La seconda Terrazza

La seconda terrazza, quella con l'aspetto di rudere, è larga circa 6 metri e lunga 20, forse anche meno, e non è dotata di alcunché. Vi si accede tramite discesa su muro attrezzato da una scala in ferro e successiva arrampicata al ritorno, manovra col tempo resa più agevole dalla posa in opera abusiva di una catena e spezzoni di corda. Il piano della terrazza è per metà costituito da mattoni in terracotta che in alta stagione, dato il loro colore, diventano roventi sotto il sole e danno alla terrazza la temperatura di un forno per pizze. Il frastagliato accesso al mare è più che altro una trappola per chi non ne conosce i più intimi segreti, tra cozze taglienti, qualche riccio e rocce sommerse c'è di che lasciarci alquanti lembi di pelle. Non è infrequente infatti vedere uscire i bagnanti con macchie di sangue, il che aggiunge quel tocco di cruento ad una terrazza che per il resto è assimilabile ad un dormitorio. Dormitorio di intellettuali però.

Fenomenologia della terrazza

Si perché la popolazione di questa terrazza è per l'intero arco della giornata costituita in gran parte dalle persone "non mi mischio in quella bolgia", riferendosi con questo pensiero alla prima terrazza. Per quale ragione infatti una persona dovrebbe arrivare fin qui dalla città e calarsi su una terrazzetta scomoda e senza accesso quando a 30 metri ce n'è una comoda ed ampia? Ma è ovvio, per una scelta di principio, infatti la seconda terrazza è sì meno frequentata, ma essendo molto più piccola, è anche più densamente popolata. Bisogna tener presente infatti che in alta stagione il rosso dei mattoni scompare completamente e se si vuole attraversare lo spazio bisogna necessariamente calpestare qualche asciugamano. Questo fa della scelta della seconda terrazza una scelta esclusivamente intellettuale.
D'altra parte un'osservazione sul campo non può che confermare questa affermazione: la popolazione infatti ha due sole attività, la prima è dormire la seconda è leggere un libro. Sì, un libro. E' davvero una cosa fenomenale da vedere, come nella prima terrazza la socialità è ridotta praticamente a zero, ma invece che guardare nel vuoto o astrarsi con la musica qui sono tutti muniti di libro. Bè insomma, a voler fare proprio i fini ed andare a leggere i titoli più frequenti si trovano più che altro libri di Will Smith, mica Josè Saramago. Però qualche letterato che legge Camilleri o qualche residuo arcaico degli anni settanta con un Siddartha lo si trova ancora, ma nella maggioranza i polpettoni blockbuster vanno per la maggiore. Naturalmente qui è d'obbligo leggere Repubblica.
L'apparente socialità è un abbaglio in cui facilmente si incorre. Ciò che accade è che gruppi di persone, come sulla prima terrazza d'altra parte, che già si conoscono vengano qui a prendere il sole, e se ne ricava così, vista la ridottissima area, una impressione di fitto cicaleccio. Impressione fuorviante. Al solitario avventore non verrà rivolta una sola parola, e gli sarà rifiutato persino uno sguardo, per stigmatizzare appunto quell'altezzosità propria di chi si ritiene intellettualmente superiore.

Popolazioni

Abbiamo qui sommariamente tre popolazioni che però non si suddividono per fasce orarie.

Popolazione A

La popolazione più assidua della terrazza, presente a tutte le ore, è la popolazione pensionata ginnica, che si distingue dalla pensionata normale per l'aspetto ginnico ancorché temprato e segnato dal tempo. Non rinunciano tali persone al bikini o al topless, nel caso femminile, o alla prestante nuotata nel caso maschile, che inizia con l'entusiastico tuffo con doppia bracciata in apnea e prosegue con il conseguente calo prestazionale ad andatura bradipo. E' di fatto la popolazione più amichevole con la quale capita di scambiare qualche parola

Popolazione B

Altrettanto assidua della A si ha la popolazione intellettuale B. Si distingue dalla intellettuale della prima terrazza primo per la presenza su tutto l'arco della giornata, secondo per la etnia strettamente locale, terzo per l'intellettualità meno spirituale ma più culturale. Esempi emblematici sono architetti, filosofi, scrittori di varia natura. Essi stazionano su tale terrazza fissando immobili un libro il cui contenuto potrebbe anche essere scritto in coreano tale è la sua irrilevanza, in quanto l'attenzione è invece fissa, anche se ben dissimulata, sulle tette della popolazione C

Popolazione C

Terza ed ultima popolazione di questa terrazza, anch'essa a presenza assidua su tutto l'arco della giornata, è costituita da gruppi di giovani ragazze che si ritengono intellettualmente troppo superiori per potersi mischiare con la popolazione della prima terrazza. Ci si domanda in effetti se non sia essa la ragione per la presenza della popolazione B o viceversa, essa sia presente in quanto affascinata dalla B cultura. Sta di fatto che non vi è certo alcuna comunicazione, e le giornate trascorrono nella, recitata da una parte, e ostentata dall'altra, totale indifferenza.


Indietro