L'opinione di Ciro

Opinionista di fama mondiale, si esprime senza tessera, come dovrebbe essere in una società civile

Costituzione italiana (1947)
Art. 21. - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948)
Art. 19. Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni ed idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Convenzione europea per la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950) Art.10.(Libertà di espressione)
1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre ad un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive.
2. L’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario. /p>

Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (2000) Articolo 11. (Libertà di espressione e d'informazione)
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.

Alla luce di tutto questo...


18 ottobre 2004
Che ppalle tutte queste lettere uno giorno sì e un giorno sì sul giornale protestanti l'uso improprio dell'aggettivo friulano anziché giuliano. Ecchecazzo! Ma non avete altro da fare che stare lì tutti i santi giorni a spulciare libri riviste, tutti i canali televisivi, ogni singola trasmissione radio e tv per vedere se uno dice friulano invece che giuliano? Miiii..... avete picchettato i confini con la corda metrica cosicchè se uno sconfina di cinque centimetri da monfacolcone o da doberdò o da che cacchio ne so io, pronti lì a dire giuliano no friulano? Sapete cosa mi sembrate? Mi sembrate quei vecchi cagnolini grandi un pò più di un topo e un pò meno di un gatto che rinchiusi nel giardinetto di cinque metri quadrati abbaiano come forsennati alle persone che passano per strada, con il loro latrato acuto e fastidioso, per poi compiacersi tra sè e sè, i cagnolini, dicendosi "li ho cacciati via", e non accorgendosi che nessuno li aveva nemmeno guardati. Svegliaaaaa!!!! Non frega più niente a nessuno dei vostri aggettivi localistici, i confini si sono estesi, il mondo è cambiato! Difensori della triestinità, siete vecchi, in via di estinzione, figli non ne avete fatto, i balcani si stanno riversando in città.

21 Ottobre 2004
Il bagno della polizia è in stato di abbandono. Polemiche, trasmissioni televisive, reportage fotografici. Scandali denunce, ma l'unica cosa che non viene detta è quella che dovrebbe essere detta. Questi tipi di stabilimenti sono un retaggio di privilegi del passato, non ci sono ne risorse ne ragioni per tali installazioni, ne la cultura relativa, ma rinunciare ad un privilegio, questa è la cosa più difficile. Meglio allora un tratto di costa popolato da ratti e decorato da immondizie piuttosto che cedere il privilegio di tale tratto costiero, hai visto mai che un giorno o l'altro lo si utilizza? Magari nel 2050. Meglio tenerlo lì che non si sa mai in futuro. Vi sono molte installazioni di questo tipo sparse per il territorio, al bivio c'è qualcosa di simile che ha animato un pò di polemica negli ultimi due anni. Ma almeno qui il polverone suscitato ha impedito, forse per orgoglio, che la situazione degradasse ad un tale livello, non cambiando però la natura delle cose. Il fatto è che non vi è più nemmeno la cultura di tali installazioni, le persone hanno già grandi problemi di relazione interpersonali, non cercano certo il circolo ristretto ma si affastellano, come accade appunto al bivio, in zone densamente popolate spesso alla ricerca del rapporto umano (che poi sono comunque incapaci di instaurare, ma certo non si infilano in un circolo limitato). Era la cultura dei nobili, quelli che volevano distinguersi dal volgo, che si circondavano di palizzate per darsi importanza, ora le persone importanti sono i pierre, i baristi, i dj, i buttafuori delle discoteche (figoni!), siamo passati da un estremo all'altro.

20 Novembre 2004
Mi è giunto tra le mani, per vie incidentali o accidentali, un trattatello sulla cosmogonia terricola della climatologia politica. In altre parole, un trattato climatologico visibilmente di parte che cerca di giustificare con argomentazioni scientifiche opportunamente ammaestrate e/o modificate e/o omesse, scelte peraltro discutibili. Ad ogni modo, una perla spicca tra tutte. L'anidride carbonica. Facendo una opportuna confusione tra CO e CO2, si gioca con argomentazioni che all'ignorante parranno convincenti, e così le emissioni della combustione degli idrocarburi viene sostituita al normale ciclo vitale delle piante che, come tutti sanno, emettono anidride carbonica (CO2) durante la notte. Da un tale ragionamento, che le menti dei più, purtroppo scevre di cultura chimica, non possono distinguere nella sua sottigliezza, confondendo monossido di carbonio con anidride carbonica, e che sarà mai, un atomino di ossigeno in più e poi l'ossigeno fa bene mica è pericoloso, ne discende che la principale fonte di inquinamento del globo terrestre è proprio la flora, che quindi l'abbattimento delle foreste amazzoniche non solo è cosa buona e giusta, ma sarà anche utile a ripulire l'atmosfera del pianeta, e per arrivare a noi, l'abbattimento delle piante nei vari rioni della città sono così non solo giustificabili ma addirittura opportune. Non sapeva la popolazione che avere un albero davanti a casa è come avere un diesel semrpe in funzione? Che la notte produce metri e metri cubi di CO2? Bene è così! Ma nessuna preoccupazione, nel mentre che l'industria biotecnologica studierà il modo di produrre piante transgeniche catalitiche, esse verranno rimpiazzate da modelli plastici in scala 1:1, l'ombra la fanno uguale, il colore è uguale, sono lavabili, non perdono le foglie in inverno, non sporcano, e sopratutto, non inquinano!. Rimaniamo quindi in fiduciosa attesa degli alberi catalitici. A proposito di catalitici? Qualcuno si domanda che fine fanno le marmitte esauste piene dei complessi aromatici che accumulano? E qualcuno si domanda se la sostituzione della polvere sottile e del monossido di carbonio con i complessi aromatici sia davvero un miglioramento qualitativo dell'aria o un semplice spostamento di odore in zona non sensibile dall'olfatto ma altrettanto micidiale? E un'ultima domanda: per abbattere l'inquinamento non è più semplice spegnere le centraline di rilevamento o mettergli attorno un sacchetto di plastica, cosa che in realtà è quello che si fece l'anno scorso, lavando semplicemente il selciato di piazza goldoni in modo che la centralina ivi ubicata rientrasse nei parametri di legge, già, e il resto della città? Chi se ne frega, nel resto della città non ci sono centraline, quindi non c'è inquinamento. Chiaro, semplice, pulito, cristallino. Però costava molto meno spegnere la centralina. Il risultato è lo stesso.

6 Dicembre 2004
Dopo giorni di silenzio, in cui è stato meglio che abbia fatto silenzio, smetto di fare silenzio. Sono stato ai banchetti di S.Nicolò in viale, accolto dai nuovi "mascheroni", a cui ognuno da un'interpretazione differente. Mentre ci passavo vicino ho sentito un intellettuale spiegare alla sua accompagnatrice che trattavasi del giano bifronte, nell'ovvio parallelo due facce quindi bifronte, poi giano, molto famoso, ecco allora che due maschere sono sempre un giano bifronte. Bah, solito, il mondo intellettuale è fatto così, deve interpretare anche un sasso per terra con un significato cosmico. Ad ogni modo, proseguendo sono stato accolto dai nuovi banchetti la cui disposizione è davvero indovinata, ed elimina il "girone infernale" della corsia obbligatoria. Nel primo banchetto c'era un cinese con un grembiule con su scritto torronificio vicentino, e vendeva appunto torroni. Un cinese. Poco dopo il solito camion-refettorio di piadine romagnole, camion da cui partiva tra l'altro il solito odore invitante, foriero di panini strepitosi. Avete mai notato l'odore che si espande da tali banchetti? Sono odori sublimi, che fanno venire non l'acquolina in bocca, fanno direttamente iniziare il processo digestivo, poi quando prendi effetivamente il panino o la piadina con salsiccia, non sa quasi di niente, più simile al panino da autogrill. E quell'odore stuzzicante allora da dove viene? Secondo me esistono delle bombolette spray di odori da paninoteca, i tipi ne spruzzano un pò ogni tanto, o forse hanno un impianto fisso tipo aerosol nel quale ci mettono dentro una salsiccia arrosto (vera!). Attratti dall'odore, quando si ha in mano il panino semifreddo ed insipido ormai è tardi, si mangia e si tace. Ma stavo dicendo, nel camion della piadina romagnola, serviva gli avventori una ragazza dagli occhi azzurrissimi, tipo husky, biondissima, zigomi alti, italiano stentato con accento russo. Nel camion della piadina romagnola.

Voglio segnalarvi questo sito , i due mi sembrano molto avanti, li trovo grandiosi. In questa loro iniziativa, che pare stia assumendo proporzioni molto consistenti, si sono visti rifiutare l'accettazione di un contributo al wwf, in quanto questi ultimi non vorrebbero che il loro nome sia associato a "certi" ambienti. Ma quali ambienti! Solita sessuofobia, tutto ciò che è legato al sesso deve essere mercimonio, ma quando mai! Mi sorprende che il wwf non utilizzi i fondi invece che per salvare le foreste pluviali, per mettere le mutande a gorilla, babbuini, scimpanzè ecc. che nudi così per la foresta sono decisamente sconci!

29 Marzo 2005 "La scalinata di Piazza S.Antonio"
Durante l'inverno mi è capitato di andare verso sera a sedermi sulla scalinata di piazza S.Antonio. Immerso in una solitudine che nessuno dovrebbe provare, mi consolava l'essere in mezzo al via vai di molte persone, uno svago l'osservare i passanti. Seduto su tale scalinata mi fumavo un piccolo sigaro, e questo era ciò che mi concedevo. Triste, lo so. Spesso, ma non sempre, sulla stessa scalinata stazionava un gruppo di ragazzi e ragazze, giovanissimi dall'aspetto trasgressivo, e volutamente trasandato (anche se a ben guardare è il trasandato dei jeans diesel, di marca, stracciati di fabbrica, rovinatissime scarpe sì, ma adidas e avanti così), un trasandato quindi non di sostanza ma di forma, una maschera, un'uniforme tipica dell'età della ribellione. Certo, piuttosto maleducati, sporcano e straparlano. Io non giustifico, ma neanche penso che questi ragazzi siano dei malviventi. Pochi giorni fa ripasso, dopo tanto tempo, davanti alla scalinata e la trovo transennata con cartelli "proprietà privata". Sono allibito. Mi viene in mente la scalinata di piazza di Spagna a Roma, i pochi scalini e muretti esistenti a Venezia, gli scalini del giardino dei boboli a Firenze, praticamente in ogni città d'italia una scalinata è un luogo di aggregazione, di ritrovo, nel bene o nel male, perché su una scalinata puoi anche sederti. Mi domando, avranno tutte le città d'italia analogo problema? Lo stazionare di un gruppo di ragazzi maleducati è la ragione per la chiusura di un tale luogo? Bene, così sia, o più appropriatamente "amen" visto che siamo davanti ad una chiesa, e sarebbe in effetti ora che i luoghi come le chiese, notoriamente non luoghi pubblici ma appunto "proprietà privata" della chiesa, venissero tutti transennati, come i luoghi di altri culti in trieste, in modo da impedirne l'accesso, per una "par condicio", formula sfoderata solo quando fa comodo. La soluzione più semplice, più immediata è sempre stata quella della proibizione, da ciò il proibizionismo, ed a lato di questo l'aumento delle forze di polizia. Questo è l'unico modo possibile di affrontare un problema? I ragazzi si sono spostati sulle panchine li vicino, si smonteranno le panchine quindi? Si potrebbe poi cospargere il luogo di trappole, appostare dei cecchini, o, ancora meglio, arrestare tutti i ragazzi preventivamente, prevenire è meglio che curare no? Andiamo avanti così, gestiamo questo mondo a raffiche di luoghi comuni, ma è meglio ricordarsi sempre che le cose seppur non belle, non è detto che migliorino, c'è sempre la possibilità che possano anche peggiorare.
Al di là delle polemiche, cosa si poteva fare? Ci si domanda: ma solo a trieste ci sono i ragazzi maleducati? Ma certo che no. Le scalinate sparse per l'italia non soffrono di questo problema perché sono frequentate. Si, certo. In un luogo molto frequentato le persone maleducate vengono fermate dalle altre, è molto raro che si degeneri, questo avviene solo nei luoghi poco frequentati o deserti. Transennare una scalinata la rende solo del tutto deserta. Ho risolto il problema? No, l'ho eliminato. Non l'ho risolto, l'ho eliminato. Per risolvere un problema ci vuole intelligenza, per eliminarlo no. Un esempio: un uomo malato, lo curo? No, gli sparo. Non ho risolto il problema, l'ho eliminato. Percepite la differenza? La soluzione al problema di S.Antonio è rendere la scala più affollata, più frequentata, tutto qui. Come? E' in centro città, zona pedonale, la gente c'è, fatela stazionare. Lasciate che i bar piazzino tavolini nella piazza, è pedonale, e sulla scalinata non sentirete più rutti ne vedrete vomiti sul pronao, oppure sostituitela con un muro, una scala transennata è altrettanto invalicabile.

8 Luglio 2005 "Due idee cretine"
Oggi sul piccolo leggo due idee cretine, la prima suggerisce di convertire le rive in un giardino fiorito, di spazzare via i parcheggi dei motorini in piazza della borsa e di sostituirli anche lì con delle belle aiuole fiorite. La seconda idea cretina è quella che chiede la chiusura di via Commerciale perché troppo trafficata dai mezzi da e per Villa Opicina. Perché le taccio di idee "cretine". Iniziamo dalla prima. Il paesaggio fiorito. Quanto dura un fiore? E sopratutto quando fiorisce? I fiori durano poche decine di giorni e quasi tutti fioriscono in primavera. Bella vista di certo, e durante gli altri nove mesi che cosa avremo? Una landa desolata? Un prato secco? Un prato marrone? Bello davvero! La seconda idea. Vista la presenza della grande viabilità si potrebbe anche chiudere la costiera, non sono solo gli abitanti di via commerciale a subire il traffico, anche quelli di barcola e della costiera lo subiscono, tanto in città c'è modo di arrivarci comunque. Si potrebbe anche chiudere viale d'Annunzio, pista di accelerazione notturna, tanto esistono vie altrrnative, si potrebbe chiudere più del 90 % delle vie cittadine, che costituiscono, sostanzialmente, derivazioni e scorciatoie delle poche vie principali di scorrimento. Le idee sono cretine quando suggeriscono progetti pubblici ispirati solo dal proprio tornaconto o convenienza. In realtà, non sono solo i privati cittadini a fare questo, a tutti i livelli la pubblica amministrazione produce esempi di un tale comportamento, per esempio, nel nostro piccolo, nella serata autocelebrativa dei notabili regionali, per farsi belli con se stessi, nel dirsi "come siamo belli bravi e potenti" e nel fare ciò utilizzando invece che la loro "potenza" le strutture della regione.

Ciro il grande

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