rami
impertinenti
s’affacciano
all’ascolto
appena tremuli
piegati al vento
come
il volto tuo
chino
le tue parole
mi hanno
catturato
gli occhi umidi
entrambi
commossi
da tanta
intima
confidenza
dalle tue paure
d’aver osato
troppo
ti mordi
le labbra
nel dubbio
mio tesoro
quanto bene
ti voglio
tu
che sei
pura più
d’una preghiera
che non conosci
odio né rancore
che ami
come
fosse sempre
la prima volta
che scaldi
il cuore
come il sole
dona calore
Tu
hai voluto
posare
con le labbra
il tuo regalo
cerchi
ora
consiglio
e mi scovi
padre
madre
e fratello
ti privi
del mio
sguardo
come
per pudore
e chiedi
a me d’aiutarti
A me
che non so
badare
neanche
a me stesso
A me
che mi pesa
anche
un solo passo
allora prendimi
la mano
che t’accompagno
tra questi giorni
accesi
sopra laghi
dorati
vette
mai violate
nell’universo
più lontano
negli abissi
del mio cuore
vieni con me
mio piccolo
fiore
che profumi
ancora
Solo d’amore.
(22.03.04)