Il
titolo del mio O bella ciao - subversion,
quest’ultima parola
meglio in francese, è memore della composizione
di Luigi Nono di tradizione
orale Decouvrir la Subversion, Hommage à
Edmond Jabès; potrebbe anche
essere in seconda istanza l’inglese subversion,
l’indagine informatica
sulle varie versioni di un software. E ovviamente
l’immortale O bella ciao,
con tutti i suoi annessi, e alcuni miei addendi
personali: la mia opera Salve
follie precise, fin dal titolo un canto di saluto
e di addio, è riletta qui
in un suo frammento che genera tutto il materiale, solo
quattro note tratte
dagli armonici inferiori di Re, coincidenti con le prime
quattro note del canto
partigiano, e un modulo ritmico di 60 crome
(l’unità ritmica di questa
scacchiera) entro cui si sovrappongono quattro
pulsazioni di 2 3 4 e 5 crome.
E’ un pezzo intenzionalmente ‘leggero’, una versione
scanzonata di mie ricerche
altrove più impegnate e generalizzate; qui si
muove su zone per altri
rassicuranti, per me al limite di un rischioso limite
minimalista di cui mi
assumo naturalmente le responsabilità. Del resto
originariamente era pensato-richiesto
come semplice ‘tappezzeria’ sonora di musicircus
immaginato da Lelio Giannetto con tantissimi eventi
simultanei, sul tema della
resistenza musicale. |
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