La ringhiera del Ponte di Carignano, realizzata comebarriera antisuicidi. Dietro appare il sottostante meandro di vicoli di Pomogranato e delle piazzette del Colle. La ringhiera era donata nel 1877-79 - lo dice la lapide sulla case al bordo del ponte - da Giulio Cesare Drago, per evitare un fenomeno evidentemente così frequente, che con quella che può apparire involontaria ironia, sempre la lapide prosegue dicendo sul suo scopo: "Perchè non passi in consuetudine l'eempio antico e recente di gettare disperatamente la vita dai ponti di Carignano e dell'Arco".
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Sull'origine dei nomi, dalla Guida di Genova del 1928 (D. Castagna e M.U. Masini):
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Pomogranato (vico del) - dal vico Pontelli a quello
superiore di Campo Pisano. Da una pianta di melograno, in
dialetto meigranou ”.
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Santa (scalinata) - dalla via Madre di Dio al vico
Pomogranato. Probabilmente dalla vicinanza di Campo Pisano,
considerato dal sec. XV come luogo sacro per decreto dei
consoli. ”.
“
Zaccaria (vico) - Dalla via Madre di Dio al vico
Pomogranato. Dalla illustre e nobile famiglia proveniente
dalla riviera (1140) che dette guerrieri alla repupbblica. Gli
Zaccaria abitavano sulla sponda destra del Rivo Torbido (*1):
ebbero la signoria di Scio ed accumularono grandi ricchezze. Si
estinsero nel sec. XV. Nel tesodo ri S.Lorenzo si conserva la
croce degli Zaccaria, prezioso cimelio donato alla chiesa
metropolitana dalla nobile famiglia. ”.
(*1)
Rivotorbido: il torrente dalle acque intorbidate per il
fondo argilloso, che scendeva dalla zona dell'attuale piazza
Manin ed era stato incanalato dal Duecento sotto i percorsi
delle vie di Portoria, Borgo Lanaiuoli, via dei Servi, via Madre
di Dio. La demolizione del quartiere lo ha fatto deviare in
galleria da piazza Dante al Bisagno.
“
Saraceni (vico) - Da Madre di Dio al vico Pomogranato. Da
qualche famiglia di mercanti saraceni o cos' nominati. ”.
“
Carmandino (vico) - Da Madre di Dio al vico del
Pomogranato. Famiglia obertenga antichissima che aveva terre
e borgate nella Polcevera. Ido Carmandino II vincitore della
battaglia di Piombino contro i Pisani fu uno dei quattro consoli
del Comune. Enrico fu nel 1175 all'espugnazione di Bonifacio in
Corsica.Ido III fu ambasciatore del Comune nel 1192. Erano
visconti con privilegi quasi sovrani. ”.
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