Notte slava

 

 

 

 

Era una notte slava di freddo decembrino, con l’aria che tagliava gli occhi e il cielo scurava forse una mattina improbabile.

Perche’ Natale.

(che ci inventiamo).

Che poi il torpore di sempre tardi.

Mi e’ sembrato di sentire l’odore della neve imminente.

(presto che viene)

Dentro il caldo dell’auto tra le luci gelide della luna nuova

(luna piena stelle fredde)

Complicati e misteriosi gli obblighi dell’anima

Dopo abbiamo mandato le cartoline del dovere

False di ipotetici non saprei

(davvero, guarda…tanto so gia’…)

…e sai mi raccomando, io ti penso

( io ti penso

io ti penso

 io ti penso

io ti penso)

Mi sono dimenticata che faccia hai

Scusa.

(gli impegni…si, l’aragosta, gennaio arriva,

strano, arriva tutti gli anni)

poteva albeggiare dopo le tre fragole uguali

di noia estrema

i papillon delle nuove divise in capelli biondirigaadestra

signore

(si, signore)

cash?

(si signore,

 sparisci finta immagine di un lusso che sa di polvere di moquette usata

e di pesce pescato con maggiore dignita’ di queste fiches barattate col niente delle sigarette una via l’altra)

Avevo una pietra di  labradorite

Foriera di spettri luminescenti

Avevo l’inutilita’ attaccata alla schiena,

Tutti noi

Tutti noi

Tutti noi

(noi…………………chi?)

Tutti noi

Tutti noi

Tutti noi

Complicanti e misteriosi.

Bacio, a destra a sinistra e ancora, alla russa.

Ma contiamo che ci sara’ rivelato tutto

Tutto.

Presto.