La prima volta

ovvero

Re Carlo
al chiosco dei gelati



•  Bologna - 1968 o '69

Era una serena giornata di inizio Agosto , ed il sole era piacevole e tiepido .
Credo che fossero appena finite le scuole ed io gironzolavo solitario nei paraggi della Parrocchia di San Paolo di Ravone .   Forse gli amici erano gia' in vacanza al mare .   Non lo rammento .

San Paolo era la sede del Reparto scout " Sirio" del Bologna 16 , che frequentavo da diversi anni .   Ma li' non avevo trovato nessuno , cosi' mi incamminai lentamente in direzione dei viali .

Sul largo marciapiedi , a poche decine di metri dalla parrocchia , c'era un grazioso chioschetto di gelati che ben conoscevo , e che in quel momento sembrava affollato .

 
 

Mentre mi avvicinavo , iniziai ad udire una voce cantare , accompagnata dal suono di una chitarra .
Re Carlo tornava dalla guerra     
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
Al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
Che suono interessante .   La melodia assomiglia ad un'antica ballata medioevale , pensavo .
Mi avvicinai di piu' , fino a scorgere un piccolo assembramento .
Il sangue del principe del Moro   
arrossano il ciniero
d'identico color
Ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor
Un gruppetto di ragazzi piu' giovani , forse 14 o 15 anni , circondavano il menestrello , che continuava imperterrito ad eseguire la ballata , cantando con voce cruda ma piacevole .
Se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore   
Chi poi impone alla sposa soave
di castita' la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave
Ora mi accorgo che il suonatore e' un ragazzo che gia' conoscevo , Beppe .
Certo non lo sapevo artista di strada .   Una scenetta davvero insolita .
Così si lamenta il Re cristiano           
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior
Lo specchio di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor
Quand'ecco nell'acqua si compone    
mirabile visione
il simbolo d'amor
Nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
Devo ammettere che Beppe non lo conoscevo benissimo , ma anche lui era uno scout .   Per la verita' non ricordo se stava in una squadriglia diversa dalla mia ,   se non in un reparto diverso ...
Ero davvero incuriosito da quella esibizione inaspettata , percio' mi fermai li' vicino ad ascoltare .   Dovevo assolutamente sapere come sarebbe andata a finire la strana vicenda del Re .
" Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella "
disse Re Carlo scendendo veloce di sella    
" De' cavaliere non v'accostate
  già d'altri è gaudio quel che cercate
  ad altra più facile fonte la sete calmate "
Sorpreso da un dire sì deciso        
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò
Ma più dell'onor poté il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
Codesta era l'arma sua segreta     
da Carlo spesso usata
in gran difficoltà
Alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà
Continuavo ad assistere al piccolo concerto , incerto se essere piu' divertito o ammirato .   Io , che avevo provato a farmi insegnare i primi accordi di chitarra da qualche buon samaritano , rinunciando dopo quasi 15 minuti , ascoltavo rapito il cantastorie .   Provavo anche una certa considerazione per la sua memoria nel ricordare tante strofe cosi' complesse .   Sono quasi certo che , in quel momento , avessi un solco lungo il viso , come una specie di sorriso .
" Se voi non foste il mio sovrano "
Carlo si sfila il pesante spadone
" non celerei il disio di fuggirvi lontano "   
" Ma poiché siete il mio signore "
Carlo si toglie l'intero gabbione
" debbo concedermi spoglia ad ogni pudore "
Cavaliere egli era assai valente               
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì
E giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
Veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
" Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor "
I ragazzi intorno a Beppe osservavano le sue dita pizzicare le corde , allegri ed attenti .
Io guardavo sia lui che , di sottecchi , il gelataio all'interno del chiosco .   Si muoveva nervoso , gettando occhiate al gruppetto lontano solo pochi passi .   Sembrava indeciso se cacciare il musicista o lasciarlo continuare .   Forse sperava che qualcuno degli astanti comprasse gelati , ma il dubbio che l'estemporaneo spettacolo potesse allontanare potenziali clienti non lo lasciava lavorare tranquillo .
A quei tempi , vedere persone che suonavano la chitarra per strada , era davvero inusuale .
" E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi ρ솆αηε
anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire "
Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò

Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor

   ta-ta   ta-ta   ta-ta-ta   ta-ta   ta-ta-ta   ta-ta-ta   ta-ta-ta


Beppe lancia nell'aria l'ultimo accordo , solleva la testa e mi riconosce .
Fa un cenno con la testa e mi sferra un sorriso senza preavviso .   Io rispondo per le rime .

Il ricordo finisce qui .

Non rammento se gli spettatori applaudissero o ridessero divertiti , ma suppongo di si .   Non mi sovviene se furono suonate altre canzoni .   Io forse mi bevvi un Frappe' alla vaniglia ...
Questo e' il mio primo ricordo vero , il piu' incisivo , di Beppe .   Prima di quel giorno e' come una figura presente ma confusa .

A quei tempi ascoltavo soprattutto musica inglese o americana .   Passavo intere serate ad ascoltare le canzoni trasmesse da Radio Lussemburgo , e le registravo sul magnetofono di mio padre , bobine e bobine di pop e rock .
Ovviamente conoscevo bene anche Tenco , Battisti e Dalla ; per non parlare di Guccini .   Qualche anno dopo avrei frequentato quella strana , fumosa cantina chiamata Osteria delle Dame , gestita da lui .

Quella pero' fu la prima volta in assoluto che ascoltai una canzone di De Andre' ; lo ammetto con un po' di vergogna .

L'inattesa scoperta , quel giorno e quelli successivi , di quell'autore cosi' intenso e dalla voce cosi' profonda , mi lascio' un piccolo segno nel cuore .

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I ricordi sono come vecchi filmini o fotografie , dimenticate in un cassetto .   Un giorno apri quel cassetto alla ricerca di qualcosa , e ti capita sott'occhio la vecchia istantanea , un po' spiegazzata , graffiata e sfocata ai bordi .   Un breve attimo cristallizzato nel tempo .

Allo stesso modo , quando ascolto una di quelle vecchie canzoni di Fabrizio De Andre' , spesso mi torna alla memoria quel giorno .   Riesco anche a vedere , nella mia mente e solo per un istante , l'immagine di Beppe che suona attorniato dai ragazzini .   Mi sembra quasi di distinguere anche il casottello ed il gelataio con il viso accigliato .

Beppe e Fabrizio sono ormai indissolubilmente legati , in quel momento di una giornata di inizio Agosto al chiosco dei gelati .





  • da "Le Estati Perdute" di Guy Hills - Edizioni "Sorbetto" 2022



  Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione :

  1  -  Il narratore :   Guido , detto Gippo
  2  -  Il Re dei Franchi :   Carlo , detto Martello
  3  -  Il cantore :   Giuseppe D'Anna , detto Beppe
  4  -  Il Poeta :   Fabrizio De Andre' , detto Faber



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