ciascuno in modo diverso, in luoghi diversi e con partner diversi ora tutto sembra facile, Hella costruisce castelli in aria ma Otto medita nei momenti in cui lei parla e racconta e sa che il ritorno sarà complesso più del previsto, anche se il suo consorte è abbastanza tonto da non capire alla prima, cosa possa essere accaduto realmente. Parenti ed amici si metteranno la bocca agli orecchi quando sapranno dell'assenza per due giorni della bella e capricciosa Hella che ha abbandonato in un casolare di montagna marito ubriaco e figlia addormentata e combriccola per andare chissà dove dopo aver chiesto un passaggio ad uno sconosciuto. O forse non era uno sconosciuto qualunque?

Vicino ad una chiesetta con annesso cimitero come è in uso da noi c'è un Gasthof e passandoci vicino si sente un buon odore di porco arrosto di crauti e l'inconfondibile profumo delle mele cotte dello Strudel i due non sanno resistere ed entrano ci sono dei tavoli occupati indistintamente da uomini e donne che ciarlano rubizzi in viso davanti a grandi boccali di birra chiara e Brezeln salati e piccoli tocchetti di formaggio involtati nello Speck si siedono e senza niente chiedere gli viene dato il Guten Yahr e birra e tutto quanto c'è sugli altri tavoli poi una kellerina con grembiule blu orlato di stelle alpine camicetta bianca con gli sbuffi e crestina candida gli sorride amabilmente e chinandosi sul tavolo offre la vista di un magnifico seno prima di chiedere cosa desiderino o altro per ora va bene così poi vedremo. Ora sto parlando in prima persona perché mi sono immedesimato nella vicenda ma non credo che nuoccia quindi proseguo il racconto così. Fu dopo ordinata della zuppa di cavoli dei salsicciotti e della polenta gialla con salsa di cervo e mirtilli tre litri di birra che restammo stesi sul tavolo per un bel po’ e nel rientrare all'hotel non avevamo freddo nonostante i quattro gradi sotto zero. La stanza si riempì di indumenti sparsi e felici ed intorpiditi ci lasciammo cadere sul letto ancora disfatto poi dopo una doccia ed un grog caldo che una gentile inserviente dell'hotel ci aveva recapitato in anticamera opportunamente avvisata da me quando Hella era sotto la doccia ci rimise in forma per ricominciare la tenzone lancia in resta e piume al vento fino ad un punto dove l'oblio mi colse di colpo e forse colse anche lei perché dormimmo come angeli senza sogni né malesseri fino a tarda mattinata………………... Otto si svegliò per primo ed in silenzio fece il programma per il rientro cercando le strade giuste e le scuse adatte che lei avrebbe dovute sostenere se volevano mettere a frutto l'impresa iniziata occorse una lunga e paziente opera di persuasione per farle entrare nella memoria le parole ed i fatti che avessero un senso logico o quasi poi mesti entrambi si avviarono verso la città. Tacita era stata la consegna di non vedersi né telefonarsi per alcuni giorni. Poi quasi per caso finsero di incontrarsi in una stazione di autobus ed Otto che stava per rientrare finse di dover partire ed esibì un biglietto usato raccolto prima per terra tutto bene il marito ignorando che stava partendo lo invitò addirittura a cena presso di loro ma Otto gli strizzò l'occhio e confermò che stava partendo per un appuntamento galante mentre Hella rincarò la dose dicendo che sarebbe anche potuto andare a trovarli alla casa di campagna così avrebbero fatta una bella cena con tanto di porco arrosto anzi poteva portarci anche suo fratello dato che l'anno precedente l'avevano conosciuto in vacanza in Italia e poi lo avevano perso di vista e così parlando il consorte annuiva. Si salutarono ed Otto era esultante per la tanta fortuna e per l'ingenuità del marito fingendo d'avviarsi alla zona partenze sgattaiolò al parcheggio e recuperata l'auto si diresse a casa. Ma lei era proprio matta ed in tarda serata si presentò a casa sua con l'auto del marito meno male che Otto era solo e sprofondato in una poltrona a leggere l'ultimo best seller di Willi Heinrich sulla guerra del fronte russo. Aveva fretta e rimase solo il tempo necessario a spogliarsi fare sesso farsi una doccia rivestirsi e partire! Alcuni giorni dopo gli telefonò per dargli un appuntamento a pochi chilometri dalla casa di campagna ed anche qui apparve con la stessa auto così diceva "lui" restava bloccato e non la seguiva, stessa prassi ,rapporto veloce, questa volta sull'erba e via. Otto seppe più tardi che giunta a casa "lui" l'aveva voluta subito sul tavolo di cucina prima che potesse ripulirsi dal precedente amplesso.

La cosa non piacque per nulla ad Otto perché così facendo rischiava di far succedere un putiferio in poco tempo.

Incuriosito ma oramai stanco di stare nascosto mi stiracchiai sulla poltrona e fingendo un risveglio mi alzai e salutai la compagnia che con mio compiacimento mi confessò di aver notata la mia presenza ma il soggetto per lo sceneggiato era quello ed erano ben lieti di aver già avuto un ascoltatore ne fui lusingato e chiesi a quando il seguito? Anche dopo cena se gradisci e se non ti disturba. Bene allora tutti a tavola!

Rientrati in salotto questa volta ci disponemmo in circolo e mettemmo Otto che narrava sulla poltrona prima usata da me rivolta però all'assemblea. Così ci narrò della cena in campagna, con tanti loro amici ed Otto e la famiglia del fratello che contribuirono al buon andamento della serata che finì in balli scatenati ed in una fuga rapida di loro due in piedi a ridosso del muretto di cinta. A questo punto lo sceneggiato poteva avere diversi epiloghi e si prestava bene a diverse soluzioni perché lo scopo era di non far finire subito la storia ed ogni uditore fu invitato a fare delle proposte. Io mi sedetti in poltrona ed inventai: La cosa andava avanti abbastanza bene perciò io nella parte di Otto pur serbando certe amicizie che mi davano sicurezza e continuità optai per convincere Hella che dovevamo fare molta attenzione perché il marito era credulone ed ingenuo ma parlava con gli amici e colleghi delle stravaganze della moglie e questi per cattiveria o gelosia o invidia per la bella moglie in mani così ingenue gli suggerivano le parole più acri e gli atteggiamenti più sconvenienti per tenere testa alla femmina e minarne la libertà di movimento proponendosi loro medesimi come controllori del suo operato e in special modo coloro che in precedenza avevano tentato senza concludere niente e prendendosi anche delle sberle. Bastava che lui li avvertisse quando la donna lasciava la casa e con quale mezzo. E' chiaro che dopo non molto tempo scoppiò la bomba non fu scoperto Otto ne' la sua abitazione ma una notte che lei rientrò tardissimo stravolta di sesso divenne palese quel che andava facendo durante le sue uscite.

Hella fu sfigurata in volto in una violenta colluttazione e dovette subire un intervento chirurgico non volle denunciare il marito ma lo lasciò: il tribunale le assegnò la figlia più un minimo di mantenimento e l'uso della abitazione. Dovette provvedersi di un lavoro e di una macchina per potersi muovere e sopravvivere Otto piano piano venne allo scoperto e si dette da fare per assicurarle le cose migliori. Superiore in tutto fece in modo da farle capire quanto l'ex fosse veramente un poveruomo che non meritava niente ma venne al contempo fuori il carattere di lei estroverso e capriccioso di non facile gestione. Da qui si cambiano le cose viste le fatte completiamo le compiute e cerchiamo le subite.

Qui mi chetai dando all'assemblea ampia libertà di proseguire il seguito della vicenda anche perché si era fatto molto tardi e tutti eravamo desiderosi di sonno e all'unisono mi fu risposto che si ora saremmo tutti andati a dormire ma l'indomani dopo gli allenamenti avrei io dovuto proseguire la storia perché avevo data prova di ottima narrativa e di fervida immaginazione.

Il mattino si presentò gelido e sereno come si conviene sulle montagne in inverno tutti noi fummo felici di scorrazzare sulle piste innevate e ben pettinate dai solerti gattisti della valle.

Era pomeriggio inoltrato quando ci ritrovammo dopo il breefing con gli allenatori della squadra nuovamente nel salottino col fuoco acceso un buon te fumante davanti e tutti in circolo ad inventare una nuova puntata della soap opera: bene chi comincia? Tutti si rivolsero verso di me ma io avevo udito in giornata Karl che parlava con una cameriera del rifugio sull'argomento e mi era parso che assieme avessero delle buone cose da dire per cui passai a lui la mano invitandolo a ripetere ciò che le mie orecchie avevano percepito.

Così Karl iniziò ad illustrarci una idea a quattro mani fra lui e la cameriera che non parve male: Il marito non si rassegna alla perdita di tutti i suoi agi dovendo abbandonare la casa a moglie e figlia ed inizia una guerra sorda di disturbo alla nuova coppia cercando di provocare una qualche reazione d'urto da poter denunciare non solo ma si fa spesso trovare sui luoghi di svago dei due piccioncini e questi per niente intimiditi lo attraggono sempre più verso mete lontane ed a lui remote tanto che dovrà poi soprassedere a questi mezzucci e cambiare tattica che questa volta coinvolge la figlia istigandola ad instaurare dissidi fra i due ma la figlia inizia per suo conto una trafila di fidanzamenti da perderne il conto. Ma non divaghiamo la coppia come funziona? Interviene Volfang in questo periodo cosa hanno fatto? Silenzio…. Bene intervengo io riprendiamo da dove ero rimasto ieri ed aggiungiamo solo il fatto che nel frattempo è passato un anno o più. I due innamorati sciano in inverno fanno belle gite culturali per le città d'arte in primavera poi in estate scorrazzano per l'Europa continentale ed insulare e quando la stagione rinfresca scendono in Italia per godere della buona cucina regionale e principalmente iniziano a frequentare la regione Toscana dove si fanno nuove amicizie d'ambo i sessi e si aggregano a festaioli benestanti che come loro lavorano poco e godono continuamente.

Ora se vogliamo possiamo cominciare a valutare il fatto che lei è una persona altamente irrequieta e lui Otto un tipo calcolatore e molto quadrato per cui ogni volta che Hella ha una delle sue giornate negative lui la scarica andando a ripescare vecchie amicizie un po’ dimenticate e non disdegna di fare nuovi agganci che non lo impegnino più di tanto ma solo per riempire i buchi che Hella gli crea sempre più spesso perché la sua filosofia è molto semplice: Hella gli dà la sicurezza che lui può organizzare qualsiasi viaggio o manifestazione che lui desidera e lei gli sarà sempre al fianco anche in certe cose dove si deve far conto di buono stomaco e di coraggio fisico e inventiva pronta. In queste cose lei è un asso puoi portarla a lanciarsi col paracadute o l'immergi sotto il mare oppure la perdi in una Casba africana lei troverà sempre la strada per uscirne a costo di subire una lotta con un negro pur di dimostrare agli altri di essere capace di qualsiasi grandezzata poi è sempre una compagna impagabile a letto ed è sempre pronta a soddisfare le tue voglie (e le sue). Otto non tiene affatto in conto la sua fedeltà in senso antico della parola perché lui per primo non le è fedele in nessun senso. L'unica cosa che conta è la di lei presenza in tutte quelle circostanze nelle quali una persona sola è penalizzata e questo costi in denaro oppure in etica per Otto non ha alcuna importanza perché e vorrei sottolinearlo con forza ciò è l'unico mezzo per poter godere appieno della vita e fare quelle cose che più gli piacciono quando lui vuole e come lui vuole in questi termini lei è l'unico viatico per vivere veramente la vita.

Così lui subisce e sopporta le sue crisi e i suoi capricci senza batter ciglio anzi ogni volta che lei si lamenta di qualcosa lui l'asseconda e la soddisfa poi a sera si corica vicino e si prende la rivincita usandola in ogni sua parte e quando lei si rifiuta o mena il can per l'aia come si dice lui con un colpo di telefono si organizza un divertimento eccezionale. Ci sono volte che riesce ad avere una nottata d'amore con una ed una mattinata di sesso con un'altra poi a pranzo si presenta pulito e sbarbato e propone a Hella un bel pranzetto sul Meno o una passeggiata nei boschi della foresta nera poi si vedrà cosa capita. A volte è lei che sparisce per qualche ora o per una intera nottata ma Otto memore di quando fuggirono insieme per quell'ormai lontano capo d'anno non si sofferma a pensare dice solo:c'est la vie! E passa oltre. Il mare la montagna l'Europa l'Asia l'Africa sono le loro mete consuete gli amici invidiano questa vita così sregolata ma enormemente dinamica e pensano che beati loro che possono farlo liberi come sono di ogni gramaglia di danaro di lavoro e perché no anche di morale. Ma il rapporto si logora in modo impercettibilmente lento ed inesorabile. Otto a volte non controlla bene le cose che dice e così accade che una volta sbagli Berlino con Rotterdam e qui cade l'asino. Scoperto deve inventare mille scuse ma lei riesce a rubare una prova inconfutabile del tradimento e mette a ferro e fuoco tutte le amicizie più care e quelle più importanti facendo il diavolo a quattro da virtù offesa e gettando merda sul suo partner prima lo scaccia poi lo cerca poi lo scaccia ancora. Otto è distrutto perché il bel castello che si era costruito minaccia di crollare miseramente e ciò che più lo amareggia è il fatto che così salteranno i bei programmi per una estate in Mediterraneo insieme a certi banchieri di Francoforte inoltre un tremendo incidente di volo con un piccolo aereo da turismo per mera fortuna non mortale condanna Otto ad una lunga di riabilitazione per cui deve dipendere in molte cose da altre persone oltre che da lei. Passata l'estate la più triste degli ultimi dieci anni Otto riesce a scuotersi e grazie anche ad una nuova fiamma mette un aut aut e la volta che lei abbandona il letto per un nuovo capriccio lui cambia le serrature della porta ed avverte il portiere che per la signora Hella Braun non c'è più accesso all'appartamento di Schlafen Strasse n: 990.

Hella non cede e lo tempesta di telefonate come una forsennata lo incalza lo pedina trova la nuova amica di lui e la insulta poi diviene sempre più aggressiva e petulante ma lui imperterrito la fronteggia e pagatele alcuni debitucci la rifiuta definitivamente. Finalmente è finita solo che adesso è senza impegni la nuova amica non ha il tempo libero che aveva Hella ma almeno si paga le spese lo colma di regali ed essendo lei molto occupata gli regala una libertà senza confini.

Hella comincia ad avere delle visioni mistiche e a dare i numeri come si dice in gergo si riaccosta al beccaria colma d'infamie il grande Otto sputa nel piatto l'ha nutrita così bene per tanto tempo e svanisce nel nulla da dove era apparsa.

Un applauso gigante colmò il silenzio che dopo le ultime parole era caduto nel salottino tutti mi si congratularono per la fervida fantasia dimostrata e poiché tutto era stato segretamente registrato la soap opera andò in onda sul canale della TV regionale della Baviera in due puntate nella primavera che seguì.

 

Nov 2005 by GIO

 

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