La Corte Lambruschini (1983)

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La corte Lambruschini più che un enorme palazzo era un quartiere a sè, che all'interno di un vasto perimetro di edifici in linea racchiudeva la grande corte, sede di un mercato interno. Collocato immediatamente alle porte della città, fu costruito in scorcio all'Ottocento, allargandosi tra il lungoBisagno (il torrente fu coperto negli anni '30) di via Archimede e la strada Reale (che mutò il nome in via Minerva ed infine corso Buenos Aires).
Sul lato settentrionale si manteneva su un antico percorso della piana della Foce che, ridotto nella sua lunghezza, aveva mantenuto nel nome - vico degli Orti - il ricordo delle antiche destinazioni.
Era stato inizialmente un quartiere avanzato dell'espansione urbana (l'inclusione dei comuni limitrofi che includeva la Foce risale al 1873), situato alle porte della cinta daziaria che si fermava alla Porta Pila sita sull'altra sponda del Bisagno, collegata alla Strada Reale poi via Minerva dal Ponte Pila. La sua costruzione si prolungò per l'arco di tempo necessario a terminare sul retro il perimetro dei suoi palazzi, e rimase un caso isolato di palazzo a corte, in una città come Genova il cui sviluppo urbanistico ottocentesco e novecentesco privilegiò sempre il palazzo a blocco isolato.