Radiorurale
Questa è una delle prime radio a diffusione popolare
(clicca qui per vederne
l’interno). Il fascismo capì da subito che la radio era un ottimo strumento di
propaganda, quindi si pensò a realizzarne una alla portata di tutti. Tuttavia,
come succede ancora oggi, la burocrazia “impedì” questo, infatti costava
intorno alle 700 lire d’allora (anni ’30): un costo alla portata di pochi, lo
stipendio medio giornaliero di quel periodo era di poco più di 5 lire.
Il
regime nazista fece, però, di meglio. Venne prodotta la VolksEmpfanger una radio veramente alla portata di tutti, costava 75 marchi (circa
350 lire). Tale radio ebbe un tale successo che dopo la caduta del regime si
continuò a produrla, togliendo ovviamente i simboli nazisti.
Dopo
questa piccola premessa storica, vi presento la mia radiorurale. E’ un
sintonizzatore dalle ottime qualità sonore, grazie alla “voce” calda delle
valvole e da una discreta tecnologia, come per esempio RDS, memorie, ecc.
Ma
la cosa più importante è che è alla portata di tutti.
La
parte RF, cioè il ricevitore vero e proprio l’ho ricavato da una vecchia autoradio.
Ho eliminato tutto quello che non mi serviva, meccanica, finali e prefinali
audio.
Il
segnale BF viene amplificato dalle valvole, prima di ogni altra amplificazione
da parte di dispositivi allo stato solido.
Con
poca spesa ho ottenuto ottimi risultati, non ho mai ascoltato la radio così.
Dimenticavo, la mia radiorurale è collegata ad un finale valvolare.
Lo
schema del preamplificatore (ispirato ad un progetto di Nuova Elettronica):
…L’interno
Il
mobiletto è interamente in legno (betulla), con impregnante nero e verniciato
con vernice lucida trasparente all’acqua.
Nei
vari mercatini, si trovano vecchie autoradio con RDS ed altro a basso prezzo,
quindi chiunque può avere la sua radiorurale, basta un po’ di pasione.
Per
info scrivetemi.