Ti ho imparato
percorrendoti con pensieri
lievi
Ho letto il muto incedere
nello specchio informe
dei tuoi occhi immoti
Ho leccato le tue labbra
con rapidità d’ombra
negli angoli indifesi svuotati dal già
detto
Ti ho reso vano
con mano improvvisa
e punitrice
sotto le stelle fredde
di una notte misurata sulle coordinate
della tua inutilità
(25.07.04)