Modernità Crisi e Information Technology
10_Architettura e presenza delle superfici

 

Lezione10_ Architettura e presenza delle superfici

Superficie e superficialità. L’idea dello schermo riporta molte cose ad una visione bidimensionale. L’Architettura dei maestri è un’architettura che rifiuta il valore della superficie, poiché è attenta ai meccanismi funzionali e spaziali. Il movimento moderno rifiutava la decorazione poiché gli effetti dell’architettura erano risolti in tematiche di funzione e spazio.

Un precursore di questo nuovo paesaggio mentale è Robert Venturi. Lui teorizza due strade: il Duck e il Decorated Shed. La prima riguarda le architetture che copiano le forme esistenti in altri campi (tipo il papero). La seconda mostra una scatola alla quale viene applicata una immagine bidimensionale.
Il libro Nuove Bidimensionalità indaga proprio la non superficialità di chi tratta la pelle architettonica, concettualizza verità e dimensioni più profonde.
Venturi, invece, vede ancora la decorazione come un’applicazione su un’architettura e non facente parte di essa.

L’altra strada percorribile è quella di costruire la pelle architettonica come pelle naturale del volume; una corteccia che ne riveli la profondità.

Jean Nouvel nell’Istituto del Mondo Arabo, sito a Parigi, crea la prima parete interattiva composta da diaframmi che si aprono e si chiudono regolando l’ingresso della luce nell’edificio.
Nella Fondazione Cartier riflette ancora sul tema della superficie e quindi della bidimensionalità. La trasparenza è fortemente soggettiva e non più oggettiva come quella di Gropius: è illusionistica, decorativa; trasparenza in quanto valore aggiunto di schermo.

Altro architetto importante anche da questo punto di vista è Toyo Ito.

 
 

 

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