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da "Il Candelaio" di Giordano Bruno

Sonetto proemiale

 Il libro

Agli abbeverati nel Fonte Caballino.

  

         Voi che tettate di muse da mamma,
E che natate su lor grassa broda
         Col musso, l'eccellenza vostra m'oda,
         Si fed’e caritad’il cuor v’infiamma.
5       Piango, chiedo, mendico un epigramma,
          Un sonetto, un encomio, un inno, un’oda
         Che mi sii posta in poppa over in proda,
         Per farmene gir lieto a tata e mamma
         Eimè ch’in van d’andar vestito bramo
10       Oimè ch’i’ men vo nudo com'un Bia,
        E peggio: converrà forse a me gramo
        Monstrar scuoperto alla Signora mia
        Il zero e menchia, com’il padre Adamo,
        Quand’era buono dentro sua badia.
1 5                                  Una pezzentaria
        Di braghe mentre chiedo, da le valli
        Veggio montar gran furia di cavalli.

 

 

 

 

 

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