La mia versione della cantata nuziale di Bach ‘Weichet nur, betrübte Schatten’ (Sparite or, tristi ombre) aggiunge all’originale timbri pianistici propri della musica del secolo scorso desunti dall’organo (armonici quali registri di mutazione variabili), ma soprattutto sviluppa molte  potenzialità contrappuntistiche che Bach dissemina anche nelle arie più apparentemente ‘teatrali’; come tale il mio studio intende essere una sorta di analisi sonora.