L'idea parte da una considerazione prettamente concettuale: può un chip trasformarsi in architettura? Ovvero può diventare un progetto che contrapponga l'elemento minerale (silicio) alla natura? Infatti proprio il silicio è alla base dello scambio di informazioni che ogni giorno interessa globalmente il nostro pianeta; quindi sono partito da questo assunto per progettare un edificio per la comunicazione di informazioni ai turisti che visitano la capitale francese. Questo concept non investe solo un'organizzazione planimetrica, ma addirittura si appresta ad avvolgere l'edificio, ovvero a costituirne la pelle architettonica.

L'area di progetto è situata a nord della Promenade Plantée, ovvero il vecchio viadotto per i treni locali, oggi riqualificato a boulevard rialzato al di sotto del quale sono presenti le botteghe delimitate dall'ampiezza delle arcate. Quindi altro problema da risolvere era quello di ideare il progetto quale segnale attrattivo per i turisti, in modo da portarli a scoprire anche il parco che si attesta ai piedi dell'edificio. La risoluzione è stata quella di situare all'ultimo livello, a ca. 21 metri da terra, la sala per proiezioni in modo che lo schermo, pensato a doppia visione, sia esterna che interna, possa essere visibile tanto dal parco, quanto dalla promenade, e soprattutto da sud di essa. Inoltre la pelle architettonica, che come detto ricalca la costituzione di un chip elettronico, permette tipologie di illuminazioni particolari che si inseguono, come sinapsi e connessioni, tanto all'interno quanto all'esterno dell'edificio, fasciandolo completamente.

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