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Numero 6- Lunedì 10 Marzo 2003

  Se questa è democrazia

 Dopo gli episodi di questi giorni, abbiamo avuto la piena conferma di come l'attuale governo abbia assunto le sembianze, o forse la sua vera forma, di dittatura. Il fulcro di tutto ciò lo si deduce da quanto sdegno e stupore abbia suscitato il mandato di rimozione delle bandiere della pace nei municipi e negli istituti scolastici. E' un qualcosa che sfiora il ridicolo e l'incredibile. Per dire, l'accaduto sarebbe stato molto più credibile ai tempi di Mussolini che non oggi. Ma stiamo scherzando? Siamo nel 2003, duemila e tre! Mi sorge un dubbio: avanti o dopo cristo? Si, far togliere le bandiere della pace equivale ad una crocifissione, che secondo il mio parere, metaforicamente potrebbe rappresentare la crocifissione della libertà di pensiero e di parola. Questa è già una guerra, una guerra contro l'individuo e contro la sensibilità di ognuno di noi. Se esporre bandiere della pace è reato, allora non dovremmo più prendere una posizione nella vita, dovremmo fare gli ignavi e continuare a fregarcene di tutto e di tutti. Questa è la più grave offesa al mondo dei valori, che nel nostro divenire ci siamo autoinculcati, con molte difficoltà, forse perchè insiti in un piccolo angolo della nostra natura umana. 

George Bush

Silvio Berlusconi

Chi è al potere dovrebbe rappresentarci nelle nostre idee e nelle nostre esigenze, sostenerci e difenderci, rassicurarci con i fatti. Tutto quello che non accade. Chi sta sulla poltrona del parlamento, tutto questo lo ha dimenticato, o sicuramente non lo avrà mai imparato. E' strano. Una persona che, si narra, si sia costruita dal nulla, tra mille difficoltà e povertà, possa aver "formattato" il cervelletto in cambio del potere. Pace, una parola che risuona nei telegiornali e che sembra già così distante. Pace, quattro lettere che per i padroni del monopolio non significano più nulla al cospetto dei soldi e della propria fama. Mi stupisco proprio degli americani... Per fare uno stupido esempio, vi ricordo che il governo americano ha sempre promosso miliardi di campagne contro i videogiochi violenti e sanguinosi! Ma vi rendete conto? Censurare e vietare la vendita dei divertenti giochini (che sicuramente non hanno contenuti più violenti di un film) mentre il novanta per cento dei giovani possiede legalmente un'arma da fuoco? Ma sì, io sono un violento, un sanguinario. 

 Lo sono, perchè nei videogiochi avrò ucciso e spappolato miliardi di persone e mi sono pure divertito a farlo. Biasimatemi però se nella realtà non sarei capace di far male ad una mosca (capite il senso figurato) e mi rifiuto di sparare, persino con una pistola a salve o con petardo. Ora, ironia e sarcasmo a parte, vorrei proporre un gioco al carissimo pupazzo Berlusconi: mai sentito parlare del "Monopoli"? Ecco, compratelo, anzi fattelo comperare dai tuoi leccaculo, chiuditi nelle tue ville, costruite con il sudore degli altri, giocaci e sfoga con i tuoi amici cloni le tue manie di potere. A te, egregio signor Bush, consiglio di comperarti il Risiko e, se ti ritieni più emancipato, di giocare a Blood 2. Se continuassi, la mia recensione rischierebbe di diventare un vero e proprio iperuranio. Concludo riportando una frase di Albert Einstein: "E' pericoloso vivere nel mondo non a causa di chi fa del male ma a causa di chi guarda... e lascia fare." 

Diego Sgammeglia

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