Il mago dei numeri

 

 

 

 

Sette e mezza di sera.
Fuori freddo e stelle terse.
Parcheggio.
Due bottiglie di vino e un giocattolo.Ce le dividiamo.
Io e lui.
"Non preoccuparti sono persone gentili, tranquille, alla buona"
"Bene"
Suoniamo.
L'eco di una voce bambina rimbomba lungo le scale.
Un occhio azzurro ci spia con la curiosita' dei cuccioli.
Presentazioni.
Cucina. Corridoio.Stanza con divano.Soppalco con letto.
Draghi. Draghi di tutti i colori e fogge. Rossi. Verdi. Neri. Elfi. Troll.
L'odore di casa.
L'odore di una famiglia.
Mescolato all'incenso e ai gamberetti.
E una testa bionda che narra vicende impossibili,per noi che crediamo di aver capito, che predichiamo il cinismo.
Ascoltiamo, io e il mio compagno di una sera,quel fiume di parole, del lupo che inciampa nella radice di un albero dispettoso.
E ci viene un moto di tenerezza per quel piccolo affabulatore, per quella madonna ironica e dolce e bionda che guarda le parole del suo cucciolo prendere forma.
E planano sul divano gufi di pongo con le nostre parole quasi serie, tra i bicchieri spaiati e belli di frizzantino bianco, volano lune di coccio, pupazzi, risa, chiacchiere di donne; sai quando torno...e poi lui aspetta la nonna...io vivo sola...si un po' mi pesa...
Giriamo il mondo tra le mani e il mondo e' un pallone di gomma tra tende indiane e tappeti di cento colori.
Si va a tavola.
Ci si stringe intorno a quel desco di realta' altra da me, sedie, seggiolone, pasta, chiacchiere e risate...
Fumo che annebbia la stanza...si scostano i vetri della finestra ...
Rimaniamo soli un attimo, io e il mio compagno di una sera, siamo imbarazzati, ci guardiamo negli occhi e non diciamo tutta la solitudine di casa sua, di casa mia, i silenzi, sempre troppi, sempre terribili da superare, se si possono superare...
Guardiamo quelle voci dello stesso colore brillante dei mobili di cucina...e pensiamo che sarebbe stato bello, forse, sicuramente, avere una vita...
Ci e' sfuggito qualcosa...qualcosa di importante, e adesso sembra tardi...
Ci salva un secondo preparato con cura estrema e un buffo mago dei numeri che con logica analitica separa gamberi e piselli.
Si sovrappongono le nostre sigarette, le chiacchiere distese, il senso di casa.
...hai letto le ultime angezie su internet...
...sai i palestinesi...
...Bush o della contraddizione...
Passi lievi, forse la spada nella roccia ha incantato il piccolo dicitore...
E' rannicchiato dentro sua madre, dito in bocca e occhi socchiusi...due bastoncini di incenso e patchouly aleggiano lievi e aromatici...
Ce ne andiamo, io e il mio precario compagno, silenziosi, come se avessimo dimenticato la' tutte le parole.
Torniamo nel freddo, adesso piu' scuro e pungente, e le stelle, beh...non sono poi granche' ora.
Ci resta addosso una malinconia cupa...quando ci salutiamo davanti a casa mia, buia e muta, mentre lui torna a casa sua, stesso buio, stesso silenzio...
Ma la vita non aveva un altro sapore fino a poche ore fa?

 

 

(24.07.04)