Fra qualche giorno, esattamente il 17 febbraio, ricorre
l'anniversario della morte del filosofo Giordano Bruno,
bruciato in Campo de'Fiori a Roma nell'anno Santo 1600 per
ordine della Santa Inquisizione romana.
Molti di quelli che leggeranno queste righe, pur avendo
questo nome in memoria, perchè lo collegano a strade e
piazze della propria città, associazioni culturali,
circoli di ogni genere e licei, ignorano di chi si tratti
e non sanno di quali straordinari orizzonti della mente si
privano, non colmando tale lacuna. Non intendo comunque
star qui a filosofeggiare, ne' a discettare su quanto
l'umanità intera debba alle intuizioni e alle idee di
Bruno; sarebbe riduttivo in questo poco spazio, che
finirei inevitabilmente per sminuire la grandezza del
filosofo nolano.
Le opere di Bruno, sfidando le censure e le fiamme
ordinate dalla Chiesa (che inghiottirono invece chi le
scrisse), hanno attraversato quattro secoli ed il suo
pensiero risulta oggi più che mai attuale e illuminante,
tanto che talvolta, per quanto paradossale possa sembrare,
siamo noi ad avvertire un senso di inadeguatezza, come se
dovessimo crescere ed elevarci ancora un po', per sentirci
suoi contemporanei.
Mi limiterò soltanto a registrare come, nonostante siano
passati 404 anni Bruno viene ancora censurato ed oscurato
da chi, evidentemente, ne teme, oggi come allora, la
dirompente potenza d'animo che scardina e demolisce
dall'interno dogmatiche visioni del mondo e concezioni
dell'esistenza sterili ed obsolete.
Come tutti gli anni, anche stavolta nessuno, se non
pochissime e flebili voci fuori dal coro mediatico
istituzionale, spenderà una parola o dedicherà due righe
delle sue autorevoli colonne testuali al ricordo del
"Maestro della libertà di pensiero" che in nome delle
proprie idee e convinzioni fu arso vivo. Tantomeno nostra
signora TV, regalerà per l'occasione agli astanti in prima
fila, il film su Bruno (l'unico esistente) girato da
Giuliano Montaldo nel '73, ne' in prima, ne' in seconda,
ne' in terza, ne' in quarta serata, perchè ci sarà
sicuramente qualcosa di meno scomodo da mandare in onda,
farcire con gli spot e dare in pasto a quelle generazioni,
nelle quali Bruno confidava, affinchè il suo pensiero non
finisse in cenere con tutto il resto.
Idem per enigmatici speciali, rubrichette di
approfondimento o fiction glorificanti ed autocelebrative,
tutte monopolizzate da santi e papi, buoni o cattivi che
siano. Non mi aspetto neanche una microsegnalazione in un
angolo remoto dei palinsesti per colui che, anche in
versione bronzea su piedistallo marmoreo irritava tanto il
Vaticano, da rischiare la rimozione dalla piazza in cui
era stato ucciso quattro secoli prima.
Il contesto quindi non appare per niente confortante ed io
non so quando e se il "romanzo grafico" su Bruno a cui sto
lavorando, incontrerà l'editore coraggioso, che a quanto
pare, la causa richiede, per concretizzarne la
pubblicazione e diffondere grazie alle potenzialità
espressive di un nuovo medium, la grandezza di Bruno.
Voglio illudermi comunque di riuscire in questa impresa,
accolta già da tantissime voci indipendenti con entusiasmo
e calore, anche in Francia e Germania, dove conoscono e
amano Bruno più che in Italia (il perchè è fra le righe)
invitando chi leggerà questa mio "messagio in bottiglia" a
seguire il progetto sul sito
www.alkemik.com/thenolan
nella sezione "Fumetto" e, se possibile a sostenerlo come
meglio può, così da combattere insopportabili e vecchie
censure con nuove "armi" e strategie."
Infinite Grazie. |