Modernità Crisi e Information Technology
4_Comunicazione Marsupiale

 

Lezione4_ Comunicazione Marsupiale

_Informazione e Architettura

Ipotesi: l’architettura si domanda_ perché esisto?

_Periodo classico (Rinascimento): esisto in quanto rappresento
_Periodo industriale: esisto in quanto funziono, in quanto sono il più efficiente possibile.
_Periodo informatico (oggi): esisto in quanto comunico, informo.

La funzionalità passa in secondo piano, come tutte le altre caratteristiche dell’architettura, non perché negate, ma perché date per scontate rispetto ad un bagaglio di esperienze secolari. L’informazione è la caratteristica prevalente.

La Sidney Opera House è la prima architettura a sfatare questo tabù nella prima metà del ‘900.
E’ recuperato un processo antico: ovvero quello di comunicare tramite l’uso di figure retoriche (capacità associative e non più oggettive). Questo si nota soprattutto nella comunicazione della pubblicità.
La comunicazione di una camicia tramite l’era industriale era fatta su basi oggettive (caratteristiche del prodotto). La pubblicità di oggi sovverte questa metodologia: il prodotto non è presentato con valori oggettivi, ma attraverso una storia, una narrazione condita di figure retoriche. Questa tecnica colpisce dei particolari ricettori del cervello umano. Noi acquistiamo la storia che insiste su un determinato prodotto.

In architettura i processi sono più complessi: rientrano in gioco la storia, l’informazione e la ricerca estetica. Ovviamente gli esiti sono diametralmente opposti.

_Recupero della storia: postmoderno o inclusivista.

_Decostruttivismo: termine di origine filosofica (decostruzione).
I concetti sono di forte dislocamento: la realtà è vista sotto angoli diversi. I tagli sulla realtà sono compresenti, sovrapposti e leggibili autonomamente mediante varie chiavi.
Tutto ciò si afferma in architettura grazie a: Eisenman, Hadid, Libeskind, Tschumi, tra gli altri.
Architettura simbolo di questo nuovo processo è il Jewish Museum a Berlino, il cui scopo è informare, comunicare il vuoto storico determinato dall’olocausto. Esso è il capostipite di una serie di architetture successive basate su questi concetti.

Il Kiasma-Holl ne è un esempio limpido; nasce dalla concretizzazione di una figura retorica quale la metafora: il chiasma inteso come l’incrocio dei nervi ottici.

 
 

 

link to diario di bordo
link to my blog

link to my home