Chiara Colombo

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FORMAZIONE

È nata nel 1981 nei pressi di Milano.

Ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, con votazione di 110/110 e lode, sotto la supervisione del professor Elio Franzini e del professor Paolo Spinicci, con una tesi sulla morfologia di J.W. Goethe e sulle sue ricadute nella teoria dell’immagine di Georg Simmel e Aby Warburg.

Durante il corso dei suoi studi universitari ha partecipato come membro della redazione alla realizzazione di una rivista filosofica, Chora, nata per iniziativa studentesca presso il dipartimento di filosofia dell’Università degli Studi di Milano, per cui ha scritto alcune recensioni e alcuni saggi su vari argomenti, quali: la spazialità nella filosofia precritica di Kant; la filosofia della musica nella fenomenologia di G. Piana; l’immaginazione in Goethe; gli archetipi in Jung; l’intersoggettività in Husserl; eros e utopia in Marcuse (gli ultimi due di prossima pubblicazione). Sempre nel corso dei suoi studi universitari ha collaborato a due numeri della rivista studentesca Ameba per cui ha realizzato due traduzioni da tesi letterari di Baudelaire e Melville e per cui ha scritto due saggi, uno sull’interpretazione di Artaud della personalità e dell’arte di Van Gogh e uno sul paradigma rappresentativo discusso da Rousseau e Diderot in relazione allo statuto della rappresentazione teatrale.

Da gennaio 2006 frequenta la Scuola di Dottorato in Filosofia e Antropologia presso l' Università di Parma.

Dal 2003 membro di un seminario permanente di filosofia dell’immagine afferente alla Cattedra di Filosofia Teoretica I dell’Università degli Studi di Milano (http://www.lettere.unimi.it/Spazio_Filosofico/index.html)

 Dal 2006 è membro della SIE, Società Italiana d’Estetica.

 

INTERESSI

I suoi interessi si rivolgono alla teoria dell’esperienza, specie nella fenomenologia di E. Husserl, nonché al rapporto tra esperienza e linguaggio, predicativo e non, ma si allargano anche allo studio dell’immagine, e in particolar modo dell’immagine figurativa, intesa come oggetto in cui osservare la relazione che si instaura tra le dinamiche della percezione e i possibili significati storici, simbolici e in genere culturali che su di essa possono essere costituiti.

 La sua ricerca di dottorato si concentra sulla nozione di immagine nel pensiero di Edmund Husserl.

 

PUBBLICAZIONI

Nel 2005 ha pubblicato il saggio “I modelli visibili. Elogio dell’esempio”, in A. Ichino, M. Perego (a cura di), Il filosofo e la città. Seminario su Le città invisibili di Italo Calvino, Cuem, Milano 2005 (pubblicato anche nella collana di libri on line Il dodecaedro all’indirizzo http://www.lettere.unimi.it/Spazio_Filosofico/dodeca/Ichino/copertina.htm)

Di futura pubblicazione:

Traduzione dal francese dei saggi: J. Petitot, Le tournant naturaliste de la phénoménologie e J.-L. Petit, La spatialità originaire du corps propre: phénoménologie et neurosciences, entrambi dedicati a recenti studi sui possibili punti di contatto tra la fenomenologia husserliana e le neuroscienze.   

 Un contributo su “Il concetto e l’esperienza in Esperienza e giudizio in Edmund Husserl” che verrà annesso agli atti del convegno “Esperienza e giudizio. Questioni di metafisica contemporanea” tenutosi nel marzo 2006 a Gargnano (BS) col patrocinio della SIE.

 Una breve nota sugli argomenti trattati nel medesimo convegno.